Sono d'accordo con molte cose che scrivi tranne con questa parte.
Se è un lavoro che può fare una scimmia questo non significa che si può trattare il dipendente come una scimmia. Ci dovrebbero essere, in uno Stato moderno, delle soglie minime di condizioni di lavoro e/o sicurezza e/o stipendio, tutto lì, nessuno pretende di essere Hamilton.
Se no rimettiamo i bambini 18 ore al giorno a prendere il carbone nelle miniere, visto che è un lavoro che possono fare anche i pipistrelli.
Guarda che hai frainteso totalmente quello che ho scritto.
Provo a spiegarmi meglio, ma era chiarissimo anche prima:
.....secondo me....
a) chiunque dovrebbe avere un reddito minimo che gli consenta di sopravvivere (concetto che non ha nulla a che fare col reddito di cittadinanza)
b) chiunque lavori dovrebbe avere un reddito minimo tale per cui a fine mese, considerando il famoso "paniere istat" non solo arrivi agevolmente, ma gli avanzi pure qualcosa per gli extra. In sostanza chiunque lavori (quindi anche il dipendente Amazon) dovrebbe percepire almeno 1700 euro al mese... ovviamente non si può nemmeno pensare che i datori di lavoro (tranne probabilmente Amazon, che pagando niente di tasse ha degli introiti mostruosi) mettano mano al portafogli, quella che va cambiata è la tassazione (di tutti) e il magna magna dello stato.
c) dai 1700 (se abbiamo stabilito un minimo di 1700) in su, ognuno ha il diritto di vendersi come meglio riesce.... per me Hamilton che prende quello che prende è cmq uno scandalo, ma se lui si sa vendere per quello che sa fare bravo lui....
Non molto tempo fa mi è stato offerto un lavoro "a contratto" in nero, con un fisso di 1500 euro al mese per 8 ore lavorative al giorno. Il mio lavoro richiede un minimo di capacità in più che prendere una scatola e metterla in un carrello, visto che nel mio settore la manodopera va dai 35 ai 60 euro più iva e anche oltre..... ma naturalmete questo non implica che il mio QI sia più elevato di chi lavora in Amazon.
Cmq a conti fatti, considerando che avevo oltre 100 km al giorno e che per lavorare 8 ore ne stavo in ballo almeno 11, la paga oraria era di circa 5 euro all'ora.
Sono ancora a casa disoccupato, perchè per 5 euro all'ora non vado a lavorare nemmeno in regola.... e non è una questione di volere di più, è una questione di dignità e di principio.... visto che la mia ora di vita non è in vendita per 5 euro nemmeno se fossi pagato solo per guardare gli altri lavorare.
E non serve scomodare i bambini che lavorano in miniera dall'altra parte del mondo se tanto non si sanno risolvere manco i problemi che abbiamo sull'uscio di casa.... sono d'accordissimo con te quando dici che alle aziende non dovrebbe essere consentito di sfruttare chi ha necessità per forza di lavorare (ovvero tutti chi più chi meno, pure io) e che dovrebbero esserci delle soglie minime (che cmq ci sono, ma vengono eluse in svariati modi) ma è anche compito del singolo NON SVENDERSI dato che lo stato se ne sbatte il *****.
Cosa succederebbe se NESSUNO andasse più a lavorare per Amazon fino a quando le condizioni di lavoro e gli stipendi non fossero soddisfacenti? Beh!.... se la condizione posta fosse soddisfatta, Amazon potrebbe solo chiudere oppure calare le braghe.
Chi dovrebbe occuparsi di questa cosa?
Lo stato? Forse.
I sindacati? Beh è probabile.
I lavoratori di Amazon? Eh beh.... direi che in questo caso loro sono i diretti interessati, in teoria al pari dei sindacati.
Oppure me ne devo occupare io, che sono disoccupato (e che sia chiaro: io dallo stato non prendo niente, non voglio niente e non ho mai chiesto niente, perchè lo stato mi fa semplicemente schifo) e che se posso risparmiare 10 euro magari mi fa pure comodo?