Andermatt (CH): turismo o agricoltura?

Articolo sul sito della TVSI

Posto il link ad un articolo interessante, postato sul sito della televisione svizzera, in cui si parla della situazione che si è venuta a creare ad Andermatt, in Svizzera. Sostanzialmente si sta ponendo il problema della convivenza di funzioni diverse: conservazione della fauna selvatica (come orsi, linci e lupi), turismo nelle sue forme più diverse (Downhill, sci, escursionismo, alpinismo, ecc.) e attività agro-pastorali. Addirittura, per preservare la serenità dei turisti (si è verificato un solo e modesto incidente, in realtà) è stato vietato l'uso di cani da guardiania delle greggi.

Che cosa ne pensate?
 
ho letto,
mi sembrano tutte convivenze risolvibili col buon senso,
chi scende in MTB non può pretendere di lanciarsi in cuve cieche, basta rallentare in proporzione alla visibilità e si evitano gli incidenti, se non è contento vada in un bike park,
l'allevatore di pecore non può pretendere l'uso esclusivo della valle, se ci sono lupi deve convivere come hanno sempre fatto i suoi avi, che non avevano le tecnologie di oggi, se vuole smontare alle 17 e dormire fino alle 8 porti le mandrie nelle stalle in pianura,
al turista che teme il morso del cane pastore (cosa che mi è capitata 2 volte) dico di guardasi le statistiche e chiedersi se vuole sopprimere tutti gli animali statisticamente più pericolosi del cane pastore, e se non gli và bene faccia un giro al parco cittadino (dove però troverà gli animali mortali più alti in classifica).
Ma tutti concetti vani, siamo nel secolo zero-buonsenso-solo-pretese
 
Io sono dell'idea che bisogna preservare l'attività dei residenti della montagna.
I cani da guardia servono alle attività agro-pastorali soprattutto come deterrente per le incursioni della fauna selvatica (lupi, orsi, linci, ma soprattutto i lupi), e quindi servono per consentire ai residenti di continuare con le loro attività.
Il turismo è una risorsa aggiuntiva per la montagna, ben accetta ovviamente. Penso che con un po' di attenzione e informazione i turisti possano capire questa necessità e fare maggiore attenzione quando si avvicinano ai recinti.
 
ho letto,
mi sembrano tutte convivenze risolvibili col buon senso,
chi scende in MTB non può pretendere di lanciarsi in cuve cieche, basta rallentare in proporzione alla visibilità e si evitano gli incidenti, se non è contento vada in un bike park,
l'allevatore di pecore non può pretendere l'uso esclusivo della valle, se ci sono lupi deve convivere come hanno sempre fatto i suoi avi, che non avevano le tecnologie di oggi, se vuole smontare alle 17 e dormire fino alle 8 porti le mandrie nelle stalle in pianura,
al turista che teme il morso del cane pastore (cosa che mi è capitata 2 volte) dico di guardasi le statistiche e chiedersi se vuole sopprimere tutti gli animali statisticamente più pericolosi del cane pastore, e se non gli và bene faccia un giro al parco cittadino (dove però troverà gli animali mortali più alti in classifica).
Ma tutti concetti vani, siamo nel secolo zero-buonsenso-solo-pretese
Tutto abbastanza condivisibile, certo è che se dovessi venire morso da un cane pastore senza aver fatto nulla andrei dall'avvocato e citerei il pastore in tribunale.
 
Tutto abbastanza condivisibile, certo è che se dovessi venire morso da un cane pastore senza aver fatto nulla andrei dall'avvocato e citerei il pastore in tribunale.

non voglio negare il diritto a rivalersi per danni derivanti da mancata custodia del cane su suolo pubblico,
la questione era vietare i cani pastore per prevenire potenziali danni alle persone,
se accettiamo questa logica dobbiamo prima sterminare i caprioli, ad esempio, che causano molti più danni e morti attraversando le strade di notte.
 
Credo che, oltre ai temi che avete tirato fuori, ce ne sia un altro: il sommarsi di funzioni diverse fra loro, che non sempre coesistono facilmente. Una volta le montagne erano solo per flora e fauna selvatici. I pochi montanari la usavano in modo molto marginale (e rispettoso, ma più per mancanza di mezzi).
Poi, la ricchezza portata da un turismo marginale ha incrementato il livello di sfruttamento ed occupazione del territorio per finalità agricole.
Oggi sembra prevalere su tutte la funzione (finzione?) turistica. Tutto normale?

In quale dei 3 stadi che ho brevemente delineato, si trovano le località in cui preferite andare?
 
Scusa non capisco che c'entri la agricoltura?:-?

Al massimo nell'articolo si parla di allevamento di pecore, ma forse ho letto l'articolo sbagliato.
 
Sono stato in dei posti in cui i cani da guardia erano descritti su dei cartelli per i turisti/escursionisti con i relativi comportamenti da tenere per evitare grane.
La convivenza è possibile se lo si vuole fare, ma il tono dell'articolo mi pare piuttosto sensazionalistico.
Altri posti avevano le recinzioni elettrificate citate.
 
Ultima modifica:
prevenire potenziali danni alle persone,
se accettiamo questa logica dobbiamo prima sterminare i caprioli, ad esempio, che causano molti più danni e morti attraversando le strade di notte.
Beh, essendocene molti, per esempio sui cinghiali si è intervenuti in tal senso, non so sui caprioli... Può darsi che in qualche zona si vada di caccia.
 
Beh, essendocene molti, per esempio sui cinghiali si è intervenuti in tal senso, non so sui caprioli... Può darsi che in qualche zona si vada di caccia.
ho citato proprio i caprioli perchè in Italia stanno diventando un problema, nell'articolo veniva ipotizzato l'allontamanento dei lupi, da noi l'assenza di predatori ha fatto aumentare esponenzialmente i caprioli con pericoli principalmente per chi viaggia la sera in macchina o in moto.
Ovviamente tutti li consideriamo belli e piacevoli da incontrare nel bosco e nessuno sarebbe favorevole a decimarne la popolazione, però è un esempio di squilibrio nella gestione della fauna selvatica e di sproporzionata percezione dei pericoli, accusare il grosso cane pastore di essere mordace crea subito condivisione e dibattito, ma se facciamo il conto dei morti (persone) il capriolo lo batte 10 a zero.
Sui troppi cinghiali si stà cercando di tamponare, ma la soluzione è ancora lontana.
 
Dove sono io la funzione turistica è ormai prevalente. Le altre attività rimaste in montagna sono marginali (poco allevamento e agricoltura, legname, qualche piccola industria legata all'occhialeria).
 
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