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Ciao Gentaglia,
Lo scorso Weekend ho trascorso due splendidi giorni in natura con un po’ di amici, e ho davvero voglia di condividere con voi i bei momenti trascorsi con l’aiuto di un po’ di foto.
Sveglia alle 4:00
Alle 4:30 mi vedo con @Ory e si parte alla volta del bosco.
La meta è l’ormai celebre Trebbana, un piccolo paradiso divenuto tappa fissa per i bushcrafter di centro italia e non solo.
Arriviamo presto ma qualcuno ci ha preceduto!
Michael e @nptt sono già nel bosco e hanno acceso il fuoco sfruttando l’area di un campo base di passati raduni
Inutile attendere l’ora di pranzo, Michael dà il via alle danze con un po’ di pollo.
Dopo poco più di un ora finalmente arrivano il resto dei ragazzi, ci spostiamo in una zona non troppo lontana e iniziamo i lavori per organizzare i vari bivacchi.
Michael non resterà a dormire per cui se la spassa a modo suo
Ory ed Elia si sistemano in amaca
@Kalisva (Mitch) , Jacopo e Andrea si sistemano a terra, sfruttando dei tarp per ripararsi, ma sistemare un telo sopraelevato richiede un po’ di peripezie, Andrea ha pescato la pagliuzza corta, sta a lui sacrificarsi!
Ognuno sistema gli zaini vicino ai propri bivacchi, ed un po’ alla volta vengono svuotati mano a mano che il campo prende forma.
Ory ed Elia si sono sistemati in amaca e quindi hanno terminato i lavori prima degli altri, ma non è ancora il tempo di cazzeggiare per cui si mettono subito al lavoro e costruiscono un piccolo affumicatoio per la pancetta.
E’ tarda mattina, e la vecchia madre ci regala lo spettacolo magico della neve, che in mezzora trasforma tutto ciò che ci circonda.
Adoro camminare nel bosco innevato, è uno dei momenti che mi fa amare la natura più di ogni altra cosa.
Io e @BuDD abbiamo deciso di fare un rifugio naturale per due che abbiamo visto nel manuale di Ray Mears, per l’escursione abbiamo portato due strumenti da taglio a testa (cosi @Crafter non potrà più fare appunti sulla percentuale imbarazzante di 3/4 coltelli a persona! ) , ed entrambi abbiamo optato per portare un grosso coltello e una sega.
Nel frattempo il piccolo campo di mitch, jacopo ed andrea ha preso forma.
E’ piccolo, caldo, protetto, e tutti e tre si sono sistemati in maniera comoda e riparati dal vento, bello, mi piace.
Faccio un giro al campo dove si trovavano Michael e Nptt, Michael andrà purtroppo a casa ma Nicola e Wally resteranno, e Nicola si è sistemato qui, impostando un piccolo bivacco individuale che mi piace davvero molto!
Un tarp sistemato basso, e davanti un piccolo fuoco sistemato davanti ad un riflettore fatto con una coperta alluminata, che lo protegge dalla neve e dal vento ma al contempo ne riflette il calore.
Nel frattempo proseguono i lavori, bisogna fare legna e le braccia non mancano.
Non mancano nemmeno gli attrezzi.
@Tibo1980 ha passato diverso tempo alla casa rifugio di trebbana perché si è prodigato per farci da mangiare per quasi due giorni, ma non ha perso occasione per trascorrere del tempo nel bosco per dispensare qualche cazzata delle sue e spaccare un po’ di legna.
La piccola accetta Gransfor Bruk di Andrea è leggera, maneggevole, e molto cazzuta.
Nel frattempo l’affumicatoio di Ory sta lavorando a pieno ritmo così si decide di tirare fuori l’asso…
E’ una goduria lavorare nel bosco sapendo che ogni volta che si torna al campo si verrà accolti da questo splendido profumo che quasi si fa sentire anche tramite le foto…
Ory è giustamente soddisfatto del lavoro e dei continui attacchi atti a sottrarre la pancetta dall’affumicatoio.
Ma il sorriso dura poco, il supermegagiga pezzo di pancetta inizia a sudare grasso come un obeso che fa gli squat in sauna, e dopo poco accade…..
Per fortuna è stato sufficiente togliere un po’ di fronde e rimetterne di nuove, in più le cibarie hanno assunto un tocco più allegro dopo essere state lambite dalle fiamme, e tutti godono.
Lo shelter mio e di Budd ha preso forma ed è quasi finito.
Abbiamo usato tre lunghi pali come telaio, della corteccia come tettoia, come giacigli uno strato di rami e fronde, e dato che non avevamo grossa disponibilità di fronde per ricoprirlo, per evitare di tagliarne dagli alberi abbiamo optato per utilizzare ognuno il suo poncho occhiellato.
Completa l’opera una buona scorta di legna recuperata da Budd e sistemata a mo’ di riflettore.
Budd che abbraccia il suo migliore amico.
Ed io.
Vi garantisco che è molto comodo, era spazioso il giusto per stare sdraiati comodamente, molto riparato, il fuoco ci scaldava e se avessimo fatto un riflettore per il verso sarebbe stato da 10 e lode.
E’ un rifugio che consiglio.
Mi faccio un giro nella zona con qualcuno dei ragazzi.
Sono brutti, scurrili, scorreggioni, puzzano....e io li adoro per questo!
Smette di nevicare e arriva la nebbia, e questi luoghi, abbracciati dalla foschia, acquistano una nuova magia, ma non meno affascinante di prima.
Il weekend nel bosco è troppo blando, senza coltelli da campo!
Sono tre custom e hanno voglia di una bella competizione di chopping.
A Sx Verro AllRound Knife, acciaio 1050, forgiato da @henri su mio disegno (a breve una recensione), al centro il coltello di Budd, K720, un po’ parang e un po’ chopper da competizione, a Dx il bowie di Jacopo, in C70.
20 colpi a testa su un abete caduto.
I colpi li ho dati tutti io e senza risparmiarmi, è un bel testa a testa, Verro sembra aver fatto qualcosa più degli altri ma credo sia solo perche col mio coltello sono più preciso che con i due appena impugnati, sembra proprio un bel pareggio a tre!
Al campo comunque girano altri strumenti pericolosi.
Per il resto del pomeriggio, a parte aver rifinito i bivacchi e fatto un altro po’ di legna, abbiamo giustamente cazzeggiato.
La sera un bella sorpresa ci attende.
All’eremo di trebbana ci sono altri amici venuti per trascorrere un weekend in natura, ma scaldati dal tepore del caminetto, ci troviamo tutti in casa, si brinda e si ride.
Ma soprattutto se magna! Tibo er pizzaiolo ci da dentro a sfornare una pizza dopo l’altra.
Dopo esserci saziati e dissetati si torna nel bosco.
Ha smesso di nevicare e l’aria è “frizzante”, ci sono al momento zero gradi e la temperatura è destinata a scendere, in più la foschia rende tutto molto umido; insomma se qualcuno ha preso male le misure coi bivacchi o coi sacchi a pelo stanotte ci sarà modo di tremare.
Ecco due scatti che mostrano bene la prospettiva del bivacco di Nptt dall’interno.
Il piccolo forno a legna genera più calore di quello che si potrebbe pensare, ne ho uno simile della Bushcraft Essential e da quella distanza, col riflettore a proteggere la fiamma e il corpo dal vento, scommetto che Nicola sentiva un bel calore. Good job!
La notte la temperatura non è scesa oltre i -3 -4 gradi, nulla di proibitivo da affrontare con un sacco a pelo adeguato.
E comunque il sacco a pelo non è il solo che possa tenervi caldi, guardate qui.
Secondo voi scalda di più un Carinthia Defence 4 (temp. Estrema -30) oppure un latte di suocera coi suoi 70֯ ?La risposta potrebbe non essere così scontata!
La mattina scorre lentamente fra chiacchiere, attività varie, e risate.
Mitch ascolta intensamente le cazzate che diciamo mentre si rilassa con la pipa e un the.
Ha dormito coperto dalla sua immancabile coperta di lana dell’esercito, riparato con un mezzo lavvu, un singolo poncho dell’esercito polacco.
Andrea si prepara una forchetta per gli spaghetti che ci attendono a pranzo.
Mitch vuole preparare un po’ di riso mentre aspettiamo il pranzo, ottima idea, decidiamo di cuocerlo su una torcia svedese.
Il coltello di BuDD si è dimostrato ottimo per sfrondare e sramare, tagliare la pancetta, e ora si rivela perfetto anche per dividere in 4 il legno della torcia svedese.
Prepariamo molti trucioli e legnetti fini per far avviare la torcia.
Asportiamo la parte centrale per aumentare il circolo d’aria e incidiamo varie tacche nei 4 legni in modo da facilitarne l’accensione.
Poi interriamo parzialmente i 4 ciocchi in modo da stabilizzarla ed evitare che i legni si aprano o cadano durante la combustione.
Sarebbe una buona idea legare i ciocchi con un fil di ferro o altro ma se eseguita correttamente la torcia svedese funziona perfettamente anche senza.
L’acqua bolle in pochissimo tempo ed il riso cuoce perfettamente.
Il resto della mattina è volato, siamo andati a pranzare alla casa in modo da salutare gli altri amici, poi abbiamo lentamente smontato il campo.
A sx Jacopo, io, Mitch, e Andrea.
Io e Budd
Trebbana ci saluta con la vecchia signora di 450 anni accarezzata dalla neve.
Proprio nel momento in cui avevamo gli zaini in spalla pronti a partire, sono giunti al campo alcuni dei ragazzi della casa, così ci siamo incamminati assieme.
Tibo il brigante.
Mitch il mountain man.
Foto di gruppo parziale alla croce di vetta
Quando scrivo questi report rivivo parzialmente, grazie alle foto, le splendide emozioni provate nel weekend, a volte mi sembra di sentire gli odori, i sapori e i rumori del bosco; ed inevitabilmente, quando giungo alle ultime foto che mostrano il ritorno alla città, provo la stessa malinconia percepita mentre tornavo a casa….
Un buon pretesto per programmare e fantasticare sulla prossima escursione.
Spero di non avervi annoiato, e magari chissà, anche voi avete provato qualche emozione “boschiva”, sarebbe davvero bello.
Ciao, alla prossima piccola grande avventura.
Gabry
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