Data: 28/09/2021
Regione e provincia: Veneto - Belluno
Località di partenza: Piani di Pezzé - Alleghe
Località di arrivo: Piani di Pezzé - Alleghe
Tempo di percorrenza: 8 ore e 30 circa
Chilometri: 31km
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Brevi tratti attrezzati con cordino metallico, ripido ghiaione in discesa dal Van delle Sasse
Periodo consigliato: maggio/settembre
Segnaletica: Traccia generalmente evidente, segnaletica presente ma spesso sbiadita/datata, specie sul versante Zoldano
Dislivello in salita: 2470 D+
Dislivello in discesa: 2440 D-
Quota massima: Forcella delle Sasse - 2476m
Accesso stradale: SR 203 Agordina
Descrizione
Dopo un paio di rinvii per i più disparati motivi finalmente il 28 settembre riesco ad organizzare con un amico questa uscita, da tempo progettata ma ancora mai realizzata. L’assetto è ultralight, i chilometri da fare sono molti ed il dislivello positivo non è affatto banale perciò organizzo uno zaino da ultratrail con tutto ciò che può servire per un’escursione in giornata mantenendo un baseweight di circa un chilo e mezzo al quale sommo più o meno il medesimo peso per le provviste di acqua e cibo. Partiamo da casa alle ore 6.30 e alle 7.45 siamo già in marcia, risalendo le piste che dai Piani di Pezzé (Alleghe) conducono alla Casera Pioda. Da qui intersechiamo l’Alta Via 1 delle Dolomiti e imbocchiamo il sentiero n.556 per il Rifugio Coldai. Arriviamo alla forcella dove attracca la teleferica e, prima di proseguire, ci fermiamo ad ammirare il panorama sul Pelmo e, in lontananza, sul Sorapiss.
Il Rifugio Sonino al Coldai ha chiuso la domenica antecedente, pertanto non ci fermiamo e continuiamo verso forcella Coldai per poi scendere nella busa dell’omonimo lago. Purtroppo la stagione tarda non ci restituisce la vista del Lago del Coldai così come siamo abituati a vederlo nelle fotografie; c’è pochissima acqua e la luce del mattino è tutt’altro che favorevole…poco male…sarà motivo per tornarci!
Proseguiamo sotto la imponente parete nord-ovest del Civetta puntando in direzione Rifugio Tissi sul sentiero n.560 fermandoci di tanto in tanto per ammirare il panorama sulla Marmolada, sul gruppo del Sasso Lungo, sul Piz Boè e il gruppo del Sella, l’Averau, le Tofane, il Cristallo e il Lastoi di Formin. Giunti al bivio per il Tissi decidiamo di non prendere quota ma di proseguire scendendo nella verde Busa di Col Rean costeggiando l’imponente Torre Venezia che sulla sinistra si slancia verso il cielo.
Entriamo in un fitto bosco di conifere, il sentiero diventa una strada forestale e in poco tempo raggiungiamo il Rifugio Mario Vazzoler, dal quale si può ammirare tutta la verticalità della spettacolare Torre Trieste.
E’ quasi mezzogiorno, il rifugio è chiuso pertanto decidiamo di scendere qualche minuto fino al Pian delle Taie e, superato un guado dove facciamo provvista d’acqua, ci fermiamo per il pranzo. Qui abbandoniamo l’itinerario dell’AV1 (che prosegue per il gruppo della Moiazza in direzione Rifugio Bruto Carestiato) e imbocchiamo il sentiero n.558 per il Van delle Sasse: una violentissima salita di oltre 800D+ da affrontare sotto il sole del primissimo pomeriggio che in principio si inoltra tra i pini mughi con ripidi tornanti sbucando poi, nella parte alta, in uno spettacolare circolo glaciale di lastre dolomitiche scolpite dall’acqua e dal tempo.
La salita è dura e ci prendiamo il tempo per rifiatare ammirando in lontananza il panorama sulle Pale di San Martino e l’Agner.
Arriviamo alla Forcella delle Sasse, facciamo una breve sosta e ripartiamo scendendo per un ripido ghiaione detritico dove è difficile restare in piedi e molto facile perdere la traccia. Superando con fatica questo tratto ritroviamo sulla sinistra il sentiero n.557 che costeggia il versante sud-est del Civetta superando diversi saliscendi e numerosi pendii franosi e in un paio d’ore siamo al bivio per la Via Normale prima e per la celebre Ferrata degli Alleghesi poi.
Da qui in sentiero corre piuttosto regolare senza grosse variazioni di quota, continuiamo a camminare con buon passo ammirando nuovamente il panorama sulla Val Zoldana, sul Pelmo e sull’Antelao e in poco meno di un’ora, superati un paio di tratti attrezzati senza particolari difficoltà tecniche, raggiungiamo nuovamente il Rifugio Coldai dal quale rientriamo alla macchina per il medesimo sentiero percorso al mattino.
Considerazioni finali:
Non chiedetemi il motivo per cui ho deciso di partire dai Piani di Pezzé…non lo so nemmeno io. Di certo dopo aver letto qualche report, analizzato qualche traccia e percorso personalmente questo itinerario, partirei da Lisolade (Taibon Agordino) per almeno tre motivi:
1. Il chilometraggio ed il dislivello complessivo sono inferiori grazie ad un avvicinamento in auto più comodo
2. Il Van delle Sasse, che è indubbiamente il tratto del percorso fisicamente più impegnativo, lo si affronta all’ombra del mattino e nel pieno delle energie essendo sostanzialmente appena partiti
3. Taibon Agordino è logisticamente più vicino rispetto ad Alleghe per chi proviene da sud come il sottoscritto
Regione e provincia: Veneto - Belluno
Località di partenza: Piani di Pezzé - Alleghe
Località di arrivo: Piani di Pezzé - Alleghe
Tempo di percorrenza: 8 ore e 30 circa
Chilometri: 31km
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Brevi tratti attrezzati con cordino metallico, ripido ghiaione in discesa dal Van delle Sasse
Periodo consigliato: maggio/settembre
Segnaletica: Traccia generalmente evidente, segnaletica presente ma spesso sbiadita/datata, specie sul versante Zoldano
Dislivello in salita: 2470 D+
Dislivello in discesa: 2440 D-
Quota massima: Forcella delle Sasse - 2476m
Accesso stradale: SR 203 Agordina
Descrizione
Dopo un paio di rinvii per i più disparati motivi finalmente il 28 settembre riesco ad organizzare con un amico questa uscita, da tempo progettata ma ancora mai realizzata. L’assetto è ultralight, i chilometri da fare sono molti ed il dislivello positivo non è affatto banale perciò organizzo uno zaino da ultratrail con tutto ciò che può servire per un’escursione in giornata mantenendo un baseweight di circa un chilo e mezzo al quale sommo più o meno il medesimo peso per le provviste di acqua e cibo. Partiamo da casa alle ore 6.30 e alle 7.45 siamo già in marcia, risalendo le piste che dai Piani di Pezzé (Alleghe) conducono alla Casera Pioda. Da qui intersechiamo l’Alta Via 1 delle Dolomiti e imbocchiamo il sentiero n.556 per il Rifugio Coldai. Arriviamo alla forcella dove attracca la teleferica e, prima di proseguire, ci fermiamo ad ammirare il panorama sul Pelmo e, in lontananza, sul Sorapiss.
Il Rifugio Sonino al Coldai ha chiuso la domenica antecedente, pertanto non ci fermiamo e continuiamo verso forcella Coldai per poi scendere nella busa dell’omonimo lago. Purtroppo la stagione tarda non ci restituisce la vista del Lago del Coldai così come siamo abituati a vederlo nelle fotografie; c’è pochissima acqua e la luce del mattino è tutt’altro che favorevole…poco male…sarà motivo per tornarci!
Proseguiamo sotto la imponente parete nord-ovest del Civetta puntando in direzione Rifugio Tissi sul sentiero n.560 fermandoci di tanto in tanto per ammirare il panorama sulla Marmolada, sul gruppo del Sasso Lungo, sul Piz Boè e il gruppo del Sella, l’Averau, le Tofane, il Cristallo e il Lastoi di Formin. Giunti al bivio per il Tissi decidiamo di non prendere quota ma di proseguire scendendo nella verde Busa di Col Rean costeggiando l’imponente Torre Venezia che sulla sinistra si slancia verso il cielo.
Entriamo in un fitto bosco di conifere, il sentiero diventa una strada forestale e in poco tempo raggiungiamo il Rifugio Mario Vazzoler, dal quale si può ammirare tutta la verticalità della spettacolare Torre Trieste.
E’ quasi mezzogiorno, il rifugio è chiuso pertanto decidiamo di scendere qualche minuto fino al Pian delle Taie e, superato un guado dove facciamo provvista d’acqua, ci fermiamo per il pranzo. Qui abbandoniamo l’itinerario dell’AV1 (che prosegue per il gruppo della Moiazza in direzione Rifugio Bruto Carestiato) e imbocchiamo il sentiero n.558 per il Van delle Sasse: una violentissima salita di oltre 800D+ da affrontare sotto il sole del primissimo pomeriggio che in principio si inoltra tra i pini mughi con ripidi tornanti sbucando poi, nella parte alta, in uno spettacolare circolo glaciale di lastre dolomitiche scolpite dall’acqua e dal tempo.
La salita è dura e ci prendiamo il tempo per rifiatare ammirando in lontananza il panorama sulle Pale di San Martino e l’Agner.
Arriviamo alla Forcella delle Sasse, facciamo una breve sosta e ripartiamo scendendo per un ripido ghiaione detritico dove è difficile restare in piedi e molto facile perdere la traccia. Superando con fatica questo tratto ritroviamo sulla sinistra il sentiero n.557 che costeggia il versante sud-est del Civetta superando diversi saliscendi e numerosi pendii franosi e in un paio d’ore siamo al bivio per la Via Normale prima e per la celebre Ferrata degli Alleghesi poi.
Da qui in sentiero corre piuttosto regolare senza grosse variazioni di quota, continuiamo a camminare con buon passo ammirando nuovamente il panorama sulla Val Zoldana, sul Pelmo e sull’Antelao e in poco meno di un’ora, superati un paio di tratti attrezzati senza particolari difficoltà tecniche, raggiungiamo nuovamente il Rifugio Coldai dal quale rientriamo alla macchina per il medesimo sentiero percorso al mattino.
Considerazioni finali:
Non chiedetemi il motivo per cui ho deciso di partire dai Piani di Pezzé…non lo so nemmeno io. Di certo dopo aver letto qualche report, analizzato qualche traccia e percorso personalmente questo itinerario, partirei da Lisolade (Taibon Agordino) per almeno tre motivi:
1. Il chilometraggio ed il dislivello complessivo sono inferiori grazie ad un avvicinamento in auto più comodo
2. Il Van delle Sasse, che è indubbiamente il tratto del percorso fisicamente più impegnativo, lo si affronta all’ombra del mattino e nel pieno delle energie essendo sostanzialmente appena partiti
3. Taibon Agordino è logisticamente più vicino rispetto ad Alleghe per chi proviene da sud come il sottoscritto
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