Dati
Data: 22/01/2022
Regione e provincia: Lazio, Viterbo
Località di partenza: Bassano in Teverina
Località di arrivo: Bassano in Teverina
Tempo di percorrenza: 8h 14m
Chilometri: 28
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: la fatica della lunghezza e l'orientamento in alcuni tratti
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: pochissima
Dislivello in salita: 1187m
Dislivello in discesa: 1187m
Quota massima: 391m
Accesso stradale: Chiesa dell'Immacolata, Bassano in Teverina
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8531
Descrizione
Ci sono giornate che restano nel cuore. Per la cura e l'attesa con cui sono state preparate. Per le bellezze che offrono e le sfide che portano. Per il tempo atmosferico e il contesto umano. Oggi è stata una di quelle. Una MERAVIGLIOSA escursione di 27km tra borghi, boschi e reperti archeologici, con la libertà e la sottile inquietudine delle uscite in solitaria. Un anello che parte da Bassano in Teverina, compiendo un primo anello nel bosco sottostante il paese per vedere l'altare di Casoli e la chiesetta rupestre, quindi passa per il borgo di Chia, raggiunge il sito di Santa Cecilia e delle Tombe a capanna tagliando per il bosco, poi scende alla Torre di Chia con le sue Cascate e la Mola, risale alla Piramide etrusca e la Tagliata delle Rocchette, muove per Mugnano in Teverina, quindi torna a Bassano passando per Poggio Sasso Quadrato.
Percorso
La giornata sarà lunga, quindi mi alzo presto e alle 7.30 sono già sul punto di partenza, a Bassano in Teverina, davanti alla Chiesa dell'Immacolata. Attraverso una parte del paese, poi prendo il sentiero 134, che percorre un anello sotto il paese, coi primi segni di un'alba luminosa. Il primo regalo è l'Altare di Casoli, bellissimo della sua semplicità ieratica, poi la Chiesetta Rupestre, una struttura di pietre veramente vasta.
Alba
Altare di Casoli
Chiesetta rupestre
Completato l'anello, inizia una lunga tratta che deve solamente portare a Chia, senza nessuna avventura, nessuna sorpresa e tuttavia alcuni squarci lievi e piacevoli, tra cui le inattese "Opere in campo" ospitate in un prato lungo il percorso. Il sole comincia a scaldare, ma la mattina è fredda, come dimostra la brina su alcuni cespugli in un tratto basso e in ombra.
Opere in campo
Brina
Il borgo di Chia, amato da Pasolini, mi accoglie sonnacchioso, con poche persone che si affacciano da un bar, e mi offre alcune vedute suggestive tipiche dei borghi medievali semi-abbandonati di questi luoghi, che ti fanno sempre pensare a quanta bellezza e quanta vita potrebbero offrire se tutte le nostre vite fossero diverse.
Chia in lontananza
Chia - dettaglio
Chia - dentro il borgo
In montagna i boschi significano "salire" dal punto di partenza fino al raggiungimento della soglia degli alberi. Nella Tuscia invece i boschi sono "scendere", per anfratti ombrosi, forre, tra massi ciclopici, arbusti spinosi, muschi e silenzio. Così, dopo Chia, taglio verso nord-ovest e, puntando diritto ai siti di Santa Cecilia e delle Tombe a Capanna., comincio a scendere, gradualmente, inesorabilmente, sempre più nel buio e nel fitto. Sul terreno la traccia c'è, ma il percorso non è segnato e anche la traccia spesso è evanescente, tanto da permettermi di arrivare a meta solo grazie alla precisa traccia del GPS. Particolarmente suggestivo il guado del Fosso del Rio: il fiume c'è ma non si vede, scorrendo sotto massi ciclopici crollati dalla montagna: in quel punto incassato il GPS svalvola, la traccia non esiste e solo un po' di buon senso e di istinto mi fanno ritrovare il punto di salita.
Sentiero nel bosco verso Santa Cecilia
Poco oltre, attraversando un sottobosco imperscrutabile, arrivo "da sotto" al sito di Santa Cecilia, "scoprendolo" inatteso come un moderno Indiana Jones... Quanto più bella della prospettiva offerta a chi vi arriva dall'alto trovandolo facilmente indicato e raggiungibile! Che fortuna, a volte, perdersi! In questo luogo di pace, che trasmette una vibrante emozione di presenza, mi fermo per la prima pausa snack, dopo 3h di cammino. Poco oltre le tombe a capanna. La fortuna mi assiste, perchè questa mia pace solitaria non viene interrotta dal folto gruppo di dog-trekker che arrivano sul sito mentre io lo sto lasciando.
Santa Cecilia
Tombe a capanna
Di qui, muovo deciso per la Torre di Chia, coi suoi tesori, suggeritami da @mezcal . Da lontano intravedo per prima la Torre, quindi trovo la splendida Mola e da ultime le cascate, placide e stupende, che rotolano tra gli onnipresenti massi ciclopici. Il luogo davvero mi rapisce e mi precipita in un'atmosfera medievale. Lungo la via trovo anche il cadavere di un cinghiale, apparentemente azzannato "dietro". Dal luogo strano della ferita, mi convinco che sia morto di morte naturale e che poi qualche animale lo abbia azzannato poi.
Torre di Chia da lontano
Mola di Chia
Mola di Chia - interno
Cascate di Chia
Cascate di Chia
Torre di Chia da sotto
Cascate di Chia - Fosso del Rio
Cinghiale morto
Terminato "il ciclo di Chia", riprendo verso nord, per raggiungere la piramide etrusca. Il cielo è terso ed offre panorami suggestivi di mura di pietre millenarie come già settimana scorsa vicino a Corviano e in lontananza l'onnipresente Terminillo innevato. In lontananza già si intravede Mugnano in Teverina con la sua bellezza.
"Mura" di pietra
Il Terminillo
Mugnano in Teverina da ovest
Un'altra mezz'ora e finalmente è il tempo della Piramide etrusca, certamente il pezzo forte della giornata. Di nuovo la fortuna mi assiste, dal momento che un gruppo di turisti lascia il sito poco prima che io vi arrivi. Il sentiero la prende alle spalle, quasi a tradimento, ma quando le giro attorno in realtà è lei a spiazzarmi e togliermi il fiato, con la sua inattesa possanza, la sua assurda bellezza fuori luogo e fuori tempo. La rimiro per un po' silenzioso, poi non riesco a trattenermi dal salirvi in cima e - ebbene sì - a fermarmi lì per godere il mio pasto leggero di mezza giornata. Sentirmi dentro questa magia in modo semplice e naturale è bellissimo. Finito il pasto riparto e - dopo qualche errore di percorso - trovo e finalmente attraverso anche la Tagliata delle Rocchette, che sembra una scalinata del Vanvitelli.
Piramide etrusca
Tagliata delle Rocchette
Qui finiscono i passaggi di bosco complessi e si aprono invece lunghi e larghi sentieri di campagna piacevoli e poco faticosi, che mi portano fino a Mugnano in Teverina. Anche questo paese è piccolo, ma ha un'altra eleganza rispetto a Bassano e Chia.
Mugnano in Teverina - torre
Mugnano in Teverina - B&B Palazzo Orsini
Mugnano in Teverina da sud
Il percorso sta ormai volgendo al termine, resta solo la lunga traversata verso Bassano, lungo il sentiero che passa per il Sasso Quadrato. Il percorso segue sempre agevoli sentieri, prima di collina e poi di campagna, e l'unica complessità per alcuni minuti è trovare la via d'accesso al Sasso Quadrato, che si rivela meno interessante delle attese. La maggiore attrattiva sono due lama (!!) che pascolano allegramente in una fattoria.
Sentieri tra gli alberi
Sasso Quadrato
Panorama con vista sul Monte Cimino
Lama
Panorama
L'ultima sorpresa la riserva, inattesa, Bassano. Il paese non ha nulla di speciale, ma ospita due cose uniche al mondo: la Chiesa dell'Immacolata, speciale non per bellezza ma perchè la prima al mondo dedicata all'Immacolata dopo l'istituzione del dogma nel 1854 da parte di Pio IX; e la torre dell'orologio, con il suo annesso borghetto medievale. Quest'ultima, alla vista esterna una brutta torre rinascimentale puramente parallelepipeidea, al proprio interno nasconde una torre campanaria medievale, con ordini successivi di bifore e trifore, riscoperta solo negli anni '80 e resa accessibile dagli anni '90. In questo periodo la torre è chiusa, ma per una serie di incastri fortunati due signore (Patrizia e Daniela) ed un volontario appassionato (Umberto) mi permettono di visitare la torre ed anche la adiacente ma separata chiesa medievale. Due piccoli gioielli, impreziositi dalla gentilezza e dalla dedizione di queste tre meravigliose persone che mi si sono dedicate per quasi un'ora, regalandomi una chiusura perfetta ad una giornata perfetta.
Bassano in Teverina - Chiesa Immacolata
Bassano in Teverina - borghetto medievale della Torre
Bassano in Teverina - borghetto medievale della Torre
Bassano in Teverina - chiesa medievale della Torre
Bassano in Teverina - chiesa medievale della Torre, dettaglio
Bassano in Teverina - interno Torre medievale
Bassano in Teverina - interno Torre medievale, dettaglio
Si chiude così una giornata luminosa, che mi sono regalato e che mi è stata regalata da tante persone. Torno a casa raggiante, con le endorfine del corridore dopo 10 km!
Data: 22/01/2022
Regione e provincia: Lazio, Viterbo
Località di partenza: Bassano in Teverina
Località di arrivo: Bassano in Teverina
Tempo di percorrenza: 8h 14m
Chilometri: 28
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: la fatica della lunghezza e l'orientamento in alcuni tratti
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: pochissima
Dislivello in salita: 1187m
Dislivello in discesa: 1187m
Quota massima: 391m
Accesso stradale: Chiesa dell'Immacolata, Bassano in Teverina
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8531
Descrizione
Ci sono giornate che restano nel cuore. Per la cura e l'attesa con cui sono state preparate. Per le bellezze che offrono e le sfide che portano. Per il tempo atmosferico e il contesto umano. Oggi è stata una di quelle. Una MERAVIGLIOSA escursione di 27km tra borghi, boschi e reperti archeologici, con la libertà e la sottile inquietudine delle uscite in solitaria. Un anello che parte da Bassano in Teverina, compiendo un primo anello nel bosco sottostante il paese per vedere l'altare di Casoli e la chiesetta rupestre, quindi passa per il borgo di Chia, raggiunge il sito di Santa Cecilia e delle Tombe a capanna tagliando per il bosco, poi scende alla Torre di Chia con le sue Cascate e la Mola, risale alla Piramide etrusca e la Tagliata delle Rocchette, muove per Mugnano in Teverina, quindi torna a Bassano passando per Poggio Sasso Quadrato.
Percorso
La giornata sarà lunga, quindi mi alzo presto e alle 7.30 sono già sul punto di partenza, a Bassano in Teverina, davanti alla Chiesa dell'Immacolata. Attraverso una parte del paese, poi prendo il sentiero 134, che percorre un anello sotto il paese, coi primi segni di un'alba luminosa. Il primo regalo è l'Altare di Casoli, bellissimo della sua semplicità ieratica, poi la Chiesetta Rupestre, una struttura di pietre veramente vasta.
Alba
Altare di Casoli
Chiesetta rupestre
Completato l'anello, inizia una lunga tratta che deve solamente portare a Chia, senza nessuna avventura, nessuna sorpresa e tuttavia alcuni squarci lievi e piacevoli, tra cui le inattese "Opere in campo" ospitate in un prato lungo il percorso. Il sole comincia a scaldare, ma la mattina è fredda, come dimostra la brina su alcuni cespugli in un tratto basso e in ombra.
Opere in campo
Brina
Il borgo di Chia, amato da Pasolini, mi accoglie sonnacchioso, con poche persone che si affacciano da un bar, e mi offre alcune vedute suggestive tipiche dei borghi medievali semi-abbandonati di questi luoghi, che ti fanno sempre pensare a quanta bellezza e quanta vita potrebbero offrire se tutte le nostre vite fossero diverse.
Chia in lontananza
Chia - dettaglio
Chia - dentro il borgo
In montagna i boschi significano "salire" dal punto di partenza fino al raggiungimento della soglia degli alberi. Nella Tuscia invece i boschi sono "scendere", per anfratti ombrosi, forre, tra massi ciclopici, arbusti spinosi, muschi e silenzio. Così, dopo Chia, taglio verso nord-ovest e, puntando diritto ai siti di Santa Cecilia e delle Tombe a Capanna., comincio a scendere, gradualmente, inesorabilmente, sempre più nel buio e nel fitto. Sul terreno la traccia c'è, ma il percorso non è segnato e anche la traccia spesso è evanescente, tanto da permettermi di arrivare a meta solo grazie alla precisa traccia del GPS. Particolarmente suggestivo il guado del Fosso del Rio: il fiume c'è ma non si vede, scorrendo sotto massi ciclopici crollati dalla montagna: in quel punto incassato il GPS svalvola, la traccia non esiste e solo un po' di buon senso e di istinto mi fanno ritrovare il punto di salita.
Sentiero nel bosco verso Santa Cecilia
Poco oltre, attraversando un sottobosco imperscrutabile, arrivo "da sotto" al sito di Santa Cecilia, "scoprendolo" inatteso come un moderno Indiana Jones... Quanto più bella della prospettiva offerta a chi vi arriva dall'alto trovandolo facilmente indicato e raggiungibile! Che fortuna, a volte, perdersi! In questo luogo di pace, che trasmette una vibrante emozione di presenza, mi fermo per la prima pausa snack, dopo 3h di cammino. Poco oltre le tombe a capanna. La fortuna mi assiste, perchè questa mia pace solitaria non viene interrotta dal folto gruppo di dog-trekker che arrivano sul sito mentre io lo sto lasciando.
Santa Cecilia
Tombe a capanna
Di qui, muovo deciso per la Torre di Chia, coi suoi tesori, suggeritami da @mezcal . Da lontano intravedo per prima la Torre, quindi trovo la splendida Mola e da ultime le cascate, placide e stupende, che rotolano tra gli onnipresenti massi ciclopici. Il luogo davvero mi rapisce e mi precipita in un'atmosfera medievale. Lungo la via trovo anche il cadavere di un cinghiale, apparentemente azzannato "dietro". Dal luogo strano della ferita, mi convinco che sia morto di morte naturale e che poi qualche animale lo abbia azzannato poi.
Torre di Chia da lontano
Mola di Chia
Mola di Chia - interno
Cascate di Chia
Cascate di Chia
Torre di Chia da sotto
Cascate di Chia - Fosso del Rio
Cinghiale morto
Terminato "il ciclo di Chia", riprendo verso nord, per raggiungere la piramide etrusca. Il cielo è terso ed offre panorami suggestivi di mura di pietre millenarie come già settimana scorsa vicino a Corviano e in lontananza l'onnipresente Terminillo innevato. In lontananza già si intravede Mugnano in Teverina con la sua bellezza.
"Mura" di pietra
Il Terminillo
Mugnano in Teverina da ovest
Un'altra mezz'ora e finalmente è il tempo della Piramide etrusca, certamente il pezzo forte della giornata. Di nuovo la fortuna mi assiste, dal momento che un gruppo di turisti lascia il sito poco prima che io vi arrivi. Il sentiero la prende alle spalle, quasi a tradimento, ma quando le giro attorno in realtà è lei a spiazzarmi e togliermi il fiato, con la sua inattesa possanza, la sua assurda bellezza fuori luogo e fuori tempo. La rimiro per un po' silenzioso, poi non riesco a trattenermi dal salirvi in cima e - ebbene sì - a fermarmi lì per godere il mio pasto leggero di mezza giornata. Sentirmi dentro questa magia in modo semplice e naturale è bellissimo. Finito il pasto riparto e - dopo qualche errore di percorso - trovo e finalmente attraverso anche la Tagliata delle Rocchette, che sembra una scalinata del Vanvitelli.
Piramide etrusca
Tagliata delle Rocchette
Qui finiscono i passaggi di bosco complessi e si aprono invece lunghi e larghi sentieri di campagna piacevoli e poco faticosi, che mi portano fino a Mugnano in Teverina. Anche questo paese è piccolo, ma ha un'altra eleganza rispetto a Bassano e Chia.
Mugnano in Teverina - torre
Mugnano in Teverina - B&B Palazzo Orsini
Mugnano in Teverina da sud
Il percorso sta ormai volgendo al termine, resta solo la lunga traversata verso Bassano, lungo il sentiero che passa per il Sasso Quadrato. Il percorso segue sempre agevoli sentieri, prima di collina e poi di campagna, e l'unica complessità per alcuni minuti è trovare la via d'accesso al Sasso Quadrato, che si rivela meno interessante delle attese. La maggiore attrattiva sono due lama (!!) che pascolano allegramente in una fattoria.
Sentieri tra gli alberi
Sasso Quadrato
Panorama con vista sul Monte Cimino
Lama
Panorama
L'ultima sorpresa la riserva, inattesa, Bassano. Il paese non ha nulla di speciale, ma ospita due cose uniche al mondo: la Chiesa dell'Immacolata, speciale non per bellezza ma perchè la prima al mondo dedicata all'Immacolata dopo l'istituzione del dogma nel 1854 da parte di Pio IX; e la torre dell'orologio, con il suo annesso borghetto medievale. Quest'ultima, alla vista esterna una brutta torre rinascimentale puramente parallelepipeidea, al proprio interno nasconde una torre campanaria medievale, con ordini successivi di bifore e trifore, riscoperta solo negli anni '80 e resa accessibile dagli anni '90. In questo periodo la torre è chiusa, ma per una serie di incastri fortunati due signore (Patrizia e Daniela) ed un volontario appassionato (Umberto) mi permettono di visitare la torre ed anche la adiacente ma separata chiesa medievale. Due piccoli gioielli, impreziositi dalla gentilezza e dalla dedizione di queste tre meravigliose persone che mi si sono dedicate per quasi un'ora, regalandomi una chiusura perfetta ad una giornata perfetta.
Bassano in Teverina - Chiesa Immacolata
Bassano in Teverina - borghetto medievale della Torre
Bassano in Teverina - borghetto medievale della Torre
Bassano in Teverina - chiesa medievale della Torre
Bassano in Teverina - chiesa medievale della Torre, dettaglio
Bassano in Teverina - interno Torre medievale
Bassano in Teverina - interno Torre medievale, dettaglio
Si chiude così una giornata luminosa, che mi sono regalato e che mi è stata regalata da tante persone. Torno a casa raggiante, con le endorfine del corridore dopo 10 km!