- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Regionale Sirente-Velino
Dati
Data: 04/08/2015
Regione e provincia: Abruzzo (Aq)
Località di partenza: Ovindoli
Località di arrivo: tutta la Serra di Celano (o quasi)
Tempo di percorrenza: 8h soste incluse
Chilometri: 12 km circa
Grado di difficoltà: EEA (F+) la cresta-traverso OSO; EE la cresta M.Tino-Anticima Ovest M.Tino; E il resto del percorso
Descrizione delle difficoltà: percorso non segnato lungo creste aeree, salti di roccia, canalini marci ed erbosi, ripide cenge e traversi, il tutto con passaggi dal I al II+ grado (ad ovest la roccia ottima, a sud-ovest a tratti marcia e con terriccio infido); la cresta dal M.Tino alla sua Anticima non e' segnata ed e' un po' aerea, ma nulla di che
Segnaletica: solo lungo i sentieri 11 e 11b, il resto tutto rigorosamente fuori sentiero
Quota massima: 1923 m.
Descrizione
Se sono salito 7 volte sulla Serra di Celano dai suoi innumerevoli versanti un motivo ci sara', e non e' solo una ragione di cuore legata al mio passato. La Serra di Celano e' una montagna semplicemente stupenda, a dispetto della sua modesta quota.
Intenzione mia stavolta era quella di percorrere la cresta ovest (fatta oltre 20 anni fa e di cui avevo ricordi piu' che vaghi) dalla parte bassa della Valle dei Curti.
In realta' e' venuta fuori una eccitantissima variante, chiamata da me "cresta-traverso OSO", ossia un frittomisto tra le solide ed esposte rocce della cresta ovest e le rocce un po' meno solide (e meno esposte, ma se cadi ti fai male lo stesso) del tormentato e ripido versante sud-ovest.
Inutile descrivere la via di salita in quanto in loco e' possibile sbizzarrirsi come si vuole, scegliendo una cengia o un canalino rispetto ad un altro, cercando di guadagnare quota in relativa sicurezza, rispettando la regola d'oro di non salire se non si sa come riscendere.
Sono sincero, un paio di tratti (piu' precisamente una cengia ripida ed esposta ed un canalino erboso di II+ apparentemente facile ma in realta' pericoloso) mi hanno fatto un po' strizzare ma del resto non ero andato li' per raccogliere fragoline.
Raggiunte le cime del Monte Tino, quella principale, e della sua Anticima Ovest piu' bassa di quasi 100 metri, unite da una cresta aerea e assolutamente divertente.
Insomma una giornata davvero speciale, durante la quale ho toccato tutti i versanti di questa splendida montagna.
Escursione riservata ovviamente a coloro che amano questo tipo di percorsi e amano i patemi d'animo tipici del fuori sentiero
Data: 04/08/2015
Regione e provincia: Abruzzo (Aq)
Località di partenza: Ovindoli
Località di arrivo: tutta la Serra di Celano (o quasi)
Tempo di percorrenza: 8h soste incluse
Chilometri: 12 km circa
Grado di difficoltà: EEA (F+) la cresta-traverso OSO; EE la cresta M.Tino-Anticima Ovest M.Tino; E il resto del percorso
Descrizione delle difficoltà: percorso non segnato lungo creste aeree, salti di roccia, canalini marci ed erbosi, ripide cenge e traversi, il tutto con passaggi dal I al II+ grado (ad ovest la roccia ottima, a sud-ovest a tratti marcia e con terriccio infido); la cresta dal M.Tino alla sua Anticima non e' segnata ed e' un po' aerea, ma nulla di che
Segnaletica: solo lungo i sentieri 11 e 11b, il resto tutto rigorosamente fuori sentiero
Quota massima: 1923 m.
Descrizione
Se sono salito 7 volte sulla Serra di Celano dai suoi innumerevoli versanti un motivo ci sara', e non e' solo una ragione di cuore legata al mio passato. La Serra di Celano e' una montagna semplicemente stupenda, a dispetto della sua modesta quota.
Intenzione mia stavolta era quella di percorrere la cresta ovest (fatta oltre 20 anni fa e di cui avevo ricordi piu' che vaghi) dalla parte bassa della Valle dei Curti.
In realta' e' venuta fuori una eccitantissima variante, chiamata da me "cresta-traverso OSO", ossia un frittomisto tra le solide ed esposte rocce della cresta ovest e le rocce un po' meno solide (e meno esposte, ma se cadi ti fai male lo stesso) del tormentato e ripido versante sud-ovest.
Inutile descrivere la via di salita in quanto in loco e' possibile sbizzarrirsi come si vuole, scegliendo una cengia o un canalino rispetto ad un altro, cercando di guadagnare quota in relativa sicurezza, rispettando la regola d'oro di non salire se non si sa come riscendere.
Sono sincero, un paio di tratti (piu' precisamente una cengia ripida ed esposta ed un canalino erboso di II+ apparentemente facile ma in realta' pericoloso) mi hanno fatto un po' strizzare ma del resto non ero andato li' per raccogliere fragoline.
Raggiunte le cime del Monte Tino, quella principale, e della sua Anticima Ovest piu' bassa di quasi 100 metri, unite da una cresta aerea e assolutamente divertente.
Insomma una giornata davvero speciale, durante la quale ho toccato tutti i versanti di questa splendida montagna.
Escursione riservata ovviamente a coloro che amano questo tipo di percorsi e amano i patemi d'animo tipici del fuori sentiero