Dati
Data: 22/04/2017
Regione e provincia: Piemonte -TO
Località di partenza: Serre Marchetto
Località di arrivo: Serre Marchetto
Tempo di percorrenza: 6,5 ore
Chilometri: circa 17
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: nessuna di rilievo
Periodo consigliato: primavera e autunno
Segnaletica: tacche bianco rosse e paline
Dislivello in salita: 1.300
Dislivello in discesa: 1.300
Quota massima: 2.119
Accesso stradale: passata Pinasca girare a destra seguendo le indicazioni per Serre Marchetto
Descrizione
Dovevo andare al Mezzalama, ma nel primo pomeriggio dovevo accompagnare mio figlio alle Olimpiadi della Matematica
, a malincuore rinuncio, ma visto che domenica ero impegnato e poi il meteo peggiorava decido di fare qualcosa in mattinata in zona e mi ricordo di questo simpatico anello che non avevo concluso per mia indecisione.
Parto al mattino presto, dopo aver studiato la mappa decido di partire da Serre Marchetto all'inizio del sentiero 346, siamo a circa 1.100 metri. Qui incontro alcuni escursinisti diretti a punta la Meina, nota anche come inverso la Morte
.
Prendo il sentiero in direzione Punta della Merla, ma al primo bivio giro in direzione Rocceria.
Il sentiero è un classico sentiero nel bosco, si cammina su un tappeto di foglie secche, scivolose e infide, non sai mai cosa trovi sotto.
Si scende devo arrivare ai 1.000 metri della frazione Rocceria, devo aver sbagliato qualcosa perché finisco sulla strada asfaltata.
Cerco di riprendere il sentiero, senza successo dopo un po' di ravamento su infidi traversi, mi arrendo
e seguo la strada asfaltata fino a Rocceria (1.004 m). Qui prendo il sentiero 347 e giro intorno alle borgate Serre Moretto (1.045 m) e Traversi (1.017 m) e proseguo verso il colle del Besso. Arrivo a Casa Fornetti (1.174 m) e faccio una breve pausa alla fontana.
Il sentiero prosegue in mezzo al bosco, con molti alberi abbattuti, penso da valanghe.
Dopo poco esco dal bosco ed arrivo al Colle del Besso (1.464 m) dove trovo altri escursionisti provenienti dall'altra vallata.
Da qui si vede la prima cima di giornata, in realtà è l'anticima. da qua in avanti è tutta cresta.
Arrivato nei pressi della vetta il sentiero le gira intorno a sinistra, io preso da delirio alpinista mi chiedo ma perché non andare dritto per dritto? Già perché?
Perché dopo alcuni facili passi di arrampicata (I+) ti trovi in un infido canalino erboso ripidissimo che ad ogni passo preghi di non scivolare e gli unici appigli sono ciuffi di erba
, ecco perché.
Comunque in qualche modo passo e raggiungo la prima cima di giornata il Monte Paletto (1.665 m ) sulla cima non c'è nulla.
Mi giro e guardo la prossima vetta che mi aspetta il Muretto.
Divoro i 50 metri di ampia cresta e raggiungo la seconda vetta di giornata il Monte Muretto (1.705 m). In cima un omettone con un palo e uno straccio
.
Sono solo all'inizio mi aspetta ancora un bel po' di cammino.
Devo scendere per un centinaio di metri e poi riprendo la mia salita, inizia a spuntare qualche nevaio e sono in prossimità della prossima vetta.
Ancora un piccolo sforzo e sono a Punta Gianna (1.971 m), un bastone e un ometto segnano la cima.
Inizio a essere abbastanza provato, ma ahimè
manca ancora parecchio. Faccio un'altra sosta per bere i sali minerali, ma non saranno sufficienti. 
Perdo altri 50 metri e poi riprendo salire, pesto la neve qua e la, e le gambe iniziano ad essere dure.
Supero il muro dei 2.000 e giungo in cima al Cugno dell'Alpet (2.072 m), e siamo a quattro.
L'Aquila mi aspetta sullo sfondo.
Perdo pochi metri e raggiungo la cappellina della Madonna della Pace (2.067 m).
Gli ultimi passi e ci sono.
Vengo colto dai crampi
, mi fermo un attimo a fare streching e poi raggiungo il punto più alto di giornata l'Aquila (2.119 m)
Ne approfitto per riposarmi un attimo e godermi sole e panorama.
Finito il mio modesto panino riprendo il mio giro, attraverso un breve nevaietto e giù per la pietraia e dopo si riprende a salire nella neve verso la Meina.
La sesta cima di giornata qui mi attendono un omettone e gli escursionisti incontrati al parcheggio.
Scambiamo due parole e mi volto indietro per illustrargli il percorso fatto.
Ma riprendo subito il cammino, molta cresta mi attende.
Qui non seguo il sentiero, ma tengo rigorosamente il filo di cresta, e in alcuni tratti mi regala qualche simpatico passo di arrampicata e di disarrampicata e infine arrivo nei pressi della Merla.
Le gambe gridano pietà e queste risalite mi uccidono, ma stringo i denti e faccio sette con Punta la Merla (1.906 m). dove c'è una croce simile a quella dell'Aquila.
Guardo l'ultimo tratto, quasi tutto in discesa che mi aspetta.
Stanco proseguo lentamente ma alla fine giungo all'ottava e ultima cima di giornata il Monte Cucetto (1.692 m)
Infine riprendo la via dei boschi e chiudo il mio anello.
Che dire, una gita più impegnativa del previsto e oltre il mio stato attuale di forma, ma alla fine l'ho portata a casa e mi sono fatto un sacco di cresta come piace a me.
PS vi lascio con un quesito delle olimpiadi di matematica, per gli amanti del genere
se sommo tre volte 9 elevato n il risultato è 3 elevato 2017, quanto vale n?
Meglio andare in montagna.





Data: 22/04/2017
Regione e provincia: Piemonte -TO
Località di partenza: Serre Marchetto
Località di arrivo: Serre Marchetto
Tempo di percorrenza: 6,5 ore
Chilometri: circa 17
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: nessuna di rilievo
Periodo consigliato: primavera e autunno
Segnaletica: tacche bianco rosse e paline
Dislivello in salita: 1.300
Dislivello in discesa: 1.300
Quota massima: 2.119
Accesso stradale: passata Pinasca girare a destra seguendo le indicazioni per Serre Marchetto
Descrizione
Dovevo andare al Mezzalama, ma nel primo pomeriggio dovevo accompagnare mio figlio alle Olimpiadi della Matematica

Parto al mattino presto, dopo aver studiato la mappa decido di partire da Serre Marchetto all'inizio del sentiero 346, siamo a circa 1.100 metri. Qui incontro alcuni escursinisti diretti a punta la Meina, nota anche come inverso la Morte

Prendo il sentiero in direzione Punta della Merla, ma al primo bivio giro in direzione Rocceria.
Il sentiero è un classico sentiero nel bosco, si cammina su un tappeto di foglie secche, scivolose e infide, non sai mai cosa trovi sotto.
Si scende devo arrivare ai 1.000 metri della frazione Rocceria, devo aver sbagliato qualcosa perché finisco sulla strada asfaltata.

Cerco di riprendere il sentiero, senza successo dopo un po' di ravamento su infidi traversi, mi arrendo
Il sentiero prosegue in mezzo al bosco, con molti alberi abbattuti, penso da valanghe.
Dopo poco esco dal bosco ed arrivo al Colle del Besso (1.464 m) dove trovo altri escursionisti provenienti dall'altra vallata.
Da qui si vede la prima cima di giornata, in realtà è l'anticima. da qua in avanti è tutta cresta.

Arrivato nei pressi della vetta il sentiero le gira intorno a sinistra, io preso da delirio alpinista mi chiedo ma perché non andare dritto per dritto? Già perché?

Perché dopo alcuni facili passi di arrampicata (I+) ti trovi in un infido canalino erboso ripidissimo che ad ogni passo preghi di non scivolare e gli unici appigli sono ciuffi di erba

Comunque in qualche modo passo e raggiungo la prima cima di giornata il Monte Paletto (1.665 m ) sulla cima non c'è nulla.
Mi giro e guardo la prossima vetta che mi aspetta il Muretto.
Divoro i 50 metri di ampia cresta e raggiungo la seconda vetta di giornata il Monte Muretto (1.705 m). In cima un omettone con un palo e uno straccio
Sono solo all'inizio mi aspetta ancora un bel po' di cammino.
Devo scendere per un centinaio di metri e poi riprendo la mia salita, inizia a spuntare qualche nevaio e sono in prossimità della prossima vetta.
Ancora un piccolo sforzo e sono a Punta Gianna (1.971 m), un bastone e un ometto segnano la cima.
Inizio a essere abbastanza provato, ma ahimè


Perdo altri 50 metri e poi riprendo salire, pesto la neve qua e la, e le gambe iniziano ad essere dure.
Supero il muro dei 2.000 e giungo in cima al Cugno dell'Alpet (2.072 m), e siamo a quattro.
L'Aquila mi aspetta sullo sfondo.
Perdo pochi metri e raggiungo la cappellina della Madonna della Pace (2.067 m).
Gli ultimi passi e ci sono.
Vengo colto dai crampi

Ne approfitto per riposarmi un attimo e godermi sole e panorama.
Finito il mio modesto panino riprendo il mio giro, attraverso un breve nevaietto e giù per la pietraia e dopo si riprende a salire nella neve verso la Meina.
La sesta cima di giornata qui mi attendono un omettone e gli escursionisti incontrati al parcheggio.
Scambiamo due parole e mi volto indietro per illustrargli il percorso fatto.
Ma riprendo subito il cammino, molta cresta mi attende.
Qui non seguo il sentiero, ma tengo rigorosamente il filo di cresta, e in alcuni tratti mi regala qualche simpatico passo di arrampicata e di disarrampicata e infine arrivo nei pressi della Merla.
Le gambe gridano pietà e queste risalite mi uccidono, ma stringo i denti e faccio sette con Punta la Merla (1.906 m). dove c'è una croce simile a quella dell'Aquila.
Guardo l'ultimo tratto, quasi tutto in discesa che mi aspetta.
Stanco proseguo lentamente ma alla fine giungo all'ottava e ultima cima di giornata il Monte Cucetto (1.692 m)
Infine riprendo la via dei boschi e chiudo il mio anello.
Che dire, una gita più impegnativa del previsto e oltre il mio stato attuale di forma, ma alla fine l'ho portata a casa e mi sono fatto un sacco di cresta come piace a me.
PS vi lascio con un quesito delle olimpiadi di matematica, per gli amanti del genere
se sommo tre volte 9 elevato n il risultato è 3 elevato 2017, quanto vale n?
Meglio andare in montagna.





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