Barlow Knives

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Con buona probabilità, in epoche meno recenti della nostra, qualunque essere umano possedeva un coltello.

Era uno strumento di vita e di sopravvivenza al tempo stesso. Una risposta alle mille esigenze della quotidianità, che aveva ritmi ed abitudini ben diversi da ciò che stiamo vivendo ora.

I coltelli da tasca sono stati per secoli lo strumento più comodo, pratico ed economico per far fronte alle necessità correnti. Uno strumento in continua evoluzione che ancora oggi potremmo definire “specchio dei tempi”.

La sua utilità era indiscutibile, la sua presenza indispensabile, ma possederne uno non era alla portata di tutti. Molte volte si ereditava il coltello usato dal padre, dal nonno; o almeno ciò che rimaneva di quel coltello usato ed abusato per anni.

Chi invece doveva acquistarlo, doveva anche fare i conti con il costo di un oggetto considerato indispensabile; una spesa che spesso era difficile da affrontare soprattutto per le fasce più povere

Proprio in un contesto come quello che ho disegnato, a cavallo tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, nasce il coltello economico da tasca per eccellenza. Il protagonista di questa storia.

Pare che un certo Obadiah Barlow, in quel di Sheffield in Inghilterra, cominciò a produrre e commercializzare questo semplice strumento a cavallo fra i due secoli. L’idea piacque ed altri seguirono quella strada. Il Barlow si vendeva ad una cifra che potrebbe essere vicina ai 5 euro attuali, nelle versioni più semplici. E questo è uno dei motivi del suo successo fra i meno abbienti.

Verso la fine del settecento, il nipote di Obadiah decise di tentare la fortuna con i suoi coltelli andando oltre oceano. John Barlow e altri soci producevano ora in America e vendevano tanto.

Anche molti americani lo producevano, soprattutto in Massachussetts.

La diffusione di questo piccolo arnese fu talmente vasta che per molto tempo si usò il termine Barlow per definire il coltello da tasca in generale.

Pare che la madre di George Washington ne regalò uno al giovane figlio in segno di buon auspicio.

E lo stesso Mark Twain lo ricorda spesso nei suoi romanzi, come se fosse uno oggetto di normale utilizzo. Ed infatti era proprio così.

Era uno strumento unico per molte persone ma in altri casi si affiancava a coltelli più specifici.

In America, i cacciatori usavano il Trapper, i cowboy lo Stockman, i pescatori il Canoe. Ma pare che tutti avessero anche un Barlow in tasca.

In Europa ed in Italia invece non si radicò, noi siamo sempre stati legati ai nostri regionali e lo stesso vale per gli altri paesi. Eccezion fatta per l’Inghilterra e zone limitrofe.

Si trattava di un prodotto volto all’economia e alla praticità, come si evince dai materiali utilizzati.

Il manico veniva costruito con legno oppure osso di mucca, facilmente reperibili. Aveva una forma ovale allungata per migliorare l’ergonomia.

Aveva un solo pivot sul quale era imperniata una lama di acciaio ad alto tenore di carbonio; solo le versioni successive avevano due lame. Si trattava di una clip point e di una pen.

La robustezza era affidata ad un bolster sovradimensionato.

Nel corso del tempo si sono prodotte versioni più gradevoli, usando materiali e finiture migliori. Ma non ebbero il successo sperato perché il Barlow nasceva come strumento da bassa spesa e tanta resa, quindi poco incline a certe raffinatezze. Chi poteva spendere virava il suo interesse verso altri prodotti.

Ora a catalogo di molti produttori statunitensi si trova ancora, ha molto mercato nonostante sia un prodotto anacronistico.
 
Il barlow, classico molto interessante e davvero valido... i Case sono una bella interpretazione del tema, anche se oggi costano, rispetto al passato (ma quei soldi li valgono). Altro post interessante ed estremamente piacevole da leggere ;) Complimenti!! Personalmente sono affascinato dalla storia in generale, soprattutto degli usi sul campo, però purtroppo parlando di utilizzo e del moderno concetto di edc dei coltelli chiudibili, devo ammettere di usare solitamente inox, con guardia e blocco. Preferenze personali e abitudini di utilizzo, tutto qua. Ovviamente storia e fascino spesso non sono nemmeno paragonabili.
 
ecco ti dirò che la versione Lionsteel in M390 a doppia lama denominata Barlow Warhorse la sto tenendo nei preferiti da troppo tempo...
Immaginavo Gabriele, quel lionsteel è molto bello.
Una rivisitazione in chiave molto moderna e con materiali d'eccezione.
Da notare che gli slipjoint stanno tornando in voga, le case italiane li stanno riproponendo sfruttando il meglio della tecnologia.
Però secondo me, se proprio uno vuole un Barlow allora meglio andare sul classico.
 
Credo che uno dei tanti motivi del ritorno dello slipjoint sia dovuto al fatto che nei paesi europei dove il portare un coltello (piccolo) è consentito, vige il divieto di avere un blocco lama automatico, quindi.... un motivo prettamente commerciale. (export)
 
Credo che uno dei tanti motivi del ritorno dello slipjoint sia dovuto al fatto che nei paesi europei dove il portare un coltello (piccolo) è consentito, vige il divieto di avere un blocco lama automatico, quindi.... un motivo prettamente commerciale. (export)
ok, ma personalmente credo che i vari silpjoint abbiano ripreso fascino dopo ul lunghissimo periodo di strumenti militari super tattici dalle caratteristiche molto spinte con ammennicoli vari...credo sia anche fisiologico un ritorno al coltello per affetti il salamino.
Che poi detto tra noi con un buon coltellino c'è chi riesce a far tutto e a prendersi pure beffe dei vari coltelloni che vengono estratti per i compiti più disparati...
 
Li ho riscoperti durante il servizio militare.
Mi piacevano i regionali, che all'epoca si trovavano per poco, con impugnature in plastica o legno non pregiato.
Berti, Conaz, Tonerini, Fraraccio.
Alla fine stavano in tasca, ci tagliavi da mangiare o altro, e si affilavano facilmente.
Ovviamente la fascinazione per il coltello tattico aveva colpito tutti, per cui Ka Bar e imitazioni varie... come se piovesse.
Un circolare dal Comando Brigata vietava però si portassero in vista al cinturone, per cui molti si erano procurati dei pattadoni industriali, affilatissimi.

Quella produzione, forse per acquirenti locali, di coltelli tradizionali "da usare" si estinse secondo me intorno al 2000, per passare al mercato collezionistico.

Per cui da qualche tempo ho iniziato a guardare quelli USA… loro poi sono bravi a costruirci sopra mito e letteratura, che contribuisce a renderli più interessanti.
Certo li aiuta il fatto che se in tasca hanno un Barlow o altro tradizionale nessuno alza un sopracciglio...
 
Mi piacciono molto questi coltelli tradizionali, penso che sia il mio prossimo acquisto il Barlow, quelli che ho li uso per intagliare il legno
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Comunque a me piace tantissimo per me ha una bellezza incredibile
 
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