Brandy low cost e fiaschetta cinese: un disastro!

Ok, non avrei dovuto comprarla (non parliamo poi di portarla in escursione): una cosiddetta "Acquavite di vino invecchiata in botti di rovere" (in effetti non pretende di essere "brandy" anche se la differenza mi sfugge) che a contatto con l'acciaio della fiaschetta diventa nera.

In prima battuta ho pensato che la fiaschetta fosse arruginita (è stato segnalato un caso simile in altra discussione) anche se ufficialmente "inox", ma poi ho ripetuto la prova con un bicchierino metallico (era a corredo della fiaschetta, si presume quindi che sia dello stesso materiale) ed il risultato, dopo una notte di permanenza del liquido nel bicchierino, è stato lo stesso, mentre il bicchiere è rimasto lucido.

A parte il rischio di bere qualcosa dannoso per la salute, alla fine tutto è andato bene, me ne sono accorto in tempo ed ora basta buttar via quanto resta di quel brandy e non comprare più robe low cost.

Mi è rimasto comunque qualche dubbio:

(1) questo comportamento potrebbe essere in qualche modo dovuto a prodotti comunque innocui (come coloranti) presenti nell' acquavite? O magari potrebbe succedere anche con prodotti "di marca"?
(2) l' effetto potrebbe dipendere da metalli presenti in piccole quantità nell' acciaio, che, d' altro canto, per essere "inox" deve necessariamente essere in lega con qualcos' altro?

Specie il punto 2 è interessante perché porterebbe alla conclusione che anche la fiaschetta è da buttare (poco male, se non per il fatto che ne ho anche un' altra simile - solo di diversa capienza - dovrei quindi buttarne due...)
 
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Secondo me è sporca la superficie dell'acciaio.
Io proverei prima a vedere come reascisce tenendola piena per un po' con una soluzione di acqua e bicarbonato...
 
Avevo già utilizzato la fiaschetta due o tre volte con grappa ugualmente invecchiata in barrique (quindi chimicamente molto simile) e non è successo niente... temo di più la presenza di un qualche metallo come il nichel che parecchi anni fa credo che fosse anche nelle pentole (acciaio inox al nichel / cromo) o magari dipende da un colorante messo nel liquido per simulare l' invecchiamento che si degrada al contatto con il metallo...
 
Si, il famoso acciaio 18-10 era appunto 18% cromo e 10% nichel.
È evidente che qualcosa ha provocato ossidazione ma io non sarei preoccupato: acqua e bicarbonato e via...
 
e se fosse che il problema è tutto e solo nel brandy economico? magari ha dentro delle sostanze che si ossidano molto e velocemente.
Io farei una prova: vuoti il brandy economico nello stesso momento nel bicchierino di acciaio della fiasca e in un bicchierino di vetro e osservi a distanza di tempo se hai risultati diversi.
Fatto questi, ripeti la prova con un altro brandy di qualità.
 
Comincio a pensare anche io che sia qualcosa nel brandy... comunque ho fatto una prova lasciandolo nel bicchierino di vetro tutta la mattinata e non ha cambiato colore...

...credo che prenderò la scusa per "regalarmi" un brandy decente! :biggrin:
 
non sarebbe la prima volta che un liquore faccia schifo più del solito. Personalmente avevo testato un tipo di martini che aveva lo stesso sapore del kerosene che usavo nella stufa nella casa vecchia
 
Quando si parla di brandy sono due le marche ammesse in casa mia: "Lepanto" se piace il gusto secco, "Cardenal Mendoza"* se lo si preferisce più morbido...tertium non datur.
*l'unico religioso che è ammesso in casa.
 
Sì leggo molto bene sia del Cardenal Mendoza che del Vecchia Romagna e.n. nelle rispettive fasce di mercato, ed avevo già nel mirino il C.M. come entry level del mondo dei prodotti più specificamente "da degustazione".

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A suo tempo cedetti alla tentazione del low cost del titolo per scoprire se fossi ancora interessato ad un prodotto "fuori moda" (a giudicare da un' offerta dominata da gin, grappe e distillati da miscelare nei vari mojito ecc) e - a prescindere dall' ingloriosa fine - è stata una esperienza utile: il prodotto aveva un aroma gradevole e persistente anzi, stando un po' all' aria, con la diminuzione del sentore alcoolico, ci guadagnava.
 
Quando si parla di brandy sono due le marche ammesse in casa mia: "Lepanto" se piace il gusto secco, "Cardenal Mendoza"* se lo si preferisce più morbido...tertium non datur.
*l'unico religioso che è ammesso in casa.
..... Gran Duque d'Alba e Carlos I e se apriamo ai cognac, e ne vale la pena, Courvosier, Armagnac, Martell e Remy Martin i primi che mi vengono in mente e che "orbitano" in casa mia. Comunque il Cardenal Mendoza non manca mai, piuttosto rinuncio all'acqua al caffè
:lol:

Ciao :si:, Gianluca
 
... Gran Duque d'Alba e Carlos I ... , Courvosier, Armagnac, Martell e Remy Martin ... Cardenal Mendoza ...
Ohimé per assaggiarli tutti acquistando una bottiglia alla volta mi ci vorrebbe una vita... per il whisky c'é un festival annuale a Roma che includerebbe tutti i "brown spirits" (quindi anche cognac+brandy e rum) ma l' edizione 2024 era a febbraio. Peraltro l'unica volta che ci sono stato, parecchi anni fa, c' erano solo whisky. E' quel genere di manifestazione dove si acquistano dei gettoni ed ogni gettone vale un assaggio (credo 3cl se non meno). Mi sembra che il prezzo sia comunque "promozionale" cioè che si possono assaggiare anche bottiglie piuttosto care.
 
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Ohimé per assaggiarli tutti acquistando una bottiglia alla volta mi ci vorrebbe una vita
Basta cercare un bar "rifornito" (o più bar) e, nell'arco di una settimana, volendo uno li prova tutti e magari anche altri. Non ho idea dei prezzi romani ma a 4/5€ a bicchiere è un investimento che si potrebbe anche fare, dopo di che si cerca, on line, l'occasione migliore per quello che si è ritenuto più in linea con i propri gusti.

Ciao :si:, Gianluca
 
uh whisky! Presente!

Se vi piacciono torbati quello che è il mio preferito in assoluto pur essendo (o forse proprio per quello) di gusto un po' "brutale" è il Laphroaig, poi seguono Oban e a pari merito Talisker e Lagavulin.

P.S. piccola curiosità per gli amanti del tè, se non lo conoscete provate il Lapsang Souchong, tè nero a foglia lunga ma affumicato, le foglie emettono quindi uno spiccato sentore affumicato, la bevanda in tazza mantiene ancora il profumo dell'affumicatura in modo piuttosto deciso, al gusto l'affumicatura risulta però molto molto più morbida e delicata e QUI VIENE IL BELLO può accompagnare degnamente (sia caldo che freddo) un single malt al posto dell'acqua... Poi per carità, io lo uso spesso come tè da chiacchiere soprattutto con amici maschi che solitamente arricciano il naso a sentire parlare di té ma che questo lo apprezzano molto e spesso me lo chiedono proprio...
 
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... Se vi piacciono torbati ... ... Lapsang Souchong, ...
Ho avuto un "periodo whisky" e ne ho assaggiati diversi, anche torbati. Il mio preferito però fu un whisky definito "alla vecchia maniera" invecchiato in botti già usate per lo sherry, quindi particolarmente aromatico. Purtroppo ora è fuori dal budget (sugli 80€)

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Lapsang Suchong: mi sorprese la prima volta che l' ho assaggiato, ma non l' ho più ripreso preferendo il gusto classico (per intenderci non mi dispiace l' Earl Grey quando l' aroma di bergamotto è bello presente e non svaporato).
 
(per intenderci non mi dispiace l' Earl Grey quando l' aroma di bergamotto è bello presente e non svaporato).

uhmmm... ognuno ha i propri gusti... però vorrei darti un consiglio forse molto antipatico...

non dire mai a qualcuno davvero appassionato di tè che ti piace l'Earl Grey... è come dire a un cultore della birra che ti piace la Corona o a un amante del vino che ti piace il Tavernello...
 
Piacevole discussione che non suscita brividi di paura nè stanchezza da fatiche eccessive....ma...:roll:
in "camera caritatis"....non è che sveleresti il nome della terribile "acquavite di vino invecchiata in botti di rovere"?
(chiedo per un amico con la passione della chimica...:cool: )
 
... non dire mai a qualcuno davvero appassionato di tè che ti piace l'Earl Grey...
La passione in molti campi funziona come in politica (o nel calcio): essere appassionati può significare essere fratelli ma è altrettanto probabile scoprire di essere nemici giurati, perché la passione di per sé non è una scelta di campo ma un modo di approcciare qualcosa sentendosene profondamente coinvolti.

I turchi aromatizzano il té con la mela, nel corno d' Africa (ma credo anche altrove) si mette cannella e molto zucchero, sempre molto zucchero i mette in tutto il vicino oriente e nel nord africa, sempre da quelle parti si ama molto il té alla menta, nell' uso tradizionale russi nel loro samovar hanno un piccolo serbatoio per un té molto concentrato, lo tengono lì pronto e l' allungano con acqua calda (spillata dallo stesso samovar) prima di berlo, gli indiani aggiungono latte e spezie per l' ottimo té (chai) masala che gli ambulanti preparano e vendono nelle strade ecc ecc

Quando mi sono avvicinato al mondo del té come molti pensavo che la tradizione di riferimento fosse quella cinese e giapponese, per poi scoprire che è troppo "austera" per i miei gusti, mi piacciono le cose sapide e non i gusti troppo delicati, la mia scelta d' elezione sono i té neri indiani (assam e darjeeling), non amo il té verde, indulgo spesso in miscele ben meno nobili dell' earl grey tanto che l'unica miscela contenente in parte té verde che consumo è un cosiddetto "té della fortuna" in cui dentro c'é di tutto un po' compresi petali di fiori e farfalline di zucchero... :)
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.. il nome della terribile "acquavite di vino invecchiata in botti di rovere"? ...
Ohimé temevo questa richiesta, spero che siate indulgenti con il mio peccato, che forse più che averla acquistata è quello di averne apprezzato l' aroma, sia pure nei termini già descritti (dopo che ha perso un po' del sentore alcoolico).

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... " addio al celibato" per un amico, in Irlanda...andando di distilleria in distilleria,...
Recentemente sono stato a Praga dove sugli addii al celibato ne ho sentite "di ogni"... certo la spritz generation (come mi piace chiamarla) avrà pure tanti problemi ma ho l' impressione che sul lato del divertimento non abbia molto di che lamentarsi...
 
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