Corretto, la normativa non risolve ma incomincia a porre il problema.concordo con Alezan che la normativa non risolve il problema. Faccio anche una considerazione:
fino a qualche anno fa la frequentazione invernale della montagna innevata era al 99% appannaggio degli scialpinisti. Chi si avvicinava a tale disciplina tendeva ad appoggiarsi a scuole o corsi CAI, dove comunque si veniva "indottrinati" anche con prove pratiche, all'uso dell.Arva (si chiamava così), sonda etc etc.- Tutto è cambiato, a mio personale giudizio, con l'avvento delle ciaspole. Orde di ciaspolatori giustamente frequentano la montagna innevata . Temo di non sbagliare però nel ritenere la loro formazione tecnica molto scarsa. Senza voler dare la croce addosso a nessuno, nella mia limitata esperienza non ho trovato uno dico un ciapolatore con le dotazioni idonee e men che meno che le sappia usare. In definitiva, pur senza risolvere il problema, penso che la normativa sia indirizzata molto a stimolare maggior consapevolezza . Tutto qua.
Rispondo ad interrogativi letti qua e là nei post precedenti:
Quando serve l'Artva?
L'art. 26 stabilisce che "I soggetti che praticano lo sci-alpinismo o lo sci fuoripista o le attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe, devono munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso".
Da quanto sopra si ricava che:
- l'obbligo riguarda sciatori ed escursionisti (ai quali vengono poi accomunati anche gli alpinisti).
- l'obbligo scatta QUANDO ci si reca in particolari ambienti innevati nei quali ci sia rischio valanghe. Ovviamente, per valutare preventivamente se il terreno presenti rischio valanghe, si usa il "bollettino valanghe" ufficiale, emanato dalle varie ARPA e non da siti o app del piffero.
La norma, scritta così pone due tipi di problemi:
a) cosa significa "particolari" ambienti innevati? non si sa. Forse intende ambienti al di fuori delle strade/piste innevate normalmente battute e frequentate.
b) la norma richiede che le persone consultino il bollettino valanghe e lo sappiano leggere: è infatti vero che nel bollettino viene comunicato un grado generale/generico di pericolo per l'intera area interessata dalla previsione, ma questo può poi variare localmente di molto (attenuandosi o aggravandosi). Se indosso sempre l'artva, come buona norma vorrebbe, sono a posto; tuttavia, la norma consente di non indossarlo, se non ci si trova in condizione di pericolo valanghe, ma per fare questa valutazione servono competenze e, comunque, si potrebbe sempre sbagliare. Pertanto, buona norma è indossare SEMPRE artva e portare pala e sonda. Inoltre bisogna imparare ad usarli ed addestrarsi periodicamente al loro impiego.
L'artva se sono da solo non serve?
Questa è una mezza fesseria. Mezza, ma non totale.
L'artva è davvero efficace se si riesce ad essere fulminei nel soccorso del compagno sepolto. Dopo 18 minuti dal seppellimento, c'è solo il 60% circa di possibilità di trovar vivo il compagno; le possibilità calano poi rapidamente nell'arco degli ulteriori 18 minuti e, a 35 minuti dal seppellimento, resta meno del 30% di possibilità di trovare il compagno vivo.
Da qui, quindi, la considerazione che se si è da soli, avere l'artva serve a poco. Ovviamente, questo rende immediatamente chiaro che sulla neve da soli è meglio non andarci, salvo non si tratti di percorsi molto sicuri.
Tuttavia, anche se si è da soli, l'artva mantiene una sua utilità: in caso di incidente, i soccorsi organizzati (contattati da qualcun altro che anche da lontano ha visto cadere la valanga), per quanto tempestivi, arriverebbero avendo già perso la maggior parte delle probabilità di trovare uno vivo, ma non tutto è ancora perduto! Quindi la rapidità di intervento consentita dal segnale Artva è essenziale. Infine, anche la sicurezza dei soccorritori e la capacità di intervento hanno un valore: prima tiri fuori il malcapitato (anche fosse morto), meno sei esposto a situazioni di pericolo e prima la squadra è pronta per intervenire in altro eventuale incidente.
Quindi alla fine l'artva è SEMPRE essenziale averlo, anche se si è da soli.
Cosa succede se ti trovano senza artva?
La sanzione va da 100 a 150 euro. Può essere irrogata in occasione di controlli preventivi delle forze dell'ordine fatti, come già accaduto, lungo percorsi di escursioni o in prossimità di partenza ed arrivo degli stessi; può essere irrogata anche posteriormente ad un incidente in valanga, alle persone che vengono soccorse e trovate senza la dotazione dovuta. Sicuramente, a posteriori di un incidente, la multa sarà sempre certa, mentre qualche margine di discussione può esserci in caso di multa data in via preventiva: bisogna però dimostrare che le specifiche condizioni del momento e del luogo consentano di ritenere che non vi sia rischio valanghe. Non è scontato.
L'arva da solo non basta!
esatto, serve avere anche la pala e la sonda. La pala in plastica è una schifezza colossale e si rompe con estrema facilità. Meglio avere pale in alluminio, ma occhio alle varie ultralight, perchè se poi c'è da spalare davvero la neve compattata di una valanga primaverile, serve anche una decisa robustezza; inoltre anche forma e lunghezza del manico/impugnatura sono molto importanti.
http://www.caimateriali.org/fileadm...vista_del_CAI_montagne360___febbraio_2012.pdf
e no , non funziona cosi ... a me poco importa ma non e' cosi ... se il rischio valanga e' marcato 3 , il bollettino e' per mezza Lombardia e non a zone - l'obbligo scatta QUANDO ci si reca in particolari ambienti innevati nei quali ci sia rischio valanghe. Ovviamente, per valutare preventivamente se il terreno presenti rischio valanghe, si usa il "bollettino valanghe" ufficiale, emanato dalle varie ARPA... se e' 3 devi portare il kit che tu vada in Grignetta , a Erna a passeggiare o a Bobbio !! cosi ci ritroveremo gli sceriffi ai parcheggi a controllare perchè comunque dove c'e' da far fatica non vedrai nessuno , cosi come con il Lockdown , pattuglia ai resinelli ma io parcheggiavo a Rongio e non trovavo nessuno . La sanzione va da 100 a 150 euro. Può essere irrogata in occasione di controlli preventivi delle forze dell'ordine fatti, come già accaduto, lungo percorsi di escursioni o in prossimità di partenza ed arrivo degli stessi . Alla fine nessuna località se in una data zona ( tipo prealpi bergamasche ) l'ARPA dovesse segnalare pericolo marcato , abbasserà la soglia sotto la propria responsabilità , quindi come già succede al punto di partenza trovi il foglio con il bollettino dell'ARPA e basta ... che divide in zone https://www.arpalombardia.it/Pages/Neve-Valanghe-Ghiacciai/Neve,-Valanghe-e-Ghiacciai.aspx , non troverai il bollettino per la Grignetta o per Piani di Bobbio ... e' una legge assurda che non ha ne capo ne codaQuindi a MauroS si sta dicendo che per andare a camminare o ciaspolare, ma pensavo anche a fare scinda fondo, ai piani d'Erna o a Bobbio o per dirne una nella conca di Livigno, lontano dai pendii e dall'abitato, l'ARTVA non è obbligatorio. Almeno io la leggo così.
La norma non parla di bollettino ARPA, ma dice "laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe" quindi direi che in una zona pianeggiante non sussistono.Per come la racconti, se avessimo un inverno nevoso a Milano e rischio valanghe elevato in montagna, kit ARTVA-pala-sonda in tutta la città e non solo alla montagnetta di San Siro? Esagero, ovviamente, mi piace l'iperbole, MA qualcuno mi chiarisca definitivamente se il kit è obbligatorio anche in contesti pianeggianti lontani da declivi e pendenze più o meno estreme, penso tipo la piana di Samaden, vicino a Saint Moritz, dove c'è pure un aeroporto.
Non pensare sia cosa impossibile, qualche anno fa la forestale al park di Pattemouche dopo avermi chiesto dove andavo (Morefreddo) e per quale percorso mi è stato chiesto se avevo l'Artva e il kit (che avevo)Ai parcheggi mi aspetto la pattuglia che chiede
"hai l'arva?"
Gli dico "no, ma vado solo a fare cresta"
"Ah ok, ciao"
"Ciao"
ma io me l'aspetto veramente... per quanto ovviamente è più probabile nei posti più frequentati...Non pensare sia cosa impossibile, qualche anno fa la forestale al park di Pattemouche dopo avermi chiesto dove andavo (Morefreddo) e per quale percorso mi è stato chiesto se avevo l'Artva e il kit (che avevo)
Esatto e aggiungo anche all'interno della stessa valle, la "lettura" della neve e lo stabilire la condizione di un pendio innevato non è assolutamente una cosa banale e ci vanno veramente anni di esperienza e di frequentazione della montagna in inverno, io dopo tanti anni non mi sento di dire di avere acquisito tutta questa esperienza quindi, come giustamente fatto notare da @Herr, con la montagna diventata iperfrequentata anche l'inesperienza è aumentata esponenzialmenteAll'interno della stessa regione, puoi avere scostamenti del grado di pericolo di anche 2 livelli.
fidati, il criterio di valutazione è il bollettino valanghe ARPA. Ovviamente, come detto, va applicato alla situazione effettiva e quindi è logico che se mi trovo su una località pianeggiante e ragionevolmente lontano da pendii critici, sono anche tutto sommato al sicuro.La norma non parla di bollettino ARPA, ma dice "laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe" quindi direi che in una zona pianeggiante non sussistono.
È proprio questo uno dei nodi che probabilmente ha suggerito l'adozione del nuovo testo normativo.oggi la gente - anche quella totalmente inesperta - si avventura in posti dove 20 anni fa non trovavi mediamente nessuno; poi mettiamoci il fatto che la società tollera poco i morti nell'ambito di attività ricreative e sportive.
Lo penso anche io, ma se è effettivamente così avrebbero dovuto scriverlo nero su bianco, se non direttamente sulla norma: nelle FAQ, linee guida o qualcosa di simile, ma non mi risulta.fidati, il criterio di valutazione è il bollettino valanghe ARPA. Ovviamente, come detto, va applicato alla situazione effettiva e quindi è logico che se mi trovo su una località pianeggiante e ragionevolmente lontano da pendii critici, sono anche tutto sommato al sicuro.
E' quindi sempre richiesta una valutazione soggettiva. La norma andrà applicata con il buon senso e credo che verrà tutto sommato usato, perchè comunque l'obbligo di dotarsi di arva esiste da molto tempo per alcune categorie di persone (in primis per chi pratica scialpinismo e fuoripista) e non c'è mai stato un clima di caccia al piccione, anzi, tutt'altro.
Questo è vero, ma accade in caso di abbondanti nevicate.Poi comunque bisogna dire che in certe circostanze anche se uno è lontano dai pendii, non è detto che sia al sicuro, perchè le valanghe una volta che sono in movimento possono percorrere notevoli distanze, arrivando in zone antropizzate.