attenti ai cacciatori!

se gli altri si buttano in pò dobbiamo farlo pure noi? Allora tutti vestiti di rosa fucsia e con il boa al collo...viola ovviamente . Occhio che se becchiamo un ecologista facciamo la parte dei village people e gli slarguma al pertus!


Ovviamente no, ma se qualcosa funziona bene per altri, perchè non deve funzionare per noi?
 
Indubbiamente ci sono delle specificità dei cacciatori che dovrebbero essere riviste anche nell'ottica dei cambiamenti di usi e costumi della popolazioni.

Certi privilegi, che non possono essere giustificati solo perché uno paga una licenza che, tra parentesi, versa allo stato/regioni e non di certo ai legittimi proprietari dei terreni.

La fauna selvatica è, per legge, di proprietà dello Stato e, come tale, ha tutti i diritti di disporne come meglio crede, anche a fronte di un riconoscimento economico. I cacciatori, come qualsiasi cittadino Italiano, gode di determinati diritti e determinati doveri, alcuni di quei diritti derivano da un retaggio culturale, e da necessità primarie, che oggi, fortunatamente, non sono più necessari.

Una volta cacciare voleva dire mettere della carne sul tavolo, in una misura superiore a quello che altri non potevano permettersi, la caccia era molto più diffusa e, come tale, molto più tollerata (per forza, prima la pancia poi il resto), oggi non è più così e bisognerebbe prenderne atto.

Ovvio che se caccio in campagna mi trovo nella circostanza di "invadere" terreni altrui, è inevitabile, ma l'interdizione non deve avvenire spendendo decine di migliaia di euro per una recinzione, questa dovrebbe avvenire per semplice opposizione del proprietario esattamente come fa lo Stato nel momento in cui definisce che in un parco la caccia è vietata.

Il problema di fondo, però, è che i cacciatori hanno dei diritti esattamente come i non cacciatori e se si continua ognuno arroccarsi sulle proprie posizioni non se ne esce.

Mettersi qualcosa di arancione non credo che sia come portarsi un giubbotto antiproiettile, è solo una questione di ridurre un rischio che, indubbiamente, durante il periodo di caccia c'è e vi sarà fino a quando la caccia sarà ammessa, per cui o si abolisce trasformandola esclusivamente in caccia di selezione o se si continua a ritenersi, da una parte e dall'altra, "superiori" a livello di diritti ci sarà sempre chi, se và bene, si lamenterà, se và male ci sarà chi porterà dei fiori al cimitero.

Ciao :si:, Gianluca
 
Allora tutti vestiti di rosa fucsia e con il boa al collo...viola ovviamente .

Voto questa :D:D:D


Ovviamente no, ma se qualcosa funziona bene per altri, perchè non deve funzionare per noi?

Tu spiegami come fai a vedere qualcuno con il giubbotto arancione qui dentro:
arancione01.jpg


o qui dentro:

arancione02.jpg


e poi ne possiamo parlare.

Per inciso: è la stessa zona dove sparavano domenica, ed erano TUTTI invisibili sopra i 20-30 mt.

Lo volete capire che i giubbotti arancione non c'entrano una mazza, ma c'entra molto di più non tirare alla cieca? Che è sto scarica-barile-giubbotto?
 
Non tirare alla cieca è fondamentale, essere visibili è per valutare le conseguenze del mio tiro.

Se ho un bersaglio, perfettamente visibile, non sparo "a palla" ma con una "spezzata", non esistono solo i cinghiali, e non ti vedo, la mia rosata può investirti, magari non ucciderti ma quasi sicuramente ferirti. Per esempio.

Se anche non sparo e sei visibile a distanza mi rendo conto che c'è qualcuno e posso, per esempio, anche mettere sul "chi vive" i miei compagni e questo a prescindere da tutto.

Ciao :si:, Gianluca
 
Domanda, polemica ...... quando andate in montagna ci andate con l'adeguata attrezzatura, abbigliamento, competenza e valutando i vari rischi o ve ne fregate e pretendete di andarci in costume da bagno e infradito perché così andate al mare ?

Ciao :si:, Gianluca
 
@Alleja è sicuramente più visibile uno vestito di giallo fluo o di arancio fluo, rispetto ad uno vestito di verde o mimetico ecc.

Comunque a questa domanda ho già risposto, si spara quando si vede. se vedo a 30 mt, di sicuro non sparo a 500 mt .
Come ho già detto, ci vuole buonsenso da parte di tutti. ovviamente dopo aver rispettato le regole e le leggi.


Sinceramente trovo questa discussione diventata un po troppo polemica per i miei gusti, quindi me ne ritiro. Se volete potete pure contattarmi in privato per evitare di andar fuori dal contesto ulteriormente.

Ciao :)
 
Domanda, polemica ...... quando andate in montagna ci andate con l'adeguata attrezzatura, abbigliamento, competenza e valutando i vari rischi o ve ne fregate e pretendete di andarci in costume da bagno e infradito perché così andate al mare ?

Ciao :si:, Gianluca
Non vale questo discorso, salvo casi particolari, quando vado in montagna metto a rischio la mia vita e non quella degli altri e non pretendo che visto che ci sono io, gli altri devono andare da un'altra parte.

Detto questo, porto sempre l'attrezzatura correlata alle difficoltà che penso di incontrare e anche qualcosa in più.
 
..... ma non pretendi neanche che lo Stato asfalti i sentieri o che cementi le pietraie come non pretendi l'ascensore per andare in cima.

Quando parti fai le tue valutazioni, consideri i rischi e come ti comporti. Andare in un area di caccia, durante il periodo di caccia, facendo determinate attività ti esponi ad un rischio.

Hai due possibilità o ti adegui al rischio, che non vuol dire necessariamente non andarci come non decidi a priori di non passare da una pietraia, e fai di tutto per ridurlo, che non vuol dire azzerarlo come qualsiasi rischio incluso andare in montagna cacciatori a prescindere, oppure non ci vai esattamente come decidi di non andare lungo una pietraia.

Il concetto che voglio esprimere è che non si è disposti, come escursionisti e come cacciatori, ad accettare nulla che non sia "io".

L'essere visibili non rende immuni ai colpi di fucile, nessuno lo dice e chi lo dice è un pirla, ma può ridurre un rischio esattamente come gli scarponi non ti garantiscono di attraversare una pietraia ma sicuramente lo fanno meglio che le scarpe del matrimonio.

Ciao :si:, Gianluca
 
Andare in un area di caccia, durante il periodo di caccia, facendo determinate attività ti esponi ad un rischio.

Sì, è *esattamente* quello che stiamo dicendo.
La causa del rischio è il cacciatore della domenica armato, e l'entrare in un'area dove si spara.
L'eliminazione del rischio è non andarci.

O fanno una legge per cui assegnano definitivamente questo diritto al cacciatore della domenica - che già si prende ampiamente di suo - o parlano di barzellette se parlano di convivenza.

Il problema della caccia, è il cacciatore della domenica, è lui in prima persona con i suoi atteggiamenti, sconsideratezze e scarsa propensione a considerare che c'è - molta - altra gente in giro, e che porta ogni anno a queste diatribe.
Com'è che non si sentono mai diatribe sui selecontrollori? (animalisti a parte, ma non stiamo parlando di animalisti qui, bensì di sicurezza).
 
:offtopic:
quando vado in montagna metto a rischio la mia vita e non quella degli altri
Non è del tutto vero, e non mi riferisco a nessuno in particolare, perché c'è chi è morto per salvare degli escursionisti e questo capita tutti gli anni, sia per escursionisti pirla che per escursionisti preparati.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
Com'è che non si sentono mai diatribe sui selecontrollori?
Perché loro, spesso e volentieri, non vanno a caccia ma abbattono "un" capo specifico, e non uno qualsiasi appartenente a quella determinata specie, il che si traduce in un tipo di attività completamente diversa che ha in comune solo il fatto che muore un animale.

La caccia di selezione, inoltre, non è una attività fatta da tutti ma solo esclusivamente da personale abilitato in contesti specifici e sporadici nel tempo, talmente specifici che possono, in alcuni casi, comportare l'interdizione a chiunque che proprio perché sporadici non incidono significativamente sulla libertà di andare in montagna o in un bosco.

Non è solo una questione di preparazione ect ect è questione di una attività differente.

E' un pò come chiedersi perché durante una gara di formula uno i vigili non danno le multe ai corridori (senza offesa).

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
Non è del tutto vero, e non mi riferisco a nessuno in particolare, perché c'è chi è morto per salvare degli escursionisti e questo capita tutti gli anni, sia per escursionisti pirla che per escursionisti preparati.

Ciao :si:, Gianluca
Stai mettendo insieme mele con pere. ;)
Chi presta soccorso lo fa volontariamente, ed è consapevole che metterà a rischio la propria vita, senza minimizzare le responsabilità dell'escursionista pirla.

Non si può dire la stessa cosa di un'escursionista che viene impallinato.

Questo tuo ragionamento è a dir poco forzato...
 
:offtopic:
No @Phantom non è forzato, o quantomeno non troppo ;), il soccorritore è ovviamente lui che decide di fare quel mestiere, per cui è consapevole dei rischi, ma è anche ovvio che se lui "rischia" è perché tu hai "rischiato" prima, se tu semplicemente non avessi scelto di andare in montagna lui sarebbe a casuccia sua alla sera.

E comunque la mia risposta era all'affermazione che tu non mettevi a rischio nessuno, cacciatori a prescindere.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
Perché loro, spesso e volentieri, non vanno a caccia ma abbattono "un" capo specifico, e non uno qualsiasi appartenente a quella determinata specie, il che si traduce in un tipo di attività completamente diversa che ha in comune solo il fatto che muore un animale.

La caccia di selezione, inoltre, non è una attività fatta da tutti ma solo esclusivamente da personale abilitato in contesti specifici e sporadici nel tempo, talmente specifici che possono, in alcuni casi, comportare l'interdizione a chiunque che proprio perché sporadici non incidono significativamente sulla libertà di andare in montagna o in un bosco.

Non è solo una questione di preparazione ect ect è questione di una attività differente.

E' un pò come chiedersi perché durante una gara di formula uno i vigili non danno le multe ai corridori (senza offesa).

Ciao :si:, Gianluca

E invece, proprio sotto il profilo della sicurezza (ed altri), ci sarebbe da imparare un po' per i cacciatori della domenica.
Se invece la soluzione per la sicurezza non è imporre misure maggiori ai cacciatori che sono quelli che girano armati, ma dotare della ciambella arancione tutti gli altri, bè è un discorso sul quale non concordo proprio come principio. Il giubbotto arancione non è sicurezza, è una falsa sicurezza molto pericolosa e tappaocchi.
E' il togliersi il pensiero, da parte delle amministrazioni, rispetto al reale problema di sicurezza.

No @Phantom non è forzato, o quantomeno non troppo ;), il soccorritore è ovviamente lui che decide di fare quel mestiere, per cui è consapevole dei rischi, ma è anche ovvio che se lui "rischia" è perché tu hai "rischiato" prima, se tu semplicemente non avessi scelto di andare in montagna lui sarebbe a casuccia sua alla sera.

E comunque la mia risposta era all'affermazione che tu non mettevi a rischio nessuno, cacciatori a prescindere.

Ciao :si:, Gianluca

Da ex-soccorritore potrei dirti che il tuo ragionamento non funziona e che, come dice Phantom, sia un po' tirato per i capelli.
Anche perchè qui ci si stava interrogando su cacciatori ed escursionisti, non su persone che o come volontari, o perchè hanno scelto un determinato mestiere, mettano volontariamente e per scelta la loro vita a rischio per il prossimo, e con il discorso che stiamo facendo non c'entrano proprio niente.

Henri lo ha scritto molto chiaramente: in poligono (che è già di suo un ambiente controllato) è soggetto a mille prescrizioni di sicurezza. Nei boschi (o nei campi degli altri), invece, liberi tutti. C'è qualcosa che non quadra.
 
:offtopic:
Da ex-soccorritore potrei dirti che il tuo ragionamento non funziona e che, come dice Phantom
Probabilmente il mio italiano non è così chiaro come pensavo.

Ho solo risposto ad una affermazione che diceva "io se vado in montagna non metto in rischio nessuno".

E da ex-soccorritore dovresti capirlo.

Tutto il discorso cacciatori esula da questa mia affermazione.

Ciao :si:, Gianluca
 
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E invece, proprio sotto il profilo della sicurezza (ed altri), ci sarebbe da imparare un po' per i cacciatori della domenica.
Scusami ma tu l'hai letta realmente la mia risposta ?

La caccia di selezione NON È LA STESSA COSA, ha finalità e modalità differenti, non riguarda tutta la fauna cacciabile ma solo una minima parte.

Ciao :si:, Gianluca
 
Henri lo ha scritto molto chiaramente: in poligono (che è già di suo un ambiente controllato) è soggetto a mille prescrizioni di sicurezza. Nei boschi (o nei campi degli altri), invece, liberi tutti. C'è qualcosa che non quadra.
Il giorno in cui convinceranno i cinghiali, lepri, fagiani e quant'altro a passare in parata davanti ad una barriera parapalle non ho dubbi che si avranno gli stessi requisiti si sicurezza.

Ciao :si:, Gianluca
 
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