Dati
Data: 28/01/2024
Regione e provincia: Trentino - Alto Adige, Trento
Località di partenza: Pregasina
Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti circa (escluse le pause)
Chilometri: 12 circa
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: 1000 m circa
Quota massima: 1376 m
Descrizione
Premetto che non è possibile raggiungere il paese Pregasina se non dal 1 ottobre al 31 marzo e solo nei giorni feriali (ZTL), perciò essendo domenica sono partito da una piazzola di sosta che ho trovato lungo la strada facendo tra andata e ritorno ulteriori 40 minuti di camminata con ulteriori 100 m di dislivello che non ho considerato nei dati tecnici.
Partendo dal parcheggio della chiesa del paese
prendo il sentiero 422 che inizialmente presenta una inclinazione notevole per poi attenuarsi avvistando in un secondo momento la Cima Nodice
con alla mia destra la costa settentrionale del L. di Garda con le cime retrostanti del M. Stivo innevato e M. Biaena
tra fioriture di elleboro.
Uno scatto nella salita verso il M. Nodice tra le pareti della montagna.
Raggiungo un bivio dove è possibile arrivare alla Bocca di Lè direttamente o deviando per la Cima Nodice. Io decido di deviare vedendo il tratto dell'intero anello maggiormentente caratterizzato da testimonianze storiche della Grande Guerra tra cu ruderi, scale scavate nella roccia e tunnel.
sempre con la vista accompagnata dalla costa settentrionale del L. di Garda in cui ora riconosco il M. Brione e all'estrema sinistra le Dolomiti del Brenta.
Mi dirigo verso la Bocca di Lè e mi incammino lungo il sentiero 430 salendo di quota lasciando di spalle Cima Nodice
per cominciare un tratto ripido in cui bisogna utilizzare più volte le mani
fino a raggiungere la cresta.
Lungo la cresta raggiungo Cima Strussia
e poco dopo Cima al Bal in cui è presente una piccola croce di vetta ma il contenitore a lato risulta essere sprovvisto del libro di vetta.
Faccio il classico giro di foto panoramiche a partire da nord ovest verso il L. di Ledro con le cime innevate facenti parte del parco regionale dell'Adamello tra cui il M. Bruffione,
credo M. Carone e un innevato M. Tremalzo,
la cresta,
M. Baldo,
M. Altissimo di Nago
oltre alla costa settentrionale del L. di Garda. Proseguo tra sali e scendi lungo la cresta raggiungendo successivamente Cima Nara che è il punto più alto dell'interno anello. Questa cima non presenta nessuna croce di vetta.
La maggior altezza di questa cima mi permette di riconoscere (non se la foto rende) un lontano L. di Cavedine
sebbene il lago di Ledro non sia più visibile, d'altra parte riconosco la forma piramidale del Carè Alto
e di come il bacino lacustre del L. di Garda si allarghi verso S.
Il sentiero con ulteriori sali e scendi mi permette di raggiungere un'ulteriore cima: il M. Guil che non viene minimamente indicato, in questo tratto scatto di tanto in tanto ulteriori foto panoramiche verso il M. Baldo
e verso il M. Carone
avvicinandomi sempre più a quest'ultimo in corrispondenza dei Prati di Guil.
Dai Prati prendo il sentiero 422 con vista costante verso il M. Altissimo di Nago.
Raggiungo Bocca Rocchetta dove è presente una struttura
ed è possibile ritornare al punto di partenza con diverse opzioni. Io ho preferito proseguire di camminare ancora per un po' lungo la cresta a strapiombo sul lago cogliendo altri piacevole scorci
fino a raggiungere Bocca Larici
e ritornare a Pregasina tramite la strada forestale.
Data: 28/01/2024
Regione e provincia: Trentino - Alto Adige, Trento
Località di partenza: Pregasina
Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti circa (escluse le pause)
Chilometri: 12 circa
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: 1000 m circa
Quota massima: 1376 m
Descrizione
Premetto che non è possibile raggiungere il paese Pregasina se non dal 1 ottobre al 31 marzo e solo nei giorni feriali (ZTL), perciò essendo domenica sono partito da una piazzola di sosta che ho trovato lungo la strada facendo tra andata e ritorno ulteriori 40 minuti di camminata con ulteriori 100 m di dislivello che non ho considerato nei dati tecnici.
Partendo dal parcheggio della chiesa del paese
prendo il sentiero 422 che inizialmente presenta una inclinazione notevole per poi attenuarsi avvistando in un secondo momento la Cima Nodice
con alla mia destra la costa settentrionale del L. di Garda con le cime retrostanti del M. Stivo innevato e M. Biaena
tra fioriture di elleboro.
Uno scatto nella salita verso il M. Nodice tra le pareti della montagna.
Raggiungo un bivio dove è possibile arrivare alla Bocca di Lè direttamente o deviando per la Cima Nodice. Io decido di deviare vedendo il tratto dell'intero anello maggiormentente caratterizzato da testimonianze storiche della Grande Guerra tra cu ruderi, scale scavate nella roccia e tunnel.
sempre con la vista accompagnata dalla costa settentrionale del L. di Garda in cui ora riconosco il M. Brione e all'estrema sinistra le Dolomiti del Brenta.
Mi dirigo verso la Bocca di Lè e mi incammino lungo il sentiero 430 salendo di quota lasciando di spalle Cima Nodice
per cominciare un tratto ripido in cui bisogna utilizzare più volte le mani
fino a raggiungere la cresta.
Lungo la cresta raggiungo Cima Strussia
e poco dopo Cima al Bal in cui è presente una piccola croce di vetta ma il contenitore a lato risulta essere sprovvisto del libro di vetta.
Faccio il classico giro di foto panoramiche a partire da nord ovest verso il L. di Ledro con le cime innevate facenti parte del parco regionale dell'Adamello tra cui il M. Bruffione,
credo M. Carone e un innevato M. Tremalzo,
la cresta,
M. Baldo,
M. Altissimo di Nago
oltre alla costa settentrionale del L. di Garda. Proseguo tra sali e scendi lungo la cresta raggiungendo successivamente Cima Nara che è il punto più alto dell'interno anello. Questa cima non presenta nessuna croce di vetta.
La maggior altezza di questa cima mi permette di riconoscere (non se la foto rende) un lontano L. di Cavedine
sebbene il lago di Ledro non sia più visibile, d'altra parte riconosco la forma piramidale del Carè Alto
e di come il bacino lacustre del L. di Garda si allarghi verso S.
Il sentiero con ulteriori sali e scendi mi permette di raggiungere un'ulteriore cima: il M. Guil che non viene minimamente indicato, in questo tratto scatto di tanto in tanto ulteriori foto panoramiche verso il M. Baldo
e verso il M. Carone
avvicinandomi sempre più a quest'ultimo in corrispondenza dei Prati di Guil.
Dai Prati prendo il sentiero 422 con vista costante verso il M. Altissimo di Nago.
Raggiungo Bocca Rocchetta dove è presente una struttura
ed è possibile ritornare al punto di partenza con diverse opzioni. Io ho preferito proseguire di camminare ancora per un po' lungo la cresta a strapiombo sul lago cogliendo altri piacevole scorci
fino a raggiungere Bocca Larici
e ritornare a Pregasina tramite la strada forestale.
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