- Parchi della Sardegna
-
- Parco Nazionale del Gennargentu
Dati
Data: 27/07/2012
Regione e provincia: Sardegna, Ogliastra
Località di partenza: Golgo (Baunei)
Località di arrivo: Cala Goloritzé (Baunei)
Tempo di percorrenza: poco più di 1 ora 15 min all'andata, 1 e 45 al rientro
Chilometri: ~4Km andata
Grado di difficoltà: T
Descrizione delle difficoltà: afa
Periodo consigliato: sempre, ma attenzione alle giornate calde e senza vento
Segnaletica: nessuna
Dislivello in salita: 470m
Dislivello in discesa: 470m
Quota massima: 470m
Accesso stradale: a Baunei prendere via San Pietro quindi seguire le indicazioni per Golgo. Giunti sull'altipiano seguire per Cala Goloritzé
Descrizione
Cala Goloritzé è una piccola spiaggia situata nella parte meridionale del Golfo di Orosei.
Il Golfo di Orosei è il Gennargentu che va al mare.
Più precisamente il territorio costiero è definito Supramonte Marino, ossia un insieme di altipiani calcarei analoghi agli altri supramonti, ugualmente ricchi di grotte, inghiottitoi e crepacci, ma che scivolano decisamente verso il mare con cui si incontrano in cale e baie.
Sostanzialmente tutte le cale del golfo nel comune di Baunei sono accessibili via mare e via terra esclusivamente tramite sentieri escursionistici, molti dei quali danno origine al trekking Selvaggio Blu che conduce sino al territorio di Dorgali, più a nord.
Cala Goloritzé è una delle prime cale che si incontra navigando da sud, poco dopo Capo Montesanto. A differenza delle altre cale, però, non ci si può avvicinare con la barca a motore per cui, chi volesse raggiungerla, deve utilizzare un mezzo a remi o nuotare i 300 metri interdetti.
Noi abbiamo scelto invece la via escursionistica e di buona mattina siamo partiti in auto verso Baunei e da lì all'altipiano del Golgo
Il Golgo è un altipiano posto a 400m. che domina la piccola piana del fiume Riu Prameara sino a Arbatax
E' un area in cui, tra voragini naturali come Su Sterru e alcuni nuraghi, è possibile incontrare animali semibradi e selvatici.
Dal Golgo ci si dirige verso Su Porteddu in cui è possibile parcheggiare l'auto. Da lì comincia un sentiero non segnalato ma comodo e impossibile da perdere, che passa su pietraie e tra la macchia mediterranea sino al mare.
Il sentiero è spesso reso ombroso dalla vegetazione che qui, riparata dal maestrale, è costituita dalla macchia alta, con querce, corbezzoli e lentischi
La rocce, prevalentemente calcaree, sono erose dall'acqua e dal vento e offrono spesso rifugi che l'uomo, in tempi più incerti, ha sfruttato
Anche le piante beneficiano della composizione delle pareti rocciose e riescono a crescere nei luoghi più impensabili
La piccola gola che percorriamo scende ormai sensibilmente. Superiamo un arco e una grande tartaruga di pietra...
... e cominciamo a vedere Punta Goloritzé, faro per escursionisti terrestri e marini che ci annuncia di essere vicini alla meta.
Per gli amanti dell'arrampicata, Punta Goloritzé è un importante meta perché è possibile cimentarsi con la via Sinfonia dei Mulini a Vento aperta nel 1981 da Manolo e Gogna.
Siamo ormai arrivati e spero che la successione delle foto possa almeno in parte regalare il contrasto e lo spettacolo che si presenta a chi scosta quel cespuglio e percorre qualche metro
Scendiamo gli scalini e smettiamo i panni dell'escursionista per mettere quelli del bagnante. Sostanzialmente mi levo solo la maglietta dato che per un po' saltello di roccia in roccia e nell'acqua per fare altre foto
L'acqua è... ma che ve lo dico a fare, guardate voi!
Non può mancare un'immagine dell'altro simbolo della cala, spesso usato come portabandiera del mare della Sardegna: l'arco di pietra.
Per raggiungerlo a nuoto sottocosta si passa in un punto in cui sgorga un fiume sotterraneo. In quel punto l'acqua è gelida e la bracciata si fa automaticamente più decisa
Verso le 17 decidiamo controvoglia che è tempo di risalire per tornare al punto di partenza. Tempo per un ultimo tuffo
...un saluto alla guglia
...e uno al mare
In poco meno di due ore saremo arrivati alla macchina.
Devo procurarmi un kayak
Data: 27/07/2012
Regione e provincia: Sardegna, Ogliastra
Località di partenza: Golgo (Baunei)
Località di arrivo: Cala Goloritzé (Baunei)
Tempo di percorrenza: poco più di 1 ora 15 min all'andata, 1 e 45 al rientro
Chilometri: ~4Km andata
Grado di difficoltà: T
Descrizione delle difficoltà: afa
Periodo consigliato: sempre, ma attenzione alle giornate calde e senza vento
Segnaletica: nessuna
Dislivello in salita: 470m
Dislivello in discesa: 470m
Quota massima: 470m
Accesso stradale: a Baunei prendere via San Pietro quindi seguire le indicazioni per Golgo. Giunti sull'altipiano seguire per Cala Goloritzé
Descrizione
Cala Goloritzé è una piccola spiaggia situata nella parte meridionale del Golfo di Orosei.
Il Golfo di Orosei è il Gennargentu che va al mare.
Più precisamente il territorio costiero è definito Supramonte Marino, ossia un insieme di altipiani calcarei analoghi agli altri supramonti, ugualmente ricchi di grotte, inghiottitoi e crepacci, ma che scivolano decisamente verso il mare con cui si incontrano in cale e baie.
Sostanzialmente tutte le cale del golfo nel comune di Baunei sono accessibili via mare e via terra esclusivamente tramite sentieri escursionistici, molti dei quali danno origine al trekking Selvaggio Blu che conduce sino al territorio di Dorgali, più a nord.
Cala Goloritzé è una delle prime cale che si incontra navigando da sud, poco dopo Capo Montesanto. A differenza delle altre cale, però, non ci si può avvicinare con la barca a motore per cui, chi volesse raggiungerla, deve utilizzare un mezzo a remi o nuotare i 300 metri interdetti.
Noi abbiamo scelto invece la via escursionistica e di buona mattina siamo partiti in auto verso Baunei e da lì all'altipiano del Golgo
Il Golgo è un altipiano posto a 400m. che domina la piccola piana del fiume Riu Prameara sino a Arbatax
E' un area in cui, tra voragini naturali come Su Sterru e alcuni nuraghi, è possibile incontrare animali semibradi e selvatici.
Dal Golgo ci si dirige verso Su Porteddu in cui è possibile parcheggiare l'auto. Da lì comincia un sentiero non segnalato ma comodo e impossibile da perdere, che passa su pietraie e tra la macchia mediterranea sino al mare.
Il sentiero è spesso reso ombroso dalla vegetazione che qui, riparata dal maestrale, è costituita dalla macchia alta, con querce, corbezzoli e lentischi
La rocce, prevalentemente calcaree, sono erose dall'acqua e dal vento e offrono spesso rifugi che l'uomo, in tempi più incerti, ha sfruttato
Anche le piante beneficiano della composizione delle pareti rocciose e riescono a crescere nei luoghi più impensabili
La piccola gola che percorriamo scende ormai sensibilmente. Superiamo un arco e una grande tartaruga di pietra...
... e cominciamo a vedere Punta Goloritzé, faro per escursionisti terrestri e marini che ci annuncia di essere vicini alla meta.
Per gli amanti dell'arrampicata, Punta Goloritzé è un importante meta perché è possibile cimentarsi con la via Sinfonia dei Mulini a Vento aperta nel 1981 da Manolo e Gogna.
Siamo ormai arrivati e spero che la successione delle foto possa almeno in parte regalare il contrasto e lo spettacolo che si presenta a chi scosta quel cespuglio e percorre qualche metro
Scendiamo gli scalini e smettiamo i panni dell'escursionista per mettere quelli del bagnante. Sostanzialmente mi levo solo la maglietta dato che per un po' saltello di roccia in roccia e nell'acqua per fare altre foto
L'acqua è... ma che ve lo dico a fare, guardate voi!
Non può mancare un'immagine dell'altro simbolo della cala, spesso usato come portabandiera del mare della Sardegna: l'arco di pietra.
Per raggiungerlo a nuoto sottocosta si passa in un punto in cui sgorga un fiume sotterraneo. In quel punto l'acqua è gelida e la bracciata si fa automaticamente più decisa
Verso le 17 decidiamo controvoglia che è tempo di risalire per tornare al punto di partenza. Tempo per un ultimo tuffo
...un saluto alla guglia
...e uno al mare
In poco meno di due ore saremo arrivati alla macchina.
Devo procurarmi un kayak
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