- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Regionale Sirente-Velino
Data: 25 Novembre 2012
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Valico le Chiesole, Campo Felice
Località di arrivo: Valico le Chiesole, Campo Felice
Tempo di percorrenza: 7 ore e mezza soste incluse
Chilometri: 15.4 Km
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: legata unicamente alla lunghezza del percorso
Segnaletica: scarsa, percorso molto intuitivo
Dislivello in salita: 890 mt
Dislivello in discesa: 890 mt
Quota massima: 2174 Monte Puzzillo
Accesso stradale: A24 RM/l'Aquila, uscita Campo Felice
Aspettando un weekend di tempo clemente.
Veniamo da un mese balordo, in termini di precipitazioni, e anche per il WE 24-25 Novembre non si prospetta nulla di buono.
L’attesa per una passeggiata in montagna inizia a farsi snervante, possibile che le perturbazioni si accaniscono anche con i vagabondi della montagna, concentrandosi puntualmente per i giorni festivi?
Ma le repentine variazioni delle masse circolatorie, prerogativa di questi ultimi tempi, ci lasciano una tenue speranza, che viene alimentata man mano che scorre la settimana, e quindi venerdi mi decido.
Avevo pensato a questo giro all’interno del Gruppo Velino-Sirente, per chiudere il cerchio della piana di campo Felice: dopo l’anello dell’Cagno-Ocre-Cefalone dello scorso anno, volevo fortemente visitare quei bei crinali che dalla piana fanno da muraglia a sua maestà il Velino.
L’idea quindi era un percorso di cresta, a congiungere le due parallele del Cornacchia-Puzzillo e della Torricella, che racchiudono la degradante Valle di Morretano.
Sabato pomeriggio partiamo io e il compagno di passeggiata Francesco verso Campo Felice, e già si percepisce una temperatura frizzante rispetto al clima costiero della pianura pontina.
Al mattino con sorpresa troviamo auto e strade ghiacciate, e con cautela percorriamo il tratto che ci separa dalla zona di parcheggio, 100 metri prima del cartello indicante il Valico le Chiesole, quota 1633 mt.
Anzichè partire dall’area pic-nic di Prato Agapito, saliamo direttamente sulla dorsale boscosa che parte dalla strada e in pochi minuti siamo sulla cresta che ci permetterà di raggiungere i monti Fratta, Cornacchia e al termine del lungo crinale il Puzzillo.
Il bosco è vivo, e in quanto vivo è in continua trasformazione, nella sua molteplicità di aspetti. Come un film, un insieme di fotogrammi che si susseguono ad altissima velocità.
Solo che noi abbiamo il privilegio di poter rallentare la sequenza e cogliere le sensazioni di ogni singolo fotogramma.
Oggi ci troviamo a camminare tra faggi ormai spogli, che hanno donato le loro vesta al suolo, tale da creare uno spesso e dorato tappeto di foglie, che addolciscono il cammino.
Il cielo è a dir poco splendido, considerando le precedenti grige giornate, tipicamente autunnali, e acquistando quota iniziano ad emergere come isole dalla foschia mattutina le nostre care cime dei gruppi vicini, Il Corno Grande e il Camicia verso il Gran Sasso, il Terminillo a Nord-ovest, La Majella a Sud-Est.
L’assenza di vento, il tappeto di foglie, e il nostro cammino sembra sia parte di una di quelle storie da raccontare ai nostri figli le sere autunnali, quando sotto le coperte non riescono a prendere sonno.
Il dislivello previsto non è assolutamente importante, al termine della giornata sarà di 900 mt, ciò ci consente di gustare appieno il tempo, i paesaggi, il suono del silenzio che la montagna ci offre.
In breve raggiungiamo le cime del Fratta, lo sperone del Cornacchia, La Nord del Puzzillo e al termine della lunga cresta il Puzzillo.
Da quì splendida è la veduta delle valli sottostanti, la Valle Leona che sale dalla piana di Campo Felice, la selvaggia e carsica Valle del Puzzillo che scende dal Costone.
L’orizzonte è a 360°, c’è luce, nei paesaggi, verso l’orizzonte, e dentro i nostri occhi per quello che stiamo provando, quello che ci sta regalando ancora una volta la montagna.
Di fronte in lontananza la bianca Majella, mi giro verso sinistra e con stupore osservo che si riesce con un solo sguardo a vedere l’intera catena del Gran Sasso: la catena occidentale da Passo Capannelle a Campo Imperatore, l’orientale dall’Aquila al Vado di Siella, e dietro loro la corte reale, il Corvo, l’Intermesoli e i due Corni. Meraviglia.
Ci fermiano qualche minuto a mangiare qualcosa e a gustarci quei momenti, quindi torniamo indietro di circa 200 metri e scendiamo a vista zig-zagando verso la sella del Morretano, dalla quale si ammira una bella veduta verso la valle del Morretano, quindi risaliamo verso la Cima del Morretano.
Da quì proseguiamo verso la meta più lontana della giornata, la Cima Campitello ovvero cima Nord del Passo del Puzzillo, 2131 mt.
Siamo sulla cima più lontana, rimaniamo sdraiati a mangiare e ci godiamo la passeggiata, i panorami e la tranquillità di un ambiente puro.
Siamo quasi nel cuore del gruppo, di fronte il roccioso Costone e in lontananza il Velino, mentre verso Ovest il Morrone, Murolungo, Cima ZIS e Punta dell’Uccettù.
Se fossimo partiti presto la mattina si poteva raggiungere anche il Costone Occidentale, ma ormai sono le 14:30 e preferisco evitare inconvenienti, quindi ci prepariamo e prendiamo la via del ritorno.
Giunti di nuovo su Cima Morretano, prendiamo la cresta parallela a quella dell’andata, la Torricella.
Proseguendo per cresta giungiamo su un canalino che scende con gradualità sotto la valle del Morretano, che percorreremo per intero superando tratti boscosi alternati a spiazzi erbosi.
L’ultimo tratto è per una sterrata con degli angoli molto suggestivi tra alti fusti di faggi spogli, che ci permette in breve di raggiungere l’area pic-nic di prato Agapito.
L’anello del Puzzillo-Morretano-Torricella per creste è un’escursione da consigliare assolutamente, per l’accesso stradale, i panorami e l’ambiente selvaggio.
Il percorso è versatile poichè in qualsiasi momento si può tornare indietro o decidere di prolungare lungo le varie dorsali che si concatenano.
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Valico le Chiesole, Campo Felice
Località di arrivo: Valico le Chiesole, Campo Felice
Tempo di percorrenza: 7 ore e mezza soste incluse
Chilometri: 15.4 Km
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: legata unicamente alla lunghezza del percorso
Segnaletica: scarsa, percorso molto intuitivo
Dislivello in salita: 890 mt
Dislivello in discesa: 890 mt
Quota massima: 2174 Monte Puzzillo
Accesso stradale: A24 RM/l'Aquila, uscita Campo Felice
Aspettando un weekend di tempo clemente.
Veniamo da un mese balordo, in termini di precipitazioni, e anche per il WE 24-25 Novembre non si prospetta nulla di buono.
L’attesa per una passeggiata in montagna inizia a farsi snervante, possibile che le perturbazioni si accaniscono anche con i vagabondi della montagna, concentrandosi puntualmente per i giorni festivi?
Ma le repentine variazioni delle masse circolatorie, prerogativa di questi ultimi tempi, ci lasciano una tenue speranza, che viene alimentata man mano che scorre la settimana, e quindi venerdi mi decido.
Avevo pensato a questo giro all’interno del Gruppo Velino-Sirente, per chiudere il cerchio della piana di campo Felice: dopo l’anello dell’Cagno-Ocre-Cefalone dello scorso anno, volevo fortemente visitare quei bei crinali che dalla piana fanno da muraglia a sua maestà il Velino.
L’idea quindi era un percorso di cresta, a congiungere le due parallele del Cornacchia-Puzzillo e della Torricella, che racchiudono la degradante Valle di Morretano.
Sabato pomeriggio partiamo io e il compagno di passeggiata Francesco verso Campo Felice, e già si percepisce una temperatura frizzante rispetto al clima costiero della pianura pontina.
Al mattino con sorpresa troviamo auto e strade ghiacciate, e con cautela percorriamo il tratto che ci separa dalla zona di parcheggio, 100 metri prima del cartello indicante il Valico le Chiesole, quota 1633 mt.
Anzichè partire dall’area pic-nic di Prato Agapito, saliamo direttamente sulla dorsale boscosa che parte dalla strada e in pochi minuti siamo sulla cresta che ci permetterà di raggiungere i monti Fratta, Cornacchia e al termine del lungo crinale il Puzzillo.
Il bosco è vivo, e in quanto vivo è in continua trasformazione, nella sua molteplicità di aspetti. Come un film, un insieme di fotogrammi che si susseguono ad altissima velocità.
Solo che noi abbiamo il privilegio di poter rallentare la sequenza e cogliere le sensazioni di ogni singolo fotogramma.
Oggi ci troviamo a camminare tra faggi ormai spogli, che hanno donato le loro vesta al suolo, tale da creare uno spesso e dorato tappeto di foglie, che addolciscono il cammino.
Il cielo è a dir poco splendido, considerando le precedenti grige giornate, tipicamente autunnali, e acquistando quota iniziano ad emergere come isole dalla foschia mattutina le nostre care cime dei gruppi vicini, Il Corno Grande e il Camicia verso il Gran Sasso, il Terminillo a Nord-ovest, La Majella a Sud-Est.
L’assenza di vento, il tappeto di foglie, e il nostro cammino sembra sia parte di una di quelle storie da raccontare ai nostri figli le sere autunnali, quando sotto le coperte non riescono a prendere sonno.
Il dislivello previsto non è assolutamente importante, al termine della giornata sarà di 900 mt, ciò ci consente di gustare appieno il tempo, i paesaggi, il suono del silenzio che la montagna ci offre.
In breve raggiungiamo le cime del Fratta, lo sperone del Cornacchia, La Nord del Puzzillo e al termine della lunga cresta il Puzzillo.
Da quì splendida è la veduta delle valli sottostanti, la Valle Leona che sale dalla piana di Campo Felice, la selvaggia e carsica Valle del Puzzillo che scende dal Costone.
L’orizzonte è a 360°, c’è luce, nei paesaggi, verso l’orizzonte, e dentro i nostri occhi per quello che stiamo provando, quello che ci sta regalando ancora una volta la montagna.
Di fronte in lontananza la bianca Majella, mi giro verso sinistra e con stupore osservo che si riesce con un solo sguardo a vedere l’intera catena del Gran Sasso: la catena occidentale da Passo Capannelle a Campo Imperatore, l’orientale dall’Aquila al Vado di Siella, e dietro loro la corte reale, il Corvo, l’Intermesoli e i due Corni. Meraviglia.
Ci fermiano qualche minuto a mangiare qualcosa e a gustarci quei momenti, quindi torniamo indietro di circa 200 metri e scendiamo a vista zig-zagando verso la sella del Morretano, dalla quale si ammira una bella veduta verso la valle del Morretano, quindi risaliamo verso la Cima del Morretano.
Da quì proseguiamo verso la meta più lontana della giornata, la Cima Campitello ovvero cima Nord del Passo del Puzzillo, 2131 mt.
Siamo sulla cima più lontana, rimaniamo sdraiati a mangiare e ci godiamo la passeggiata, i panorami e la tranquillità di un ambiente puro.
Siamo quasi nel cuore del gruppo, di fronte il roccioso Costone e in lontananza il Velino, mentre verso Ovest il Morrone, Murolungo, Cima ZIS e Punta dell’Uccettù.
Se fossimo partiti presto la mattina si poteva raggiungere anche il Costone Occidentale, ma ormai sono le 14:30 e preferisco evitare inconvenienti, quindi ci prepariamo e prendiamo la via del ritorno.
Giunti di nuovo su Cima Morretano, prendiamo la cresta parallela a quella dell’andata, la Torricella.
Proseguendo per cresta giungiamo su un canalino che scende con gradualità sotto la valle del Morretano, che percorreremo per intero superando tratti boscosi alternati a spiazzi erbosi.
L’ultimo tratto è per una sterrata con degli angoli molto suggestivi tra alti fusti di faggi spogli, che ci permette in breve di raggiungere l’area pic-nic di prato Agapito.
L’anello del Puzzillo-Morretano-Torricella per creste è un’escursione da consigliare assolutamente, per l’accesso stradale, i panorami e l’ambiente selvaggio.
Il percorso è versatile poichè in qualsiasi momento si può tornare indietro o decidere di prolungare lungo le varie dorsali che si concatenano.
Allegati
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