Dati
Data: 30/03/2025
Regione e provincia: Emilia-Romagna, Parma
Località di partenza: Grezzo
Tempo di percorrenza: 6 ore e mezza circa (escluse le pause)
Chilometri: 23 circa
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 1100 m circa
Quota massima: 1342 m
Descrizione
Sono partito da Grezzo e ritorno tramite la strada provinciale 51 verso Bardi sino a raggiungere l'inizio del sentiero 801A e sin dall'inizio mi ha decisamente rilassato la mente la vista del torrente Noveglia con i monti circostanti.
Successivamente individuo il M. Crodolo
la cui cima, dopo aver preso a seguito di un bivio il sentiero 803, diventa particolarmente evidente.
Prendo un sentiero non segnalato ma evidente per raggiungere la cima dove è presente una piccola statuetta
rimanendo deliziato per i primi scatti panoramici della giornata: il torrente Ceno con la sagoma del M. Barigazzo e M. La Tagliata,
i torrenti Noveglia e Toncina che sfociano nel torrente Ceno con il M. Scarria in mezzo,
l'alta valle del torrente Ceno,
la cresta dell'Appennino Settentrionale tra cui M. Penna, si riconosceva anche il M. Ragola,
l'Appennino Ligure che ancora non conosco
e i punti più alti dell'anello da sinistra verso destra il M. della Lama, Colle il Castellaccio e il Groppo di Gora.
Mi avvicino sempre più alle cime
fiancheggiando il Colle il Castellaccio
dirigendomi poi verso il Groppo di Gora.
Sulla cima è presente soltanto l'indicazione della cima
ma il panorama è veramente piacevole: la vista del M. Cravola oltre al M. Barigazzo,
verso le cime innervate delle over 2000 della mia regione (il Cimone non si vedeva, da sx verso dx il Cusna, l'Alpe di Succiso e il Sillara)
verso il M. Prarbera,
la cima che separa il Groppo di Gora dal Colle il Castellaccio.
Anziché ritornare indietro decido di scendere di quota tramite il sentiero A10 trovandomi di fronte la valle dell'Arda
per poi risalire osservando l'altro versante del punto più alto dell'anello.
Raggiungo così, dopo aver fiancheggiato un monumento memoriale,
la cima del M. di Lama.
Fra gli stessi panorami della giornata da qui si vede anche il L. di Mignano
e la sagoma del M. Menegosa.
Lascio il M. di Lama
per raggiungere, tramite il sentiero 901, il Passo Linguadà e cominciare a ritornare verso il punto di partenza tramite la sesta tappa della Via degli Abati che si svilupperà inizialmente su strade comunali scarsamente percorse da auto
riconoscendo in un secondo momento il tratto più alto dell'anello.
Ci sono anche tratti in cui si vedono scorci di paesini dove il tempo sembra essersi fermato.
Dopo aver camminato anche per un tratto sulla strada provinciale 51 ritorno per un'ultima volta in mezzo alla natura
per raggiungere una chiesa poco dopo Cogno di Grezzo.
Da qui raggiungo il punto di partenza.
Data: 30/03/2025
Regione e provincia: Emilia-Romagna, Parma
Località di partenza: Grezzo
Tempo di percorrenza: 6 ore e mezza circa (escluse le pause)
Chilometri: 23 circa
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 1100 m circa
Quota massima: 1342 m
Descrizione
Sono partito da Grezzo e ritorno tramite la strada provinciale 51 verso Bardi sino a raggiungere l'inizio del sentiero 801A e sin dall'inizio mi ha decisamente rilassato la mente la vista del torrente Noveglia con i monti circostanti.
Successivamente individuo il M. Crodolo
la cui cima, dopo aver preso a seguito di un bivio il sentiero 803, diventa particolarmente evidente.
Prendo un sentiero non segnalato ma evidente per raggiungere la cima dove è presente una piccola statuetta
rimanendo deliziato per i primi scatti panoramici della giornata: il torrente Ceno con la sagoma del M. Barigazzo e M. La Tagliata,
i torrenti Noveglia e Toncina che sfociano nel torrente Ceno con il M. Scarria in mezzo,
l'alta valle del torrente Ceno,
la cresta dell'Appennino Settentrionale tra cui M. Penna, si riconosceva anche il M. Ragola,
l'Appennino Ligure che ancora non conosco
e i punti più alti dell'anello da sinistra verso destra il M. della Lama, Colle il Castellaccio e il Groppo di Gora.
Mi avvicino sempre più alle cime
fiancheggiando il Colle il Castellaccio
dirigendomi poi verso il Groppo di Gora.
Sulla cima è presente soltanto l'indicazione della cima
ma il panorama è veramente piacevole: la vista del M. Cravola oltre al M. Barigazzo,
verso le cime innervate delle over 2000 della mia regione (il Cimone non si vedeva, da sx verso dx il Cusna, l'Alpe di Succiso e il Sillara)
verso il M. Prarbera,
la cima che separa il Groppo di Gora dal Colle il Castellaccio.
Anziché ritornare indietro decido di scendere di quota tramite il sentiero A10 trovandomi di fronte la valle dell'Arda
per poi risalire osservando l'altro versante del punto più alto dell'anello.
Raggiungo così, dopo aver fiancheggiato un monumento memoriale,
la cima del M. di Lama.
Fra gli stessi panorami della giornata da qui si vede anche il L. di Mignano
e la sagoma del M. Menegosa.
Lascio il M. di Lama
per raggiungere, tramite il sentiero 901, il Passo Linguadà e cominciare a ritornare verso il punto di partenza tramite la sesta tappa della Via degli Abati che si svilupperà inizialmente su strade comunali scarsamente percorse da auto
riconoscendo in un secondo momento il tratto più alto dell'anello.
Ci sono anche tratti in cui si vedono scorci di paesini dove il tempo sembra essersi fermato.
Dopo aver camminato anche per un tratto sulla strada provinciale 51 ritorno per un'ultima volta in mezzo alla natura
per raggiungere una chiesa poco dopo Cogno di Grezzo.
Da qui raggiungo il punto di partenza.
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