Bambini disabili ed emarginazione

C

ciclotore2

Guest
Oggi e' comparsa la notizia che una bambina autistica e' stata esclusa dalle lezioni di educazione fisica. La settimana scorsa si leggeva di un bambino autistico escluso da una gita.
Ho cercato di analizzare la notizia cercando di capire meglio cosa stia accadendo.
Ci sono un bel po di cose da chiarire intorno alla disabilità infantile.
Si può parlare di integrazione scolastica riguardo un cerebroleso grave in stato semi vegetativo?
Davvero un disabile con gravi problemi relazionali dovuti a disturbi psichiatrici come l'autismo possono conseguire l'integrazione nel contesto scolastico di base?
La scuola pubblica emargina i ragazzi con disabilta' intellettive oppure c'è penuria di mezzi e personale specializzato e devono rinunciare a molti progetti?
Perche' i grandi comuni non riuniscono i disabili meno gravi in classi specifiche dove seguire un percorso differenziato e più adatto a loro, considerando i loro limiti attentivi e il fatto che alcuni di loro possono disturbare la lezione, creando una situazione controproducente per tutti?
Io credo che parlare di integrazione significhi adottare degli interventi propedeutici e graduali che interessino i ragazzini e le classi in un lungo percorso di avvicinamento.
Ad ogni modo questo non potrà mai avvenire con questa gestione scolastica.
 
C

ciclotore2

Guest
vorrei per una volta fare un fuoritema ma comunque inerente

http://www.moto.it/forum/default.aspx?g=posts&t=14017

Mi piacerebbe ri incontrarlo "buenos aieres" ,quanto mi dispiace che hai avuto i genitori sbagliati
Quel bambino aveva una forma di ADHD che gli permetteva di apprendere le cose rapidamente, soprattutto bel campo informatico.
Purtroppo pero può accadere che col tempo insieme a questa sindrome possano aggiungersi stati psicotici a volte deliranti che portano ad una situazione invalidante specie se si tratta di ADHD severa, perdendo ciò che avevano acquisito nei primi dieci anni di vita.
La storia e' bellissima, piena di umanità, dove situazioni spesso casuali possono portarci a mutazioni della nostra condotta. Hai fatto tanto per questo bambino ed il bene non di perde. Grazie per questa storia drammatica ma brlla.
 
C

ciclotore2

Guest
Hai assolutamente ragione.
D'altra parte il nostro paese è famoso per avere leggi molto avanzate i tanti settori molto importanti che però rimangono inapplicate...
Questione di soldi. Spesso le ASL fanno a pugni contro i servizi sociali sul chi deve stanziare i fondi.
Poi la gestione dell'educativa e' in mano a cooperative che sono sempre a corto di personale quasi sempre non specializzato. Idem per gli insegnanti di sostegno la cui maggior parte non e' qualificata per occuparsi di questi bambini e ragazzini, per cui nel complesso poco capaci di gestire situazioni spesso gravose. Cosi i bambini non sono ben seguiti, vanno a scuola con orario ridottissimo oppure per un paio d'ore al giorno durante cinque giorni. E pensa un po'? Chi ci rimette? I bambini e le loro famiglie su cui gravano al 100%.
Questo non e' un paese per disabili puramente fisici, figuriamoci su quelli psichici....
 
mah, non mi sembra una grande idea fare una classe solo di disabili mentali, allora tanto vale non mandarli a scuola.

dipende da come li raduni. se li raggruppi per problematica simile e cerchi di usare metodi di insegnamento simili e terapie di gruppo va benissimo.

se e' una problematica grave hai pienamente ragione.

nel resto di europa, il fatto che le persone con ritardo mentale siano lasciate in classe come si fa in italia e' visto come una cosa ridicola e dannosa sia per il singolo, che a volte per la classe (e' lunga da spiegare).
 
sono teorie, ognuno ha la sua...
personalmente trovo migliore un tentativo di integrazione piuttosto che la ghettizzazione.
vero che c'è disturbo ma anche rapportarsi ad un disabile è insegnamento e forse più importante di tante altre cose.
 
sono teorie, ognuno ha la sua...
personalmente trovo migliore un tentativo di integrazione piuttosto che la ghettizzazione.
vero che c'è disturbo ma anche rapportarsi ad un disabile è insegnamento e forse più importante di tante altre cose.

ho conosciuto l'ex provveditore agli studi della provincia di udine. e mi diceva che era una cosa molto complessa, che andava valutata caso per caso. lui faceva un esempio molto secco: se hai un disabile che non ha controllo sugli sfinteri, tenerlo in classe e' una sofferenza per lui e per gli altri. altro esempio, successo ad un mio amico insegnante: se hai un disabile psichico che non fa altro che farsi p***e in classe, neppure sa pronunciare il suo nome, cosa fai??? in quei casi anche l'insegnante di sostegno non serve a nulla...

se invece il problema e' superabile o controllabile, allora sono d'accordissimo con te. per inciso: una delle migliori persone che conosco e' una ragazza (lievemente disabile), e per me e' letteralmente un angelo custode. mi ha aiutato moltissime volte. se qualcuno dicesse qualcosa su di lei, ci metterei due secondi a spianarlo.
 
conosco direttamente insegnanti di sostegno, come dici non è facile, ci sono tante situazioni diverse.
ci sono quelli più gestibili e ci sono quelli più difficili, alle volte anche violenti.
io so che una separazione netta non mi piacerebbe, non è che se li metti assieme risolvi o riduci il problema, anzi secondo me lo aggravi perché quando uno ha una crisi rischi che si trasmetta a tutti gli altri ed in ogni caso ognuno ha singolarmente bisogno di una persona di sostegno quindi non ci sarebbe riduzione di costi.
non la vedo una soluzione valida
 
penso che il problema siano le famiglie perché non insegnano più l'educazione a stare con un bambino diverso. E la cosa inquietante per me é che il diverso fa sempre più figo.. Sei vegano ti ci fanno i ristoranti.. Sei omosessuale ti puoi sposare etc etc... Ma se hai un bambino diverso in classe che ha il diritto ad essere integrato nel mondo nella scuola e nella società ci si pone il problema di non farlo andare in gita o fare educazione fisica. Personalmente obbligherei le famiglie che hanno avuto il coraggio di protestare a tenere un ragazzo con problematiche in casa per un mese. Il problema é che i veri cerebrolesi sono questi tipi di genitori. Sia alle elementari che al liceo ho avuto compagni in classe con problemi simili e ringrazio dio di avermici fatto stare. Per fare il genitore oggi darei prima la patente per farlo... Tutti vogliono dei piccoli mostri perfetti che ai quali non venga disturbata la quiete mentale se di mente possiamo parlare mentre non si da la vera educazione al prossimo...
 
ti diro', resto convinto che dipenda anche dal problema. sulle disabilita' fisiche forse paradossalmente e' piu' facile, specie se il bambino o ragazzo ha testa. se poi riesce a comunicare bene e' ottimo.

sui ritardi mentali, dipende dal tipo di ritardo. alcuni portatori di handicap, pur essendo ritardati, non danno grossi problemi. gli prepari una lezione e compiti su misura, e sei a posto. ma se hai uno che non ci sta con la testa ed e' aggressivo oppure con comportamenti antisociali o comunque ingestibile le cose sono ben diverse.

poi sul fatto che a tanti bambini e ragazzi di oggi (e anche di ieri, direi dal 1990 in poi) e ancora piu' ai loro genitori bisognerebbe darei dei panini di sberle fino a che non iniziano a riattivare i neuroni penso che siamo tutti d'accordo.
 
Parecchio tempo fa avevo visto girare per Barge una coppia con un bimbo "differente",troppo grande per usare un passeggino. Da un lato mi è venuto dispiacere ma dall'altro rabbia. rabbia perchè molti ricercatori lavorano per armi chimiche,per medicine per uccidere il cervello,per danneggiare in tutti i modi. Vengono tante domande e tante idee,alcune buone e altre un pò meno. Alcune che iniziano in un laboratorio e altre che finiscono con il ricercatore di armi chimiche e batteriologiche strammazzato sotto al paraurti alto ,metallico,che non perdona di un 363 fiat.

E per riparare queste persone ci lavorano ben pochi. Purtroppo il "coperchio" da togliere per fare riparazioni come una tv o uno stereo non c'è . E non c'è manco una seriale per cambiare o aggiornare il programma. Ci fosse un circuito stampato e dei componenti da cambiare mi ci metterei pure io a dare una vita normale a chi non può.

Io non vedo soluzioni ma credo che solo un analisi ultra precisa possa essere utile. E servono persone serie non gente che scalda poltrone,ne ho viste tante.
 
A prescindere da quel che ci dice il buon senso, sempre rispettabilissimo, la storia delle esperienze concrete in Italia e ovunque dice che i bambini "diversamente abili" ottengono i migliori risultati in termini di apprendimento e quindi di miglioramento delle capacità cognitive, che significa una qualche autonomia futura, se vengono integrati nelle classi normali e non isolati in classi "differenziali".

Le classi "differenziali", frutto in origine del tentativo volenteroso di superare la semplice "custodia caritatevole" degli "sfortunati", sono state criticate ormai cinquant'anni fa e progressivamente superate.

Il problema è che l'integrazione nelle classi richiede un robusto sostegno con personale ben qualificato. Altrimenti tutto è inutile.
E la nostra scuola pubblica al contrario negli ultimi anni è stata ben depotenziata.....

Leggo sul Corriere di questa mattina che in Italia il 28% degli adulti tra i 16 e 65 anni sa leggere e comprendere solo testi brevi.
Questa è la situazione dei "normali"...!!
Chi è riuscito a leggere fin qui, faccia un fischio. :D
 
D

Derrick

Guest
penso che il problema siano le famiglie perché non insegnano più l'educazione a stare con un bambino diverso. E la cosa inquietante per me é che il diverso fa sempre più figo.. Sei vegano ti ci fanno i ristoranti.. Sei omosessuale ti puoi sposare etc etc... Ma se hai un bambino diverso in classe che ha il diritto ad essere integrato nel mondo nella scuola e nella società ci si pone il problema di non farlo andare in gita o fare educazione fisica. Personalmente obbligherei le famiglie che hanno avuto il coraggio di protestare a tenere un ragazzo con problematiche in casa per un mese. Il problema é che i veri cerebrolesi sono questi tipi di genitori. Sia alle elementari che al liceo ho avuto compagni in classe con problemi simili e ringrazio dio di avermici fatto stare. Per fare il genitore oggi darei prima la patente per farlo... Tutti vogliono dei piccoli mostri perfetti che ai quali non venga disturbata la quiete mentale se di mente possiamo parlare mentre non si da la vera educazione al prossimo...

Penso che "diverso" sia una semplificazione che non coglie il problema.
Qui abbiamo una persona che può essere violenta, di cui le altre bambine hanno paura. Nessuna di loro vuole dormire con la bambina autistica perché ha paura di dormirci, non perché è "diversa".
Io appartengo ad una generazione in cui i bambini diversi già c'erano, e ce n'era uno diverso in classe mia. Ma era tranquillissimo. Un bambino violento non sarebbe sopravvissuto a lungo...
Non si può insegnare a un bambino a prenderle per essere politicamente corretto.

Nel caso ultimo, se non c'è un genitore o un insegnante di sostegno per accompagnare la bambina autistica, la bambina non va, è molto semplice. Ci possiamo chiedere perché non ci sia. Possiamo lamentarci col fatto che non ci sono risorse per gestire queste situazioni. Ma non possiamo certo addebitare ai bambini, o ai loro genitori, di non farsi carico di gestire una persona autistica e con accessi di violenza.

Se uno mi dice che ha paura io non penso che sia razzista, penso che abbia paura. Avere i pregiudizi al contrario non è meno sbagliato che averli al dritto.
 
A prescindere da quel che ci dice il buon senso, sempre rispettabilissimo, la storia delle esperienze concrete in Italia e ovunque dice che i bambini "diversamente abili" ottengono i migliori risultati in termini di apprendimento e quindi di miglioramento delle capacità cognitive, che significa una qualche autonomia futura, se vengono integrati nelle classi normali e non isolati in classi "differenziali".

Le classi "differenziali", frutto in origine del tentativo volenteroso di superare la semplice "custodia caritatevole" degli "sfortunati", sono state criticate ormai cinquant'anni fa e progressivamente superate.

Il problema è che l'integrazione nelle classi richiede un robusto sostegno con personale ben qualificato. Altrimenti tutto è inutile.
E la nostra scuola pubblica al contrario negli ultimi anni è stata ben depotenziata.....

Leggo sul Corriere di questa mattina che in Italia il 28% degli adulti tra i 16 e 65 anni sa leggere e comprendere solo testi brevi.
Questa è la situazione dei "normali"...!!

Chi è riuscito a leggere fin qui, faccia un fischio. :D

https://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale

tantissime persone che conosco sono ridotte cosi'.
 
C

ciclotore2

Guest
sono teorie, ognuno ha la sua...
personalmente trovo migliore un tentativo di integrazione piuttosto che la ghettizzazione.
vero che c'è disturbo ma anche rapportarsi ad un disabile è insegnamento e forse più importante di tante altre cose.
Cu devono essere momenti di lavoro individuale e momenti di integrazione un un contesto però ricreativo.
 
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