Rispondo a queste due frasi
Dopo questa doverosa premessa, vorrei farvi partecipi del fatto che mi sento limitato nella mia libertà, di frequentare la natura, senza rischiare di essere nella traiettoria di tiro di qualche doppietta, solo per il fatto che non mi vesto di giallo fluo, non canticchio Laura Pausini o non mi comporto da umano rumoroso.
Quando scrivo i soliti consigli lo faccio per aiutarvi.
Pur comprendendo la tua riluttanza non mi sembra un prezzo esagerato, rispetto al rischio prospettato. E per tre/quattro mesi. Per tutto il resto dell'anno potete ignorare le mie parole.
Non capisco neanche perché ci sia libera circolazione di gente armata in terreno demaniale (e quindi di tutti) o privato, (purtroppo in Italia ci sono leggi che consentono a chiunque, previo conseguimento di licenza di caccia, in periodo consentito, di gironzolare tranquillamente armato nella mia proprietà)
Credo che sia un fatto storico, e cercherò di spiegarmi, il frazionamento della proprietà italiana è tale in certe zone, per cui da sempre per consentire la caccia lo Stato, che incassa un sacco di soldi dai cacciatori e che deve di conseguenza garantirne i diritti, ha posto una limitazione alla proprietà.
Il proprietario può invece creare un fondo chiuso su cui non è possibile entrare a caccia. Le condizioni non sono vantaggiosissime, anche perchè lo Stato deve e vuole per quanto possibile salvaguardare le sue entrate.
Quindi avendo pagato caro e salato per avere l'annuale rinnovo dei documenti, il cacciatore può gironzolare armato.
In altre nazioni magari lo stato incassa in maniera diversa ma il concetto finale non cambia. Si paga per andare a caccia, ed una volta pagato se ne ha il diritto.
Io per dirne una non capisco come mai all'estero il rapporto tra cacciatori e non cacciatori sia molto più sereno, e come mai io non resca a trovare situazioni corrispondenti a quelle Italiane.