- Parchi del Lazio
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- Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Dati
Data: 17/09/2023
Regione e provincia: Lazio, Frosinone
Località di partenza: Prati di mezzo
Località di arrivo: Prati di mezzo
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: lunghezza
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: CAI
Dislivello in salita: 1300mt
Dislivello in discesa: 1300mt
Quota massima: 2242mt
Accesso stradale: da Picinisco, seguire le indicazioni per prati di mezzo
Traccia GPX: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8750
Descrizione
Un'uscita dissetante!
Dopo diverse uscite disegnate per gestire problemi al ginocchio o vincoli temporali, un'uscita disegnata dal desiderio. Da tempo puntavo le Mainarde, immaginandole remote, selvatiche, solitarie. E così le ho trovate. In realtà il programma era un'uscita su due giorni in tenda, per aggiungere alcune delle cime limitrofe ...ma su questo ho fatto un piccolo compromesso. Ne è uscito così questo giro, credo classico.
Io e il mio sodale partiamo da Prati di Mezzo alle 8.00 e prendiamo subito la salita per la vetta più alta della giornata, la Meta (2242mt). Partiamo di buon passo, facciamo gli 800mt di dislivello in circa 2 ore e - nonostante la salita non sia nè breve nè dolce - non la sento pesare. L'uscita dal bosco mostra un panorama sassoso, con macchie di verde, già aereo, solitario.
Bosco
Sassi e macchie verdi
Gendarme della Meta da Passo dei Monaci
Ovviamente la Meta è una cima molto ricercata e quindi, arrivati a Passo dei Monaci, troviamo numerose persone. Ma sarà un'eccezione nella giornata. E la vista dalla cima è meravigliosa.
Vista dalla Meta
La Meta
Ridiscesi dalla Meta a Passo dei Monaci, ci avviamo verso la lunga dorsale che - in sequenza - tocca la Metuccia, Cime le Forme, Monte a Mare, Coste dell'Altare, Cappello del Prete. E' un lungo percorso, quasi totalmente solitario, tutto in costa, con numerosi saliscendi faticosi di 200mt, che mi fa sentire come un uccello che vola. E in effetti il falco ci sorvola, immobile in aria. Quà e là sapori di Scozia.
Il crinale dalla Metuccia a Cappello del Prete
La Metuccia
Quasi Scozia
Come spesso capita almeno qui in Abruzzo, il vento e la pioggia sembrano aver pettinato le montagne verso est, lasciando sull'oriente pareti a strapiombo mascherate dai dolci declivi occidentali. In distanza il lago artificiale di Castel SanVincenzo.
Verticalità
Lago di Castel S.Vincenzo
Vista sud
Arrivati al Cappello del Prete, estremo sud dell'anello, discutiamo lungamente come procedere. Ci sarebbe la possibilità di toccare - con una piccola deviazione dedicata andata e ritorno - Monte Mare e Monte Ferruccia...ma vorrebbe dire circa 1 ora e mezzo in più, altri 200mt di dislivello a salire e a scendere e forse - per orario e stanchezza - non è il caso. Una seconda possibilità sarebbe scendere sotto Cappello del Prete e tornare indietro seguendo il sentiero classico. Alla fine decidiamo per una terza opzione, cioè tornare indietro di poco e riprendere la via del ritorno con un lungo traverso che ci porta al Valico della Crocetta. Di lì il sentiero scende e procediamo verso Prati di Mezzo passando ai piedi il Monte Cavallo e il Monte Forcellone, da sotto veramente imponenti. Il sentiero del ritorno appare ondulato, lieve, dopo i tanti saliscendi della mattina.
Valico della Crocetta
Via del ritorno
M.Forcellone
La fatica richiede a gran voce un degno terzo tempo e, fuori da ogni aspettativa, ce lo concede il bel borgo di Picinisco, dove arriviamo quasi alle 16.00. L'unico bar non ha altro che gelati industriali, ma ci rinvia alla Locanda di Arturo, che - pur avendo già chiuso da pochi minuti - si ingegna per offrirci un generoso e personalissimo tagliere, con birra e tanto di secchiello di ghiaccio per tenerla in fresco: "non vi lascio a stomaco vuoto", celia la gentile locandiera (così almeno avrebbe scritto @Montinvisibili ).
Locanda di Arturo
Dissetata l'anima col cammino e la gola con la birra, ripartiamo per casa. Stanchi e felici.
Data: 17/09/2023
Regione e provincia: Lazio, Frosinone
Località di partenza: Prati di mezzo
Località di arrivo: Prati di mezzo
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: lunghezza
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: CAI
Dislivello in salita: 1300mt
Dislivello in discesa: 1300mt
Quota massima: 2242mt
Accesso stradale: da Picinisco, seguire le indicazioni per prati di mezzo
Traccia GPX: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8750
Descrizione
Un'uscita dissetante!
Dopo diverse uscite disegnate per gestire problemi al ginocchio o vincoli temporali, un'uscita disegnata dal desiderio. Da tempo puntavo le Mainarde, immaginandole remote, selvatiche, solitarie. E così le ho trovate. In realtà il programma era un'uscita su due giorni in tenda, per aggiungere alcune delle cime limitrofe ...ma su questo ho fatto un piccolo compromesso. Ne è uscito così questo giro, credo classico.
Io e il mio sodale partiamo da Prati di Mezzo alle 8.00 e prendiamo subito la salita per la vetta più alta della giornata, la Meta (2242mt). Partiamo di buon passo, facciamo gli 800mt di dislivello in circa 2 ore e - nonostante la salita non sia nè breve nè dolce - non la sento pesare. L'uscita dal bosco mostra un panorama sassoso, con macchie di verde, già aereo, solitario.
Bosco
Sassi e macchie verdi
Gendarme della Meta da Passo dei Monaci
Ovviamente la Meta è una cima molto ricercata e quindi, arrivati a Passo dei Monaci, troviamo numerose persone. Ma sarà un'eccezione nella giornata. E la vista dalla cima è meravigliosa.
Vista dalla Meta
La Meta
Ridiscesi dalla Meta a Passo dei Monaci, ci avviamo verso la lunga dorsale che - in sequenza - tocca la Metuccia, Cime le Forme, Monte a Mare, Coste dell'Altare, Cappello del Prete. E' un lungo percorso, quasi totalmente solitario, tutto in costa, con numerosi saliscendi faticosi di 200mt, che mi fa sentire come un uccello che vola. E in effetti il falco ci sorvola, immobile in aria. Quà e là sapori di Scozia.
Il crinale dalla Metuccia a Cappello del Prete
La Metuccia
Quasi Scozia
Come spesso capita almeno qui in Abruzzo, il vento e la pioggia sembrano aver pettinato le montagne verso est, lasciando sull'oriente pareti a strapiombo mascherate dai dolci declivi occidentali. In distanza il lago artificiale di Castel SanVincenzo.
Verticalità
Lago di Castel S.Vincenzo
Vista sud
Arrivati al Cappello del Prete, estremo sud dell'anello, discutiamo lungamente come procedere. Ci sarebbe la possibilità di toccare - con una piccola deviazione dedicata andata e ritorno - Monte Mare e Monte Ferruccia...ma vorrebbe dire circa 1 ora e mezzo in più, altri 200mt di dislivello a salire e a scendere e forse - per orario e stanchezza - non è il caso. Una seconda possibilità sarebbe scendere sotto Cappello del Prete e tornare indietro seguendo il sentiero classico. Alla fine decidiamo per una terza opzione, cioè tornare indietro di poco e riprendere la via del ritorno con un lungo traverso che ci porta al Valico della Crocetta. Di lì il sentiero scende e procediamo verso Prati di Mezzo passando ai piedi il Monte Cavallo e il Monte Forcellone, da sotto veramente imponenti. Il sentiero del ritorno appare ondulato, lieve, dopo i tanti saliscendi della mattina.
Valico della Crocetta
Via del ritorno
M.Forcellone
La fatica richiede a gran voce un degno terzo tempo e, fuori da ogni aspettativa, ce lo concede il bel borgo di Picinisco, dove arriviamo quasi alle 16.00. L'unico bar non ha altro che gelati industriali, ma ci rinvia alla Locanda di Arturo, che - pur avendo già chiuso da pochi minuti - si ingegna per offrirci un generoso e personalissimo tagliere, con birra e tanto di secchiello di ghiaccio per tenerla in fresco: "non vi lascio a stomaco vuoto", celia la gentile locandiera (così almeno avrebbe scritto @Montinvisibili ).
Locanda di Arturo
Dissetata l'anima col cammino e la gola con la birra, ripartiamo per casa. Stanchi e felici.
Allegati
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