Escursione Anello delle sei cime della Duchessa

Parchi del Lazio
  1. Riserva Naturale Montagne della Duchessa
Dati

Data: 12/06/2020
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Cartore (Borgorose)
Località di arrivo: Cartore (Borgorose)
Tempo di percorrenza: 10h
Chilometri: 18,25
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Sentieri assenti o non segnati, dislivello, qualche passaggio difficoltoso tra Zis e Morrone
Periodo consigliato: Maggio/Giugno
Segnaletica: Per lo più assente
Dislivello in salita: 1830 m
Dislivello in discesa: 1830 m
Quota massima: 2184 m slm
Accesso stradale: Cartore
Traccia gpx: https://drive.google.com/file/d/1D6NQptbYH-PsS1bgnptWh0rAnfFCdin7/view?usp=sharing

Descrizione
Scappo per i monti con un amico da battezzare alla montagna, con la voglia di staccare dal quotidiano così simile negli ultimi mesi.
L'idea è quella di toccare tutte le cime che circondano il lago della Duchessa.
Salita classica da Cartore (900 m) per la val di Fua/Cieco, fino edificio dei bivacchi. Bivio a 1718 m, imbocco a destra del vecchio sentiero per lo Iaccio dei Montoni. Tenere come riferimento la croce in mezzo alla valle per girare a destra (grazie a @Montinvisibili per la traccia, che seguo da un po' più su). Si attraversa il bosco seguendo una traccia poco evidente. Dallo scavallo di versante il bosco si apre e compaiono i prati. Si seguono di traverso risalendo il versante, puntiamo alla cima dello Iaccio dei Montoni (ma si potrebbe andare direttamente verso il Murolungo). Cima dello Iaccio (2083), si riscende alla sella, dove ci sono tracce di vecchi insediamenti pastorali. Salita al Murolungo (2184). Discesa verso la val Fredda su sentiero segnato, notevole presenza di mucche in prossimità della Pozza più in basso. Dalla val Fredda salita alla Cimata di Macchia triste (2090) fuori sentiero. Discesa sulla cresta verso la vallata di Solagne del Lago (1870) dove passa il sentiero. Salita fuori sentiero alla Punta Uccettù (2000). Discesa al Vado dell'Asina. Salita su sentiero non sengnato (ma indicato da ometti) alla Cima Zis (2130), quindi al Monte Morrone (2141). Discesa per il Prato Lungo verso il Pratone della Cesa. Incrocio sentiero segnato a quota 1850. Si segue per un centinaio di metri il sentiero verso destra, per poi buttarsi in discesa sul prato, tenendo come riferimento il fondo del vallone. Dall'inizio del bosco un sentiero evidente segue il fondo del vallone, fino a sbucare alla strada della val di Cesa (1562). Discesa per la strada sterrata fino a Cartore, finalizzata con un amaro al bar di Borgorose, per riprendersi. Rientro calmo a Roma via A24.
Escursione faticosa e impegnativa. Orientamento in alcuni tratti non scontato.
Sei cime valide per il club dei 2000.
Avvistati rapaci in volo sullo Iaccio dei Montoni (grifoni?), una volpe sull'Uccettù, due cervidi (credo caprioli) sul pratone della Cesa e uno sulla strada per Cartore.

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Altre foto più avanti.
 
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Grazie, se ti interessa posso passarti la traccia gps. Comunque nulla di complicato, a parte forse la prima parte verso lo iaccio dei montoni nel bosco dove bisogna agganciare una traccia decente.
Edit: messa nel post.
 
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Ciao.
Come scritto in un post poco sotto, un paio di settimane fa ho tentato di raggiungere il morrone,ma, anche per colpa dei nuvoloni in arrivo, mi sono fermato a cima zis.
Il mio prob e che, forse anche per la fretta di andar via, non sono riuscito ad individuare il percorso che collega le due vette. Puoi darmi qualche dritta?
Cosa intendi per passaggi difficoltosi per il morrone?
Grazie.
Stefano.
 
Ciao.
Come scritto in un post poco sotto, un paio di settimane fa ho tentato di raggiungere il morrone,ma, anche per colpa dei nuvoloni in arrivo, mi sono fermato a cima zis.
Il mio prob e che, forse anche per la fretta di andar via, non sono riuscito ad individuare il percorso che collega le due vette. Puoi darmi qualche dritta?
Cosa intendi per passaggi difficoltosi per il morrone?
Grazie.
Stefano.

Ciao Stefano.
Il sentiero è da poco a abbastanza evidente ed è segnato discretamente con degli ometti di pietra. La tua difficoltà può essere nata dal fatto che dopo la cima Zis invece di fare la cresta (dove si arriva nell'ultimo speroncino in un salto nel vuoto), bisogna dopo poco buttarsi sulla sinistra scendendo una quindicina di metri sul prato, per poi rimettersi in direzione Morrone. Può essere un po' scivoloso questo passaggio. Per il resto la cresta si allarga progressivamente fino a diventare per nulla esposta. L'unico consiglio che posso darti è quello di non avere fretta ad attaccare le balze di pietra del Morrone, ma di seguire il sentiero che sale dolcemente. Non ci sono passaggi difficili, se appaiono si sta sbagliando qualcosa: poco più avanti sarà meglio. In un solo punto ci si aiuta con le mani, non è esposto e c'è un ometto di pietra.
Chiaramente non è un itinerario turistico, per cui con difficoltoso intendo che eviterei di andarci in infradito.
Per il resto vai tranquillo.
 
Ultima modifica:
Percorso sicuramente remunerativo per impegno e panorami. Come giustamente scrivi non ti regala nulla in termini di tranquillità, c'è da stare allerta a individuare il percorso in diversi passaggi, ma se si sta attenti non c'è alcuna difficoltà.
Detto questo, io sul Morrone con la neve anni fa ho rischiato la disgrazia, che un mio amico cadde malamente su alcune rocce.

Ma neanche un foto?
 
@Montinvisibili solo perché me lo chiedi tu... :)

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Uscita dal bosco verso lo Iaccio dei Montoni

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Verso lo Iaccio, sui prati.

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Verso lo Iaccio, traccia, monti Rozza e Velino.

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Duchessa dal Murolungo

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Murolungo dalla Valfredda.

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Duchessa dalla Cimata di Macchia Triste.

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Duchessa dalla salita alla cima Zis
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Tra la cima Zis e il Morrone.

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Salita al Morrone

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Prato con Caprioli

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Sentiero nel bosco che porta alla strada sterrata
 

Allegati

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Ciao Stefano.
Il sentiero è da poco a abbastanza evidente ed è segnato discretamente con degli ometti di pietra. La tua difficoltà può essere nata dal fatto che dopo la cima Zis invece di fare la cresta (dove si arriva nell'ultimo speroncino in un salto nel vuoto), bisogna dopo poco buttarsi sulla sinistra scendendo una quindicina di metri sul prato, per poi rimettersi in direzione Morrone. Può essere un po' scivoloso questo passaggio. Per il resto la cresta si allarga progressivamente fino a diventare per nulla esposta. L'unico consiglio che posso darti è quello di non avere fretta ad attaccare le balze di pietra del Morrone, ma di seguire il sentiero che sale dolcemente. Non ci sono passaggi difficili, se appaiono si sta sbagliando qualcosa: poco più avanti sarà meglio. In un solo punto ci si aiuta con le mani, non è esposto e c'è un ometto di pietra.
Chiaramente non è un itinerario turistico, per cui con difficoltoso intendo che eviterei di andarci in infradito.
Per il resto vai tranquillo.
Grazie mille... riproverò con più calma.
Certo che come battesimo della montagna x il tuo amico deve essere stata tosta... o si innamora o odia la montagna e chi ce l'ha portato:biggrin:
Stefano
 
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