attenti ai cacciatori!

Probabilmente il mio italiano non è così chiaro come pensavo.

Ho solo risposto ad una affermazione che diceva "io se vado in montagna non metto in rischio nessuno".

E da ex-soccorritore dovresti capirlo.

Tutto il discorso cacciatori esula da questa mia affermazione.

Ciao :si:, Gianluca
Probabilmente non capisco l'italiano, ma ti stai arrampicando sugli specchi, il discorso che fai si applica a tutto, anche andando in macchina metto a rischio gli altri, anche stando a casa mi potrei fare male e il barelliere scivolare per le scale.
Ma che c'entra con il discorso che chi porta un fucile dovrebbe essere responsabile e consapevole?

Comunque visto che vuoi avere ragione...

Hai ragione un'escursionista è pericoloso per gli altri quanto se non più di un cacciatore. :)

Ciao :si:
 
Giusto. Quindi a morte i fungaroli, i castagnari, e chi - come me - nei boschi fa fuori sentiero.
Eddai Piervi
Vado a funghi e a raccogliere castagne e purtroppo queste attività sono generalmente contemporanee con il periodo di caccia. Sono abbastanza tranquillo rispettando le dovute precauzioni che non sto qui a descrivere per non essere lungo essendo profondo conoscitore delle zone che frequento come penso lo siano tutti i cercatori di funghi nei loro territori.
Vorrei ricordarti, Alleja, che la sicurezza assoluta non si avrà mai in nessun luogo neanche in casa ma sopratutto in attività abbastanza rischiose come l'alpinismo tanto per rimanere in tema con questo sito infatti l'incidente è tale perchè imprevedibile
 
Non vale questo discorso, salvo casi particolari, quando vado in montagna metto a rischio la mia vita e non quella degli altri
Non è così e lo sai bene :) Ho rischiato almeno 2 vote la vita (Maledìa e Gelas) per scariche di pietre fatte partire accidentalmente da umani sopra di me. Sul Monviso la maggior parte delle morti avvengono per scariche di pietre eppure si continua a scalare felicemente e solo su questa montagna 1-2 morti ogni anno come la media di quelli sparati in Italia. Quindi l'assunto che qui si vuole dimostrare secondo il quale i cacciatori son tutti assassini che sparano a tutto quello che si muove, per me non regge.
 
Non è così e lo sai bene :) Ho rischiato almeno 2 vote la vita (Maledìa e Gelas) per scariche di pietre fatte partire accidentalmente da umani sopra di me. Sul Monviso la maggior parte delle morti avvengono per scariche di pietre eppure si continua a scalare felicemente e solo su questa montagna 1-2 morti ogni anno come la media di quelli sparati in Italia. Quindi l'assunto che qui si vuole dimostrare secondo il quale i cacciatori son tutti assassini che sparano a tutto quello che si muove, per me non regge.
Quelli che citi, erano proprio i casi particolari a cui mi riferivo.

L'ho detto che non ho niente contro i cacciatori, e assolutamente non penso che siano assassini o che siano dei pirla che sparano a tutto quello che si muove.

Il mio pensiero è che chi va in giro con un'arma deve essere consapevole e responsabile, proprio per la pericolosità intrinseca di un'arma.

E poi sono contrario al fatto che alcune categorie abbiano privilegi, siano politici o cacciatori.
Tutto qua.;)
 
Rientro nel thread, primo perché vedo che altri cacciatori esprimono i miei stessi inviti, poi perché deve essere chiarissimo che la maggior parte di chi va a caccia è perfettamente consapevole di quanto va fatto per evitare per quanto possibile di causare incidenti, purtroppo la quota parte di pirla c'è ed è innegabile, come c'è la quota parte di motociclisti pirla (in moto ci vado anche io ma non riesco a raggiungere certe vette di pirlaggine) sui sentieri.
A ciascuna categoria la sua quota. Nessuno escluso.

Per Gianluca la caccia di selezione non è, purtroppo, la più indicata al contenimento numerico dei cinghiali, lo sarebbe per una migliore gestione per classi di età degli stessi, ma la prolificità vanificherebbe il tentativo.
Discorso lungo, non inutile, solo lungo.

Per Henry, la risposta che ti è stata data è da un certo punto di vista corretta, ma indubbiamente c'è da ragionarci sopra, non si può non fermarsi a rifletterci su. Credo che la norma un tempo fosse stata fatta per evitare privilegi di grandi proprietari, che peraltro spesso avevano aree di riserva, talvolta amplissima, dove potevano cacciare solo loro ed i loro ospiti. C'è un latteratura su bracconieri e guardiacaccia privati (e non) di un tempo.
Poi sono spesso diventate riserve a pagamento con ottimi rientri economici.
C'è qualche soluzione? Per me sì, se guardo agli esempi esteri. Ma dato che sto usando un tablet ed è noiosissimo scrivere per via del correttore automatico e della tastiera etc.etc, continuerò quando sarò al pc domani o nei prossimi giorni.
 
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Come dice @ Olasvadas, poter entrare nei terreni altrui (non sempre, ma in determinate condizioni) è un fatto di democraticità altrimenti andrebbero a caccia solo i ricchi i quali possono permettersi riserve private. Ci sono, comunque, vari modi per evitare di avere sul proprio terreno i cacciatori
 
Senza offesa @Piervi "un fatto di democraticità" un par de palle :ka:, la democraticità sarebbe se io autorizzo l'uso a terzi, mi starebbe bene anche in silenzio assenso, ma non che siano terzi a farlo per me.

Personalmente non ho ancora trovato un metodo realmente efficace per l'interdizione all'ingresso salvo non venga dichiarato area non di caccia (ruotano in anno in anno per cui sarebbe una soluzione a tempo) o la recinzione, se ci sono metodi più economici ben vengano :), anche se, sinceramente, è un pò di tempo che non ho più grossi problemi (tranne le schiopettate della domenica mattina ma a questo non c'è soluzione) per cui, nel mio caso, è più una questione di principio che di necessità.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Gianluca, solo per una volta: dura lex sed lex, ci rompono le balle in così tanti modi che manca solo che ci fosse anche da litigare/pagare ad ogni cambio di proprietà.
Lex fatta per evitare che tutti dovessero essere bracconieri.

Detto questo, però, penso che dei correttivi possano e debbano essere studiati e possano e debbano essere adottati.

Come ho detto, il primo esempio che mi viene in mente è quello ungherese, dove tutta la nazione, parchi nazionali e territori ed oasi a parte, è un insieme di riserve/cooperative, per cui chi vuole andare a caccia deve passare dalla direzione della riserva e versare una quota giornaliera prima di poter accedere al territorio, ripassare a fine caccia e pagare i capi prelevati. I soci hanno diritto ai dividendi al netto di spese e rimborsi.
Le riserve hanno obblighi e doveri gestionali piuttosto impegnativi, ma alla fine dei conti quello che succede è che chi caccia sa che deve contribuire per accedere alla riserva e pagare i capi, come peraltro si fa anche da noi, i proprietari sanno che per ottenere il massimo devono anche gestire al meglio il territorio per renderlo popolato da selvaggina e attraente anche per i cacciatori, ma che alla fine ottengono un reddito superiore al nulla di oggi. Quindi almeno il disturbo sarebbe compensato.

POI, i comportamenti scorretti dei cacciatori li si può segnalare alla direzione della riserva che provvede alle verifiche come alle sanzioni a livello di riserva, di distretto provinciale, di Forestale o enti analoghi FF.OO. incluse per casi più gravi.

Questa una mia prima idea.
 
Sempre per il Gianluca, tieni conto che comunque tutti noi siamo proprietari di beni fatte salve disposizioni di legge, quindi se vuoi vengo a caa tua a fare la guardia e ad evitare che si cacci sparando verso la tua abitazione da meno di 150 metri (munizione a pallini), ma oltre quel limite sarei lì a difendere i diritti dei colleghi cacciatori secondo le disposizioni di legge quindi se non ci sono culture in atto o "frutti pendenti", definizione tecnica, darei loro via libera.
 
@olasvadas oggi come oggi è più una questione di principio, sono perfettamente consapevole che l'accesso ai fondi avviene per norma di legge, e come tale è, capisco anche le motivazioni che ci sono dietro (chi caccia in campagna finirebbe che non potrebbe farlo, molto probabilmente), ma lo trovo comunque anacronistico anche se, devo essere onesto, quando vivevo in città, pur conoscendo la tradizione della spigolatura, pensavo che fosse una "cosa" dei tempi che furono, ebbene, ancora oggi c'è chi la pratica e ne ho le prove :) vedendolo con i miei occhi, segno che anche un qualcosa che "io" ritengo anacronistico nella realtà non è così, anche se, non posso metterci la mano sul fuoco ma dubito che mi scotterei, dubito che ci sia anche solo un cacciatore che lo faccia per necessità (con quello che costa la licenza ed affini) ma non escludo, anzi, che ci sia chi caccia per fini di lucro.

Comunque così è e così rimane :) ..... amen, di fatto confermate che non ci sono soluzioni "magiche"..... peccato :(

Ciao :si:, Gianluca
 
Beh, c'è chi lo fa, non tanti, ma qualcuno lo conosco, poi, vabbé, per ora non c'è ancora una iper regolamentazione, c'è ancora molto sottobanco, molto nero, ma da parte di regioni e province c'è il tentativo di gestire queste istanze.

Comunque così è e così rimane :) ..... amen, di fatto confermate che non ci sono soluzioni "magiche"..... peccato :(
Per ora sì.
oggi come oggi è più una questione di principio,
Lo è fortissimamente, anche se in modalità contrapposte, al prorpietario interessa abolire o opporsi al diritto sancito per legge, al cacciatore interessa mantenere detto diritto. Tra l'altro penso ai milanesi che nonostante ci siano zone agricole moto vaste tra la città e la tangenziale devono trovare casa presso gli ATC esterni alla tanga.

Detto questo, consentimi, e magari vado via PM, mi mancano dati per chiacchierare con te degli anacronismi, veri o presunti, relativi al tuo caso specifico. Però dimmi se quanto sopra potrebbe essere un inizio ragionevolmente condivisibile.

Anche se a riguardo io conto come un due di picche nella briscola a cuori.
 
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