E si, hai ragione è proprio la stessa cosa
Lo confesso: sono iscritto ad Amazon da... boh? 10 anni? Che cosa ci ho comprato? Poco o niente.
In sostanza, sono un ex product manager, quindi sono abituato (condannato...) a verificare prima i prezzi di mercato, poi ad acquistare. E proprio per questo motivo, ho sempre comprato quasi niente da Amazon.
Compro in modalità remota di tutto un po'. La bici, l'assicurazione auto, il PC. Su Amazon, non conviene mai, o quasi. Certo: il servizio è comodo e rapido, ma i prezzi sono davvero esagerati. Ci ho comprato le cose che, in una città piccola come la mia, non si trovano o si trovano a fatica: le lastrine di protezione del telefonino, a volte le cartucce per la stampante... "robbetta"!
Ha successo? Si. Perché? Boh! Pigrizia mentale dei suoi clienti? Peraltro, la scelta di prodotti disponibili, in termini di qualità, è davvero bassa. Per lo meno, questa è la mia esperienza.
Guarda, potremmo stare qui a parlarne per giorni, ma sarebbe inutile perché credo che bisogna viverle in prima persona certe cose, perché finché si sta belli seduti sul divano a fare ordini dal telefonino è tutto stupendo...... finché non si tocca il proprio orticello tutto va bene..... abbiamo punti di vista diversi, soltanto che io non parlo per sentito direScusa guarda, non volermene.
Ho letto quanto hai scritto della tua esperienza con Amazon, e che dire se non che sono dei pezzenti?
Hai il dente avvelenato e ti capisco benissimo, probabilmente l'avrei avuto pure io al tuo posto.
......però....
fino a quando ti è andata bene (all'inizio tutto bello, l'hai scritto tu no?) Amazon non era quel mostro schifoso che sfrutta la gente ed avade il fisco. Sbaglio forse?
E se lo era.... come giustifichi (moralmente parlando) il fatto che anche tu fino a "ieri" fossi uno di quelli che alimentava questo mostro che oltretutto manco paga le tasse?
Lo so benissimo che dico delle cose antipatiche e che potrei anche andarti sulle palle, però si dovrebbe anche essere obiettivi nelle cose.
Hai firmato un contratto? Pare di si.... l'hai scritto tu.
Non l'hai letto?
Non hai capito cosa c'era scritto?
Non lo so.... però ritorno sul discorso che ho già fatto prima.... SE non si ribella chi ci lavora da Amazon, chi deve fare il lavoro sporco?
Per inciso so anche di persone che sono ben felici di lavorare da Amazon.... ed è possibile che sia per questo che nessuno si ribella, perchè gli infelici sono meno di quelli felici.
Oltretutto riguardo al discorso della Svizzera.... chi ha messo dei paletti?
Lo stato svizzero o gli svizzeri stessi?
2 "p" su 4. Confermo il mio giudizio.Perdonami ma voglio sperare che la tua volesse essere una provocazione, perché un product manager che dice di non sapere il motivo del successo di Amazon mi lascia esterrefatto!!!
Guarda, potremmo stare qui a parlarne per giorni, ma sarebbe inutile perché credo che bisogna viverle in prima persona certe cose, perché finché si sta belli seduti sul divano a fare ordini dal telefonino è tutto stupendo...... finché non si tocca il proprio orticello tutto va bene..... abbiamo punti di vista diversi, soltanto che io non parlo per sentito dire
2 "p" su 4. Confermo il mio giudizio.
Hanno placement (disponibilità) e product (gamma di prodotti). Li trovo carenti, a dir poco, in price (prezzi, cari) e performance (prestazioni, la qualità media dei prodotti proposti è mediocre).
Vedi tu.
Il prezzo è stato il top almeno fino ad un paio di anni addietro, adesso si trovano ancora offerte ma sicuramente meno frequenti. La performance va considerata anche in relazione al trattamento del cliente, in questo amazon è il 100% della qualità. Questo aspetto è fondamentale quando si parla di commercio online. Abbatte le barriere della distanza e crea una fidelizzazione spaventosa.2 "p" su 4. Confermo il mio giudizio.
Hanno placement (disponibilità) e product (gamma di prodotti). Li trovo carenti, a dir poco, in price (prezzi, cari) e performance (prestazioni, la qualità media dei prodotti proposti è mediocre).
Vedi tu.
Guarda questo video:
Parliamo di una persona che è nata più di 100 anni fa..... ma che rispetto alla maggior parte degli odierni "imprenditori" è ancora avanti mille anni.
Io -e non solo io- me ne frego se Amazon costa qualcosa in più.... so che se ho un problema c'è qualcuno che se ne occupa. ATTENZIONE: non ho scritto che me lo risolve di sicuro (anche se a me l'hanno sempre risolto) ho scritto che se ne occupano.
E poi ti chiedi perchè hanno successo?
Su Amazon compro dalla piciottata da 2€ fino al portatile da 1.5K e ti assicuro che seppur c’è stato un progressivo aumento dei prezzi, anzi, direi più che altro un abbassamento della convenienza rispetto alle alternative, resta ancora molto competitivo.2 "p" su 4. Confermo il mio giudizio.
Hanno placement (disponibilità) e product (gamma di prodotti). Li trovo carenti, a dir poco, in price (prezzi, cari) e performance (prestazioni, la qualità media dei prodotti proposti è mediocre).
Vedi tu.
No ma....... va bene così!https://www.internazionale.it/opinione/paris-marx/2021/07/10/amazon-spreco-capitalismo
Un lavoratore di Amazon protetto dall’anonimato ha raccontato a Pallot: “Il nostro obiettivo è distruggere 130mila oggetti ogni settimana”. Un documento conferma che in sette giorni sono stati contrassegnati per lo smaltimento 124mila prodotti, e solo 28mila per le donazioni. Un dirigente ha rivelato a Pallot che in poche settimane sono stati distrutti fino a 200mila oggetti. Secondo il lavoratore anonimo circa metà era composta da prodotti restituiti, spesso in buone condizioni, mentre l’altra metà era rappresentata da quelli nuovi, alcuni di buona qualità. “Ventilatori Dyson, aspirapolvere, qualche computer MacBook o iPad. L’altro giorno abbiamo fatto sparire ventimila mascherine ancora dentro le confezioni. Non ha senso”, ha dichiarato. Alcuni prodotti finiscono negli impianti di riciclaggio, ma la maggior parte va direttamente nelle discariche.
Lo spreco rivelato dall’inchiesta di Itv News non è limitato ai centri logistici di Amazon nel Regno Unito, e la società di Jeff Bezos non è la sola colpevole. Il rapporto mette in evidenza la frattura tra l’immagine che l’azienda cerca di trasmettere e il modo in cui si comporta realmente, ma sottolinea anche la profonda inefficienza della nostra economia del consumo.
Eh però risparmia, occhio ai 2 euro!
Mah...in qualche occasione ho comprato, con sconti interessanti, apparecchiature che erano state restituite..questo per dire che al "lavoratore anonimo" darò credito quando mi farà vedere le discariche piene di prodotti nuovi "distrutti" .https://www.internazionale.it/opinione/paris-marx/2021/07/10/amazon-spreco-capitalismo
Un lavoratore di Amazon protetto dall’anonimato ha raccontato a Pallot: “Il nostro obiettivo è distruggere 130mila oggetti ogni settimana”. Un documento conferma che in sette giorni sono stati contrassegnati per lo smaltimento 124mila prodotti, e solo 28mila per le donazioni. Un dirigente ha rivelato a Pallot che in poche settimane sono stati distrutti fino a 200mila oggetti. Secondo il lavoratore anonimo circa metà era composta da prodotti restituiti, spesso in buone condizioni, mentre l’altra metà era rappresentata da quelli nuovi, alcuni di buona qualità. “Ventilatori Dyson, aspirapolvere, qualche computer MacBook o iPad. L’altro giorno abbiamo fatto sparire ventimila mascherine ancora dentro le confezioni. Non ha senso”, ha dichiarato. Alcuni prodotti finiscono negli impianti di riciclaggio, ma la maggior parte va direttamente nelle discariche.
Lo spreco rivelato dall’inchiesta di Itv News non è limitato ai centri logistici di Amazon nel Regno Unito, e la società di Jeff Bezos non è la sola colpevole. Il rapporto mette in evidenza la frattura tra l’immagine che l’azienda cerca di trasmettere e il modo in cui si comporta realmente, ma sottolinea anche la profonda inefficienza della nostra economia del consumo.
Eh però risparmia, occhio ai 2 euro!
https://www.internazionale.it/opinione/paris-marx/2021/07/10/amazon-spreco-capitalismo
Un lavoratore di Amazon protetto dall’anonimato ha raccontato a Pallot: “Il nostro obiettivo è distruggere 130mila oggetti ogni settimana”. Un documento conferma che in sette giorni sono stati contrassegnati per lo smaltimento 124mila prodotti, e solo 28mila per le donazioni. Un dirigente ha rivelato a Pallot che in poche settimane sono stati distrutti fino a 200mila oggetti. Secondo il lavoratore anonimo circa metà era composta da prodotti restituiti, spesso in buone condizioni, mentre l’altra metà era rappresentata da quelli nuovi, alcuni di buona qualità. “Ventilatori Dyson, aspirapolvere, qualche computer MacBook o iPad. L’altro giorno abbiamo fatto sparire ventimila mascherine ancora dentro le confezioni. Non ha senso”, ha dichiarato. Alcuni prodotti finiscono negli impianti di riciclaggio, ma la maggior parte va direttamente nelle discariche.
Lo spreco rivelato dall’inchiesta di Itv News non è limitato ai centri logistici di Amazon nel Regno Unito, e la società di Jeff Bezos non è la sola colpevole. Il rapporto mette in evidenza la frattura tra l’immagine che l’azienda cerca di trasmettere e il modo in cui si comporta realmente, ma sottolinea anche la profonda inefficienza della nostra economia del consumo.
Eh però risparmia, occhio ai 2 euro!
Riporto sinteticamente quanto mi è successo in questi giorni:
Ottobre 2020 compro un router/modem 4G su Amazon in offerta a prezzo concorrenziale. Inizio a usarlo solo ad aprile 2021 quando finalmente disdico l'ADSL. A luglio 2021 si rompe, smette di emettere il segnale WiFi. NB stiamo parlando di un prodotto entry level da 70€, non lusso hi-tech esclusivo.
Contatto assistenza Amazon via app, vengo richiamato sul cellulare istantaneamente, numero estero, operatrice straniera ma con un ottimo italiano. Facciamo insieme un troubleshooting con l'operatrice effettivamente competente sul prodotto (immagino avesse una checklist ma comunque sapeva di cosa si stava parlando). Confermato il guasto, mi si chiede se voglio la sostituzione o essere messo in contatto con il produttore. Scelgo la prima opzione perché il modem mi serve per lavoro. Durante la stessa telefonata mi viene confermata la spedizione gratuita del nuovo modem, arrivato in 2 giorni, e la prenotazione del ritiro del vecchio.
Ora, quale negoziante mi può garantire questo?
Un piccolo negozio probabilmente mi avrebbe riso in faccia a mesi di distanza, una grande catena di elettronica forse lo avrebbe mandato in "riparazione", lasciandomi senza modem per settimane. Perché io da consumatore dovrei rinunciare a questo tipo di servizio?
Quindi, nel momento in cui leggo invece questa esaltazione del "reso" di Amazon come una sorta di plusvalore monumentale, devo dedurne che si tratti di pratica alquanto frequente alla quale DOVER ricorrere. E di conseguenza, a cascata, debbo arguire che evidentemente la qualità media dei prodotti propinati da Amazon non debba essere poi così eccelsa (o magari il modo in cui li tratta nel trasporto), se così di frequente i clienti si trovano a dover ricorrere al reso.
Arguisci male.
Il 90% dei resi che si fanno ad Amazon non è per la qualità bassa dei prodotti (che, per carità, in alcuni casi è così), ma per taglie-dimensioni-funzioni sbagliate.