Escursione Anello di Monte Curcio con le ciaspole

Parchi della Calabria
  1. Parco Nazionale della Sila
Data: 2 marzo 2017
Regione e provincia: Calabria, Cosenza
Località di partenza: Rifugio Tasso Camigliatello Silano
Località di arrivo: Macchiasacra
Tempo di percorrenza: 8 ore
Chilometri: 14
Grado di difficoltà: E
Periodo consigliato: tutto l'anno. Da dicembre ad aprile il percorso è adatto alle ciaspole
Segnaletica: cai SI
Quota minima: 1240
Quota massima: 1670
Accesso stradale: Dalla SS 107, provenendo da Cosenza o da Crotone, uscire a Camigliatello.


Ciaspolata in solitaria nei boschi adiacenti Monte Curcio e Camigliatello Silano. Per me si tratta della prima, e sicuramente ultima, escursione di quest'inverno nel bianco candore della montagna silana.
Mi reco alla base degli impianti di risalita di Camigliatello e vado a destra della pista rossa verso lo sterrato innevato che si immerge nel bosco di pini neri calabri misti a faggi. Si tratta del SI (Sentiero Italia), la tappa che da Camigliatello scende a Spezzano Piccolo.
I primi km di codesto tracciato seguono il corso della Fiumarella Curcio, nella suggestiva valle laterale ricoperta da una bella foresta.

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Essendo una valle aperta verso nord-est la neve dura più a lungo rispetto ad altre realtà della Sila, anche se pure quest'anno l'inverno è stato decisamente latitante, limitandosi a far sul serio solamente tra la fine di dicembre fino a poco oltre la metà di gennaio. Da allora la situazione climatica è stata segnata da poco maltempo e temperature miti, che han sciolto quasi tutto il manto nevoso insistendo solamente nelle alte quote. In questa zona della Sila la coltre bianca comincia dai 1450 metri. E siamo rivolti verso nord. Figuriamoli le aree che guardano verso mezzogiorno.
Dunque, con le ciaspole ai piedi, mi inerpico su per la montagna a gustarmi il silenzio ancora in parte rivestito di inverno.
Giornata bellissima quella di oggi, preceduta però da una notte freddissima, sottozero, e ventosa.
Percorso caratterizzato da salite mai veramente ripide, adatto anche a persone poco allenate.
Nella selva, poco su, si unisce alla scena anche qualche abete bianco adulto e tantissimo rinnovamento naturale di codesta specie.


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Un abete bianco nella selva di faggi

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Nei pressi di un bivio, dove vado diritto tralasciando la deviazione a sinistra, un magnifico pino si staglia a destra del sentiero, un vero colosso secolare tra i più belli di quest'area di Monte Curcio.

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Tra la vegetazione si vedono, lontane, le cime innevate del Pollino

Dopo qualche chilometro dall'imponente conifera pervengo la Strada delle vette, in inverno adoperata come pista per lo sci di fondo, uno dei tracciati più apprezzati dell'Appennino per quanto concerne questo sport.

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Seguo la via delle vette svoltando a sinistra e in poco tempo raggiungo il Macchione, la grande radura, circondata da faggete, situata proprio alle falde meridionali della cima di Monte Curcio.

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M.Curcio

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Seperato dal Macchione da uno stretto tra i faggi è il grande pianoro di Macchiasacra, uno dei luoghi più belli della Sila, a oltre 1600 metri di quota, che percorro per intero giungendo fino all'estremità orientale.

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Lo stretto che separa le radure del Macchione e Macchiasacra

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Timpone della Carcara sullo sfondo

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In lontananza M.Botte Donato (1921 m)

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Intercetto così il sentiero che scende nella valle di Fallistro. Dunque ritorno a valle per un altro percorso, più orientale rispetto a quello effettuato in salita. Al bivio della Sella Jordanello vado a sinistra, da dove nel giro di un'oretta sono a Camigliatello (Fontana Fiuggi).

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Testi e foto di Bruno Francesco Pileggi
 
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