Escursione Anello dei monti Aspra, Motola e Civitella

Parchi dell'Umbria
  1. Massiccio Coscerno-Aspra
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Dati

Data: 13.11.2015
Regione e provincia: Umbria, a cavallo delle province di Terni e Perugia
Località di partenza: Monte SanVito (926 m)
Località di arrivo: Monte SanVito
Tempo di percorrenza: 7h 20' soste contemplative comprese
Chilometri: 24.5
Grado di difficoltà: E+
Descrizione delle difficoltà: Lunghezza e dislivello accumulato. Ambiente che può riservare qualche problema di orientamento nei tratti boscosi, con assenza di riferimenti e segnaletica.
Periodo consigliato: Sempre
Segnaletica: Assente
Dislivello in salita: 1500 m
Dislivello in discesa: 1500 m
Quota massima: 1652 m (M. Aspra)
Accesso stradale: uscita al km 24 della SR209 (Valnerina) in corrispondenza del paese di Ceselli; dopo 8 km di tornanti si giunge al paesino di Monte SanVito. Volendo si può proseguire con l'auto per altri 4-500 m evitando di percorrere a piedi un tratto di strada asfaltata.

Descrizione

Piacevole passeggiata all'interno di un ambiente montano scarsamente conosciuto dalla maggior parte degli escursionisti. La posizione strategica di questo comprensorio, situato tra la piana di Leonessa e la Valnerina, consente di ammirare i profili dell'Appennino da un inconsueto punto di osservazione.
Il comprensorio è costituito da 3 vallate che confluiscono tra loro; nella loro parte terminale esse assumono la caratteristica di forra, con pareti elevate e alquanto ripide.
Dal paese di Monte San Vito si prosegue per l'evidente strada asfaltata che poi, diventando carrareccia, conduce a Monteleone di Spoleto. Dopo circa 1 km la si abbandona prendendo la carrozzabile a destra che entra nella forra della val Pagana. Risalendo il sentiero, si nota il punto in cui c'è la confluenza dell'altra forra, quella che deriva dalla valle di Campofoglio che ha già ricevuto la valle delle Pisciarelle. Più avanti la valle si apre e permette di osservare le vette circostanti. In prossimità di un fontanile, si devia a destra risalendo un fosso immerso in una faggeta secolare. All'uscita del fosso si arriva alla Forca, una sella rivolta ad Ovest da cui si può spaziare con lo sguardo verso la conca ternana, i martani e i monti della Valnerina, scorgendo in lontananza il Cimino, il Soratte, il Subasio e perfino l'Amiata. Queste vette sembrano galleggiare sul mare di nebbia che sommerge le pianure del versante tirrenico della penisola.
Si risale il crinale erboso in direzione Sud e Sud Est, che conduce dapprima alla cima denominata Croce d'Aspra (1557 m), poi il monte Aspra (1652 m). Durante la salita si apre l'orizzonte verso la piana di Leonessa, dominata dal gruppo del Terminillo. Riesco a scorgere e riconoscere profili di monti ''secondari'': cima del Carpellone, monte La Pelosa, monte Tilia. Verso Nord si notano i monti della Valnerina e man mano che si sale si scoprono anche i Sibillini.
Particolarità del monte Aspra è la faggeta che si trova sulla parte sommitale, a differenza della quota più bassa in cui vi sono i pascoli.
Dalla vetta si discende in direzione Nord Est fino alla Forchetta di Motola, da cui, uscendo dalla faggeta, si può osservare verso Est la dorsale appenninica che và dai Sibillini alla Maiella, comprendendo distintamente Laga, Gran Sasso e Terminillo. Da questa parte la nebbia è completamente assente, mentre si risale il crinale per guadagnare la vetta del monte Motola, ci si perde con lo sguardo nel riconoscere le varie cime over2000 da questo punto di osservazione davvero privilegiato.
L'escursione prosegue scendendo verso Capo la Valle -la testa della valle delle Pisciarelle- e poi traversare per tracce di sentiero in saliscendi fino ai Piani di Campofoglio. In questo attraversamento occorre prestare attenzione per non perdere l'orientamento.
Arrivati alla carrareccia che percorre la valle di Campofoglio, la si percorre in direzione Ovest fino a monte San Vito, chiudendo l'anello. Una interessante deviazione si realizza prendendo la sterrata che dalla fonte di Campofoglio (1160 m) conduce al monte di Civitella (1565 m). Due ore di passeggiata per guadagnare un ulteriore balcone sui monti del centro Italia, in particolare sul Coscerno e sulle sue Balze che si trova proprio lì davanti.
Escursione facile benchè lunga, molto appagante soprattutto per i panorami che ha saputo offrire, avvenuta in un ambiente lontano dai consueti circuiti escursionistici.
 
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