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NON dovrebbe ma è!
Per prenderlo devo togliermi lo zaino, appoggiarlo per terra, aprirlo, trovare il sacchetto, prendere il sacchetto, aprirlo, prendere il coltello e toglierlo da fodero.
Direi che è palese la "non immediata utilizzabilità" dell'attrezzo
A be', in in centro città cade il giustificato motivo, a meno che l'abbia portato dall'arrotino, il quale dopo avermelo riaffilato l'ha impacchettato per bene, sempre per ottemperare la "non immediata utilizzabilità".
Ed inoltre c'è lo scontrino del pagamento del lavoro, per cui c'è il giustificato motivo per il trasporto.
Mi viene poi da pensare a coltelli a serramanico anche SENZA doppio filo, che non hai la garanzia assoluta non venga vista come ARMA (propria) nel momento in cui ha un blocco e una punta acuta...lo dice nel primo video.
Esatto, il coltello a scatto (molletta) è considerato "arma", sempre, se per scatto intendiamo un meccanismo (di solito a pulsante) che apre la lama senza altro intervento.
La punta non è quasi mai citata, mentre il doppio filo sì (arma, addirittura da guerra, e c'è una discussione interessante cui vi rimando su questo forum, credo partita da un possessore di kukri...).
Perdonatemi ma non concordo con la risposta: da giurista ma anche dopo aver letto centinaia di risposte, anche qui sul forum, anch'esse assolutamente diverse, la risposta del "collega" è errata, profondamente, sia nel merito che nel diritto.
Nel diritto perchè consiglia di trasportare un coltello "in un contenitore", mentre è assodato dalla giurisprudenza in materia che è sufficiente "la non immediata utilizzabilità" dell'attrezzo, quindi è sufficiente che sia nel retro, in uno zaino p.e., e non immediatamente disponibile al proprietario-utilizzatore (p.e. in fondina in cintura).
Nel merito, perchè consiglia un coltello tipo "bushcraft" (che forse noi sappiamo cos'è - ho detto forse - ma la stragrande maggioranza del pubblico probabilmente no) per andare a funghi, mentre sappiamo tutti benissimo che l'eventuale agente accertatore non potrà esimersi dal contestare la presenza di un'attrezzo improprio per l'attività denunciata.
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P.S. e attenzione alle risposte su internet:.a meno che non siate un cliente pagante, è difficile che un avvocato dia un consulto esauriente e satisfattorio...diffidate, gente, diffidate
La questione coltello è intricata, pensi d aver capito tutto, poi hai dubbi di nuovo.
Almeno parlo x me.
Il tubo va preso con le pinze vero... Girano altri video di AVVOCATI che ti dicono essere vietato portare il coltello fuoricasa senza giustificato motivo in tasca O nello zaino O addirittura nel portabagagli !!!!!
Nel momento in cui è dentro lo zaino, come è ovvia la non immediata disponibilità, quindi parlare di porto non ha senso. nel baule ancora meno.
lo stesso avvocato dei video che ho postato ieri sostiene in un commento che non è mai riuscito a scagionare qualcuno con coltello tenuto in zaino sul treno ecc amenoché non c'è lo avesse con sé per motivi professionali.
Adesso forse sarà impreciso ma... Come inquadrare sta cosa...non è sicuro in malafede.
Nel momento in cui è trasporto non dovrei essere tenuto a giustificare nulla.
Tralasciando adesso casi limite tipo coltello in zaino dentro un bar o in gioielleria, lmao
Se mi dimentico una lama nel baule o nello zaino quindi non ho un alba di motivo da dimostrare per trasportarlo in quel momento che c'è il controllo, sono tenuto a "giustificarmi" oppure no? A me sembra assolutamente no.
Ma anche se non me lo dimentico, no lo stesso. Che vado dall arrotino sul rifugio a far legna o quello che è, se è trasporto, non sarei tenuto a dirti cosa faccio o non faccio della arma impropria,
Che sembra un parolone, ma un MANICO di scopa è un arma impropria.
Dovrei fornire il giustificato motivo per trasportare un manico di scopa nel baule ? Perché legalmente sono la stessa cosa armi improprie (una non è bianca l altra si ma sempre arma impropria è).
Perché nel momento in cui mi si dice che non è così, la concezione di porto e trasporto diventano sfumate, siccome in ogni caso mi verrebbe chiesto il giustificato motivo.
Anche la distinzione tra arma bianca impropria e arma bianca vera (propria), si basa essenzialmente sul 45 del TULPS, che è molto generico. Praticamente quello che ha lo scopo primario (anzi naturale e univoco lui dice ) di offendere pugnali stiletti baionette è arma, il resto no.
Poi ci sono le interpretazioni giuridiche.
Quindi arma (parlo di cose corte non spade katane ecc) è
punta acuta (che poi cosa vuol dire praticamente ogni coltello ha una punta)
Lama bloccata (quindi tutti fissi e i chiudibili con blocco cioè quasi tutti i coltelli lmao)
Doppio filo (come anche ad es coltelli da sub, non solo pugnali chiaramente da omicidio)
Il tipo di apertura non dovrebbe centrare nulla automatica o manuale. (Ma tu che invece sostieni che molletta apertura a scatto è arma)
Tutto bene (si fa per dire), salvo poi che a dare credito lui (questo avvocato), i coltelli a serramanico possono essere considerati arma anche senza il doppio filo ???
Insomma un coltello simil stiletto a un tagliente singolo è arma oppure no ? (Tipo il ti blade) ?
Anche qua casino che un comune mortale non sa come comportarsi (volendo non rischiare nulla ) manco volendo
Che si tratti di arma, di arma impropria o di oggetto atto ad offendere, purtroppo ti confermo che dovrai sempre giustificare il porto (che è una parola comprensiva di ogni azione od omissione con il quale il possessore ha l'oggetto nella sua disponibilità, con le modalità più disparate...).
Ed è appunto il luogo del fermo, le circostanze di questo e la tua giustificazione che daranno al magistrato (l'agente intervenuto è solo un mero accertatore) le basi per procedere o meno ad un'imputazione.
Tutto il resto è accademia e possiamo discuterne fino allo sfinimento.
Che si tratti di arma, di arma impropria o di oggetto atto ad offendere, purtroppo ti confermo che dovrai sempre giustificare il porto (che è una parola comprensiva di ogni azione od omissione con il quale il possessore ha l'oggetto nella sua disponibilità, con le modalità più disparate...).
Ed è appunto il luogo del fermo, le circostanze di questo e la tua giustificazione che daranno al magistrato (l'agente intervenuto è solo un mero accertatore) le basi per procedere o meno ad un'imputazione.
Tutto il resto è accademia e possiamo discuterne fino allo sfinimento.
In poche parole te porti un coltello fuori casa devi avere un motivo valido condivisibile e verificabile. Inoltre mentre ce l'hai devi trasportarlo quindi non averlo in tasca se non lo stai usando ma quel motivo ci deve essere.
Semplice e lineare.
A questo punto purtroppo uno che si vuole portare un coltello (bushcraft) fuori casa non rischiando nulla
O è nella sua proprietà
O sta andando a far legna in baita come wombat
Altri motivi difficile vederli
Ci sono termini che, a mio avviso, non è corretto utilizzare soprattutto se uno è del mestiere. Il termine "arma bianca" ai fini della giurisprudenza non è un termine corretto poiché esistono le "armi proprie" (e relative sotto classi), le "armi improprie" o di "oggetto atto ad offendere".
Arma bianca propria o Arma bianca impropria non si può sentire detta da un avvocato, da un pirla come il sottoscritto ci può anche stare ma non da un professionista.
Ci sono termini che, a mio avviso, non è corretto utilizzare soprattutto se uno è del mestiere. Il termine "arma bianca" ai fini della giurisprudenza non è un termine corretto poiché esistono le "armi proprie" (e relative sotto classi), le "armi improprie" o di "oggetto atto ad offendere".
Arma bianca propria o Arma bianca impropria non si può sentire detta da un avvocato, da un pirla come il sottoscritto ci può anche stare ma non da un professionista.
Si.
Ai fini pratici è anche molto peggio trasmettere il concetto che il giustificato motivo sia una cosa richiesta strettamente per il porto inteso come disponibiltà immediata.
In tasca praticamente.
Quando non è così. Dato che più che la porti in tasca o alla cintura più che la porti "trasportandola " il motivo lo devi avere.
Anche perché detta internos non fosse così, il coltello bushcraft potresti tirarlo fuori dallo zaino in mezzo al bosco chi vuoi che venga..sarebbe facile ..
Rimane il fatto che alla fine della fiera l amante del coltello bushcraft ha ben pochi margini di libertà direi quasi nulli (legalmente parlando)
A questo aggiungi che non è ancora chiaro se i coltelli a serramanico possono essere classificati come arma propria come quando perché... Almeno a me.
Va a sentimento dell'operatore e del giudice. Che è condizionato dall'ambiente e dalle opinioni prevalenti nella società.
Durante il servizio militare il mio Wenger 6 usi, 85 mm da chiuso, fu definito "arma propria da guerra". Il loro timore (che poi capii essere giustificato) erano i duelli rusticani in camerata.
Dopo il giuramento 4 su 5 avevano sfilati o pattade o zuave, ma i duelli rusticani li facevano lo stesso con i cucchiai martellati ed affilati, vai a capire perchè. Un passatempo ed una moda.
Anni dopo in montagna, tagliando il salame con un Buck 110, il CC che era presente lo chiamò con disinteresse "temperino".
Negli anni 80 non pochi escursionisti avevano un coltello alla cintura (tipo scout o con manico in cervo) e non se li filava nessuno, venivano visti al più come romanticherie, robe da ragazzi.
Del resto si vendevano i Fairbarn Sykes in centro a Milano. 35.000/45.000 lire, a seconda del fodero, e coltelli a scatto erano diffusissimi, li vendevano anche dal tabaccaio o dal ferramenta.
I CC erano più preoccupati per le armi da fuoco e l'eroina. La 'ndragheta a Milano faceva saltare un bar a notte, c'era poco tempo per tormentare gli escursionisti.
Per dire, nel mio liceo che aveva ottimi insegnanti ed era frequentato prevalentemente da bravi ragazzi, girava una Beretta 34 come reliquia.
Va a sentimento dell'operatore e del giudice. Che è condizionato dall'ambiente e dalle opinioni prevalenti nella società.
Durante il servizio militare il mio Wenger 6 usi, 85 mm da chiuso, fu definito "arma propria da guerra". Il loro timore (che poi capii essere giustificato) erano i duelli rusticani in camerata.
Dopo il giuramento 4 su 5 avevano sfilati o pattade o zuave, ma i duelli rusticani li facevano lo stesso con i cucchiai martellati ed affilati, vai a capire perchè. Un passatempo ed una moda.
Anni dopo in montagna, tagliando il salame con un Buck 110, il CC che era presente lo chiamò con disinteresse "temperino".
Negli anni 80 non pochi escursionisti avevano un coltello alla cintura (tipo scout o con manico in cervo) e non se li filava nessuno, venivano visti al più come romanticherie, robe da ragazzi.
Del resto si vendevano i Fairbarn Sykes in centro a Milano. 35.000/45.000 lire, a seconda del fodero, e coltelli a scatto erano diffusissimi, li vendevano anche dal tabaccaio o dal ferramenta.
I CC erano più preoccupati per le armi da fuoco e l'eroina. La 'ndragheta a Milano faceva saltare un bar a notte, c'era poco tempo per tormentare gli escursionisti.
Per dire, nel mio liceo che aveva ottimi insegnanti ed era frequentato prevalentemente da bravi ragazzi, girava una Beretta 34 come reliquia.
Si le leggi sono così vaghe in merito, di base TULPS art 30 e 45, e sul porto mi risulta poi la 110/75 solo un comma 4 righe in croce,
Che non specifica praticamente nulla.
Leggi che volendo puoi girarle quasi come vuoi, alla fine ti base sull interpretazione che va per la maggiore nei tribunali..e mettersi a fare discorsi e deduzioni diventa un gioco puramente astratto.
Dipende da periodo storico, luogo, se hai precedenti ecc.
Dubito che i CC e i giudici di Caserta si perdano dietro a un coltello in zone rurali a un escursionista quanto al nord.
Oppure vai a fare legna o comunque a "giocare" Nella tua proprietà, hai nello zaino segaccio e coltello, se ti fermano che stai passando in centro al paese è un conto, in aperta campagna magari un altro. A buon senso
A be', in in centro città cade il giustificato motivo, a meno che l'abbia portato dall'arrotino, il quale dopo avermelo riaffilato l'ha impacchettato per bene, sempre per ottemperare la "non immediata utilizzabilità".
Ed inoltre c'è lo scontrino del pagamento del lavoro, per cui c'è il giustificato motivo per il trasporto.
beh però il "giustificato motivo" serve per il PORTO, per il trasporto in teoria NO. Poi è chiaro che se sei imputato in un processo per aggressione e cerchi di entrare in tribunale con un coltello nello zaino è difficile che ti si accetti il "ma dopo devo andare a portarlo dall' arrotino che è qui all' angolo"
Poi però che si consideri ogni singolo cittadino anche modello un probabile accoltellatore mentre dall'altra parte diamo la libertà condizionata o l'obbligo di dimora a delinquenti pluripregiudicati magari senza fissa dimora fa pensare cci sia spesso malafede nella magistratura
Ad essere proprio precisi la legge ( a differenza delle armi da fuoco ) parla solo di porto e non viene menzionato il trasporto.
In ogni caso una recente sentenza della Cassazione ha affermato che un soggetto incensurato,anche se non riesce a giustificare perfettamente il motivo, puo' essere " perdonato " e si ritiene il fatto tutto sommato lieve, senza quindi condanna o pena con processo archiviato.
Viene quindi riconosciuta la causa di non punibilita' se non ci sono problemi nella condotta tenuta dall'uomo e l'importante dettaglio del non avere precedenti penali.
Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza 17 settembre – 13 novembre 2018, n. 51393
Presidente Di Tomassi – Relatore Della Liuni
Ritenuto in fatto
1. Con sentenza del 24/10/2017 emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Sondrio, Fe. Po. è stato condannato alla pena di Euro 2.000,00 di ammenda per il reato contravvenzionale ex art. 4 L. n. 110 del 1975, per avere portato fuori dalla sua abitazione senza giustificato motivo un coltello serramanico con lama lunga 10 cm e lunghezza complessiva di 22 cm.
Il giudice escludeva il giustificato motivo, rimarcando la scarsa credibilità delle giustificazioni addotte dal Po. in udienza e, comunque, la natura contravvenzionale del reato. Riteneva non ricorrere il caso di particolare tenuità, data la natura pericolosamente offensiva del coltello, mentre riconosceva l’attenuante del fatto di lieve entità, e – valutate tutte le circostanze del caso – le attenuanti generiche.
2. Avverso tale sentenza ha proposto ricorso per cassazione il difensore del Po., articolando tre motivi di gravame.
2.1. Inosservanza ed erronea applicazione della legge penale e carenza e manifesta illogicità della motivazione, con riferimento all’affermazione di responsabilità dell’imputato.
Nella prospettazione difensiva, il giudice avrebbe male interpretato la giustificazione resa dal Po. in merito alla detenzione del coltello – cioè la sua necessità per rimuovere dalle gomme dei veicoli dal medesimo commerciati i sassolini e la ghiaia che si incastrano nei solchi del copertone – affermando nell’impugnata sentenza che “è ben poco credibile che per un lavoro di officina si usi un coltello di quelle dimensioni”, in tal modo equivocando il senso della dichiarazione del Po., senza peraltro fornire alcuna ragione a sostegno della ritenuta poca credibilità.
Poiché l’assenza del giustificato motivo è prevista come elemento di tipicità del contestato reato, anche il dubbio circa l’esistenza del giustificato motivo si risolve in un dubbio sull’integrazione del fatto tipico, il che avrebbe dovuto condurre all’assoluzione dell’imputato.
2.2. Violazione dell’art. 606 lett. b) ed e) cod. proc. pen. in relazione all’art. 131 bis cod. pen.
Il ricorrente si duole della mancata applicazione del disposto dell’art. 131 bis cod. pen., mentre nella fattispecie ricorrevano tutti i presupposti di legge, sia oggettivi (contenute dimensioni del coltello, peraltro detenuto nella tasca dei pantaloni) che soggettivi, essendo il Po. incensurato.
Nell’impugnata sentenza non risulterebbe che il giudice abbia compiuto una valutazione di tali profili, essendosi limitato a escludere la ricorrenza del caso di particolare tenuità, per una ragione – l’offensività del coltello – che è requisito intrinseco della fattispecie contestata.
2.3. Violazione dell’art. 606 lett. b) ed e) cod. proc. pen. in relazione all’art. 133 cod. pen.
Ritiene il ricorrente che il giudice abbia applicato una sanzione eccessiva, nonostante il riconoscimento del fatto di lieve entità e delle circostanze attenuanti generiche; tale pena – discostandosi sensibilmente dal minimo edittale – avrebbe dovuto attivare un onere motivazionale specifico sulle ragioni che hanno condotto il giudicante a tale determinazione, che nella specie è stato disatteso.
3. Il Procuratore Generale ha concluso chiedendo che sia dichiarata l’inammissibilità del ricorso.
Considerato in diritto
1. il primo motivo di ricorso è infondato.
Il giudice non ha ritenuto convincente la dichiarazione resa dall’imputato in udienza quanto all’uso del coltello “per tagliare i tacchetti delle gomme”, ritenendo poco credibile che per un lavoro di officina (diversamente da quanto sostenuto nel ricorso circa la finalizzazione del coltello all’asporto di sassi e ghiaia dalle ruote dei veicoli Piaggio) debba farsi ricorso a un attrezzo di tali dimensioni, né l’attestazione della dimenticanza dell’oggetto in tasca è rilevante in tema di reati contravvenzionali, puniti anche a titolo di colpa.
Tale motivazione fornisce adeguata ragione della ritenuta assenza di giustificato motivo per il porto del coltello nella tasca dei pantaloni del Po.. Tale valutazione costituisce giudizio di merito sottratto al sindacato di legittimità della Corte di cassazione se sorretta da adeguata motivazione, immune da vizi logico-giuridici.
2. Risulta invece fondato il secondo motivo di ricorso, relativo all’esclusione del beneficio ex art. 131 bis cod. pen.
Infatti, la motivazione sul punto valorizza soltanto la “natura pericolosa¬mente offensiva dello strumento”, mentre è insegnamento giurisprudenziale che ai fini della configurabilità della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131 bis cod. pen., il giudizio sulla tenuità richiede una valutazione complessa e congiunta di tutte le peculiarità della fattispecie concreta, che tenga conto, ai sensi dell’art. 133, primo comma, cod. pen., delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza da esse desumibile e dell’entità del danno o del pericolo (Sez. U, sentenza n. 13681 del 25/02/2016 Rv. 266590). Tale affermazione si pone – inoltre – in evidente contrasto con il riconoscimento sia delle circostanze attenuanti generiche sia dell’attenuante del fatto di lieve entità. E neppure è stato considerato a tal fine il dato dell’incensuratezza del Po..
La sentenza deve di conseguenza essere annullata in relazione a tale aspetto e proprio le evidenziate considerazioni relative al riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e della lieve entità del fatto, nonché il rilievo dell’incensuratezza dell’imputato, consentono – ai sensi dell’art. 620, comma 1, lett. c) cod. proc. pen. – di riconoscere la causa di non punibilità invocata e di disporre, per tale ragione, l’annullamento senza rinvio.
Resta assorbito l’ultimo motivo.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché l’imputato non è punibile per particolare tenuità del fatto.
Io di legge so poco, ma non è che se non è vietato allora è pemresso? Il tizio della sentenza che riporti (grazie) difatto era in porto non in trasporto
Concordo, contro un orso non saprei quale tipo di coltello possa essere più efficace
Considerato lo spessore della pelliccia, la resistenza della pelle e l'eventuale deposito di grasso sottocutaneo, la vedo dura che una comune lama che ci portiamo nelle escursioni possa essere efficace.
Vero, infatti dice di cercare di colpirlo sul muso: naso, occhi, bocca etc.
Facile a dirlo, dubito a farlo: bisogna vedere se dopo un paio di zampate hai ancora il braccio o la mano intera.
Se un orso ti attacca di brutto, anche se uno fa tutto come da manuale, secondo me va solo a cu.. fortuna. Se ti va bene te la cavi, se no ciao.
Poi ovvio che se assumi comportamenti macroscopicamente sbagliati, tipo ti metti a correre o ti paralizzi per la paura, allora ti giochi anche quelle poche speranze che ti resterebbero.
Io sapevo che i grizzly sono solo uno dei tipi di orso bruno, famoso per essere il più grosso ed il più aggressivo.
Che gli orsi Europei siano meno aggressivi rispetto a quelli presenti negli USA (bruni, grizzly o neri che siano) può anche essere, ma per dirlo non si può usare il confronto fra numero di incidenti negli Usa e in Europa: in Europa gli incidenti sono praticamente inesistenti semplicemente perché gli orsi sono ormai praticamente spariti, ne restano pochi e confinati in piccolissime aree, generalmente marginali e a bassa densità di popolazione. Il Trentino però non risponde del tutto a questi criteri perchè ha una montagna intensamente abitata e frequentata, molto più di altre zone
Vero, infatti dice di cercare di colpirlo sul muso: naso, occhi, bocca etc.
Facile a dirlo, dubito a farlo: bisogna vedere se dopo un paio di zampate hai ancora il braccio o la mano intera.
Se un orso ti attacca di brutto, anche se uno fa tutto come da manuale, secondo me va solo a cu.. fortuna. Se ti va bene te la cavi, se no ciao.
Poi ovvio che se assumi comportamenti macroscopicamente sbagliati, tipo ti metti a correre o ti paralizzi per la paura, allora ti giochi anche quelle poche speranze che ti resterebbero.
Io sapevo che i grizzly sono solo uno dei tipi di orso bruno, famoso per essere il più grosso ed il più aggressivo.
Che gli orsi Europei siano meno aggressivi rispetto a quelli presenti negli USA (bruni, grizzly o neri che siano) può anche essere, ma per dirlo non si può usare il confronto fra numero di incidenti negli Usa e in Europa: in Europa gli incidenti sono praticamente inesistenti semplicemente perché gli orsi sono ormai praticamente spariti, ne restano pochi e confinati in piccolissime aree, generalmente marginali e a bassa densità di popolazione. Il Trentino però non risponde del tutto a questi criteri perchè ha una montagna intensamente abitata e frequentata, molto più di altre zone
Ma a dirla tutta il fatto che è appena successo non cambia le probabilità in gioco che restano basse. Per cui ad andare per monti saltuariamente, in gruppo, ecc non mi preoccupo per la cosa.
Se vai spesso, solo, in zone dove può esserci l incontro, conviene fare un porto d armi sportivo e portarsi qualcosa di molto più efficace dietro, legale o no.
Ma a dirla tutta il fatto che è appena successo non cambia le probabilità in gioco che restano basse. Per cui ad andare per monti saltuariamente, in gruppo, ecc non mi preoccupo per la cosa.
Se vai spesso, solo, in zone dove può esserci l incontro, conviene fare un porto d armi sportivo e portarsi qualcosa di molto più efficace dietro, legale o no.
Che le probabilità di incidente siano poche sono d'accordo e del resto è così anche negli USA, dove gli orsi li hanno ovunque.
Ma non è questo il punto del mio discorso.
Riflettevo su due cose diverse: sulla reale efficacia di difesa con un coltello in caso di aggressione da orso (ok, non puoi fare altro, ma da lì a dire che riesci a usarlo e che allontani l'orso...) e sul concetto di avvalorare la non pericolosità degli orsi europei usando il numero degli incidenti in Italia/Europa: se in Italia ed Europa gli orsi sono rari e confinati in zone molto limitate, per forza che gli incidenti sono pochi o assenti, però questo non dimostra che gli orsi europei non sono pericolosi, soprattutto se in qualche specifica area, come in Trentino, è in atto un aumento di popolazione.
Secondo me, se si vuole difendere l'orso, bisogna che anche la comunicazione venga fatta senza usare argomentazioni equivoche.
nota a margine: le pinze multiuso spesso sono molto piu' accettate che un coltello, quindi ai controlli vengono ignorate quasi sempre (sottolineo il quasi eh, non rischiate a random!!! non mi assumo responsabilita' ). specie se hai una vecchia bici o qualcosa con due viti che richieda una stretta.
Che le probabilità di incidente siano poche sono d'accordo e del resto è così anche negli USA, dove gli orsi li hanno ovunque.
Ma non è questo il punto del mio discorso.
Riflettevo su due cose diverse: sulla reale efficacia di difesa con un coltello in caso di aggressione da orso (ok, non puoi fare altro, ma da lì a dire che riesci a usarlo e che allontani l'orso...) e sul concetto di avvalorare la non pericolosità degli orsi europei usando il numero degli incidenti in Italia/Europa: se in Italia ed Europa gli orsi sono rari e confinati in zone molto limitate, per forza che gli incidenti sono pochi o assenti, però questo non dimostra che gli orsi europei non sono pericolosi, soprattutto se in qualche specifica area, come in Trentino, è in atto un aumento di popolazione.
Secondo me, se si vuole difendere l'orso, bisogna che anche la comunicazione venga fatta senza usare argomentazioni equivoche.
Si senza guardare agli americani, in Romania il campeggio libero è permesso ma fortemente sconsigliato con cartellonistica, causa orsi.
Dal 2016 al 2021 hanno ucciso 14 persone e ferito oltre un centinaio, e non perché l orso bruno rumeno è cattivo rispetto ai nostri bruni, ma perché i plantigradi li dovrebbero essere intorno agli 8000 esemplari.
Poi se ci sono differenze di temperamento tra un bruno nostrano e un orso americano forse ci saranno, ma i numeri sicuramente pesano di più.
Su l discorso animale, Premettiamo che dovresti preoccuparti molto di più mucche o rottweiler scappati di casa - anche se incroci cinghiale coi piccoli conviene cambiare rotta, o cigni (!) praticamente tutti gli altri animali selvatici non sono aggressivi (in condizioni di libertà di movimento, cioè se non bloccati senza via di fuga,allora si, come il tasso, ) verso l' uomo, da quanto mi risulta, amenoché l esemplare non sia stato allevato illecitamente, ma allora non è più selvatico.
Detto questo mi sembra che una lama tipica da escursionistica da 8-12cm non sia un opzione difensiva significativa contro un orso adulto. Anche perché se ne esci, dipende anche come ne esci. Poi come si dice dalle mie parti, qualcosa è qualcosa, niente è niente.
nota a margine: le pinze multiuso spesso sono molto piu' accettate che un coltello, quindi ai controlli vengono ignorate quasi sempre (sottolineo il quasi eh, non rischiate a random!!! non mi assumo responsabilita' ). specie se hai una vecchia bici o qualcosa con due viti che richieda una stretta.
sì però vedo che chi se la porta dietro ce l'ha attaccata alla cintura, o almeno le poche che ho visto (Leatherman). In tasca dei pantaloni si vede, non è molto comoda, e sfonda le tasche con il tempo. Forse in una tasca di un giubbotto o in un marsupio (ach, no, il marsupio mi fa venire in mente l'Opinel, e la benemerita... )
Si senza guardare agli americani, in Romania il campeggio libero è permesso ma fortemente sconsigliato con cartellonistica, causa orsi.
Dal 2016 al 2021 hanno ucciso 14 persone e ferito oltre un centinaio, e non perché l orso bruno rumeno è cattivo rispetto ai nostri bruni, ma perché i plantigradi li dovrebbero essere intorno agli 8000 esemplari.
Poi se ci sono differenze di temperamento tra un bruno nostrano e un orso americano forse ci saranno, ma i numeri sicuramente pesano di più.
Su l discorso animale, Premettiamo che dovresti preoccuparti molto di più mucche o rottweiler scappati di casa - anche se incroci cinghiale coi piccoli conviene cambiare rotta, o cigni (!) praticamente tutti gli altri animali selvatici non sono aggressivi (in condizioni di libertà di movimento, cioè se non bloccati senza via di fuga,allora si, come il tasso, ) verso l' uomo, da quanto mi risulta, amenoché l esemplare non sia stato allevato illecitamente, ma allora non è più selvatico.
Detto questo mi sembra che una lama tipica da escursionistica da 8-12cm non sia un opzione difensiva significativa contro un orso adulto. Anche perché se ne esci, dipende anche come ne esci. Poi come si dice dalle mie parti, qualcosa è qualcosa, niente è niente.