Dati
Data: 09/10/2022
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Campo Felice
Località di arrivo: Campo Felice
Tempo di percorrenza: 6h 30m
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: tutti
Segnaletica: quasi nulla se non in pochi tratti iniziali
Dislivello in salita: 1.145m
Dislivello in discesa: 1.145m
Quota massima: 2.204 (M.Ocre)
Accesso stradale: dal Parcheggio di Campo Felice, vicino all'imbocco della galleria
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8609
Descrizione
A volte nella vita (spesso) le cose non sono belle o brutte, sono miste, e la felicità richiede di saper focalizzarsi sulle parti belle, accettando le altre come parte necessaria del tutto. E le escursioni fanno parte della vita!
In questi mesi io e il mio amico di escursioni stiamo battendo il gruppo Velino-Sirente, e oggi è stata la volta del piccolo gruppo che questo ospita, il M.Cagno-M.Ocre. Da Roma è sempre una scappata, 90 minuti di macchina e siamo al parcheggio di Campo Felice. L'avvio è freddo, sul lato in ombra del le montagne, con un vento tagliente, alcune nuvole grigie che corrono nel cielo e pozze di acqua ghiacciate qui e là. Ma già si godono i primi segni importanti del foliage.
Salita da Campo Felice
Arrivati al Colle di Formicaccia, svoltiamo verso sinistra ed entriamo nel bosco. Un bosco meraviglioso, di mille colori, impreziosito da una luce del sole ora brillante e mattutina e dai giochi di colore delle lontananze montuose. Una sensazione di casa, come il profumo del pane appena sfornato.
Ingresso nel bosco
Dopo alcune centinaia di metri di ascesa improvvisamente si esce dal bosco e si possono ammirare le vette regine del Sirente e del Velino, con tutta la pienezza dei loro gruppi montuosi.
Vista da lontano M.Sirente
Vista da lontano M.Velino
Il percorso non ha alcuna difficoltà, quindi la chiacchiera si libera leggera, fino a che l'impettata di complessivi 800mt si fa sentire e ci spinge ad un salir muto da mensa dei frati. Di qui in poi, il percorso andrà a vista e a gps, non essendoci una traccia visibile sul terreno, ma non essendoci d'altronde alcun ostacolo a procedere in qualsivoglia direzione verso le mete di volta in volta sempre ben visibili di fronte al noi. La prima è il M.Cagno (2.153mt), con le sue due croci, che offre spunti panoramici su tutto il dintorno, dal Velino, al Sirente, alla Maiella, al Gran Sasso. Uno spettacolo in parte confuso dalle nubi che continuano a correre veloci, ma anche reso suggestivo dai giochi di luce che ciò permette.
Prima croce di Monte Cagno, con vista sul Corno Grande
Seconda croce di Monte Cagno, con vista sul Sirente
Seconda croce di Monte Cagno, con vista su Majella e M.Amaro
D'improvviso sento un sibilo dietro la schiena, mi giro e vedo un grande rapace (una poiana?) volare a 30 metri da me quasi ad altezza occhi dietro la seconda croce, ad alti spiegate, con le penne direzionali ben distinguibili: un'immagine spettacolare, potente e delicatissima. Provo a prendere al volo la mia macchina fotografica, ma riesco solo a riprendere a ben altra distanza e con ben altro sfondo una misera prova dell'esistenza del pennuto.
Poiana?
Dal M.Cagno al M.Ocre il percorso è breve e in piano, offrendo alla sinistra la vista della vasta conca sottostante, non particolarmente suggestiva, e a destra la vista del gruppo del Gran sasso. Pochi minuti e raggiungiamo la cima poco più alta del M. Ocre (2.202mt).
Conca sottostante
Vista del Gran Sasso
M.Ocre
Di qui finisce la parte interessante dell'escursione. Invece di proseguire l'anello verso i Tre Bauzi e quindi la Cima di Fossa Palomba, per seguire una traccia trovata in rete scendiamo dentro la noiosa conca e di lì proseguiamo fino a risalire sul M.Cefalone. La cima stessa non ha molto da offrire, nè come salita, nè come panorama. E il cielo si è di nuovo ingrigito ed è tornato il vento freddo.
M.Cefalone
Lungo il rientro, sono proprio pochi gli spunti suggestivi: la vista da lontano della piana di Campo Felice, alcuni fianchi boscosi e suggestivi, un pascolo di un centinaio di cavalli bradi e soprattutto un nugolo di una trentina di poiane che turbina in cerchio sopra le nostre teste, ma troppo alte per il 15-45 della mia Fuji.
Piana di Campo Felice
Cavalli
Foliage
Gli ultimi due regali di giornata, che lasciano il dolce in bocca, sono il reingresso nello stesso bosco della mattina...e un discreto terzo tempo con birra e tagliere. Alla fine, una buona giornata, che non ha regalato emozioni forti o esperienze nuove, ma ha offerto alcune piccole meraviglie che danno un senso di gioia e di luce alla giornata.
Bosco
Terzo tempo
Data: 09/10/2022
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Campo Felice
Località di arrivo: Campo Felice
Tempo di percorrenza: 6h 30m
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: tutti
Segnaletica: quasi nulla se non in pochi tratti iniziali
Dislivello in salita: 1.145m
Dislivello in discesa: 1.145m
Quota massima: 2.204 (M.Ocre)
Accesso stradale: dal Parcheggio di Campo Felice, vicino all'imbocco della galleria
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8609
Descrizione
A volte nella vita (spesso) le cose non sono belle o brutte, sono miste, e la felicità richiede di saper focalizzarsi sulle parti belle, accettando le altre come parte necessaria del tutto. E le escursioni fanno parte della vita!
In questi mesi io e il mio amico di escursioni stiamo battendo il gruppo Velino-Sirente, e oggi è stata la volta del piccolo gruppo che questo ospita, il M.Cagno-M.Ocre. Da Roma è sempre una scappata, 90 minuti di macchina e siamo al parcheggio di Campo Felice. L'avvio è freddo, sul lato in ombra del le montagne, con un vento tagliente, alcune nuvole grigie che corrono nel cielo e pozze di acqua ghiacciate qui e là. Ma già si godono i primi segni importanti del foliage.
Salita da Campo Felice
Arrivati al Colle di Formicaccia, svoltiamo verso sinistra ed entriamo nel bosco. Un bosco meraviglioso, di mille colori, impreziosito da una luce del sole ora brillante e mattutina e dai giochi di colore delle lontananze montuose. Una sensazione di casa, come il profumo del pane appena sfornato.
Ingresso nel bosco
Dopo alcune centinaia di metri di ascesa improvvisamente si esce dal bosco e si possono ammirare le vette regine del Sirente e del Velino, con tutta la pienezza dei loro gruppi montuosi.
Vista da lontano M.Sirente
Vista da lontano M.Velino
Il percorso non ha alcuna difficoltà, quindi la chiacchiera si libera leggera, fino a che l'impettata di complessivi 800mt si fa sentire e ci spinge ad un salir muto da mensa dei frati. Di qui in poi, il percorso andrà a vista e a gps, non essendoci una traccia visibile sul terreno, ma non essendoci d'altronde alcun ostacolo a procedere in qualsivoglia direzione verso le mete di volta in volta sempre ben visibili di fronte al noi. La prima è il M.Cagno (2.153mt), con le sue due croci, che offre spunti panoramici su tutto il dintorno, dal Velino, al Sirente, alla Maiella, al Gran Sasso. Uno spettacolo in parte confuso dalle nubi che continuano a correre veloci, ma anche reso suggestivo dai giochi di luce che ciò permette.
Prima croce di Monte Cagno, con vista sul Corno Grande
Seconda croce di Monte Cagno, con vista sul Sirente
Seconda croce di Monte Cagno, con vista su Majella e M.Amaro
D'improvviso sento un sibilo dietro la schiena, mi giro e vedo un grande rapace (una poiana?) volare a 30 metri da me quasi ad altezza occhi dietro la seconda croce, ad alti spiegate, con le penne direzionali ben distinguibili: un'immagine spettacolare, potente e delicatissima. Provo a prendere al volo la mia macchina fotografica, ma riesco solo a riprendere a ben altra distanza e con ben altro sfondo una misera prova dell'esistenza del pennuto.
Poiana?
Dal M.Cagno al M.Ocre il percorso è breve e in piano, offrendo alla sinistra la vista della vasta conca sottostante, non particolarmente suggestiva, e a destra la vista del gruppo del Gran sasso. Pochi minuti e raggiungiamo la cima poco più alta del M. Ocre (2.202mt).
Conca sottostante
Vista del Gran Sasso
M.Ocre
Di qui finisce la parte interessante dell'escursione. Invece di proseguire l'anello verso i Tre Bauzi e quindi la Cima di Fossa Palomba, per seguire una traccia trovata in rete scendiamo dentro la noiosa conca e di lì proseguiamo fino a risalire sul M.Cefalone. La cima stessa non ha molto da offrire, nè come salita, nè come panorama. E il cielo si è di nuovo ingrigito ed è tornato il vento freddo.
M.Cefalone
Lungo il rientro, sono proprio pochi gli spunti suggestivi: la vista da lontano della piana di Campo Felice, alcuni fianchi boscosi e suggestivi, un pascolo di un centinaio di cavalli bradi e soprattutto un nugolo di una trentina di poiane che turbina in cerchio sopra le nostre teste, ma troppo alte per il 15-45 della mia Fuji.
Piana di Campo Felice
Cavalli
Foliage
Gli ultimi due regali di giornata, che lasciano il dolce in bocca, sono il reingresso nello stesso bosco della mattina...e un discreto terzo tempo con birra e tagliere. Alla fine, una buona giornata, che non ha regalato emozioni forti o esperienze nuove, ma ha offerto alcune piccole meraviglie che danno un senso di gioia e di luce alla giornata.
Bosco
Terzo tempo