Dati
Data: 20/05/19
Regione e provincia: Marche (AP)
Località di partenza: Mozzano
Località di arrivo: Mozzano
Chilometri: 65/70
Grado di difficoltà: medio
Descrizione delle difficoltà: alcuni tratti trafficati, oltre 1000 mt di dislivello
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 1155 mt (secondo il mio altimetro)
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 1190 mt slm
Accesso stradale: salaria
Descrizione
Come primo anello dell'anno ho scelto questo che in realtà non è il giro di un fiume percorrendo le creste che lo circondano (come i primi due) ma è, al contrario, il giro di un monte percorrendo le valli che definiscono.
È questo un anello che volevo fare da tempo perché è un itinerario "naturale", nel senso che questo massiccio montuoso è "un'isola" talmente ben definita che salta all'occhio: circondato dal fiumeTronto a sud, dal torrente Morricone a ovest e dal torrente Fluvione a nord e a est e collegato alla "terra ferma" del Vettore solo dall'affilato colle Galluccio. Le valli che "disegnano" questo rilievo sono percorse da strade che "ricalcano" quasi perfettamente i letti dei fiumi e tutto questo dà al percorso un che di logico, non forzato.
Inoltre, conoscendo bene le zone, sapevo che non sarebbero mancati spunti di interesse naturalistico, storico, architettonico, geologico..
E infine perché ... glielo dovevo!! Al monte intendo. È stato il mio parco giochi in numerose escursioni preferendolo spesso, io, ai più altisonanti nomi dei Sibillini e dei Monti della Laga suoi dirimpettai. E poi le esperienze durante l'emergenza terremoto con la protezione civile. Ho scritto anche una storia sul Ceresa e sul Fluvione, magari in seguito la condivido.
Ma andiamo al sodo: parto alle 6:30 dalle parti di Mozzano e imbocco subito la ciclabile che risale il Tronto (non è una vera ciclabile ma è la vecchia Salaria che ormai è utilizzata solo più dai residenti ed è quasi totalmente priva di traffico, ben tenuta e pianeggiante. Comunque ci sono i cartelli che la indicano come "percorso ciclabile").
N.d.A. da notare, nella foto, il mio pad tecnologico per ricordarmi i dettagli dell'itinerario
E inizio a risalire il Tronto
In breve giungo a Ponte d'Arli. Il ponte che dà il nome al paesino mi ha sempre dato da pensare: è una struttura suggestiva, ma poteva, nel passato, essere addirittura la costruzione più importante del, seppur piccolo, abitato?? Tempo fa, informandomi un po sulle vicende di Giuseppe Costantini detto "Sciabolone", noto brigante della zona, scoprii che, detto brigante con la sua banda, assaltarono a Ponte d'Arli un gruppo di soldati francesi diretti da Ascoli a Talvacchia (la vicenda si trova su Wikipedia). La cosa che mi colpì di questo avvenimento fu che, consultando qualsiasi cartina, risulta chiaro che non ha senso passare per quel ponte se si vuole raggiungere Talvacchia da Ascoli!!! Forse che all'epoca quello era l'unico ponte di un'ampia zona per attraversare il Tronto?? Questo senz'altro giustificherebbe il fatto che sia il paese in funzione del ponte e non il contrario.
Proseguo in direzione di Acquasanta Terme che è circondata da un numero sorprendente di frazioni ognuna delle quali merita una visit. Oggi potrò visitare solo quelle sulla strada ma intanto ammiro da lontano l'arroccata Venamartello
A Santa Maria posso apprezzare alcune piccole curiosità come una croce in una grotta, il garage di Bilbo Baggins e un collage di guglie naturali e artificiali
Acquasanta è una cittadina piuttosto importante tagliata in due dalla Salaria e forse per questo non mi ha colpito troppo però, addentrandomici, ho scoperto scorci piacevoli
Purtroppo ad Acquasanta finisce il percorso ciclabile ed inizia il tratto più brutto del tragitto (trafficato e tortuoso). Per fortuna in breve si arriva a Quintodecimo, già da lontano sembra una scultura su legno, mentre, dall'interno, ci si chiede come possa essere stata costruita visto che non è percorsa da alcuna strada ma solo da scale intrecciate.
È inoltre il "paese dei presepi" come testimoniano alcuni reperti fuori stagione
Intrigante ho trovato anche il portone della chiesa sommitale, sembra un rebus: una fortezza (o un arco di trionfo), un'eclissi parziale (direi di luna viste le otto stelle), una croce (beh! questa è facile), un sole e un simbolo papale. Questa è materia per Soniababu!
Riprendendo il cammino, il brutto tratto di strada è allietato da Favalanciata aggrappata alla montagna
È possibile evitare una inquietante galleria passando per una strada laterale con tanto di cartello di divieto ma penso che in questo caso il fine giustifichi il mezzo.
Avvicinandosi ad Arquata la strada lentamente migliora ed è possibile fermarsi a contemplare il frontone di una cappella privata dove vi ho riconosciuto un curioso Gesù che regge un serpente
Arrivando a Trisungo e quindi abbandonando il corso del Tronto, il percorso muta brutalmente: si entra nel regno della montagna, comincia la salita e l'atmosfera è una soluzione di magnificenza e rovina. Inizia l'ascesa al colle Galluccio.
Continua ...
Data: 20/05/19
Regione e provincia: Marche (AP)
Località di partenza: Mozzano
Località di arrivo: Mozzano
Chilometri: 65/70
Grado di difficoltà: medio
Descrizione delle difficoltà: alcuni tratti trafficati, oltre 1000 mt di dislivello
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 1155 mt (secondo il mio altimetro)
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 1190 mt slm
Accesso stradale: salaria
Descrizione
Come primo anello dell'anno ho scelto questo che in realtà non è il giro di un fiume percorrendo le creste che lo circondano (come i primi due) ma è, al contrario, il giro di un monte percorrendo le valli che definiscono.
È questo un anello che volevo fare da tempo perché è un itinerario "naturale", nel senso che questo massiccio montuoso è "un'isola" talmente ben definita che salta all'occhio: circondato dal fiumeTronto a sud, dal torrente Morricone a ovest e dal torrente Fluvione a nord e a est e collegato alla "terra ferma" del Vettore solo dall'affilato colle Galluccio. Le valli che "disegnano" questo rilievo sono percorse da strade che "ricalcano" quasi perfettamente i letti dei fiumi e tutto questo dà al percorso un che di logico, non forzato.
Inoltre, conoscendo bene le zone, sapevo che non sarebbero mancati spunti di interesse naturalistico, storico, architettonico, geologico..
E infine perché ... glielo dovevo!! Al monte intendo. È stato il mio parco giochi in numerose escursioni preferendolo spesso, io, ai più altisonanti nomi dei Sibillini e dei Monti della Laga suoi dirimpettai. E poi le esperienze durante l'emergenza terremoto con la protezione civile. Ho scritto anche una storia sul Ceresa e sul Fluvione, magari in seguito la condivido.
Ma andiamo al sodo: parto alle 6:30 dalle parti di Mozzano e imbocco subito la ciclabile che risale il Tronto (non è una vera ciclabile ma è la vecchia Salaria che ormai è utilizzata solo più dai residenti ed è quasi totalmente priva di traffico, ben tenuta e pianeggiante. Comunque ci sono i cartelli che la indicano come "percorso ciclabile").
N.d.A. da notare, nella foto, il mio pad tecnologico per ricordarmi i dettagli dell'itinerario
E inizio a risalire il Tronto
In breve giungo a Ponte d'Arli. Il ponte che dà il nome al paesino mi ha sempre dato da pensare: è una struttura suggestiva, ma poteva, nel passato, essere addirittura la costruzione più importante del, seppur piccolo, abitato?? Tempo fa, informandomi un po sulle vicende di Giuseppe Costantini detto "Sciabolone", noto brigante della zona, scoprii che, detto brigante con la sua banda, assaltarono a Ponte d'Arli un gruppo di soldati francesi diretti da Ascoli a Talvacchia (la vicenda si trova su Wikipedia). La cosa che mi colpì di questo avvenimento fu che, consultando qualsiasi cartina, risulta chiaro che non ha senso passare per quel ponte se si vuole raggiungere Talvacchia da Ascoli!!! Forse che all'epoca quello era l'unico ponte di un'ampia zona per attraversare il Tronto?? Questo senz'altro giustificherebbe il fatto che sia il paese in funzione del ponte e non il contrario.
Proseguo in direzione di Acquasanta Terme che è circondata da un numero sorprendente di frazioni ognuna delle quali merita una visit. Oggi potrò visitare solo quelle sulla strada ma intanto ammiro da lontano l'arroccata Venamartello
A Santa Maria posso apprezzare alcune piccole curiosità come una croce in una grotta, il garage di Bilbo Baggins e un collage di guglie naturali e artificiali
Acquasanta è una cittadina piuttosto importante tagliata in due dalla Salaria e forse per questo non mi ha colpito troppo però, addentrandomici, ho scoperto scorci piacevoli
Purtroppo ad Acquasanta finisce il percorso ciclabile ed inizia il tratto più brutto del tragitto (trafficato e tortuoso). Per fortuna in breve si arriva a Quintodecimo, già da lontano sembra una scultura su legno, mentre, dall'interno, ci si chiede come possa essere stata costruita visto che non è percorsa da alcuna strada ma solo da scale intrecciate.
È inoltre il "paese dei presepi" come testimoniano alcuni reperti fuori stagione
Intrigante ho trovato anche il portone della chiesa sommitale, sembra un rebus: una fortezza (o un arco di trionfo), un'eclissi parziale (direi di luna viste le otto stelle), una croce (beh! questa è facile), un sole e un simbolo papale. Questa è materia per Soniababu!
Riprendendo il cammino, il brutto tratto di strada è allietato da Favalanciata aggrappata alla montagna
È possibile evitare una inquietante galleria passando per una strada laterale con tanto di cartello di divieto ma penso che in questo caso il fine giustifichi il mezzo.
Avvicinandosi ad Arquata la strada lentamente migliora ed è possibile fermarsi a contemplare il frontone di una cappella privata dove vi ho riconosciuto un curioso Gesù che regge un serpente
Arrivando a Trisungo e quindi abbandonando il corso del Tronto, il percorso muta brutalmente: si entra nel regno della montagna, comincia la salita e l'atmosfera è una soluzione di magnificenza e rovina. Inizia l'ascesa al colle Galluccio.
Continua ...