Come dicevo nella discussione circa la tenda "a bara", trovo che in certi casi sia molto utile una sistemazione che sia molto discreta e ,se si viene beccati da qualche vecchietto che porta a spasso il cane, si possa psicologicamente passare per un turista strambo che dorme a terra anzichè come un turista furbetto che vuol fare campeggio in aree... non dedicate.
Per esempio il bivacco in piemonte è recentemente diventato vietato senza tanti se e senza ma (argomento qui già trattato, non riapriamolo). Quindi ,se si deve fare, è meglio ficcarsi in posticini assurdi, stare bassi e mimetici.
Altro esempio, molto concreto: il sentiero del viandante, sulla sponda est del lago di Como da Abbadia Lariana a Colico, è un cammino stupendo, però è una zona fighetta con strutture per dormire a prezzi da George Clooney e per inchiappettare i turisti tedeschi.
Se si vuole farlo in tenda, i campeggi sono pochi (non ci sono a ogni tappa) e il sentiero resta sempre nei pressi del lago, vicino alle case.
Al punto che ,dopo un sopralluogo in giornata, ho ritenuto che i posti migliori per fare qualche ora di sonno sarebbero delle zone verdi nelle piccole stazioni ferroviarie che ci sono in ogni paesino lungo il percorso (praticamente bivacco urbano), montando col buio e smontando all'alba.
Più o meno stesso discorso per fare un pezzo di via Francigena in bici: il percorso passa attraverso zone non sufficientemente fuori mano, quindi nel migliore dei casi ci sarebbero campi probabilmente privati, con case e casette ovunque, abitanti del luogo che passano per camminare col cane o per andare all'orto, ecc.
Già che ci sono chiedo: voi avete mai pensato che il colore della tenda sia un particolare molto importante nella scelta?
Vedo molto tende da bivacco che sono bianche, gialle fosforescenti, o addirittura "rosse emergenza". Magari sono utili per non esser travolti da una mucca, ma ci si rende visibili pure da marte.
Per esempio il bivacco in piemonte è recentemente diventato vietato senza tanti se e senza ma (argomento qui già trattato, non riapriamolo). Quindi ,se si deve fare, è meglio ficcarsi in posticini assurdi, stare bassi e mimetici.
Altro esempio, molto concreto: il sentiero del viandante, sulla sponda est del lago di Como da Abbadia Lariana a Colico, è un cammino stupendo, però è una zona fighetta con strutture per dormire a prezzi da George Clooney e per inchiappettare i turisti tedeschi.
Se si vuole farlo in tenda, i campeggi sono pochi (non ci sono a ogni tappa) e il sentiero resta sempre nei pressi del lago, vicino alle case.
Al punto che ,dopo un sopralluogo in giornata, ho ritenuto che i posti migliori per fare qualche ora di sonno sarebbero delle zone verdi nelle piccole stazioni ferroviarie che ci sono in ogni paesino lungo il percorso (praticamente bivacco urbano), montando col buio e smontando all'alba.
Più o meno stesso discorso per fare un pezzo di via Francigena in bici: il percorso passa attraverso zone non sufficientemente fuori mano, quindi nel migliore dei casi ci sarebbero campi probabilmente privati, con case e casette ovunque, abitanti del luogo che passano per camminare col cane o per andare all'orto, ecc.
Già che ci sono chiedo: voi avete mai pensato che il colore della tenda sia un particolare molto importante nella scelta?
Vedo molto tende da bivacco che sono bianche, gialle fosforescenti, o addirittura "rosse emergenza". Magari sono utili per non esser travolti da una mucca, ma ci si rende visibili pure da marte.