- Parchi del Veneto
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- Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Data: 16-17-18 Agosto
Località di partenza: Rifugio Trieste
Regione e provincia: Belluno
Località di arrivo: Rifugio Trieste
Tempo di percorrenza: 2 giorni e mezzo, con calma
Chilometri: 35-40
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Corda d'acciaio per 50 metri dislivello, salita molto impegnativa su terreno infido a forcella Sasse.
Periodo consigliato: estate?
Segnaletica: sì, ottima.
Dislivello in salita: 1000 (2700 metri con saliscendi compresi)
Quota massima: 2400
Anello attorno al monte Civetta,
si poteva fare in due giorni e addirittura c'è chi se l'è fatto in uno,
ma per quel che ci riguarda è andata benissimo così.
Non poteva andare meglio.
Equip studiato al dettaglio nelle settimane precedenti,
condizione atmosferiche più clementi del previsto, fatica, forse un po' più di quanto ci aspettavamo a causa del grande assente "falsopiano",
che pareva dovesse essere un ospite fisso...
ma alla fine nessuno ha mai avuto il piacere d'incontrare troppo a lungo.
L'anello attorno al monte Civetta è normalmente consigliato a farsi in senso antiorario.
Siamo stati saggiamente consigliati di fare la scelta opposta e abbiamo ottenuto d'aver il meglio alla fine.
Nessun programma preciso, si andava avanti e si decideva di volta involta dove fermarsi, dove dormire ecc..
Day 1
Parcheggio a capanna Trieste, salita semplice ma continua su un sentiero-autostrada sino al rifugio Vazzoler. Accogliente e ottima cucina.
Pigramente di riprende fra saliscendi e "falsopiani" all'interno di un pascolo verdeggiante, con la parete del massiccio Civetta sempre alla destra.
Spettacolare quanto intasato di turisti.
Spunta il rifugio Tissi in alto a sinistra "andiamo su a berci un spritz", dopo una salita mediamente impegnativa, un po' di relax,
oltre allo spritz facciamo pure in tempo a "conquistare" cima Rean, da cui c'è una stupenda visuale su Alleghe,e poi subito giù in una forcella senza nome a piantare le tende.
Il trio alla partenza.
Rif Vazzoler, raggiungibile per un sentiero T
Gulash da provare!
Il falsopiano
L'unica vetta del giro, cima col Rean, 2200 e qualcosa
Subito sotto c'è Alleghe
L'invasione delle T2!
Day2
Risveglio fra i campanacci delle mucche, salita sino al lago Coldai(2000 e qualcosa) dove il sottoscritto manca alla promessa di farsi il bagno
(rimedierò con qualche altra impresa più stupida in futuro),
pranzo abbondante al rifugio Sonino.
Da qui in poi i paesaggi cambiano.
Ci lasciamo alle spalle la calca dei turisti della e gli incontri diventano più sporadici, i sentieri più impervi.
Spunta inaspettata(e non segnalata...) una corda d'acciaio che sale per una cinquantina di metri.
Dopodiché il sentiero prosegue fino alla difficilmente dimenticabile salita del "van delle sasse".
Ogni dieci passi si scivola indietro di nove, la forcella se me sta beffarda sempre entro il raggio visivo ma sembra non avvicinarsi mai.
Alla fine naturalmente ci si arriva, e poco più giù, una surreale vallata dove piazzare le fedeli T2, sorvegliati da una squadriglia di marmotte.
Il lago Coldai, sopra i 2000
Veduta rifugio Sonino+Mt Pelmo
Lato Est
Tratto con corda abbastanza impegnativo, sale 50 metri circa
Comincia la salita a Van delle Sasse
La forcella in alto
nevaio
Finalmente su
poco più giù
l'invasione delle T2, actII
Day 3
La mattinata successiva è poco più di una passerella,
prima sui pesaggi rocciosi di van delle sasse
e poi sempre in discesa sino all'auto lungo il 558 sino al bivio, sino a reincrociare il largo sterrato del primo giorno.
Stavolta in discesa!
Nota buffa per gli estremisti del "minimal":
nell'ultimo tratto di discesa mi trovo su un larghissimo sentiero sterrato,
troppo poco in pendenza per scendere cautamente,
ma scosceso quanto basta a essere scomodo.
Le provo tutte: scendo di sbieco, niente, scendo puntando i talloni, ancor più fastidio...
Sinché la decisione è quasi naturale: scendo di corsa.
Dopo una decina di minuti di corsa/discesa mi si affianca un tizio che zampetta più agile di uno stambecco.
e attacca a parlarmi in tedesco.
Non capisco nulla,
dopo un poco passiamo all'inglese
e vengo a scoprire che il tizio in questione se ne va in giro da tre settimane per le alpi dormendo all'addiaccio dove capita.
"ma con uno zaino così piccolo?" chiedo, abbastanza sconvolto,
indicandogli il suo zainetto che al max poteva essere 40 litri.
"yeah sure, but is half full of maps!"
:O
Van delle sasse
Quando riappaiono alla nostra destra torre venezia e torre Trieste, sappiamo di essere vicini all'arrivo
...e il lieto fine!
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