attenti ai cacciatori!

nessuna dele specie citate è apprezzata come cibo, ma noi sappiamo che sono dannosi e nocivi. E se lasciassero fare il numero lo diminuiremmo volentieri.

Cormorani compresi, ce n'erano pochi anni fa oltr 10000 coppie nidificanti, spazzano via tutto il pesce che c'è in giro, a partire dal novellame di specie pregiate. E non sono sicuro che sia una specie autoctona.
 
Cacciano le specie che sono già state rarefatte dalla caccia, e la dimostrazione è che le reintroducono per poterle cacciare. Ma se devi reintrodurre una specie per poterla cacciare, significa che la caccia non è fatta in modo "sostenibile".

Noi diciamo che le reintroduzioni sono dovute al fatto che e' mutato irrimediabilmente l'habitat; si puo' benissimo dimostrare.
Gli anticaccia dicono il contrario e qui non ci si puo' proprio incontrare.
Pazienza!
 
Sono l'unico a trovare il titolo di questo topic lievemente discriminatorio? Voglio dire, se litigo con un tizio coi capelli rossi non mi metto a dire in giro "occhio ai rossi di capelli". Bah...
 
nessuna dele specie citate è apprezzata come cibo, ma noi sappiamo che sono dannosi e nocivi. E se lasciassero fare il numero lo diminuiremmo volentieri.

E invece no, grazie ad un certo animalismo tocca fare come nel mio comune, che contro i piccioni ha dovuto assoldare dei falconieri spendendo parecchie migliaia di euro.
 
Sorry Daniel la frase mancadi un -a noi- ossi se lasciassero fare a noi etc.etc.

@Bobbo, come ben sai il dagli al cacciatore, anche se in maniera un po' meno virulenta è sempre di moda, vedi sirio che poi se la prende se tutti non gli dicono "bravo!!" ma trova qualcuno che dispprova e che io ringrazio.
 
Il mio "consulente" è cacciatore di cinghiali da almeno 40 anni e lo conosco da almeno 15, perdonatemi quindi se a lui do almeno lo stesso credito che do a voi. Caccia perché è selezionatore della zona,non capisco il sarcasmo.
Derrick, è evidente che se i cinghiali ormai si trovano incrociati con maiali è perché forse c'è un interesse di qualcuno a mantenere la popolazione in sovrannumero, rispetto a quella che sarebbe in natura.
Ad ogni modo non voglio entrare nel merito della caccia, visto che non sarà certo in un forum che si potrà ricomporre un dibattito di interesse globale.
Mi limito a fare cronaca, riportare un episodio non certo edificante.
 
nessuna dele specie citate è apprezzata come cibo, ma noi sappiamo che sono dannosi e nocivi. E se lasciassero fare il numero lo diminuiremmo volentieri.

Cormorani compresi, ce n'erano pochi anni fa oltr 10000 coppie nidificanti, spazzano via tutto il pesce che c'è in giro, a partire dal novellame di specie pregiate. E non sono sicuro che sia una specie autoctona.



L'unico dannoso e nocivo è l'uomo.
Ma per favore smettiamola di fare cattiva informazione!!!!
 
Blade112, posso anche essere d'accordo con te circa la responsabilità dell'uomo, le nutrie, i procioni sono stati liberati perchè inutili oramai per il crollo del mercato delle pellicce di castorino, i primi e rilasciati i secondi o fuggiti da qualche zoo privato.

Le cornacchie non le hanno controllate più e adesso ce le troviamo dappertutto, i gabbiani campano di rifiuti nelle discariche, e si riproducono indisturbati.

Relativamente ai cormorani: ho voluto verificare, non avevo chiara una cosa, che il numero massimo stimato di individui durante l'anno è 55000 quindi potremmo dire approssimativamente 25000 coppie.
Ma calano durante il perio do estivo. Quindi il problema è essenzialmente stagionale e comunque ancora sotto studio.
Sospendo per ora la definizione di nocivo al cormorano. Ma rimangono segnalazioni di danni pesanti da parte degli allevamenti ittici.

Fatta ammenda sul cormorano, vorrei avere una indicazione circa la soluzione dei problemi che nutrie, procioni, cornacchie e gabbiani apportano ai vari ambienti che hanno popolato.
 
In altre sezioni del forum, quando si parla di sopravvivenza, allora tutti ad informarsi come si caccia e noi a dire che di caccia non si sopravvive (l'uomo l'ha capito da mo' diventando contadino ed allevatore) e ora qui a dire che la caccia e' il problema dell'estinzione delle specie.
 
Noi diciamo che le reintroduzioni sono dovute al fatto che e' mutato irrimediabilmente l'habitat; si puo' benissimo dimostrare.
Gli anticaccia dicono il contrario e qui non ci si puo' proprio incontrare.
Pazienza!

Vorrei esprimerti un mio pensiero in merito......alcuni anni fa',abbastanza, i cacciatori facevano alcune cose molto utili al loro scopo!
Venivano seminati campi di erba per le lepri e campi di mais per fagiani ed altri evitando,in parte,l'abbandono dei terreni....
Venivano fatte,ai primi dell'anno catture di lepri con le reti,cavolo che freddo stare fermi ad aspettare, poi le catture di fagiani con le "ceste" per metterli in voliere degne di questo nome. Le uova messe in incubatrici e i pulcini accuditi come si deve....e quando venivano rilasciati,lepri e fagiani,erano in grado di riprendere la propria vita selvatica non come ora che il giorno prima vengono "lanciati" polli (fagiani) allevati in batteria e non sono in grado neppure di volare....l'habitat e' sicuramente cambiato ma anche il modo approcciarsi dei cacciatori ha fatto il suo....
Riguardo al farsi sentire mi sembra poco fattibile.....i giubbetti ad alta visibilita' sono obbligatori nella caccia in battuta....ma in questo caso potrebbero ono servire per le persone esterne visto che il territorio della battuta dovrebbe essere cartellato in anticipo.....mai visto un cacciatore con il cane,caccia vagante, con tale giubetto!!
Riguardo poi al fatto che molti escursionisti evitino di discutere con uno che ha un fucile in mano non dovrebbe scandalizzare......
Poi l'automobilista che corre in auto forse........sara' un cacciatore che non ha sparato a nulla......:biggrin::biggrin::biggrin::biggrin:(battutaccia).

Non sono un cacciatore ma ho vissuto in una famiglia di cacciatori!

Naturalmente questo e' relativo alla mia realta'!

Claudio
 
D

Derrick

Guest
Derrick, è evidente che se i cinghiali ormai si trovano incrociati con maiali è perché forse c'è un interesse di qualcuno a mantenere la popolazione in sovrannumero, rispetto a quella che sarebbe in natura.

Continuo a non capire. Il maiale è più prolifico del cinghiale?
Io vedo maiali allo stato brado sui Monti Lepini e immagino che la pratica sia corrente in altre zone dell'Appennino.
L'allevamento di animali bradi naturalmente non ha altri fini che quello di allevare futuri prosciutti, lonze ecc.
Visto che cinghiale e maiale sono ibridabili, e che i cinghiali esistono in natura, è inevitabile che la "passione" tra suini scoppi irrefrenabile (favorita dal frinire dei grilli, il canto degli uccelli, tutte quelle cose che non ci sono negli allevamenti modello :) ).

Ma alla fine i cuccioli che una scrofa di maiale o di cinghiale può fare penso siano quelli, quindi non ho capito in che modo l'ibridazione aumenti il numero degli animali presenti, a meno che le due specie non abbiano "cucciolate" diverse di numero, e anche in questo caso "forse" perché il fattore limitante, alla fine, è dato dal territorio.

Un ambiente naturale sostiene tanti cinghiali quanti la nicchia ecologica che occupano ne può ospitare. Se il cibo è abbondante e i predatori assenti, i cinghiali "satureranno" il territorio sia che siano ibridati con i maiali sia che non lo siano.

O almeno a me così pare.

I cinghiali vengono anche allevati in ampi recinti, anche nel Lazio. E i cinghiali vengono anche reintrodotti. Se si vuole avviare una attività di allevamento di cinghiali, o se si vuole reintrodurre i cinghiali, non c'è bisogno di ibridarli con i maiali, si possono usare i soli cinghiali.

Quindi non capisco il nesso tra gli ibridi e l'abbondanza di cinghiali. Sarebbero abbondanti comunque, voglio dire, in assenza di predatori naturali.
 
D

Derrick

Guest
Noi diciamo che le reintroduzioni sono dovute al fatto che e' mutato irrimediabilmente l'habitat; si puo' benissimo dimostrare.
Gli anticaccia dicono il contrario e qui non ci si puo' proprio incontrare.
Pazienza!

Mi citeresti un documento dove si dimostra che le reintroduzioni a scopo venatorio sono necessarie a causa del mutamento dell'habitat?

Capirei se si dicesse: gli abbattimenti delle specie sovrabbondanti sono necessari poiché mancano i predatori, sarei d'accordo.

Ma che sia necessario reintrodurre una specie e poi cacciarla non capisco che senso ha. Se la reintroduci perché ritieni che sia scomparsa e la vuoi far riapparire, la reintroduci e NON la cacci.

Cioè reintroduci lupo, orso, lince, grifone ecc. perché vuoi ripopolare le aree dove li reintroduci. Li cacci solo se/quando diventano sovrabbondanti e minacciano altre specie.

Se fai la stessa cosa, diciamo, con la lepre/fagiano/pernice/quaglia ecc., perché in ipotesi la lepre/fagiano/pernice/quaglia ecc. è scarsa in quel territorio, allora reintroduci la specie, non la cacci cioè fai una moratoria, aspetti qualche anno che la specie raggiunga la "saturazione" della propria nicchia, e poi, semmai, cominci a fare prelievi in numero tale che la specie non sia minacciata.
Se ti ritrovi a dover ripetutamente reintrodurre una specie significa che non stai gestendo la presenza della specie nel territorio, stai solo facendo una sorta di tiro al piccione sotto diverso nome, o che stai usando il bosco come un luna park, per così dire.

Se invece ogni anno o ogni tot anni devi reintrodurre per cacciare, sul presupposto che non esiste più l'habitat per la sopravvivenza di quella specie e quindi l'unico modo per cacciarla è reintrodurla ogni tanto, significa che la reintroduzione non ha nulla a che fare con la gestione dell'ambiente naturale, ma è - ancora - una sorta di tiro al piccione sotto diverso nome.

Andrebbero indirizzati semmai gli sforzi verso una ricostituzione dell'habitat (con una gestione del bosco più accorta ad es.). L'obiettivo al quale si dovrebbe tendere è comunque un'ampia biodiversità retta da un sostanziale equilibrio, non continue reintroduzioni di specie "buone al palato" che vengono sterminate subito dopo essere state reintrodotte.

O così a me pare.
 
Il maiale è più prolifico del cinghiale sia come durata del ciclo riproduttivo (più breve) che come numero di cuccioli, inoltre è anche parecchio più grande.
Derrick il tuo ragionamento è corretto come principio, ma dato che i fattori limitanti per i cinghiali sono scarsi\nulli la loro espansione è praticamente inarrestabile e il fatto che siano ibridati la rende decisamente più facile e rapida.
Non solo infatti si riproducono di più, ma hanno raggiunto stazze tali che, a parte da cuccioli, non hanno predatori.
Per predare un cinghiale adulto attuale ci vorrebbe un branco di lupi ben più grande di quelli che si trovano in appennino, un cinghiale adulto attualmente è una specie di carro armato del mondo animale, mentre il nostro lupo non è quello dell'Alaska.
 
Andrea ha colto nel segno e anche tu derrick: l'ibridazione è un meccanismo come dici tu per reintrodurre o incrementare il numero di esemplari che in natura si riprodurrebbero più lentamente di quanto abbattuti, un metodo per consentire che la caccia (ricreativa) prosegua.

Pier, di caccia non si vive perché c'è un sovrannumero di popolazione umana... Perché sì fa tanto parlare di sviluppo sostenibile? Perché stiamo consumando letteralmente il pianeta. Ma qui il discorso si amplia eccessivamente.
Detto questo mi pare fatto notorio che ci sono e ci sono state svariate specie estinte per una caccia non sempre di sussistenza, scellerata, più industriale che agreste. Non è una invenzione da animalisti...
 
Distinguiamo sempre tra caccia, caccia industriale e bracconaggio, anche alla luce dei tempi, Karamojo Bell ha fatto fuori da solo una marea di elefanti, ma era un cacciatore di avorio in un momento in cui era legale. oggi non lo è più, era una caccia industriale. TANTO tempo fa.

Bracconaggio è diventato una caccia industriale illegale.

Ed è quella che sta estinguendo black rhinos, white rhinos e che rischia di estinguere gli elefanti.

Caccia. la situazione cambia a seconda delle zone, ma in generale laddove ci sono situazioni di caccia commerciale, offerta e domanda, le situazioni ambientali e gli stock di animali sono estremamente curati.
Nel resto delle zone dipende tutto dalle amministrazioni locali e dal rapporto che hanno con i cittadini interessati dalle decisioni degli amministratori.

In Italia siamo un questa situazione, per certi aspetti messi male per altri messi in maniera invidiabile.
 
Beh sicuramente qui nessuno sostiene che il cinghiale sia cacciato in maniera scellerata o sia una specie a rischio, ci mancherebbe.
Io mi sono limitato a esprimere un'opinione sulle finalità della caccia nel nostro paese che non condivido e a segnalare dei campanelli d'allarme che non sottovaluterei.
 
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