Il nocciolo della questione è nelle attitudini non nel genere. Alcune attitudini come quelle necessarie all'uso delle mappe statisticamente sono più frequenti nell'uomo che nella donna, ma se te la sai cavare con le mappe che tu sia uomo o donna non ha nessuna importanza.
Quanto al rischio di incontrare un molestatore (o peggio), è senz'altro minore in montagna che non in discoteca o in un appuntamento "al buio" con un tale conosciuto su internet o, peggio, nel mantenere rapporti personali con uomini violenti e possessivi.
L'unico fatto violento (omicidio dopo lo stupro) di cui si abbia memoria occorse oltre dieci anni fa sul monte Morrone, ma occorsero diversi fatti concomitanti, tra cui la colpevole decisione del proprietario di un gregge di fornire una pistola al pastore mandato su per la montagna che poi si rese colpevole del fatto.
Credo che nutrire un sano pregiudizio nei confronti dei bravi lavoratori dei boschi pur essendo profondamente ingiusto nei loro confronti possa essere egoisticamente utile.
Andando per monti accompagnato da una gentile signora ho avuto solo due allerta, entrambi con lavoratori.
Episodio 1 (Lazio, Monte Lupone): rientrando dopo aver desistito (sbagliato sentiero) abbiamo intravisto un ragazzo che ci seguiva fuori sentiero. Forse uno che si faceva i fatti suoi, o forse uno che pensava ci fossimo appartati in cerca di intimità e curioso di "guardare".
Episodio 2 (Lazio, sentiero per le "Vedute di Faito"). Al parcheggio dei lavoranti che stavano caricando un camion (non ricordo di cosa) con tono scherzoso (ma non troppo) alludevano ad una violenza sessuale (non ricordo le parole, sono passati più di dieci anni). Abbiamo mantenuto la calma evitando la provocazione e ci siamo allontanati a piedi per il sentiero, indisturbati.