Caccia con arco e freccia

Scusate, cominciamo a definire che cosa è l'etica:
  1. Dottrina o indagine speculativa intorno al comportamento pratico dell'uomo di fronte ai due concetti del bene e del male; com., morale, spec. professionale.
o anche
L'etica è la disciplina che cerca di studiare e definire in modo oggettivo e razionale regole che consentano di distinguere i comportamenti umani in buoni (o giusti) e cattivi (o sbagliati).
l'affermazione che la caccia con le frecce sia "piu etica", a valle delle due definizioni, se la moderna etica venatoria prevede che si procuri al selvatico una fine rapida e, per quanto possibile, la meno dolorosa e angosciante che si possa, allora mi sembra chiaro che la caccia con l'arco non è l'ideale.
Con l'etica non c'entra nulla la durata dell'appostamento o che altro.
Inoltre, e qui ci vedo ignoranza e pregiudizio, la caccia con l'arco, oggi, mi risulta si pratichi agli ungulati, e qui "andartene in giro per boschi a smitragliare a qualunque cosa si muova come fa qualche asino di cacciatore col fucile", mi si permetta, è la più grande cazzata messa per iscritto su questo 3ad, significa non sapere nulla di caccia se non per sentito dire o per letture discutibili a riguardo. Ci sono differenze tra cacciatori, chi va a caccia di ungulati non può permettersi di smitragliare a destra e a manca, deficienti di quel tipo esistono, ma più nella caccia generica, quella ai fagiani di allevamento, delle riserve pronta caccia dove la jeep con i fagiani arriva 10 minuti prima dei "cacciatori", ne caccia un paio nei pochi cespugli presenti in modo che il cane li trovi senza difficoltà, almeno lui un pochino ci gode, quando poi magari i "cacciatori" sbagliano un tiro elementare.
Chi va ad ungulati ci va in silenzio, piano, cerca il colpo risolutore fin da subito, secondo la retorica frase di "one shot, one kill" , ma con il condimento delle parole quick and clean.
Spero di avere chiarito i punti.
 
l'affermazione che la caccia con le frecce sia "piu etica", a valle delle due definizioni, se la moderna etica venatoria prevede che si procuri al selvatico una fine rapida e, per quanto possibile, la meno dolorosa e angosciante che si possa, allora mi sembra chiaro che la caccia con l'arco non è l'ideale.

Concordo, è difficilissimo che una freccia possa essere letale in tempi rapidissimi.

Me ne accorgo quando tiro alle famose sagome, dove le freccie colpiscono un po' ovunque e raramente in punti letali (ammesso poi che lo siano...).

Quindi per me la caccia con l'arco, specialmente ad animali grandi (cervi, caprioli, cinghiali) provoca maggiori sofferemze di una fucilata ben assestata.

Quindi continuo a tirare solo alle sagome :biggrin:
 
@

olasvadas

io personalmente non andrei a caccia se non per caso di estrema necessità, ma posso tollerare chi va, cattura qualcosa da mettere in pentola e se ne torna a casa. questa è la MIA etica, non pretendo che altri la condividano, anche perchè ciò che è lecito fare oppure no lo decide la legge, poco importa quello che penso io o chiunque altro. io non ho generalizzato e ho parlato dei comportamenti di CERTI cacciatori,comportamenti che anche tu ammetti. se poi a te che sei cacciatore irrita che vengano criticati quei cacciatori che tu stesso critichi da "non cacciatori" è un problema tuo, io non mi riferivo a te dato che non ti conosco e non avrei motivo per farlo. ma di personaggi come quelli che ho descritto ne ho incontrati diversi. per quel che riguarda il tono della tua risposta gentilmente, in futuro evita. grazie.
 
Banalmente è una questione legata alla micidialitá della caccia con l'arco e alla silenziosità della pratica. La caccia con l'arco deve, per quanto possibile, portare il cacciatore a distanze minime dall'animale, diciamo 30 metri massimo, per poter sfruttare al meglio la potenza del complesso arco-freccia e avere la massima precisione di tiro verso le aree vitali, giacché il rischio di ferimenti e agonie lunghe e dolorose sono più elevate che con le armi da fuoco.
L'altro punto è la mancanza di rumorosità, che impedisce ad eventuali controllori di sentire il colpo e di avvicinarsi rapidamente al luogo frequentato dal cacciatore. È il motivo per cui sono proibiti in Italia molti piccoli e poco rumorosi calibri tipo il 22lr ed il 22Hornet. Su YouTube ci sono una marea di filmati di caccia con l"arco, pratica difficilissima e affascinante, che comunque prevede, al pari di tutte le altre pratiche venatorie legali, porto d'armi, libretto regionale e tasse pagate. Da queste ultime cose non si può comunque fare a meno.
Aggiungo che per praticare questo tipo di caccia la cosa migliore sarebbe di farla avendo un cane da traccia al seguito, per minimizzare i tempi di ritrovamento del capo ferito.
Ma il fatto di doversi avvicinare tanto all'animale dovrebbe essere un fatto positivo, specialmente nella caccia di selezione. Il cane da traccia quanto addestramento deve fare prima di essere utilizzato sul campo?
Non sono un animalista eh, però ho grosse difficoltà a considerare la caccia uno sport ed enormi difficoltà a considerarla un'attività eticamente valida, al di fuori delle attività di controllo/contenimento e selezione.
Il tiro con l'arco è bello anche al bersaglio. Qui dalle mie parti ci sono un paio di posti dove lo fanno. A caccia non ho mai visto andarci nessuno però.
Mai scritto che la caccia è uno sport. Anche secondo me è una bestemmia dire una cosa del genere. Uccidere NON può essere un passatempo! Se lo si fa per sussistenza è un altro discorso.
io tiro (principalmente con la balestra),ma non sono un cacciatore, tuttavia per pura curiosità nel tempo mi sono interessato alla teoria dietro la caccia con le frecce.
chiaramente il principio per l'uccisione funziona in maniera diversa rispetto alle armi da fuoco, proprio perchè come hai detto tu le frecce non hanno "potere di arresto", ovvero l'energia che si disperde nel bersaglio è molto minore,e non sono in grado di creare uno shock letale. tuttavia le frecce , munite di broad arrow adeguate, provocano ferite enormi. questo significa che l'animale, se non colpito in area vitale morirà unicamente in seguito al progressivo sanguinamento, che richiederà molto tempo in alcuni casi, anche se molto spesso basteranno pochi minuti. esistono delle posizioni e tecniche da conoscere per colpire nella maniera più efficace possibile. la caccia con le frecce è "piu etica"(se vogliamo dare un significato a questa espressione) perchè richiede lunghi tempi di appostamento per un singolo tiro, non puoi certo andartene in giro per boschi a smitragliare a qualunque cosa si muova come fa qualche asino di cacciatore col fucile. quello della difficoltà superiore del tiro con le frecce rispetto alle armi da fuoco è un concetto ormai un po' superato, oggi esistono sistemi grazie ai quali sbagliare il tiro è molto difficile. in ogni caso per cacciare cinghiali con le frecce ti dovresti mettere al riparo dalle possibili reazioni della bestiola,visto che se caricano dopo essere stati colpiti riescono tranquillamente a restituirti il favore .interessante il fatto che ci siano persone che cacciano con le frecce anche prede molto grosse, alci, grizzly, ippopotami, elefanti....se fai un giro su youtube trovi centinaia di filmati.
Si, ma vorrei capire se alla fine prendendo entrambi i polmoni, l'animale inizia a perdere coscienza quasi subito per il minor apporto di ossigeno o se quello avviene solo dopo parecchi minuti. Ho letto di alcuni cervi che dopo essere colpiti avevano ripreso a brucare, ma sono cavolate o magari succedono ste cose? Per quello sarebbe da sentire uno che va spesso a caccia con l'arco. I video su youtube li ho visto e nonostante non si possa dire niente sulle capacità di alcuni arcieri, trovo disgustoso ogni volta come festeggiano e maneggiano l'animale morto. Io capisco la "soddisfazione" dopo aver fatto ore di appostamenti, ma da l'idea che loro vadano li solo per giocare...mah. Quelli sugli ippopotami ed elefanti non li guardo neanche perché li vanno palesemente a divertirsi.
Forse perchè siamo una Regione Autonoma (Sardegna) e abbiamo deciso che l'animale deve avere la possibilità di fuggire in caso di pericolo. Uno sparo permette alla preda di capire immediatamente che è sotto minaccia. L'arco e la freccia non producono nessun rumore non permettendo all'animale di scappare in tempi rapidi.
In verità molti animali scattano quando sentono scoccare una freccia. A meno che non si vada abbastanza vicini con gli archi tradizionali o si utilizzino gli archi compositi c'è la possibilità di mancarlo perché si abbassa per saltare. Con il fucile penso sia più difficile per loro scappare
Scusate, cominciamo a definire che cosa è l'etica:
  1. Dottrina o indagine speculativa intorno al comportamento pratico dell'uomo di fronte ai due concetti del bene e del male; com., morale, spec. professionale.
o anche
L'etica è la disciplina che cerca di studiare e definire in modo oggettivo e razionale regole che consentano di distinguere i comportamenti umani in buoni (o giusti) e cattivi (o sbagliati).
l'affermazione che la caccia con le frecce sia "piu etica", a valle delle due definizioni, se la moderna etica venatoria prevede che si procuri al selvatico una fine rapida e, per quanto possibile, la meno dolorosa e angosciante che si possa, allora mi sembra chiaro che la caccia con l'arco non è l'ideale.
Con l'etica non c'entra nulla la durata dell'appostamento o che altro.
Inoltre, e qui ci vedo ignoranza e pregiudizio, la caccia con l'arco, oggi, mi risulta si pratichi agli ungulati, e qui "andartene in giro per boschi a smitragliare a qualunque cosa si muova come fa qualche asino di cacciatore col fucile", mi si permetta, è la più grande cazzata messa per iscritto su questo 3ad, significa non sapere nulla di caccia se non per sentito dire o per letture discutibili a riguardo. Ci sono differenze tra cacciatori, chi va a caccia di ungulati non può permettersi di smitragliare a destra e a manca, deficienti di quel tipo esistono, ma più nella caccia generica, quella ai fagiani di allevamento, delle riserve pronta caccia dove la jeep con i fagiani arriva 10 minuti prima dei "cacciatori", ne caccia un paio nei pochi cespugli presenti in modo che il cane li trovi senza difficoltà, almeno lui un pochino ci gode, quando poi magari i "cacciatori" sbagliano un tiro elementare.
Chi va ad ungulati ci va in silenzio, piano, cerca il colpo risolutore fin da subito, secondo la retorica frase di "one shot, one kill" , ma con il condimento delle parole quick and clean.
Spero di avere chiarito i punti.
Io vedo molti video di caccia al cinghiale e al cervo con i cani che ti lasciano spiazzato sinceramente e lì il termine "one shot", quick e clean non penso sappiano neanche cosa sia (ovviamente non dico che siano tutti cosi). Io non ho un'alta stima del mondo venatorio in Italia, ma spero sempre nei cacciatori con etica che sanno quello che fanno. Comunque sbagliare colpo è possibile in tutti e 2 i modi quindi possibilità di ferimenti non si possono escludere e ok, la morte dell'animale con l'arco deve avvenire per sanguinamento, ma in quanto tempo perde coscienza e quindi non soffre più se colpito bene?(visto che non sempre è immediato neanche con il fucile)
Inoltre nella piccola selvaggina mi sembra che quasi sempre i colpi inferti con una punta apposita (non affilata) la morte sia immediata date le loro piccole dimensioni in rapporto all'energia che si riesce ad imprimere generalmente sulla freccia. A sto punto non si può considerare più etico l'arco per questi animali dato che hanno più possibilità di scappare e si evitano rosate di pallini in piombo che avvelenano la fauna (se sopravvivono) e quindi gli ecosistemi?
Allora, io sono iscritto alle 3 principali federazioni di tiro con l'arco (Fitarco,Fiarc,Fidasc) pratico le gare di simulazione venatoria, dal 1997, qualche volta sono andato anche a caccia sia col ricurvo che con il compound; riguardo alla caccia puoi chiedere all' AICA, associazione prettamente di cacciatori con l'arco, ti sapranno dare tutte le delucidazioni che ti interessano, come libro ti consiglio: "Il libro del cacciatore con l'arco" che parla prettamente della caccia con l'arco in Italia, sempre che lo stampino ancora; la realtà USA e molto diversa dalla nostra e molto meno burocratizzata!! Nel caso prima iscriviti ad una compagnia e fai un corso base di tiro con l'arco, per andarci a caccia devi padroneggiare molto bene l'attrezzatura; non è detto poi che un ottimo arciere sia anche un buon cacciatore con l'arco.
Intendi il libro di Vittorio Brizzi? Si l'ho letto quello, ma mi ha lasciato un po perplesso per alcune cose, nonostante condivida molti punti. Aveva scritto dell'influenza dei cicli lunari sulle attività degli ungulati (??), di raccogliere appena si vedono le feci degli animali per sentire quanto sono "fresche" (cosa assolutamente da evitare a meno che non si abbiano dei guanti) e altre cose che non ricordo.
Comunque si grazie avevo valutato di iscrivermi ad una compagnia vicino casa se combino. Posso chiederti quali sono le differenze tra le 3 federazioni?
 
Se vai sul sito di ognuna, spiegano dettagliatamente il tutto, in breve: Fitarco, sotto l'egidia del CONI, fa tutti i tipi di tiro al bersaglio autdoor e indoor e negli ultimi anni una sola tipologia di gara sulle sagome 3D, Fiarc slegata dal CONI fa solo gare su sagome 3D (4 tipologie di gara con diverse modalità), Fidasc iscritta al CONI fa due tipologie di gara su 3D, forse la più vicina alla vera simulazione di caccia, viste le distanze di tiro esigue e i punteggi che premiano principalmente i punti vitali.
 
in b4 gambe a spillo

robin-travestito-960x573.jpg


per il discorso etica e natura IMHO sarebbe da aprire un thread a parte. i cacciatori non fanno proprio bene all'animale a cui tirano, ma non avete idea dei danni che possono fare certi birdwatcher per una foto in piu'

altra cosa: la pesca con l'arco e' vietata praticamente ovunque.
 
Mettiamo per ipotesi assurda (poi non saprei visti i tempi) che devo andare a caccia per sostentamento e ho avvistato molti cinghiali.
Ho un arco e ipotizziamo che lo sappia usare bene.
Un cinghiale basta e avanza.
Ho localizzato il bestione, lo aggiro furtivamente, lo colpisco e per una botta di c*** al primo colpo va a terra.
Che faccio aspetto delle ore che muoia dissanguato? O aspetto giorni in stile varano di komodo?
Non ha molto senso.
Tanto avevo già deciso di sfamarmi a discapito della vita di un animale.
E poi aspettare vuol dire dare tempo ad altri di rubartelo.
 
Mettiamo per ipotesi assurda (poi non saprei visti i tempi) che devo andare a caccia per sostentamento e ho avvistato molti cinghiali.
Ho un arco e ipotizziamo che lo sappia usare bene.
Un cinghiale basta e avanza.
Ho localizzato il bestione, lo aggiro furtivamente, lo colpisco e per una botta di c*** al primo colpo va a terra.
Che faccio aspetto delle ore che muoia dissanguato? O aspetto giorni in stile varano di komodo?
Non ha molto senso.
Tanto avevo già deciso di sfamarmi a discapito della vita di un animale.
E poi aspettare vuol dire dare tempo ad altri di rubartelo.
Se, sempre per botta di c.....o, lo prendi zona cuore/polmoni, il cinghiale, diciamo di taglia media 50kg, in meno di un minuto è passato a miglior vita, la caccia con l'arco, ancora di più che col fucile, non può essere banale, a prescindere dal fatto che quello che caccio mangio, la caccia va praticata con attrezzatura e preparazione adeguata, sia tradizionale che tecnologica; se praticata in caso di sopravvivenza co attrezzi di fortuna, quello è tutto un'altro paio di maniche, in quel caso magari mi dedico ad animali meno pericolosi e più abbordabili.
 
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olasvadas

io personalmente non andrei a caccia se non per caso di estrema necessità, ma posso tollerare chi va, cattura qualcosa da mettere in pentola e se ne torna a casa. questa è la MIA etica, non pretendo che altri la condividano, anche perchè ciò che è lecito fare oppure no lo decide la legge, poco importa quello che penso io o chiunque altro. io non ho generalizzato e ho parlato dei comportamenti di CERTI cacciatori,comportamenti che anche tu ammetti. se poi a te che sei cacciatore irrita che vengano criticati quei cacciatori che tu stesso critichi da "non cacciatori" è un problema tuo, io non mi riferivo a te dato che non ti conosco e non avrei motivo per farlo. ma di personaggi come quelli che ho descritto ne ho incontrati diversi. per quel che riguarda il tono della tua risposta gentilmente, in futuro evita. grazie.
A me l'affermazione suonava ancora un filino troppo generica, infatti ho specificato ed evidenziato quali tipi di cacciatori sono coinvolti in certi tipi di comportamento.

Heimdal, non conosco skills e background, ma trovo un pochino fantascientifica la tua: ipotesi: "Mettiamo per ipotesi assurda (poi non saprei visti i tempi) che devo andare a caccia per sostentamento e ho avvistato molti cinghiali. "
Un quadro come quello che hai dipinto è molto, ma molto shtf, per arrivare a quanto tu dici dobbiamo essere in epoca anarchica totale, di povertà assoluta tale da spingere il chiunque inesperto a tentare la caccia.
Vedo il tutto di difficilissima realizzazione. Se si è di città, c'è da andare là dove c'è la selvaggina, i locali, tenderanno a combattere l'invasione di estranei, proteggeranno le loro risorse, che siano davvero loro o le considerino come tali, andare per territori altrui a caccia o a bracconare, come verrebbe inteso dai locali, con l'arco sarebbe cosa che potrebbe succedere nel giro di anni parecchi anni da un qualche teotwaki. Prima non devono più esserci in giro armi e munizioni.
Tanti anni fa, poi, in Romagna, durante un giro di visite conoscitive, la madre di un cacciatore locale ci chiese senza peli sulla lingua se fossimo quelli venuti a rubare i loro caprioli. Pensa se diventassero preziosa risorsa alimentare quanto sarebbero attenti agli estranei. Vedrei la caccia come missione di infiltrazione in territorio nemico, missione caccia ed esfiltrazione, pericoloso, molto pericoloso

"O aspetto giorni in stile varano di komodo?" Meglio dargli un colpo di grazia con una seconda freccia. La vitalità animale è incredibile, ci sono stati cinghiali che ancora poche decine di secondi prima di morire hanno ferito, anche gravemente, o hanno tentato di ferire il cacciatore che andava a dar loro il colpo di grazia col coltello. E piu grossi sono più sono pericolosi.

Suggerisco di superare le avversioni e diventare amico, molto amico di cacciatori a cui andare a chiedere un po' di carne quando è il momento, rendendosi utili ai cacciatori o pagando in qualche modo per il prezioso cibo.
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Cane da traccia, ci vuole un sacco di passione, è una disciplina tostissima all'interno delle attività venatorie, perché definire la caccia uno sport a me fa schifo, anche se, durante la caccia si possono praticare alcune attività facenti parte di attività sportive diverse.
Il legame cane padrone deve essere fortissimo, tanto che c'è chi ha la cuccia ai piedi del letto, comunque, è così poco banale come attività che quando serve si chiamano degli iperspecialisti per recuperare la selvaggina e la situazione.
 
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La vitalità animale è incredibile, ci sono stati cinghiali che ancora poche decine di secondi prima di morire hanno ferito, anche gravemente, o hanno tentato di ferire il cacciatore che andava a dar loro il colpo di grazia col coltello. E piu grossi sono più sono pericolosi.

Ma per il "colpo di grazia" non è meglio una seconda fucilata?

Se il cinghiale è bello grosso, immagino serva anche un coltello bello grosso (o lungo)...
 
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Da ragazzo mi ero interessato alla cosa, avevo un arco con carrucole da 45 lb con cui mi allenavo.
Non sono mai andato a caccia perchè mi ero detto che prima di prendere la licenza o comunque provarci, avrei dovuto raggiungere una precisione (anche per un secondo tiro) che non ho mai raggiunto. Non so, sarà stata la tecnica sbagliata, o l'arco che non era dei più sofisticati.
Ho poi smesso per un motivo molto semplice, un mio amico riuscì ad assistere ad un abbattimento. O meglio, dopo un po' che l'animale (un cinghialotto) urlava, se ne andò lasciando il gruppo.
Credo avessero usato un arco ricurvo, ma molto potente, e punte ovviamente da caccia.
Non so, secondo me prima degli ungulati in caso di crisi alimentare, mi dedicherei alle nutrie.
(Cosa che temo qualcuno faccia già, con un cappio metallico attaccato ad un'asta).
 
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domanda stupida: come se la caverebbero alcuni calibri "bellici" e non solo con un cinghiale? ad es .22, .45, 5.56 nato, 7.62*39, 7.62*25 tokarev, 9*19 e 9*21?
Sicuramente @olasvadas sarà più preciso ma per il cinghiale 7.62x39 (russia) o 7.62x51 (nato) o 30.06 (M1 Garand) ok, il primo con palle morbide ad espansione ed in ordine inverso di preferibilità :), 5.56 Nato boh/ni/non sò/chi sà/forse :cool:

Calibri da pistola contro un cinghiale ? No grazie, preferirei vivere :) oddio forse un .45 Hollow Point doppiato ma preferirei non vederlo dal vivo.

Considera che molti vanno con un 12 palla secca con pesi variabili da 26/28 a 40/45gr.

Occhio che io sono un cacciatore "teorico", nel senso che non pratico la caccia, io caccio "bersagli" (di varia natura e materiali ma "morti" all'origine :biggrin:) ma, oltre a interessarmi l'argomento, ho avuto la fortuna di avere un nonno cacciatore e bazzico quel mondo...... questo mi fa un esperto ? NO !!! per cui prima di comprarti un Garand 30.06 o un FN FAL .308 (rimanendo in ambito militare) per andare a sterminare i cinghiali chiedi anche ad altri :)

Ciao :si:, Gianluca
 
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