- Parchi dell'Emilia-Romagna
-
- Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
Dati
Data: 10/6/2018
Regione e provincia: Emilia Romagna, Parma
Località di partenza: Diga di Lagastrello
Tempo di percorrenza: 6 ore e 15 minuti (escluse le pause e le perdite di tempo per non aver trovato alcuni segni CAI)
Chilometri: 17 circa
Segnaletica: buona ma in alcuna tratti quasi assente
Dislivello in salita: 950 m circa
Quota massima: 1791 m
Descrizione
Anello che si sviluppa tra tre province: Reggio Emilia, Massa Carrara e soprattutto Parma e tra due parchi: il parco nazionale dell'Appenino Tosco Emiliano e il parco regionale dei cento laghi.
Sono partito dalla diga di Lagastrello e prendo il sentiero 659B in modo da fiancheggiare subito il lago Paduli.
Lungo le sponde sud orientali del lago dominato dal M. Malpasso.
La sponda meridionale del lago.
Originariamente avevo intenzione di salire direttamente per il M. Bocco ma non trovavo i segnali CAI per cui a malincuore decido di provare l'anello al contrario ritornando verso il punto di partenza tramite il sentiero 00. Il giro attorno all'anello Paduli mi ha richiesto circa un'ora.
Raggiungo così il Lago Squincio sovrastato da nebbie
e da una parte si vedeva un ampio panorama con la snervante anche se panoramica strada provinciale 74 (snervante perchè luuuuuuunga quasi mezz'ora da Ramiseto).
Prendo le indicazioni per il lago Scuro per cui salgo fino al Passo Sasseta per poi riscendere di quota raggiungendo prima il L. Scuro
e successivamente il L. Verderolo.
Proseguo sempre sotto i boschi di faggi per Prato Spilla e ad un certo punto il bosco si dirada coinvolgendomi in un panorama insolito (almeno per me) verso il Prato Spilla.
Ora è la volta del L. Ballano che può essere raggiunto anche tramite l'auto.
Comincia ora la costante salita per il L. Verde con ampi panorami alla mia sinistra riconoscendo la sagoma del M. Ventasso.
Finalmente raggiungo il L. Verde dove diversi escursionisti sostavano lungo le sue sponde ed alcuni facevano pure il bagno.
Proseguo salendo di quota e di tanto in tanto mi guardavo alle spalle riconoscendo il L. Verde e alla sinistra il Biv. Cagnin,
mentre a destra il M. Torricella.
Raggiungo così il L. Martini (non visibile sulla cartina per le minuscole dimensioni) con le sponde innevate e avvolto nella nebbia
e successivamente il passo Giovarello. Qui decido di sostare scattando diverse foto e gustando i panorami: verso il L. Martini,
l'Alpe di Succisso
e le Alpi Apuane.
Proseguo lungo la cresta verso la cima del M. Uomo Morto e del M. Bocco
mentre nell'altra direzione si riconosce la cima del M. Bragalata.
Lungo la cresta colgo l'occasione di scattare una foto all'Alpe di Succisso senza nuvole.
Dalla cima del M. Bocco vedo la cima dell'Uomo Morto con la selletta che la separa
e decido di scattare un'ultima foto verso l'Alpe di Succisso prima di scendere definitivamente tramite il sentiero 110 (quello che alla mattina non trovavo le indicazioni CAI).
Raggiungo la strada provinciale e in 15 minuti ritorno al punto di partenza.
Data: 10/6/2018
Regione e provincia: Emilia Romagna, Parma
Località di partenza: Diga di Lagastrello
Tempo di percorrenza: 6 ore e 15 minuti (escluse le pause e le perdite di tempo per non aver trovato alcuni segni CAI)
Chilometri: 17 circa
Segnaletica: buona ma in alcuna tratti quasi assente
Dislivello in salita: 950 m circa
Quota massima: 1791 m
Descrizione
Anello che si sviluppa tra tre province: Reggio Emilia, Massa Carrara e soprattutto Parma e tra due parchi: il parco nazionale dell'Appenino Tosco Emiliano e il parco regionale dei cento laghi.
Sono partito dalla diga di Lagastrello e prendo il sentiero 659B in modo da fiancheggiare subito il lago Paduli.
Lungo le sponde sud orientali del lago dominato dal M. Malpasso.
La sponda meridionale del lago.
Originariamente avevo intenzione di salire direttamente per il M. Bocco ma non trovavo i segnali CAI per cui a malincuore decido di provare l'anello al contrario ritornando verso il punto di partenza tramite il sentiero 00. Il giro attorno all'anello Paduli mi ha richiesto circa un'ora.
Raggiungo così il Lago Squincio sovrastato da nebbie
e da una parte si vedeva un ampio panorama con la snervante anche se panoramica strada provinciale 74 (snervante perchè luuuuuuunga quasi mezz'ora da Ramiseto).
Prendo le indicazioni per il lago Scuro per cui salgo fino al Passo Sasseta per poi riscendere di quota raggiungendo prima il L. Scuro
e successivamente il L. Verderolo.
Proseguo sempre sotto i boschi di faggi per Prato Spilla e ad un certo punto il bosco si dirada coinvolgendomi in un panorama insolito (almeno per me) verso il Prato Spilla.
Ora è la volta del L. Ballano che può essere raggiunto anche tramite l'auto.
Comincia ora la costante salita per il L. Verde con ampi panorami alla mia sinistra riconoscendo la sagoma del M. Ventasso.
Finalmente raggiungo il L. Verde dove diversi escursionisti sostavano lungo le sue sponde ed alcuni facevano pure il bagno.
Proseguo salendo di quota e di tanto in tanto mi guardavo alle spalle riconoscendo il L. Verde e alla sinistra il Biv. Cagnin,
mentre a destra il M. Torricella.
Raggiungo così il L. Martini (non visibile sulla cartina per le minuscole dimensioni) con le sponde innevate e avvolto nella nebbia
e successivamente il passo Giovarello. Qui decido di sostare scattando diverse foto e gustando i panorami: verso il L. Martini,
l'Alpe di Succisso
e le Alpi Apuane.
Proseguo lungo la cresta verso la cima del M. Uomo Morto e del M. Bocco
mentre nell'altra direzione si riconosce la cima del M. Bragalata.
Lungo la cresta colgo l'occasione di scattare una foto all'Alpe di Succisso senza nuvole.
Dalla cima del M. Bocco vedo la cima dell'Uomo Morto con la selletta che la separa
e decido di scattare un'ultima foto verso l'Alpe di Succisso prima di scendere definitivamente tramite il sentiero 110 (quello che alla mattina non trovavo le indicazioni CAI).
Raggiungo la strada provinciale e in 15 minuti ritorno al punto di partenza.
Ultima modifica: