Dati
Data: 17/7/2024
Regione e provincia: Veneto, Belluno
Località di partenza: parcheggio presente nei pressi della Casera Razzo
Tempo di percorrenza: 4 ore e 40 minuti circa (escluse le soste)
Chilometri: 9 circa
Grado di difficoltà: per raggiungere la cima O c'è un piccolo tratto alpinistico I+ (secondo le varie ricerche fatte)
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 900 m circa
Quota massima: 2399 m
Descrizione
Lascio l'auto, cammino per un brevissimo tratto lungo la SP 619 per prendere il sentiero 318 che sale nel bosco lasciando, di tanto in tanto, la possibilità alla mia destra di vedere scorci verso M. Pupera, M. Brenton e a dx M. Cornon,
mentre di spalle Terza Grande e Creta di Mimoias.
Dopo circa 30 minuti scorgo la cresta che delimita la parte settentrionale della Busa del Tiarfin.
Nei pressi del Col Marende scorgo anche in lontananza il Lago di Sauris con in fondo il Col Gentile, M. Colmaier e il M. Tinisa che riconosco dando avvio a quei attimi di malinconia su come il tempo passa.
Comincio a salire verso la Forcella Tiarfin
da cui, proseguendo per la cime O e E di Tiarfin, mi trovo alla mia destra la Busa del Tiarfin.
La Cima Tiarfin O è quella di quota minore ma è raggiungibile tramite un canalino relativamente ripido.
Raggiungo così la Cima Tiarfin O provvista di croce di vetta e libro di vetta.
Sosto per un lungo periodo tra pranzetto e foto panoramiche: da O in senso orario individuo l'Antelao, Cima Bastioni
M. Pupera, M. Brenton e a dx M. Cornon,
Terza Grande e proseguendo verso destra altre cime che separano la Valle di Sappada dalla Valle Pesarina,
Cima Tiarfin,
la Valle del Tagliamento in cui si poteva scorgere il M. Pramaggiore
e il Cridola.
Non contento ritorno ai miei passi e, anzichè ritornare direttamente sulla Forcella Tiarfin, raggiungo la Cima Tiarfin O che risulta essere più alta e raggiungibile con difficoltà esclusivamente escursionistiche. Su questa cima non è presente nessuna croce di vetta ma un omino di pietra con un barattolo di vetro provvista di fogli e penna fungendo da libro di vetta.
Faccio altre foto panoramiche rivedendo per metà le stesse cime viste precedentemente ma da un'altra prospettiva, in ogni caso in senso orario verso E il M. Bivera e il M. Clapsavon,
i monti posti al di là della valle del Tagliamento,
il Cridola,
il Tiarfin,
il M. Pupera, M. Brenton e a dx M. Cornon
e la serie di cime che separano la Valle di Sappada dalla Valle Pesarina.
Soddisfatto ritorno sulla Forcella Tiarfin per dirigermi verso la Forca Rossa
raggiungendola.
Guardo per un'ultima volta il paesaggio verso la Busa del Tiarfin
per scendere di quota quasi definitivamente con il M. Bivera di fronte.
Scendendo di quota guardo più volte la Forca Rossa
ritrovandomela sempre più lontana
per salire successivamente, per un brevissimo tratto, sino a raggiungere la Forcella della Croce di Tragonia e, tramite il sentiero 209, raggiungo una mulattiera verdeggiante in cui guardo più volte verso la Valle del Lumiei
e il M. Bivera.
Ritorno verso il punto di partenza salendo leggermente di quota lungo la mulattiera tra verdi pascoli.
Data: 17/7/2024
Regione e provincia: Veneto, Belluno
Località di partenza: parcheggio presente nei pressi della Casera Razzo
Tempo di percorrenza: 4 ore e 40 minuti circa (escluse le soste)
Chilometri: 9 circa
Grado di difficoltà: per raggiungere la cima O c'è un piccolo tratto alpinistico I+ (secondo le varie ricerche fatte)
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 900 m circa
Quota massima: 2399 m
Descrizione
Lascio l'auto, cammino per un brevissimo tratto lungo la SP 619 per prendere il sentiero 318 che sale nel bosco lasciando, di tanto in tanto, la possibilità alla mia destra di vedere scorci verso M. Pupera, M. Brenton e a dx M. Cornon,
mentre di spalle Terza Grande e Creta di Mimoias.
Dopo circa 30 minuti scorgo la cresta che delimita la parte settentrionale della Busa del Tiarfin.
Nei pressi del Col Marende scorgo anche in lontananza il Lago di Sauris con in fondo il Col Gentile, M. Colmaier e il M. Tinisa che riconosco dando avvio a quei attimi di malinconia su come il tempo passa.
Comincio a salire verso la Forcella Tiarfin
da cui, proseguendo per la cime O e E di Tiarfin, mi trovo alla mia destra la Busa del Tiarfin.
La Cima Tiarfin O è quella di quota minore ma è raggiungibile tramite un canalino relativamente ripido.
Raggiungo così la Cima Tiarfin O provvista di croce di vetta e libro di vetta.
Sosto per un lungo periodo tra pranzetto e foto panoramiche: da O in senso orario individuo l'Antelao, Cima Bastioni
M. Pupera, M. Brenton e a dx M. Cornon,
Terza Grande e proseguendo verso destra altre cime che separano la Valle di Sappada dalla Valle Pesarina,
Cima Tiarfin,
la Valle del Tagliamento in cui si poteva scorgere il M. Pramaggiore
e il Cridola.
Non contento ritorno ai miei passi e, anzichè ritornare direttamente sulla Forcella Tiarfin, raggiungo la Cima Tiarfin O che risulta essere più alta e raggiungibile con difficoltà esclusivamente escursionistiche. Su questa cima non è presente nessuna croce di vetta ma un omino di pietra con un barattolo di vetro provvista di fogli e penna fungendo da libro di vetta.
Faccio altre foto panoramiche rivedendo per metà le stesse cime viste precedentemente ma da un'altra prospettiva, in ogni caso in senso orario verso E il M. Bivera e il M. Clapsavon,
i monti posti al di là della valle del Tagliamento,
il Cridola,
il Tiarfin,
il M. Pupera, M. Brenton e a dx M. Cornon
e la serie di cime che separano la Valle di Sappada dalla Valle Pesarina.
Soddisfatto ritorno sulla Forcella Tiarfin per dirigermi verso la Forca Rossa
raggiungendola.
Guardo per un'ultima volta il paesaggio verso la Busa del Tiarfin
per scendere di quota quasi definitivamente con il M. Bivera di fronte.
Scendendo di quota guardo più volte la Forca Rossa
ritrovandomela sempre più lontana
per salire successivamente, per un brevissimo tratto, sino a raggiungere la Forcella della Croce di Tragonia e, tramite il sentiero 209, raggiungo una mulattiera verdeggiante in cui guardo più volte verso la Valle del Lumiei
e il M. Bivera.
Ritorno verso il punto di partenza salendo leggermente di quota lungo la mulattiera tra verdi pascoli.
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