Dati
Data: 04/09/2020
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Diga di Teleccio [1917 m]
Località di arrivo: Diga di Teleccio [1917 m]
Grado di difficoltà: PD
Descrizione delle difficoltà: passaggi di II e III
Periodo consigliato: Estate
Segnaletica: Tacche bianco-rosse, ometti
Dislivello in salita: 1.443 m
Dislivello in discesa: 1.443 m
Quota massima: 3.360 m
Accesso stradale: arrivati alla diga di Teleccio parcheggiare la macchina
Descrizione
Un altro conto è stato chiuso, gita molto faticosa e impegnativa con @MOWGLI e @eleutheria, d'altronde nomen omen, ma di grande soddisfazione.
Si parte dal Lago di Teleccio, prendiamo il sentiero che passa per il rifugio Pontese, il primo tratto sale a rapidi tornanti, si vede già la nostra meta, un'imponente piramide rocciosa.
In breve raggiungiamo il rifugio Pontese (2.217 m)
da qui un tratto quasi in piano attraversando pratoni, la meta è sempre là che ci guarda.
Il sentiero è ben tracciato fino a qua arriviamo in prossimità del colletto dei Becchi.
Il fondo si trasforma in immonda pietraia, il sentiero finisce e non è chiara la via migliore, finiamo in una zona dove si muove di tutto ad ogni passo.
Questo ravanamento ci fa perdere tempo, ma finalmente la pietraia finisce e arriviamo in prossimità del colletto
Ultimo tratto per sfasciumi e finalmente raggiungiamo il colletto a 3.167 metri.
Qui inizia la parte arrampicatoria, ci mettiamo l'imbrago, il casco e ci leghiamo in cordata e procediamo in conserva.
Davanti a noi l'ultima parte di salita.
C'è un primo saltino leggermente strapiombante (corda fissa), poi bisognerebbe andare a destra , noi invece sbagliamo strada e andiamo dritti e c'infiliamo in un tratto delicato, che superiamo.
Segue un tratto "camminabile", con qualche ometto qua e là.
In realtà non ce ne sono molti e non si è mai sicuri di essere sulla strada giusta.
Superato questo tratto si riprende ad arrampicare con passi intorno al secondo, principalmente placche appoggiate, la roccia è buona, ma le prese per le mani non sempre sono comode.
Qui troviamo una serie di soste nuove a spit ed anello di calata, saranno cinque.
I primi due tratti sono agevoli, dal terzo le difficoltà aumentano, in un punto ravaniamo un po', prima andiamo a sx, poi proviamo al centro e ci incartiamo in una fessura, dopo un po' di tentennamenti andiamo avanti.
Superate le placche aggioggiate si sono due saltini divertenti, un passo del gatto e si sbuca su una cengia, qui vista dall'alto.
Siamo in vetta, Serena che arriva all'ultima sosta dopo la cengia.
La croce di vetta
In cima altre cordate salite per diverse vie di arrampicata.
Qualche panorama
Il Gran Paradiso
Mangiamo qualcosa e poi iniziamo la discesa.
La prima calata è la più impegnativa, ma dopo qualche problema di set up, la superiamo.
La seconda e la terza sono agevoli, a parte il topo che ha rubato il discensore a @eleutheria
Per fortuna lo ritroviamo
La 4a e la 5a, non ci caliamo ma usiamo la doppia come corda fissa per guadagnare tempo.
Ci caliamo ancora sul tratto strapiombante prima del colletto.
La discesa dal colletto dei Becchi è più agevole della salita, dall'alto le tracce sono più evidenti,
Ma comunque passato il tratto difficile ci perdiamo anche al ritorno e dovremo fare una divagazione per riprendere il sentiero.
Il sentiero è lungo interminabile come sempre in discesa.
Arrivati al rifugio prendiamo una birra velocissima e poi via alla macchina.
Che dire gita ravanosa e impegnativa le gradazioni delle relazioni sono un po' strettine, è decisamente più difficile di molte altre PD effettuate; se non si conosce bene la via si perde molto tempo nella salita al Colletto e anche dopo, le doppie rendono lunga la discesa, insomma una gita tribolata .
Anche questa non la ripeterò
Comunque grande soddisfazione insieme all'ottima compagnia, in un ambiente selvaggio e spettacolare.
Data: 04/09/2020
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Diga di Teleccio [1917 m]
Località di arrivo: Diga di Teleccio [1917 m]
Grado di difficoltà: PD
Descrizione delle difficoltà: passaggi di II e III
Periodo consigliato: Estate
Segnaletica: Tacche bianco-rosse, ometti
Dislivello in salita: 1.443 m
Dislivello in discesa: 1.443 m
Quota massima: 3.360 m
Accesso stradale: arrivati alla diga di Teleccio parcheggiare la macchina
Descrizione
Un altro conto è stato chiuso, gita molto faticosa e impegnativa con @MOWGLI e @eleutheria, d'altronde nomen omen, ma di grande soddisfazione.
Si parte dal Lago di Teleccio, prendiamo il sentiero che passa per il rifugio Pontese, il primo tratto sale a rapidi tornanti, si vede già la nostra meta, un'imponente piramide rocciosa.
In breve raggiungiamo il rifugio Pontese (2.217 m)
da qui un tratto quasi in piano attraversando pratoni, la meta è sempre là che ci guarda.
Il sentiero è ben tracciato fino a qua arriviamo in prossimità del colletto dei Becchi.
Il fondo si trasforma in immonda pietraia, il sentiero finisce e non è chiara la via migliore, finiamo in una zona dove si muove di tutto ad ogni passo.
Questo ravanamento ci fa perdere tempo, ma finalmente la pietraia finisce e arriviamo in prossimità del colletto
Ultimo tratto per sfasciumi e finalmente raggiungiamo il colletto a 3.167 metri.
Qui inizia la parte arrampicatoria, ci mettiamo l'imbrago, il casco e ci leghiamo in cordata e procediamo in conserva.
Davanti a noi l'ultima parte di salita.
C'è un primo saltino leggermente strapiombante (corda fissa), poi bisognerebbe andare a destra , noi invece sbagliamo strada e andiamo dritti e c'infiliamo in un tratto delicato, che superiamo.
Segue un tratto "camminabile", con qualche ometto qua e là.
In realtà non ce ne sono molti e non si è mai sicuri di essere sulla strada giusta.
Superato questo tratto si riprende ad arrampicare con passi intorno al secondo, principalmente placche appoggiate, la roccia è buona, ma le prese per le mani non sempre sono comode.
Qui troviamo una serie di soste nuove a spit ed anello di calata, saranno cinque.
I primi due tratti sono agevoli, dal terzo le difficoltà aumentano, in un punto ravaniamo un po', prima andiamo a sx, poi proviamo al centro e ci incartiamo in una fessura, dopo un po' di tentennamenti andiamo avanti.
Superate le placche aggioggiate si sono due saltini divertenti, un passo del gatto e si sbuca su una cengia, qui vista dall'alto.
Siamo in vetta, Serena che arriva all'ultima sosta dopo la cengia.
La croce di vetta
In cima altre cordate salite per diverse vie di arrampicata.
Qualche panorama
Il Gran Paradiso
Mangiamo qualcosa e poi iniziamo la discesa.
La prima calata è la più impegnativa, ma dopo qualche problema di set up, la superiamo.
La seconda e la terza sono agevoli, a parte il topo che ha rubato il discensore a @eleutheria
Per fortuna lo ritroviamo
La 4a e la 5a, non ci caliamo ma usiamo la doppia come corda fissa per guadagnare tempo.
Ci caliamo ancora sul tratto strapiombante prima del colletto.
La discesa dal colletto dei Becchi è più agevole della salita, dall'alto le tracce sono più evidenti,
Ma comunque passato il tratto difficile ci perdiamo anche al ritorno e dovremo fare una divagazione per riprendere il sentiero.
Il sentiero è lungo interminabile come sempre in discesa.
Arrivati al rifugio prendiamo una birra velocissima e poi via alla macchina.
Che dire gita ravanosa e impegnativa le gradazioni delle relazioni sono un po' strettine, è decisamente più difficile di molte altre PD effettuate; se non si conosce bene la via si perde molto tempo nella salita al Colletto e anche dopo, le doppie rendono lunga la discesa, insomma una gita tribolata .
Anche questa non la ripeterò
Comunque grande soddisfazione insieme all'ottima compagnia, in un ambiente selvaggio e spettacolare.
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