Dati
Data: Ottobre
Regione e provincia:
Località di partenza:
Località di arrivo:
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 10
Grado di difficoltà: Per Esperti
Descrizione delle difficoltà: Percorso molto esposto
Periodo consigliato: Primavera Autunno
Segnaletica: Qualche ometto di pietra
Dislivello in salita: 900
Dislivello in discesa:900
Quota massima:
Accesso stradale: Statale 125 orientale Sarda
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]
Descrizione
Questa escursione è una vera e propria perla una delle piu belle della Sardegna, molto impegnativa consiglio di farvi accompagnare da qualche guida del posto.
Iniziamo col dire che bisogna evitare assolutamente giornate calde, il ritorno si fa lungo una cengia espostissima, non ci sono segnali a indicarvi la via non ci sono cavi d'acciaio per assicurarvi la cengia è larga in alcuni punti una trentina di centimetri abbastanza per proseguire senza difficolta tecniche vere e proprie
Volendo si puo continuare a scendere invece di risalire per la cengia semplificando cosi molto le difficolta, si arriva al parcheggio di Cala Sisine, da qui si puo tornare in auto avendo disposto un automezzo il giorno prima
Dall'orientale Sarda SS125 bisogna prendere la sterrata che ci conduce all'ovile Carta il proprietario accompagna e si puo anche pernottare presso di lui, superato l'ovile dopo un altro chilometro si parcheggia e si inizia a scendere, vi attende una pietraia infinita dove ogni volta che appoggierete il piede a terra la pietra sottostante si girera con grande gioia delle vostre caviglie, inoltre consumerete un millimetro di suola Vibram.
A un certo punto vi apparira S'Arcada Manna arco grande in dialetto una struttura in pietra enorme che vi rimarra impressa per molto tempo, qui non ci si puo esimere dal fare una lunga sosta colti da stupore...
Si puo risalire fino al buco e guardare al di la...
Sensazione di wilderness stile Sardegna grande solitudine perche non incontrerete nessuno
Per fotografare l'arco ci vuole un grandangolo spinto percio linko una foto no scattata da me
Grandioso no?
Andiamo avanti, arrivati sul fondo del Bacu (canyon) dobbiamo risalire l'altro versante qui iniziano le difficolta bisogna trovare la traccia giusta che ci porta alla cengia tenendo presente che all'inizio non bisogna farsi sotto la parete ma stare una decina di metri piu bassi non ci sono segnali a indicarci la via.
Si passa qui sopra, la prima sensazione a questa vista è quella di stringimento di...
Ormai il peggio é alle spalle, niente male no?
A un certo punto si incontra una grotta con l'ingresso e l'uscita sulla cengia, io ho potuto raccogliere dell'acqua che gocciolava dato che nei giorni precedenti aveva piovuto copiosamente.
Verso la fine precisamente dove sta un ometto di pietra bisogna abbassarsi di una decina di metri e non percorrere false tracce che salgono fin sotto la parete, si rimettono i piedi sul fondo del canyon nella parte alta e per questo faticosamente alla macchina
Vi straconsiglio di usare la traccia GPS che ho preparato qui
tenete presente che nel tratto della cengia è poco precisa a causa della parete incombente
Data: Ottobre
Regione e provincia:
Località di partenza:
Località di arrivo:
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 10
Grado di difficoltà: Per Esperti
Descrizione delle difficoltà: Percorso molto esposto
Periodo consigliato: Primavera Autunno
Segnaletica: Qualche ometto di pietra
Dislivello in salita: 900
Dislivello in discesa:900
Quota massima:
Accesso stradale: Statale 125 orientale Sarda
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]
Descrizione
Questa escursione è una vera e propria perla una delle piu belle della Sardegna, molto impegnativa consiglio di farvi accompagnare da qualche guida del posto.
Iniziamo col dire che bisogna evitare assolutamente giornate calde, il ritorno si fa lungo una cengia espostissima, non ci sono segnali a indicarvi la via non ci sono cavi d'acciaio per assicurarvi la cengia è larga in alcuni punti una trentina di centimetri abbastanza per proseguire senza difficolta tecniche vere e proprie
Volendo si puo continuare a scendere invece di risalire per la cengia semplificando cosi molto le difficolta, si arriva al parcheggio di Cala Sisine, da qui si puo tornare in auto avendo disposto un automezzo il giorno prima
Dall'orientale Sarda SS125 bisogna prendere la sterrata che ci conduce all'ovile Carta il proprietario accompagna e si puo anche pernottare presso di lui, superato l'ovile dopo un altro chilometro si parcheggia e si inizia a scendere, vi attende una pietraia infinita dove ogni volta che appoggierete il piede a terra la pietra sottostante si girera con grande gioia delle vostre caviglie, inoltre consumerete un millimetro di suola Vibram.
A un certo punto vi apparira S'Arcada Manna arco grande in dialetto una struttura in pietra enorme che vi rimarra impressa per molto tempo, qui non ci si puo esimere dal fare una lunga sosta colti da stupore...
Si puo risalire fino al buco e guardare al di la...
Sensazione di wilderness stile Sardegna grande solitudine perche non incontrerete nessuno
Per fotografare l'arco ci vuole un grandangolo spinto percio linko una foto no scattata da me
Grandioso no?
Andiamo avanti, arrivati sul fondo del Bacu (canyon) dobbiamo risalire l'altro versante qui iniziano le difficolta bisogna trovare la traccia giusta che ci porta alla cengia tenendo presente che all'inizio non bisogna farsi sotto la parete ma stare una decina di metri piu bassi non ci sono segnali a indicarci la via.
Si passa qui sopra, la prima sensazione a questa vista è quella di stringimento di...
Ormai il peggio é alle spalle, niente male no?
A un certo punto si incontra una grotta con l'ingresso e l'uscita sulla cengia, io ho potuto raccogliere dell'acqua che gocciolava dato che nei giorni precedenti aveva piovuto copiosamente.
Verso la fine precisamente dove sta un ometto di pietra bisogna abbassarsi di una decina di metri e non percorrere false tracce che salgono fin sotto la parete, si rimettono i piedi sul fondo del canyon nella parte alta e per questo faticosamente alla macchina
Vi straconsiglio di usare la traccia GPS che ho preparato qui
tenete presente che nel tratto della cengia è poco precisa a causa della parete incombente