Data: 18 Ottobre 2018
Regione e provincia: Udine / Friuli
Località di partenza: Pierabech
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: circa 6/7 ore
Chilometri: 13,5
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: segnavia Cai bianco/ rossi sentieri 140/142
Dislivello in salita: circa 1000
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2001 m.
Accesso stradale: Da Tolmezzo prendere per Villa Santina e continuare per Forni Avoltri, passare il paese e subito dopo il ponte al termine del paese girare a destra e salire a Pierabech. Si parcheggia poco oltre lo stabilimento delle acqua minerale.
https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=insert
Descrizione
Diversi anni che non salivo più al lago di Bordaglia, che è uno dei gioielli del Friuli.
Ma dato che avevo deciso di salire a vedermi i larici autunnali e fotografarli mi sono deciso a ritornarci.
Mi invio per asfalto sulla strada che passa a lato della cava di marmo che corrisponde al sentiero n° 140.
Bastano poche centinaia di metri che i faggi danno spettacolo.
E poco più avanti sulla forestale non più cementata posso scattare la più classica e gettonata delle foto
In breve arrivo alla stretta di Fleons e prendo a destra verso forcella Sissanis.
Sono ancora su pista forestale, ma dubito che passi qualcuno in jeep visto che una piccola frana si è portata via una metà della strada.
Poco prima di Casera Sissanis di sotto di fatto la pista si trasforma in mulattiera.
Con sorpresa noto che qualche manutenzione è stata fatta e non è più abbandonata del tutto, non si vede in foto ma uno stabile è stato rinnovato completamente.
Da qui finalmente si continua per sentiero fino a sella Sissanis lasciando gli occhi sui panorami autunnali che regala questa valle.
Dopo una salita con pendenza costante a lato del rio Sissanis si arriva alla sella di Sissanis (2000m) da dove i può vedere il laghetto di Pera che ai suoi bordi ha solo due larici nei colori dell'autunno.
Scendo al laghetto che è come anni fa l'ambiente perfetto per la riproduzione delle rane e se scendete sulla riva, per favore, fate attenzione dove mettete i piedi.
Per la prima volta noto che c'è qualcosa sulla cima dell'altura di fronte al laghetto e decido che prima di scendere al lago di Bordaglia andrò a dare un'occhiata.
Per il momento proseguo verso il passo Giramondo.
Sul sentiero , quando gira intorno all'altura, è presente acqua e molte piccole rane per cui decido di restarne fuori per non pestarne qualcuna.
Proseguo per un piccolo tratto fino a che posso vedere in basso il lago di Bordaglia incastonato nella sua conca.
Tento una foto ma essendo quasi la una e contro sole non mi faccio illusione sulla riuscita, ed in effetti arrivato a casa la cestinerò.
A questo punto decido di salire sull'altura di cui avevo parlato prima (quota Pascoli 2000 m).
In cima scopro che quella cosa che mi incuriosiva è una stele posta a ricordo di un ufficiale italiano della prima guerra mondiale, Il tenente Salvatore Pascoli che ha dato il nome alla piccola cima.
Da qui per la prima volta noto una croce ad un 3/4cento metri ed allora proseguo per visitarla, la croce è proprio al di sopra di casera Bordaglia di Sopra ma non offre nessuna visuale del lago.
Dopo aver curiosato un po' riprendo il sentiero e scendo al lago che in questa stagione è nella sua veste più colorata.
Resto li a fotografare e godermi lo spettacolo di questo lago alpino, poi riposato riprendo la discesa verso il rientro a casa.
Più in basso passerò a lato della forra del rio Bordaglia che consiglio per quanto si può di visitare (diversi punti sicuri predisposti dall'ente parco e altri senza sicurezza se vi va di esplorare un po', anche un sentiero che corre a fianco ,bolli rosso fluorescente).
In breve sono all'auto e mentre torno a casa già penso alla prossima escursione in tutt'altro post ma che si chiama Colle dei Larici , e se il nome mantiene la promessa credo che sarà uno spettacolo di colore.
Regione e provincia: Udine / Friuli
Località di partenza: Pierabech
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: circa 6/7 ore
Chilometri: 13,5
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: segnavia Cai bianco/ rossi sentieri 140/142
Dislivello in salita: circa 1000
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2001 m.
Accesso stradale: Da Tolmezzo prendere per Villa Santina e continuare per Forni Avoltri, passare il paese e subito dopo il ponte al termine del paese girare a destra e salire a Pierabech. Si parcheggia poco oltre lo stabilimento delle acqua minerale.
https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=insert
Descrizione
Diversi anni che non salivo più al lago di Bordaglia, che è uno dei gioielli del Friuli.
Ma dato che avevo deciso di salire a vedermi i larici autunnali e fotografarli mi sono deciso a ritornarci.
Mi invio per asfalto sulla strada che passa a lato della cava di marmo che corrisponde al sentiero n° 140.
Bastano poche centinaia di metri che i faggi danno spettacolo.
E poco più avanti sulla forestale non più cementata posso scattare la più classica e gettonata delle foto
In breve arrivo alla stretta di Fleons e prendo a destra verso forcella Sissanis.
Sono ancora su pista forestale, ma dubito che passi qualcuno in jeep visto che una piccola frana si è portata via una metà della strada.
Poco prima di Casera Sissanis di sotto di fatto la pista si trasforma in mulattiera.
Con sorpresa noto che qualche manutenzione è stata fatta e non è più abbandonata del tutto, non si vede in foto ma uno stabile è stato rinnovato completamente.
Da qui finalmente si continua per sentiero fino a sella Sissanis lasciando gli occhi sui panorami autunnali che regala questa valle.
Dopo una salita con pendenza costante a lato del rio Sissanis si arriva alla sella di Sissanis (2000m) da dove i può vedere il laghetto di Pera che ai suoi bordi ha solo due larici nei colori dell'autunno.
Scendo al laghetto che è come anni fa l'ambiente perfetto per la riproduzione delle rane e se scendete sulla riva, per favore, fate attenzione dove mettete i piedi.
Per la prima volta noto che c'è qualcosa sulla cima dell'altura di fronte al laghetto e decido che prima di scendere al lago di Bordaglia andrò a dare un'occhiata.
Per il momento proseguo verso il passo Giramondo.
Sul sentiero , quando gira intorno all'altura, è presente acqua e molte piccole rane per cui decido di restarne fuori per non pestarne qualcuna.
Proseguo per un piccolo tratto fino a che posso vedere in basso il lago di Bordaglia incastonato nella sua conca.
Tento una foto ma essendo quasi la una e contro sole non mi faccio illusione sulla riuscita, ed in effetti arrivato a casa la cestinerò.
A questo punto decido di salire sull'altura di cui avevo parlato prima (quota Pascoli 2000 m).
In cima scopro che quella cosa che mi incuriosiva è una stele posta a ricordo di un ufficiale italiano della prima guerra mondiale, Il tenente Salvatore Pascoli che ha dato il nome alla piccola cima.
Da qui per la prima volta noto una croce ad un 3/4cento metri ed allora proseguo per visitarla, la croce è proprio al di sopra di casera Bordaglia di Sopra ma non offre nessuna visuale del lago.
Dopo aver curiosato un po' riprendo il sentiero e scendo al lago che in questa stagione è nella sua veste più colorata.
Resto li a fotografare e godermi lo spettacolo di questo lago alpino, poi riposato riprendo la discesa verso il rientro a casa.
Più in basso passerò a lato della forra del rio Bordaglia che consiglio per quanto si può di visitare (diversi punti sicuri predisposti dall'ente parco e altri senza sicurezza se vi va di esplorare un po', anche un sentiero che corre a fianco ,bolli rosso fluorescente).
In breve sono all'auto e mentre torno a casa già penso alla prossima escursione in tutt'altro post ma che si chiama Colle dei Larici , e se il nome mantiene la promessa credo che sarà uno spettacolo di colore.