Dati
Data: 10/09/2023
Regione e provincia: Veneto, Belluno
Località di partenza: parcheggio nei pressi del locale (Da Plenta): in tutta la Val Visdende il parcheggio giornaliero costa 8 €
Tempo di percorrenza: 7 ore e 25 minuti circa (escluse le soste)
Chilometri: 19 circa
Segnaletica: buona tranne il sentiero 172 e non è sempre intuitivo, inoltre la parte terminale del sentiero 128 è scarsamente segnalato anche se intuitivo
Dislivello in salita: 1675 m circa
Quota massima: 2580 m
Descrizione
Questi sentieri, da quello che ho capito a meno che il Comune non si sia dimenticato di aggiornare le disposizione di legge, sono percorribili soltanto nei giorni festivi perché durante la settimana vengono svolti dei lavori per la sistemazione dei sentieri a seguito della tempesta Vaia. Ora non so se i lavori siano finiti o no, ma in ogni caso hanno fatto veramente un bel lavoro: ero passato in un giorno nuvoloso del 2021 in cui volli fare due passi ed è tutto un altro mondo, per cui credo di capire il perchè della tariffa elevata del parcheggio giornaliero rispetto a tante altre località.
Lascio la macchina e mi dirigo per il sentiero 128 che rispetto il 2021 è stato completamente pulito dai vari tronchi d'albero caduti, lasciando di spalle i monti che delimitano la Val Popera
e alla mia dx domina la sagoma del Peralba.
Inizialmente il sentiero 128 si presenta come strada forestale per poi diventare un vero e proprio sentiero completamente immerso nel bosco sino a raggiungere la Casera de le Drotele.
Il sentiero ritorna inizialmente come strada forestale sino a raggiungere un bivio in cui si interseca con la strada delle malghe, da qui il sentiero 128 diventa una traccia segnata di tanto in tanto da omini di pietra con di fronte la Forc. Val Carnia
mentre di spalle i monti che delimitano la Val Visdende.
Raggiungo la forcella, svolto a destra e comincio un lungo tratto di traversata carnica
lasciando alla mia sinistra Cima Mezzana.
Lungo la traversata carnica faccio diversi sali e scendi il primo dei quali, facendo una piccola deviazione, per raggiungere il M. Vancomun.
Sosto facendo un primo spuntino e un giro di foto panoramiche partendo da N in senso orario: la Valle della Gail con varie cime austriache che ancora non conosco,
il Peralba, M. Chiadin e M. Lastroni
la Val Visdende con al centro il M. Criè, inoltre si vedono i monti che delimitano la Val Lumiei e proseguendo verso l'estrema destra l'Antelao,
Cima Palombino e sullo sfondo altre cime delle Dolomiti tra cui il Pelmo e una lontanissima Marmolada che la foto non rende.
Lascio il M. Vancomun lasciandolo di spalle
per proseguire verso est lungo la traversata carnica verso il M. Antola.
Raggiungo così, facendo un'altra salita, una sella posta nei pressi del M. Antola rivedendo il percorso fatto fino ad ora lungo il sentiero 403
avvicinandomi sempre più al Peralba
con alla mia destra tutte la serie di cime che vanno dal M. Lastroni al M. Rinaldo
e poco dopo mi trovo di fronte la prossima meta: M. Pietra Bianca
con alla mia sinistra (e mi accorgo casualmente) il laghetto Bodensee.
Proseguo ormai con di fronte questo paesaggio lungo il versante austriaco.
Raggiungo la Sella di Luggau e con un sentiero inizialmente ben evidente ma scarsamente segnalato salgo leggermente di quota per poi passare sul versante italiano, per cominciare a salire di quota fiancheggiando Longerini Bianchi
avendo ormai una visuale quasi completa della Val Visdende.
Raggiungo così una sella da cui parte il sentiero per salire sulla cima del M. Pietra Bianca
dove ho visto le uniche stelle alpine in tutte le sette ore abbondanti di escursione.
Raggiungo la cima.
Prendo fiato e vado con un altro giro di foto in senso antiorario partendo dal S: il Peralba
una cima la cui forma mi ha letteralmente affascinato e penso che sia il Coglians,
verso l'Austria
tutto il tratto della traversata carnica percorso con un ormai lontano M. Vancomun
e la Val Visdende ora non più perfettamente limpida per la grande afa.
Ritorno sul sentiero 403 e raggiungo Il Buso lasciando M. Pietra Bianca
quella cima che mi ha affascinato
e il Peralba.
Il sentiero 172 si persenta scarsamente segnato ma in ogni caso raggiungo la Malga Chivion
per poi raggiungere il punto di partenza tramite la strada delle malghe
con il M. Peralba colpito dagli ultimi raggi del Sole.
Data: 10/09/2023
Regione e provincia: Veneto, Belluno
Località di partenza: parcheggio nei pressi del locale (Da Plenta): in tutta la Val Visdende il parcheggio giornaliero costa 8 €
Tempo di percorrenza: 7 ore e 25 minuti circa (escluse le soste)
Chilometri: 19 circa
Segnaletica: buona tranne il sentiero 172 e non è sempre intuitivo, inoltre la parte terminale del sentiero 128 è scarsamente segnalato anche se intuitivo
Dislivello in salita: 1675 m circa
Quota massima: 2580 m
Descrizione
Questi sentieri, da quello che ho capito a meno che il Comune non si sia dimenticato di aggiornare le disposizione di legge, sono percorribili soltanto nei giorni festivi perché durante la settimana vengono svolti dei lavori per la sistemazione dei sentieri a seguito della tempesta Vaia. Ora non so se i lavori siano finiti o no, ma in ogni caso hanno fatto veramente un bel lavoro: ero passato in un giorno nuvoloso del 2021 in cui volli fare due passi ed è tutto un altro mondo, per cui credo di capire il perchè della tariffa elevata del parcheggio giornaliero rispetto a tante altre località.
Lascio la macchina e mi dirigo per il sentiero 128 che rispetto il 2021 è stato completamente pulito dai vari tronchi d'albero caduti, lasciando di spalle i monti che delimitano la Val Popera
e alla mia dx domina la sagoma del Peralba.
Inizialmente il sentiero 128 si presenta come strada forestale per poi diventare un vero e proprio sentiero completamente immerso nel bosco sino a raggiungere la Casera de le Drotele.
Il sentiero ritorna inizialmente come strada forestale sino a raggiungere un bivio in cui si interseca con la strada delle malghe, da qui il sentiero 128 diventa una traccia segnata di tanto in tanto da omini di pietra con di fronte la Forc. Val Carnia
mentre di spalle i monti che delimitano la Val Visdende.
Raggiungo la forcella, svolto a destra e comincio un lungo tratto di traversata carnica
lasciando alla mia sinistra Cima Mezzana.
Lungo la traversata carnica faccio diversi sali e scendi il primo dei quali, facendo una piccola deviazione, per raggiungere il M. Vancomun.
Sosto facendo un primo spuntino e un giro di foto panoramiche partendo da N in senso orario: la Valle della Gail con varie cime austriache che ancora non conosco,
il Peralba, M. Chiadin e M. Lastroni
la Val Visdende con al centro il M. Criè, inoltre si vedono i monti che delimitano la Val Lumiei e proseguendo verso l'estrema destra l'Antelao,
Cima Palombino e sullo sfondo altre cime delle Dolomiti tra cui il Pelmo e una lontanissima Marmolada che la foto non rende.
Lascio il M. Vancomun lasciandolo di spalle
per proseguire verso est lungo la traversata carnica verso il M. Antola.
Raggiungo così, facendo un'altra salita, una sella posta nei pressi del M. Antola rivedendo il percorso fatto fino ad ora lungo il sentiero 403
avvicinandomi sempre più al Peralba
con alla mia destra tutte la serie di cime che vanno dal M. Lastroni al M. Rinaldo
e poco dopo mi trovo di fronte la prossima meta: M. Pietra Bianca
con alla mia sinistra (e mi accorgo casualmente) il laghetto Bodensee.
Proseguo ormai con di fronte questo paesaggio lungo il versante austriaco.
Raggiungo la Sella di Luggau e con un sentiero inizialmente ben evidente ma scarsamente segnalato salgo leggermente di quota per poi passare sul versante italiano, per cominciare a salire di quota fiancheggiando Longerini Bianchi
avendo ormai una visuale quasi completa della Val Visdende.
Raggiungo così una sella da cui parte il sentiero per salire sulla cima del M. Pietra Bianca
dove ho visto le uniche stelle alpine in tutte le sette ore abbondanti di escursione.
Raggiungo la cima.
Prendo fiato e vado con un altro giro di foto in senso antiorario partendo dal S: il Peralba
una cima la cui forma mi ha letteralmente affascinato e penso che sia il Coglians,
verso l'Austria
tutto il tratto della traversata carnica percorso con un ormai lontano M. Vancomun
e la Val Visdende ora non più perfettamente limpida per la grande afa.
Ritorno sul sentiero 403 e raggiungo Il Buso lasciando M. Pietra Bianca
quella cima che mi ha affascinato
e il Peralba.
Il sentiero 172 si persenta scarsamente segnato ma in ogni caso raggiungo la Malga Chivion
per poi raggiungere il punto di partenza tramite la strada delle malghe
con il M. Peralba colpito dagli ultimi raggi del Sole.
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