- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale della Majella
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Dati
Data: 3 e 4 ottobre 2020
Regione e provincia: Abruzzo
Località di partenza: capo le macchie (C.da Fara S.Martino
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: due giorni una notte
Chilometri: 30
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: assenza d' acqua, vento fortissimo, zaino pesante
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: presente per tutto il tragitto ad eccezzione del tratto fuori sentiero che taglia dal secondo portone alla valle di Fara
Dislivello in salita: circa 2700
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2692
Quota minima: 380
Accesso stradale:
Traccia GPS: (mi insegnate a copiarla qui da oruxmap?) intanto ne metto uno screenshot in descrizione
Descrizione:
Il programma inizialmente prevedeva di bivaccare nell anfiteatro delle Murelle dopo aver fatto rifornimento d acqua a fonte ghiacciata .
Lasciata la macchina a Capo le macchie mi incammino nel lungo traverso che mi porta all imbocco dell umidissima valle di Palombaro, regno incontrastato di ogni genere di piante , di cui alcune molto interessanti come il veratro, l aconito strozzalupo
E la salvia glutinosa con cui preparereró una tisana
La risalita nella meravigliosa valle con 12kg di zaino si rivela sfiancante , inoltre il vento infuria sempre piú, per fortuna trovo subito una grotta adatta usata in passato dai pastori e decido di piazzarci la tenda giusto sotto
La notte e lunga é lunga e il vento sferza raffiche improvvise da paura ma la tenda é ben protetta.
Il giorno dopo parto per un avventura epica..quando ormai penso di dovermi fare indietro per mancanza d acqua trovo nel rifugio Martellese un litro lasciato lì e con quello parto alla volta della sella della carrozza per raggiungere da est la cima Murelle
Poi in cresta fino al Focalone e alla cima Pomilio , dal secondo portone mi butto a capofitto nella val Cannella fino a Fara s.Martino, risalita a capo le macchie alle 22.00. Le cose più belle : l enorme luna che spunta dall incisione della stretta valle di Fara; un signore friulano , l unica persona incontrata sulle cime, che mi ha donato una fetta di pane e un litro d acqua portata direttamente da Gemona del Friuli; essere circondati da fossili marini mentre guardi il mare dalla cima di un monte , tra incisioni di briganti ,in grotte abitate da secoli e secoli, a ricordarti di essere solo un puntino in un posto senza spazio nè tempo.
Dati
Data: 3 e 4 ottobre 2020
Regione e provincia: Abruzzo
Località di partenza: capo le macchie (C.da Fara S.Martino
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: due giorni una notte
Chilometri: 30
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: assenza d' acqua, vento fortissimo, zaino pesante
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: presente per tutto il tragitto ad eccezzione del tratto fuori sentiero che taglia dal secondo portone alla valle di Fara
Dislivello in salita: circa 2700
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2692
Quota minima: 380
Accesso stradale:
Traccia GPS: (mi insegnate a copiarla qui da oruxmap?) intanto ne metto uno screenshot in descrizione
Descrizione:
Il programma inizialmente prevedeva di bivaccare nell anfiteatro delle Murelle dopo aver fatto rifornimento d acqua a fonte ghiacciata .
Lasciata la macchina a Capo le macchie mi incammino nel lungo traverso che mi porta all imbocco dell umidissima valle di Palombaro, regno incontrastato di ogni genere di piante , di cui alcune molto interessanti come il veratro, l aconito strozzalupo
E la salvia glutinosa con cui preparereró una tisana
La risalita nella meravigliosa valle con 12kg di zaino si rivela sfiancante , inoltre il vento infuria sempre piú, per fortuna trovo subito una grotta adatta usata in passato dai pastori e decido di piazzarci la tenda giusto sotto
La notte e lunga é lunga e il vento sferza raffiche improvvise da paura ma la tenda é ben protetta.
Il giorno dopo parto per un avventura epica..quando ormai penso di dovermi fare indietro per mancanza d acqua trovo nel rifugio Martellese un litro lasciato lì e con quello parto alla volta della sella della carrozza per raggiungere da est la cima Murelle
Poi in cresta fino al Focalone e alla cima Pomilio , dal secondo portone mi butto a capofitto nella val Cannella fino a Fara s.Martino, risalita a capo le macchie alle 22.00. Le cose più belle : l enorme luna che spunta dall incisione della stretta valle di Fara; un signore friulano , l unica persona incontrata sulle cime, che mi ha donato una fetta di pane e un litro d acqua portata direttamente da Gemona del Friuli; essere circondati da fossili marini mentre guardi il mare dalla cima di un monte , tra incisioni di briganti ,in grotte abitate da secoli e secoli, a ricordarti di essere solo un puntino in un posto senza spazio nè tempo.
Allegati
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