A
Andreatv
Guest
- Parchi del Veneto
-
- Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Dati
Data: 27-06-2014
Regione e provincia: Veneto, Belluno
Località di partenza: Parcheggio Albergo Boz (640 m), Val Canzoi
Tempo di percorrenza: 10 ore e 35 minuti, soste comprese (4 ore per il bivacco, 2 ore per la cima e il ritorno al bivacco)
Chilometri: 27,5 km
Grado di difficoltà: EE, I, II
Descrizione delle difficoltà: lunghezza, dislivello, orientamento per la cima, passaggi attrezzati ed esposti, II su roccia, molti canaloni innevati da attraversare
Periodo consigliato: Estate
Segnaletica: 806, 801 (Altavia n.2), 811, tutti perfettamente segnalati
Dislivello in salita: 2120 m
Dislivello in discesa: stesso
Quota massima: 2380 m
Accesso stradale: si supera Feltre in direzione Cesiomaggiore per qualche km, si seguono sulla sinistra le indicazioni Val Canzoi, la si percorre tutta fino al parcheggio dell' albergo (non è possibile andare oltre)
Descrizione
E finalmente dopo un mese e mezzo ci si rimette gli scarponi, per un giro che avevo in mente da parecchio tempo (1 anno ) ma che ho sempre dovuto rinviare.
Dal parcheggio si supera l'albergo e si prende una strada bianca che porta sulla diga del lago della Stua, si può salire anche per la strada asfaltata, leggermente più lunga.
Si va a sinistra dove c'è un bivio.
Seguo a destra il sentiero 806 che costeggia tutto il lago per comoda strada pianeggiante, ottima per riscaldamento. Quella che arriva da sinistra è quella che farò per la discesa.
Superato il lago si inizia a salire a fianco del torrente Caorame che attraverserò più volte.
Si continua a salire finchè finisce il bosco
e si vedono gli effetti del nevosissimo inverno
Compare finalmente il Bivacco Feltre Bodo, piccolo in centro foto
Si raggiungono i prati di Casera Cimonega (1630 m circa), sempre attraversando i ruscelli che arrivano da tutte le direzioni
Si continua a salire fino alla fine del 806 che si immette nel 801 (altavia n.2). Si va a destra e in poco tempo si raggiunge il Bivacco Feltre Bodo (1930 m). La struttura piccola ha 4 posti letto e un piccolo tavolino, quella grande 15 posti letto e due tavoli con altrettanti posti a sedere.
Dal Bivacco si sale verso nord, per guadagnare la vetta del Piz de Sagron si sale per circa 500 metri di quota. Il sentiero c'è solo in alcuni tratti, la direzione da seguire è data dai segni biancorossi. La storia non è però tanto semplice.
In qualche modo riesco ad arrivare ai piedi del Piz (è la seconda vetta più alta del gruppo, 2456 m), la salita per la vetta è classificata come grado I, I+, l'attacco invece sono 4 metri di II grado
A circa 100 metri dalla vetta inizia a piovere-grandinare-nevicare, un casino. Inevitabile la "rapida" ritirata prima che la roccia si bagni troppo. Peccato, ritorno al bivacco Feltre.
Un breve video, fatto ai piedi del Piz, mentre scendo, ravanando alla ricerca delle impronte lasciate in salita
https://www.flickr.com/photos/andreamondin/14335870098/
Raggiunto il bivacco riprendo il sentiero 801 (altavia), direzione Passo di mura, lasciando sulla sinistra l' 806 e l' 806bis.
E' abbastanza impegnativa l' altavia, oscilla tra i 1800 e 2000 metri di quota con ripidi saliscendi, tratti attrezzati e una decina di canali innevati da attraversare.
La malga Alvis, sullo spiazzo d'erba in centro foto, dove passerò più tardi.
Resta da affrontare l'ultima parte dell' altavia, che sale verso sinistra e mi porterà prima al Passo di Mura (a destra della punta tutta a sinistra in foto) e poi, aggirando la punta, al Passo Alvis.
Raggiunto il Passo di Mura (1867 m) si tiene la sinistra e in pochi minuti si arriva al Passo Alvis (1881 m). Da qui si può scendere anche passando per il Rifugio Boz, ma poi bisogna risalire la strada asfaltata della Val Canzoi, e non ne ho la minima intenzione, quindi giù per Malga Alvis (1573 m), sentiero 811.
Questa è una vecchia stalla che ora funge da bivacco.
Un ultimo sguardo alle nuvole malefiche, che tanto mi hanno fatto ravanare nei nevai e poi giù nel bosco seguendo sempre l'811, che porta al Lago di Stua.
Data: 27-06-2014
Regione e provincia: Veneto, Belluno
Località di partenza: Parcheggio Albergo Boz (640 m), Val Canzoi
Tempo di percorrenza: 10 ore e 35 minuti, soste comprese (4 ore per il bivacco, 2 ore per la cima e il ritorno al bivacco)
Chilometri: 27,5 km
Grado di difficoltà: EE, I, II
Descrizione delle difficoltà: lunghezza, dislivello, orientamento per la cima, passaggi attrezzati ed esposti, II su roccia, molti canaloni innevati da attraversare
Periodo consigliato: Estate
Segnaletica: 806, 801 (Altavia n.2), 811, tutti perfettamente segnalati
Dislivello in salita: 2120 m
Dislivello in discesa: stesso
Quota massima: 2380 m
Accesso stradale: si supera Feltre in direzione Cesiomaggiore per qualche km, si seguono sulla sinistra le indicazioni Val Canzoi, la si percorre tutta fino al parcheggio dell' albergo (non è possibile andare oltre)
Descrizione
E finalmente dopo un mese e mezzo ci si rimette gli scarponi, per un giro che avevo in mente da parecchio tempo (1 anno ) ma che ho sempre dovuto rinviare.
Dal parcheggio si supera l'albergo e si prende una strada bianca che porta sulla diga del lago della Stua, si può salire anche per la strada asfaltata, leggermente più lunga.
Si va a sinistra dove c'è un bivio.
Seguo a destra il sentiero 806 che costeggia tutto il lago per comoda strada pianeggiante, ottima per riscaldamento. Quella che arriva da sinistra è quella che farò per la discesa.
Superato il lago si inizia a salire a fianco del torrente Caorame che attraverserò più volte.
Si continua a salire finchè finisce il bosco
e si vedono gli effetti del nevosissimo inverno
Compare finalmente il Bivacco Feltre Bodo, piccolo in centro foto
Si raggiungono i prati di Casera Cimonega (1630 m circa), sempre attraversando i ruscelli che arrivano da tutte le direzioni
Si continua a salire fino alla fine del 806 che si immette nel 801 (altavia n.2). Si va a destra e in poco tempo si raggiunge il Bivacco Feltre Bodo (1930 m). La struttura piccola ha 4 posti letto e un piccolo tavolino, quella grande 15 posti letto e due tavoli con altrettanti posti a sedere.
Dal Bivacco si sale verso nord, per guadagnare la vetta del Piz de Sagron si sale per circa 500 metri di quota. Il sentiero c'è solo in alcuni tratti, la direzione da seguire è data dai segni biancorossi. La storia non è però tanto semplice.
In qualche modo riesco ad arrivare ai piedi del Piz (è la seconda vetta più alta del gruppo, 2456 m), la salita per la vetta è classificata come grado I, I+, l'attacco invece sono 4 metri di II grado
A circa 100 metri dalla vetta inizia a piovere-grandinare-nevicare, un casino. Inevitabile la "rapida" ritirata prima che la roccia si bagni troppo. Peccato, ritorno al bivacco Feltre.
Un breve video, fatto ai piedi del Piz, mentre scendo, ravanando alla ricerca delle impronte lasciate in salita
https://www.flickr.com/photos/andreamondin/14335870098/
Raggiunto il bivacco riprendo il sentiero 801 (altavia), direzione Passo di mura, lasciando sulla sinistra l' 806 e l' 806bis.
E' abbastanza impegnativa l' altavia, oscilla tra i 1800 e 2000 metri di quota con ripidi saliscendi, tratti attrezzati e una decina di canali innevati da attraversare.
La malga Alvis, sullo spiazzo d'erba in centro foto, dove passerò più tardi.
Resta da affrontare l'ultima parte dell' altavia, che sale verso sinistra e mi porterà prima al Passo di Mura (a destra della punta tutta a sinistra in foto) e poi, aggirando la punta, al Passo Alvis.
Raggiunto il Passo di Mura (1867 m) si tiene la sinistra e in pochi minuti si arriva al Passo Alvis (1881 m). Da qui si può scendere anche passando per il Rifugio Boz, ma poi bisogna risalire la strada asfaltata della Val Canzoi, e non ne ho la minima intenzione, quindi giù per Malga Alvis (1573 m), sentiero 811.
Questa è una vecchia stalla che ora funge da bivacco.
Un ultimo sguardo alle nuvole malefiche, che tanto mi hanno fatto ravanare nei nevai e poi giù nel bosco seguendo sempre l'811, che porta al Lago di Stua.
Allegati
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