- Parchi dell'Emilia-Romagna
-
- Parco Regionale del Corno alle Scale
Dati
Data: 16/04/2023
Regione e provincia: Emilia-Romagna, Bologna
Località di partenza: Farnè
Tempo di percorrenza: 3 ore e 40 minuti circa (escluse tutte le soste)
Chilometri: 9 circa
Grado di difficoltà:
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: 825 m circa
Quota massima: poco più di 1350 m
Descrizione
Anello che si sviluppa in parte nel Parco Regionale del Corno alle Scale. In questo caso non allego il percorso scannerizzando la cartina ma direttamete da una mappa on line perchè il sentiero 341 non risulta presente sulla cartina in quanto (da quello che ho capito) per un periodo non era percorribile. Questo sentiero invece, oltre ad essere ben segnalato di fresco per quanto possa essere leggermente esposto, risulta percorribile molto comodamente anche se faticosamente in quanto abbastanza ripido.
Sono partito da Farnè e prendo le indicazioni per i laghetti del Dardagna camminando inizialmente su una strada asfaltata
fiancheggiando i laghetti del Dardagna.
Prendo così il sentiero 333 e poco prima di raggiungere il paese Poggiolforato è presente una maesta.
Percorro il paese e scendo leggermente di quota sino a raggiungere il Molino del Capo.
Da qui comincia il sentiero 331 osservando sin dall'inizio diversi scorci verso Poggiolforato alla destra
e M. Nuda di spalle.
Raggiungo così il Lago di Pratignano,
costeggio le sue sponde
fino a scorgere di spalle Punta Sofia
mentre dall'altro lato il M. Cimone.
Riprendo a salire di quota prendendo il sentiero 401 camminando sotto il bosco ancora in veste invernale in leggera salita
raggiungendo il punto più alto dell'anello in cui si ha un visione del gruppo del Corno alle Scale,
dei paesaggi collinari che degradano verso la pianura
e della valle percorsa dal fiume Reno.
Comincia la discesa (quasi) definitiva percorrendo per un ulteriore tratto il sentiero 401 per poi deviare a destra prendendo il sentiero 349 in cui è presente un ponte sopra uno degli affluenti del Dardagna
che crea piccole cascatelle.
Dal sentiero 349 noto che una volta raggiunto Pianacci dovrò fare una piccola risalita di quota.
Data: 16/04/2023
Regione e provincia: Emilia-Romagna, Bologna
Località di partenza: Farnè
Tempo di percorrenza: 3 ore e 40 minuti circa (escluse tutte le soste)
Chilometri: 9 circa
Grado di difficoltà:
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: 825 m circa
Quota massima: poco più di 1350 m
Descrizione
Anello che si sviluppa in parte nel Parco Regionale del Corno alle Scale. In questo caso non allego il percorso scannerizzando la cartina ma direttamete da una mappa on line perchè il sentiero 341 non risulta presente sulla cartina in quanto (da quello che ho capito) per un periodo non era percorribile. Questo sentiero invece, oltre ad essere ben segnalato di fresco per quanto possa essere leggermente esposto, risulta percorribile molto comodamente anche se faticosamente in quanto abbastanza ripido.
Sono partito da Farnè e prendo le indicazioni per i laghetti del Dardagna camminando inizialmente su una strada asfaltata
fiancheggiando i laghetti del Dardagna.
Prendo così il sentiero 333 e poco prima di raggiungere il paese Poggiolforato è presente una maesta.
Percorro il paese e scendo leggermente di quota sino a raggiungere il Molino del Capo.
Da qui comincia il sentiero 331 osservando sin dall'inizio diversi scorci verso Poggiolforato alla destra
e M. Nuda di spalle.
Raggiungo così il Lago di Pratignano,
costeggio le sue sponde
fino a scorgere di spalle Punta Sofia
mentre dall'altro lato il M. Cimone.
Riprendo a salire di quota prendendo il sentiero 401 camminando sotto il bosco ancora in veste invernale in leggera salita
raggiungendo il punto più alto dell'anello in cui si ha un visione del gruppo del Corno alle Scale,
dei paesaggi collinari che degradano verso la pianura
e della valle percorsa dal fiume Reno.
Comincia la discesa (quasi) definitiva percorrendo per un ulteriore tratto il sentiero 401 per poi deviare a destra prendendo il sentiero 349 in cui è presente un ponte sopra uno degli affluenti del Dardagna
che crea piccole cascatelle.
Dal sentiero 349 noto che una volta raggiunto Pianacci dovrò fare una piccola risalita di quota.
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