Aumento delle temperature

Le persone manifestano per l'ambiente ovunque, come alcuni amici Australiani che il 20 sono scesi in strada a protestare. Di loro i media non dicono nulla.
Almeno Greta ottiene visibilità, chissenefrega del modo in cui lo fa.
L'Onu cosa ha fatto negli anni? Io lo abolirei, come abolirei la NATO e L'OMS.
 

Se vuoi, sottoponigli la mia riflessione:

"Non è il surplus che facciamo, come viaggi in aereo per turismo a giri in macchina per i week-end, a sprecare energie ed aumentare l'emissione di CO2 (ammesso e non concesso che sia solo quello il problema), il problema vero è il tenore di vita ed il modo di vivere/lavorare.

Tenore di vita: ogni nostro benessere, come acqua corrente, luce, riscaldamento, trasporti ecc, ha un costo energetico. Se non usiamo in combustibili fossili, quali altre fonti enrrgetiche possono, allo sato attuale, COMPLETAMENTE sostituirli?
Altrimenti, per mantenere l'equilibrio, dobbiamo diminuire il tenore di vita. Non si scappa.

Lavoro: il nostro commerciale va a cercare clienti, incontrandoli personalmente, a Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Pescara, Roma, Napoli...
E ci va in auto. Che facciamo, lo mandiamo in bicicletta fin dove può arrivare, quindi massimo a 30 km dalla nostra azienda?
I nostri strumenti ed i pezzi di ricambio vengono da tutto il mondo, soprattuto USA ma anche Giappone, Olanda, Germania, Australia ecc. Come possimo ovviare?

Potrei chiederlo a tutti quei giovani che l'altro giorno, in tutto il modo, hanno scioperato per il clima... :poke:

Infine porto un esempio di scarso o nullo impatto ambientale del quale posso testimoniare personalmente: i miei nonni.
Ho sempre l'esempio dello stile di vita dei miei poveri nonni: del 1899 lui e del 1902 lei.
Lo stile di vita nei primi anni della loro esistenza, diciamo fino alla prima guerra mondiale, impattava pochissimo sull'ambiente, ma non avevano il riscaldamento in casa per l'inverno (solo una cucina econimca a legna in cucina, per cucinare), il condizionatore d'estate, non usavano mezzi motorizzati, mangiavano carne raramente (neanche una volta al mese), non mangiavano mai banane o cioccolata, già le arance e i mandarini, che venivano da lontano (Sicilia), erano un lusso, non avevano il problema dei rifiuti perchè non si buttava niente.

Tutto il resto è demagogia.

L'esempio dei miei nonni è per far vedere, nel vissuto, come fosse un impatto quasi zero sull'aumento di CO2.
E che non accadeva nel medioevo, ma semplicemente il secolo scorso e con persone con le quali ho parlato.
"
 
Non sta bene. E' disturbata...

E non capisco tutta questa importanza mediatica che le si dà...

Mi spingerei a dire "circonvenzione di incapace".
Bhà ...... :no:

Senza togliere nulla a nessuno ma trovo tutto questo interesse mediatico un pò grottesco. Per carità, va benissimo la presa di coscienza, và benissimo che ci sia una figura che catalizzi l'attenzione se poi questo porta ad una discussione costruttiva, ma poi la cosa deve passare in campo scientifico & politico e il "come osate", a mio modesto avviso, non serve a molto se non a sfogarsi, il che è sicuramente liberatorio ma raramente (io) l'ho trovato fattivo.

Dopo di che non è che abbia detto cose non condivisibili, a mio modesto avviso.

Ciao :si:, Gianluca
 
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In sintesi, mi ripeto, per il tenore di vita che ha l'occidente (e al quale tendono anche gli altri) occorre molta energia.
Quella "pulita" da fonti rinnovabili me la dovete spiegare: no biogas da riciclo (metano) perchè la combustione libera CO2, no legna per lo stesso motivo. Quindi? Fotovoltaico? Eolico? Maree?

Altrimenti c'è la diminuzione del tenore di vita e, di conseguenza, riduzione della lunghezza della vita perchè lo "sporco" benessere degli occidentali sta portando a questo, ad una crescente longevità (in termini di alimentazione garantita, contrasto alle malattie ecc. ecc.).

Il fu Prof. Celli, all'Universtà di Bologna, alle lezioni di agraria diceva, sull'uso dei pesticidi: basta scegliere se non usarli ottenendo insufficienti scorte alimentari per morire per denutrizione a 40 anni, oppure usarli e morire di cancro, ma a 80 anni.:biggrin:
 
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Non sta bene. E' disturbata...

E non capisco tutta questa importanza mediatica che le si dà...

Mi spingerei a dire "circonvenzione di incapace".

ripeto: a me sta sulle balle perche' propone soluzioni di pancia non effettuabili da tutti e perche' palesemente nessuno caga gli scienziati che da anni dicono che il problema c'e' e come risolverlo


sulla correttezza scientifica avrei qualcosa da ridire. sicuramente e' molto piu' corretto e fondato quel che dice lei che non i simpatici personaggi che giustificano ed inneggiano ai cementifici di monselice, e di gran lunga, ma alcune cose le ha sparate fuori dal vaso.
 
mmmhhh.... il successo di questa discussione decreta anche la complessità dell'argomento e delle varie problematiche esposte.

Ora che ho mostrato che a scuola in italiano andavo benino , devo confessare la mia pressochè totale incapacità nel proporre soluzioni convenienti che consentano ipotetici vantaggi o almeno riducano i danni per il pianeta.

Mi preoccupa anche la certezza che persone ben più acculturate e preparate di me stiano segretamente brancolando nel buio, ma mai l'ammetteranno.

Contemperare interessi economici,sociali e politici in un caso come questo - ma non solo questo- è di una complessità obbiettiva enorme.

Si potrebbe iniziare , forse e ripeto forse, da piccole cose ....

- scoraggiare l'utilizzo dell'aereo per scopi non indispensabili
- ridurre , sempre all'indispensabile, gli scambi commerciali planetari, promuovendo e valorizzando le produzioni locali e/o a distanze " ragionevoli "
- incrementare i mezzi pubblici elettrici e ridurre il traffico privato cittadino
- incrementare i veicoli privati elettrici, incentivandone l'acquisto , realizzare batterie a rapida carica, stazioni di rifornimento lungo la rete stradale
- convertire il più alto numero di impianti ( industriali,riscaldamento ecc ) in elettrici
- potenziare esponenzialmente la produzione elettrica da fonte estranea al carbone, gas, petrolio, quindi, inevitabilmente.... con il ...il .... lo posso dire? no, è meglio che non lo dica...
 
preciso che non sono affatto simpatizzante del sistema nucleare. spero in un miglioramento dei sistemi di sicurezza e di produzione di corrente, spinto dalle pressanti esigenze attuali . anzi.... a fronte di un rischio anche pseudo remoto, preferisco tenere 15 gradi in casa ( se solo servisse ....)
 
Si potrebbe iniziare , forse e ripeto forse, da piccole cose ....

- scoraggiare l'utilizzo dell'aereo per scopi non indispensabili
- ridurre , sempre all'indispensabile, gli scambi commerciali planetari, promuovendo e valorizzando le produzioni locali e/o a distanze " ragionevoli "
- incrementare i mezzi pubblici elettrici e ridurre il traffico privato cittadino
- incrementare i veicoli privati elettrici, incentivandone l'acquisto , realizzare batterie a rapida carica, stazioni di rifornimento lungo la rete stradale
- convertire il più alto numero di impianti ( industriali,riscaldamento ecc ) in elettrici
- potenziare esponenzialmente la produzione elettrica da fonte estranea al carbone, gas, petrolio, quindi, inevitabilmente.... con il ...il .... lo posso dire? no, è meglio che non lo dica...

Bravo, stai dicendo le stesse cose che dico io: diminuire il tenore di vita...

Meno viaggi, meno mezzi di spostamento privati, più prodotti a chilometro zero (niente banane... :p) ecc.
 
potresti aggiungere:

-ridurre il consumo di carne, perché gli allevamenti intensivi producono troppi gas serra, richiedono troppa acqua, e non c'è bisogno della fettina decongelata e imputridita a pranzo e a cena per tirare avanti. Bastano le proteine dei legumi, rigorosamente bio e italiani.
 
Piaccia o non piaccia tutto il mondo gira intorno al denaro. Ieri, oggi e quasi sicuramente anche domani. Sembra una ovvietà ma ho la sensazione che lo si dimentichi più facilmente quando non si hanno di questi problemi o, quanto meno, non siano da "vivo con 2 dollari al giorno".

Un esempio ...... I viaggi low cost, che economicamente parlando hanno un loro perché di esistere visto che ci sono compagnie che ci vivono (a prescindere dal fatto che un tour operator fallisca ma falliscono anche compagnie aeree che non sono low cost il che vuol dire che non è un problema di "forma" ma di mercato), e questa "esistenza" incentiva il turismo che dà da mangiare a tanta tanta tanta gente ...... italiani compresi, per cui disincentivare questi "facili" spostamenti avrebbero ricadute non trascurabili, avremo meno impatto ambientale ma più "fame", parallelamente con un sempre maggior impatto avremo meno fame nell'immediato ma più (grossi) problemi nel futuro ...... da quì, a mio modesto avviso, la necessità di passare dai discorsi di "pancia" (sacrosanti) ai discorsi dove scienza, politica, ma anche diplomazia, devono farla da padrona ma, da cittadino "medio", è poi quello che percepisco si stia facendo da anni, il discuterne a livello politico, con risultati, sempre a mio avviso, poco significativi probabilmente perché c'è, ancora, appunto, la componente politica predominante rispetto a quella scientifica. D'altro canto non è che la comunità scientifica sia così "coesa" poiché per tanti che dicono "A" ci sono tanti che dicono sì "A" ma con dei distinguo se non "Z".

Poi, indubbiamente, ognuno nel proprio piccolo può fare la sua parte e prendere, autonomamente, le decisioni che ritiene più opportune o proporre le idee che ritiene più idonee ma, a livello "globale", è un problema da affrontare in altri modi.

Bhà ....... vedremo.

Ciao :si:, Gianluca
 
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hai ragione ma quello che raccoglie le banane ha iniziato a raccoglierle in una certa situazione di mercato, lui salta e andrà a costruire prese per i cavi delle auto elettriche :poke: . Scherzi a parte, non so se mi spiego... in una trasformazione c'è sempre qualcosa che nasce e che muore. Sono arrivate le auto, son nati i gommisti, son spariti i fabbri ferrai e i sellai dei cavalli. Il tutto comunque è un macchinario così pieno di variabili e scarso di costanti che nessuno, secondo me, oggi può fare previsioni con la pretesa di indovinare come si svilupperà questa strada... solo di una cosa sono certo : l'accelerazione data al cambiamento del mondo da metà del novecento in poi ci è sfuggita di mano come un guanto largo . A volte , in brevissimi momenti di sconforto, penso che dovremmo invidiare la capacità di adattamento dei topi... poi comunque lo sconforto passa e metto il formaggio sulla trappola.
 
Piccola nota di "colore" O.T.: sembrerebbe che Greta Thumberg poco dopo aver parlato all' ONU riguardo ai cambiamenti climatici abbia incrociato in un un corridio Donald Drump. Lei lo ha fissato con odio e lui ha fatto finta di non vederla.....................
 
Il tizio parla di crocchette di pollo del mcdonalds o di ananas. Non ho esperienza in materia, acquisto al mercato direttamente dei contadini, non so quanti prodotti bio siano veramente bio, cioè coltivati senza pesticidi/erbicidi, ma suppongo la maggior parte. E in ogni caso non sarebbe impossibile controllare la filiera.
Il prodotto bio non lo si deve acquistare per il sapore, ma per la tutela della propria salute.

Per quanto mi riguarda il pomodoro Bayer potrebbe essere anche più buono ma non lo mangerei mai. Neanche se mi pagano.
Nemmeno il grano di origine non U.E. che potrebbe venire dal Canada ed essere imbottito di glifosato. Provate a controllare l'origine della materia prima quando acquistate la pasta.
E qua torniamo in tema di impatto ambientale: perché devo mangiare cibo che fa il giro del mondo quando lo possiamo coltivare qui?
 
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Prova a dirlo a quello che le raccoglie le banane ......

Ciao :si:, Gianluca

... e agli armatori, marinai ecc. delle navi cargo che le portano in tutto il mondo.

E qua torniamo in tema di impatto ambientale: perché devo mangiare cibo che fa il giro del mondo quando lo possiamo coltivare qui?

Quindi anche niente caffè e cacao (e derivati tipo cioccolata, Nutella :().
 
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hai ragione ma quello che raccoglie le banane ha iniziato a raccoglierle in una certa situazione di mercato, lui salta e andrà a costruire prese per i cavi delle auto elettriche :poke: . Scherzi a parte, non so se mi spiego... in una trasformazione c'è sempre qualcosa che nasce e che muore
E su questo nulla da dire ma purtroppo le banane stanno nella giungla, le presse in città, e poi, magari, io sono cinquanta anni che raccolgo banane, trenta mio figlio e cinque quello più giovane, non sappiamo 'na mazza di presse, certo quello che sono cinque che raccoglie banane potrebbe, condizionale d' obbligo, imparare e forse qualcuno che gli insegna lo trova, quello di trenta comincia ad essere già troppo vecchio, non è così banale, io ...... neanche mi considerano.

Inoltre il signor ciquita non ne capisce nulla di presse, non è il suo mondo e, soprattutto, non ha né voglia né soldi per trasformare banane in cavi elettrici ......

Ovviamente il mio è solo un esempio, portato all'esasperazione (ma neanche poi così tanto), ma la realtà non è che sarebbe così differente.

La nostra società, ben più avvantaggia che una società delle banane, ha impiegato anni ed anni per convertirsi e non è che siamo poi messi così bene tant'è che siamo ancora in trasformazione in un qualcosa che..... boh.... non saprei.

E' facile, senza offesa, parlare di "trasformazione", di oggi banane domani cavi, ma la realtà insegna che questo comporta sacrifici e che se non c'è una politica, un appoggio economico, che sopporta il tutto sono solo parole o "banane per diabetici" e, soprattutto, se sono gli altri a doversi "trasformare" bhè è spre più facile, inevitabile, necessario etc etc.

Ciao :si:, Gianluca
 
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