Trekking Bivacco Giacomelli (Vigolana)

Dati

Data: 04/01/2017 - 05/01/2017
Regione e provincia: Trentino - Alto Adige, Trento (TN)
Località di partenza: Malga Doss del Bue, sopra Vigolo Vattaro
Località di arrivo: Malga Doss del Bue
Tempo di percorrenza: 3 ore in salita fino al bivacco, 45 min dal bivacco al Becco di Filadonna, 2h 15 min per la discesa
Chilometri: circa 5 dal Becco di Filadonna a Malga Doss del Bue
Grado di difficoltà: EE (escursionisti esperti)
Descrizione delle difficoltà: alcuni tratti attrezzati, che non richiedono però attrezzatura da ferrata
Periodo consigliato: Primavera - Estate - Autunno. Inverno se non c'è neve
Segnaletica: Sentiero ben segnato, attenzione ad alcune varianti non cancellate
Dislivello in salita: 1084 m
Dislivello in discesa: 1084 m
Quota massima: 2143 m (Becco di Filadonna)
Accesso stradale: Da Vigolo Vattaro a malga Doss del Bue si arriva su strada asfaltata
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]


Descrizione

Ciao a tutti, questo è il mio primo report di un'uscita, perdonatemi se sarò incompleto o carente su alcuni aspetti... In caso, chiedete!

Approfittando del tempo bello, anche se freddo, io e un mio amico decidiamo di pernottare al Bivacco della Vigolana, ricostruito di recente (è stato inaugurato il 4 settembre). Essendo fuori forma (io di certo), scegliamo il sentiero con più dislivello, quello che parte da Malga Doss del Bue (1031 m), sopra Vigolo Vattaro (TN).

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Arriviamo all'ampio parcheggio belli carichi ma infreddoliti. Sono quasi le 10 ed è ancora sotto zero, per cui... via!
Appena inoltrati nel bosco troviamo una vecchia fornace per la calce, retaggio di tempi più semplici ma più difficili... 6-8 giorni di cottura delle pietre!

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Il sentiero si delinea quasi subito come una direttissima: dritto su per il bosco, taglia le curve della strada sterrata, facendoci risparmiare tempo, ma non fiato... Dopo un po' non incrociamo più la strada; da qui in avanti solo sentiero!
La traccia risale uno dei tanti scoli che scendono dalla montagna.

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Dopo un'oretta e mezza, a metà circa del percorso, troviamo un bello spiazzo che dà sul paesaggio sottostante e decidiamo di pranzare lì.

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Il pranzo (polenta, fagioli in rosso con pancetta) ci scalda: sentiamo infatti le prime avvisaglie del vento freddo che ci accompagnerà da qui in avanti. Nel mentre ci godiamo il panorama che dà sul Lago di Caldonazzo, la Valsugana e i Lagorai.

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Mentre stiamo mangiando sento un rumore: nel canalone a fianco due camosci stanno passando! Provo a fotografarli ma sono in mezzo agli alberi e con il cellulare non posso fare molto...

Ben rifocillati ci scaldiamo ulteriormente facendo legna; sul sito infatti è segnato di portarla. Su scopriremo che un bel rifornimento c'è già, rimane comunque buona norma portarne su un po'.
Ne approfitto per iniziare il mio amico al mondo dei coltelli, gli mostro cos'è e come si fa batoning con il mio fido Gerber Strongarm.

Riprendiamo la salita belli carichi di legna; il sentiero dopo un pezzo più tranquillo ritorna a salire in maniera decisa. Incrociamo 4-5 persone, speriamo che il bivacco non sia pieno!

Oltrepassiamo il limite del bosco; la fatica si fa sentire...

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Là in alto il bivacco ci chiama... È poco sotto la guglia chiamata "la madonnina"

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Superiamo i ghiaioni e ci attende il primo di alcuni brevi tratti attrezzati: sono poco più di cavi e staffe messi per facilitare l'ascensione:

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Ormai ci siamo! L'ultimo tratto è in piano:

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Piccolo ponticello in legno, nota "folcloristica" del tragitto:

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Il bivacco! Per il momento è vuoto; ci riposiamo e esploriamo il bivacco e i dintorni:

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Ci sono due letti a castello e il soppalco. Il tavolo e le panche si possono trasformare in un pianale da coprire con i materassi in più, per un totale di circa 8 - 10 posti. La stufa, nuovissima come tutto il resto, è efficiente e con un ottimo tiraggio; purtroppo, complice la sua collocazione (e forse il freddo intenso) non riesce a scaldare a pieno il bivacco.

Panoramica da sopra il bivacco:
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A sinistra Trento, a destra Pergine. Sotto si vede la piazzola per l'elicottero.

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Avendo tempo ne approfittiamo per fare un giro nei dintorni; lì vicino ci sono delle sorgenti, in questo periodo completamente ghiacciate. Scattiamo qualche foto, complice il tramonto.

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Rientriamo nel bivacco e ci prepariamo la cena, zuppa calda, pane, formaggio e salamino: yum!

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Verso le 20:30 arrivano due ragazzi del posto: si sono fatti la camminata in notturna! Simpatici, ci scambiamo qualche parola fino a che non andiamo a dormire.
Durante la notte il vento aumenta di intensità: sarà così anche tutto il giorno successivo.

Il mattino dopo ci svegliamo con calma. Colazione, pulita al bivacco e via! Meta il Becco di Filadonna. Ci precedono i due ragazzi, che devono fare la stessa strada per scendere verso la Fricca. Loro sono giovani e allenati, noi quasi subito perdiamo terreno...

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Gentilissimi, ci aspettano alla prima forcella; alla successiva ci salutiamo: loro proseguono verso casa, noi arriviamo in vetta! Il vento è fortissimo, quasi ti sposta.

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Arrivati! La cima è un bel punto panoramico; scattiamo le foto di rito, ci godiamo il paesaggio e poi scendiamo... Il vento non perdona.

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Scendiamo per lo stesso sentiero dell'andata, in poco più di due ore siamo di nuovo alla macchina

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Pranzo conclusivo al Sindech (valico della Fricca) per scaldarci e poi a casa!

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Sono salito quando non avevano ancora costruito il nuovo bivacco, bel giro e belle le foto.
Complimenti anche il notevole dislivello che per esperienza so non da respiro.
 
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