Ande:come sopravvivere?

ciao a tutti

Ieri notte su un History Channel andava in onda il documentario della famosa Tragedia delle Ande del 13 Ottobre 1972.Per chi non lo sapesse(per me è stata la storia più sconvolgente e allo stesso tempo toccante della storia della sopravvivenza umana).Ecco il link per chi vuol dare un'occhiata. Disastro aereo delle Ande - Wikipedia

Apro questa discussione per confrontarci su come era possibile,secondo la nostra conoscenza ed esperienza in questo campo,meglio gestire quella situazione disperata e delle possibili tecniche di sopravvivenza in quell'ambiente totalmente innevato e su come potevano meglio farsi notare dai soccorsi dato che la fusoliera era bianca e quindi dopo 8 giorni li hanno dati per morti tutti!!!
 
meglio gestire quella situazione disperata e delle possibili tecniche di sopravvivenza in quell'ambiente totalmente innevato e su come potevano meglio farsi notare dai soccorsi dato che la fusoliera era bianca e quindi dopo 8 giorni li hanno dati per morti tutti!
Secondo me hanno fatto tutto il possibile per sopravvivere.
Più di così cosa vogliamo pretendere?
Hanno riportato la pelle a casa (chi ci è riuscito) nonostante tutte le avversità, erano allora ragazzi universitari catapultati all'improvviso in un disastro, che hanno affrontato e gestito la situazione sicuramente al meglio delle loro possibilità con i pochi strumenti che avevano, francamente sfido chiunque a fare di meglio.
Anche il più super dotato tra tutti gli esperti di survival, a mio parere non avrebbe saputo fare di meglio.
Hanno dimostrato di avere una tempra eccezionale e soprattutto hanno gridato al destino NOI NON CI ARRENDIAMO perchè siamo VIVI.
Se non sbaglio molti di loro vivono in una fattoria tutti insieme, come a non voler tagliare quell'invisibile cordone ombelicale che quel trauma a creato fra loro.
 
Con il senno del poi se ne fanno di cose !!! ....... una fra tutte se anzichè andare ad ovest fossero andati ad est avrebbero trovato ad "appena" una decina di km un albergo chiuso ma pur sempre una struttura dotata di legna ma soprattutto di viveri. E per quanto uno possa ragionare una scelta ad un certo punto entra in gioco il fattore "culo" ..... se avessero avuto la giusta dose di "culo" sarebbero andati ad ovest invece la sfiga, che è sempre lì che ti aspetta, ha fatto di tutto per farli andare ad est.

Quì, bene o male, siamo tutti in grado di costruire un elicottero "volante" con un semplice opinel e del legno di scarto, costruire un idromassaggio con un banale bicchiere di plastica ed una cannuccia e che dire con una lampadina ? come minimo ci viene fuori un solarium ...... però, alla sera noi torniamo in tenda, apriamo lo zaino e ci facciamo come minimo un panino e leggiamo magari un buon libro ...... loro non tornavano in tenda, non aprivano uno zaino e .....

L'unica ipotesi che mi verrebbe da augurare, nell'ottica di un evento così traumatico che ovviamente non si augura a nessuno, sarebbe quella di avere la fortuna (ed in quel contesto sarebbe proprio "fortuna") di vivere una qualche esperienza militare (o similare) dove ti hanno spiegato, fatto provare, ti hanno addestrato, riprovato, simulato e poi di nuovo tutto da capo, delle tecniche di sopravvivenza; perchè sono convinto che l'unico modo per far meglio di ciò che hanno fatto (a prescindere da ciò che hanno realmente fatto) è di far diventare automatico certi movimenti, certi schemi mentali. Comunque considerando che questo avvenimento è talmente "drammatico", intrinso di aspetti morali così pesanti e con esiti sì positivi, per alcuni, ma anche negativi, per altri, che ho difficoltà a dire "io avrei fatto così" o "sarebbe stato meglio fare .....".

Mi rendo conto che bisogna imparare, capire, analizzare e "sminuzzare" certi avvenimenti per trarne una lezione ma questo mi crea del disagio.

Ciao, Gianluca
 
Per quel poco che ne so, anche io dubito si potesse fare di meglio. Intendendomi un po di elettronica e simili penso avrei tentato in tutti i modi di aggiustare la radio. Dubito comunque sinceramente avrei resistito più di qualche giorno in una situazione tanto tragica.
Poi chissà, si dice che in quei momenti ci si trasforma, infondo anche loro erano persone normali e mica preparati a certe cose eppure ce l'hanno fatta. Certo è che hanno avuto dei maroni grandi come una casa!

Rettifico: Ho appena letto wikipedia, ho visto anche il film ma mica ricordavo, tentarono in tutti i modi pure con la radio! Beh ripeto, hanno avuto dei maroni grandi come una casa! :)
 
Ultima modifica:
Ogni tanto nel forum si parla di kit di sopravvivenza ma come ci insegnano le vicende, vere, quando c'è necessità non si ha proprio niente di niente.
Io sono del parere che la cosa più importante e veramente necessaria è una buona carta della zona.
Nella vicenda in questione, ovviamente, non ne avevano e se anche l'avessero avuta sarebbe stata inutilizzabile visto che in scala per viaggi aerei.

Con una carta in mano almeno si può scegliere la direzione che ci permette di raggiungere la civiltà nel minor tempo possibile. I poveretti invece sono andati a caso.
 
costruire un idromassaggio con un banale bicchiere di plastica ed una cannuccia

io sto avanti, non ho bisogna della cannuccia per l'idromassaggio.......:rofl:

senza ombra di dubbio sarei morto stecchito dopo una settimana, ma almeno sarei stato felice di fornirvi una discreta fonte di cibo (con l'augurio che vi possa andare di traverso muahahahah!!! :poke:)
 
Tu sì, pesciolotto, che sei un vero survival man ....... e così giusto per curiosità con cosa hai sostuito la cannuccia ? laccio emostatico tubolare ? foglio di carta di alluminio arrotolato ? o cosa altro ?

Dicci ..... dicci ..... pendo dalle tue labbra ...... :lol:

Ciao, Gianluca
 
Totale controllo dello sfintere posteriore :rofl: in questo modo mi posso godere il piacere dell'idromassaggio mentre sorseggio un buon prosecco nel flute che ho intagliato in un blocco di ghiaccio... Upper-class power:si:

PS
meglio che vada a fare i compiti che la discussione è interessante e merita di essere affrontata con serietà! ;)
 
Ogni tanto nel forum si parla di kit di sopravvivenza ma come ci insegnano le vicende, vere, quando c'è necessità non si ha proprio niente di niente.
Io sono del parere che la cosa più importante e veramente necessaria è una buona carta della zona.
Nella vicenda in questione, ovviamente, non ne avevano e se anche l'avessero avuta sarebbe stata inutilizzabile visto che in scala per viaggi aerei.

Con una carta in mano almeno si può scegliere la direzione che ci permette di raggiungere la civiltà nel minor tempo possibile. I poveretti invece sono andati a caso.
Hai una vaga idea di che dimensione dovrebbe avere una cartina in scala anche solo 1:100.000 per coprire un breve viaggio di qualche migliaio di km ?
Direi che è molto improbabile che qualcuno partendo da milano, direzione toronto (per esempio), si porti con sè qualche decina (8/10 per la precisione) di metri quadri di cartina.

Certo, in linea di massima, hai ragione ..... una cartina dettagliata è un qualcosa che andrebbe sempre portata con sè in caso di escursioni/viaggi ..... perchè il gps cartografico è una bellissima cosa ma si può sempre rompere, una cartina anche se si strappa la puoi riattaccare alla bene e meglio, un gps rotto è solo un inutile peso.

Ciao, Gianluca
 
Infatti, mi autoquoto

Nella vicenda in questione, ovviamente, non ne avevano e se anche l'avessero avuta sarebbe stata inutilizzabile visto che in scala per viaggi aerei.

parlavo di una ipotetica carta già presente sull'aereo e comunque non utilizzabile per gli spostamenti di terra.

Vorrei un attimo portare l'attenzione sul concetto di sopravvivenza e sulle scelte che si fanno per "sopravvivere".
Nel caso in oggetto della discussione si è trattato di una condizione in cui, i sopravvissuti allo schianto, non sapevano dove erano ne dove andare. Questo significa che l'unica cosa che potevano inizialmente fare era aspettare che li venissero a prendere. Il tutto era anche condito dalle condizione avverse del luogo e dal loro equipaggiamento (con un aereo puoi sorvolare le cime del Nepal indossando un costume da bagno, anche perchè nella valigia avrai quello che ti serve per il luogo di arrivo e non per tutti i luoghi che sorvolerai).
In questo caso, appunto, il termine "sopravvivere" rispecchia proprio il suo significato. Devi tirare a campare finchè non ti trovano. Se non ti dovessero trovare saresti spacciato perchè non potresti tirare a campare in eterno.

In molti altri casi invece, quando ci si perde o ci si fa male, bisogna affrontare delle scelte. Costruire un riparo o procurarsi acqua e cibo richiedono un non indifferente consumo di energie e queste energie potrebbero essere utili per cercare di uscire da quella situazione. Ad esempio il tornare indietro o prendere una direzione che ci consenta di raggiungere un centro abitato o semplicemente un posto migliore.

Personalmente sono del pare che fra le due, se c'è possibilità ovviamente, è sempre preferibile tentare di attuare la seconda.
 
In molti altri casi invece, quando ci si perde o ci si fa male, bisogna affrontare delle scelte. Costruire un riparo o procurarsi acqua e cibo richiedono un non indifferente consumo di energie e queste energie potrebbero essere utili per cercare di uscire da quella situazione. Ad esempio il tornare indietro o prendere una direzione che ci consenta di raggiungere un centro abitato o semplicemente un posto migliore.

Personalmente sono del pare che fra le due, se c'è possibilità ovviamente, è sempre preferibile tentare di attuare la seconda.
Diviene difficile pensare cosa fare "a priori". Il dilemma "muoversi o restare" penso che sia una domanda che tutti si pongono nel momento in cui si trovino in una situazione di necessità e questo senza doversi trovare, necessariamente, nè su una montagna innevata nè nel deserto.

Personalmente sarei molto più cauto nel prendere una decisione del genere e solo in base a quello che che è la situazione reale che potrei pensare a cosa fare. Ok. La mia è una risposta ovvia, ed in effetti lo può sembrare; però se io parto a priori con l'idea che cercherò di fare un qualcosa nel momento in cui mi trovo in quella circostanza è molto facile che nel momento in cui mi ritrovo poi lo faccia realmente e questo, magari, perchè spinto dal pensiero che mi sono creato quando non ero in quella circostanza particolare. E' il principio dell'addestramento (principio non vuol dire che è la stessa cosa ;)) ovvero far diventare automatico una scelta o un comportamento in relazione alla situazione; in questo caso se tu ipotizzi (a mente fredda) che sia meglio "muoversi" è abbastanza certo che in situazioni di pericolo/necessità tu ti muoverai.

Preferisco pensare che in condizione di necessità avrò la mente capace di razionalizzare la situazione per prendere la decisione in modo più ponderato possibile e non dovermi affidare ad un tiro di moneta; anche se però in certe situazioni, vedi l'inizio del thread, puoi fare tutte le considerazioni che vuoi ma alla fine è poi una botta di culo che ti permette di andare ad ovest piuttosto che ad est.

Ciao, Gianluca
 
Una questione interessante che prova questa vicenda, è che si può resistere anche per mesi al freddo estremo(vedi anche la tenda rossa), a ferite gravi senza medicazioni, a scarsità di cibo, anche senza nessuno addestramento (tranne i protagonisti che erano fisicamente in forma) ma l'acqua è essenziale, in questo caso per quanto tragico ne avevano in abbondanza e non dovevano faticare per averla. Fossero caduti in una steppa non sarebbero sopravvissuti che per pochi giorni.
Eppure di primo acchitto credo che tutti tra montagna innevata e steppa sceglierebbero la seconda, in una trasmissione vidi la storia di una coppia, morta in Africa in circa due giorni perchè si spostarono a piedi calcolando male l'acqua da portarsi, e pensate che la meta era provvista di un serbatoio quindi hanno avuto problemi solo per metà viaggio! Può sembrare una cosa banale qui, ma è una cosa che i civili conoscono poco, io stesso commincio a capirne l'importanza solo ora, ad esempio ieri hanno fatto un film carino (l'urlo dell'odio), quando si sono resi conto di non poter tornare subito hanno pensato:"e ora cosa mangiamo!" cosa che credo penserebbero tutti, ma in effetti il film era mal fatto in questo senso.
 
La mia è una risposta ovvia, ed in effetti lo può sembrare; però se io parto a priori con l'idea che cercherò di fare un qualcosa nel momento in cui mi trovo in quella circostanza è molto facile che nel momento in cui mi ritrovo poi lo faccia realmente e questo, magari, perchè spinto dal pensiero che mi sono creato quando non ero in quella circostanza particolare. E' il principio dell'addestramento (principio non vuol dire che è la stessa cosa ) ovvero far diventare automatico una scelta o un comportamento in relazione alla situazione;

Sono d'accordo. Il fatto è che molto spesso, leggendo i programmi dei vari corsi di sopravvivenza, sembrerebbe che gran parte del corso sia volta ad insegnare a fare rifugi ed a procurarsi acqua e cibo. Ovviamente sono le cose più complesse e quindi si dedica maggior tempo ad insegnarle. In questo caso, però, puo accadere esattamente quello di cui tu parli, anche se in maniera opposta. Si potrebbe pensare che la cosa da fare sia costruirsi un riparo quando magari in un paio d'ore si raggiunge un posto sicuro.

Le esperienze militari, quelle fatte bene non la naja che ho fatto io, ti insegnano giustamente ad applicare un protocollo che ha le migliori probabilità di riuscita. Questo protocollo però è valido per le situazioni militari ma , penso io, meno per quelle dell'escursionista o del civile che si perde.
 
Ogni tanto nel forum si parla di kit di sopravvivenza ma come ci insegnano le vicende, vere, quando c'è necessità non si ha proprio niente di niente.
Io sono del parere che la cosa più importante e veramente necessaria è una buona carta della zona.
Nella vicenda in questione, ovviamente, non ne avevano e se anche l'avessero avuta sarebbe stata inutilizzabile visto che in scala per viaggi aerei.

Con una carta in mano almeno si può scegliere la direzione che ci permette di raggiungere la civiltà nel minor tempo possibile. I poveretti invece sono andati a caso.

non capisco, i piloti non portano con sè le cartine dei luoghi che devono attraversare con la loro rotta?
 
non capisco, i piloti non portano con sè le cartine dei luoghi che devono attraversare con la loro rotta?
Sicuramente ma le cartine aeronautiche sono realizzate non di certo per gli escursionisti ma bensì per gli aerei.
Ti allego un esempio di una cartina usabile per l'avvicinamento all'aereoporto ([EDIT] che è ovviamente la parte dove probabilmente compi più variazioni di rotta); in questo caso la scala è 1:500.000 (1 cm = 5 km).
Nel tratto "arrivo" - "partenza" si usano invece delle cartine di rotta (FIR) suddivise per quote ma come puoi vedere (è la seconda immagine) è ancora meno dettagliata.

Ciao, Gianluca
 

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E' possibile che ormai i grossi aerei di linea non usino piu' carte cartacee? Io penso usino solo cose computerizzate da diversi anni (suppongo).
Perchè visto quante cose hanno tentato mi pare strano non avessero usato le cartine, anche se poco dettagliate qualcosa si vede per lo meno avrebbero deciso di andare a est senza affrontare il massiccio altissimo. Avevano anche un pilota in vita che gli ha potuti consigliare per la radio, l'unica che gli mancava era la posizione ma credo il pilota dovesse per forza conoscerla almeno approssimativa.

Edit: Una cosa che trovo assurda è che su un aereo non ci sia un kit di sopravvivenza e un grosso kit medico, come se dessero per scontato che in caso di incidente crepino tutti!
 
I kit medici sugli aerei ci sono ma il loro, di aereo, si perse i pezzi durante lo schianto. Quindi persero parecchio materiale. Se non ricordo male dovettere andare a recuperare la batteria per la radio, che si trovava in coda, molto lontano da dove si trovavano
 
Caspita in pratica hanno avuto una sfiga esagerata, assurdo, tra tutte le cose peggiori che potevano capitare le hanno beccate tutte. Precipitati per una circostanza assurda, coda spezzata, piloti morti, radio non funzionante neppure con le batterie recuperate, avevano due quasi medici ma le medicine si sono perse, per sfiga hanno scelto la strada sbagliata e dovuto superare una montagna a mani nude, non avevano da mangiare.......

Veri, veri eroi!!!!!!!!!!!!!!
 
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