Cambiare vita (senza stravolgimenti radicali) per vivere più a contatto con la natura: un pensiero costante

Il post numero 25 è stato selezionato come miglior risposta dall'autore della discussione.

Complice il lockdown collettivo da Covid, per fortuna recentemente allentato e allietato da due interessanti escursioni ai Laghi Gemelli (BG) e a Romagnese (PV), dopo troppe notti agitate causa ansie inconsce e stress da smartworking con figli piccoli da seguire, i miei pensieri corrono sempre più verso quella che sta diventando un'ossessione: cambiare vita e soprattutto cambiare residenza, cioè abbandonare la mia città. Non ho in mente propositi radicali, come fare l'eremita in una grotta sulla Sila, il rifugista a 2500 metri o il pastore nella Maiella. Mi piace la modernità e ne apprezzo i vantaggi, però senza gli eccessi e lo sradicamento eccessivo dalla Natura che comporta il vivere a Milano come a Roma, a Parigi o NY. Semplicemente, non tollero più i ritmi di vita cittadini, la devozione cieca al lavoro e al divertimento, lo stress del traffico, l'inquinamento della Pianura Padana coi suoi cieli color ghisa e la mancanza di veri 'paesaggi', i cani e i ciclisti che occupano i marciapiedi, il degrado della periferia urbana, la difficoltà di farsi amici veri, ma soprattutto l'assenza degli odori del bosco, del fragore di un ruscello e dei colori dell'autunno.

Quindi, vorrei poter vivere e lavorare in un contesto ambientale più naturale e a misura d'uomo. Dove trovare l'avventura a 10 minuti a piedi da casa, e non a un'ora e mezza di macchina!

Premetto: ho 40 anni, due figli ancora alle elementari e sono giornalista, ma lavoro come impiegato nella pubblica amministrazione locale (un tempo scrivevo invece di turismo, gastronomia a agricoltura, e mi pagavano per divertirmi, ma era troppo bello per durare a lungo). Se potessi tornare indietro di vent'anni, onestamente prenderei altre strade, completamente differenti: magari tenterei un concorso in quello che era il Corpo Forestale, oppure proverei a diventare accompagnatore di media montagna (a proposito, sta diventando un mestiere sempre più difficile anche questo: conosco un ragazzo preparato e deciso che proprio non riesce a conquistare l'abilitazione..).

Però. Da buon frequentatore di valli e di borghi, di piccoli comuni e di boschi, spesso ho ascoltato racconti - di contadini, di osti, di allevatori, di guardiaparchi, di guide ambientali... - che mi hanno messo in guardia dalla vita di paese: noia e scarse prospettive per i più giovani, frequente abuso di alcol e sostanze, scarsi stimoli culturali, inverni infiniti e malinconici, routine noiose, costi e stress per la necessità di avere almeno due auto in famiglia, difficoltà a sentirsi accettati e integrati nella vita sociale soprattutto se 'forestieri' (ho una conoscente che ha sposato un vignaiolo in Maremma e, dopo 20 anni di Toscana, in effetti ancora viene chiamata dai negozianti 'la milanese'), controllo sociale causa sindaco e prete che conoscono tutto di tutti, pettegolezzi e giudizi gratuiti verso chi si mostra anticonformista...

Ciononostante, credo che vivrei più serenamente in un borgo storico fra gli Appennini, circondato da storia, natura e bellezza.

Mia moglie sostiene invece che sia molto più intelligente lavorare in città per poter fuggire nei boschi il fine settimana o durante le ferie, piuttosto che restare prigioniero di un piccolo comune e sognare la città.

Mi piacerebbe conoscere l'opinione di voi avventurosi. Capire se altri condividono il mio bisogno di contatto con la natura e di fuga dalla città.

E, soprattutto, mi piacerebbe ascoltare dei consigli su come poter eventualmente cambiare vita, anche professionale, senza troppi contraccolpi né disagi. Per esempio, lavorando già nella pubblica amministrazione, potrei provare a chiedere il trasferimento in un piccolo comune o, meglio ancora, in un parco naturale nazionale o regionale, magari come guardiaparco. Una soluzione che ho pure provato a sondare, ma è ostica da attuare, poiché in questi enti si cerca di facilitare un'eventuale mobilità a chi vive nel circondario e ha già contatti e relazioni con il luogo. Inoltre, se anche riuscissi nell'intento di ottenere la mobilità in un parco naturale, ci sarebbe il problema del lavoro di mia moglie, impiegata in una multinazionale e con uno stipendio migliore del mio.

Un saluto a tutti!
 
Ultima modifica:
Che dire.......................i mei parenti sono di un piccolo paese nelle campagne vicino a Bologna. Non ci sono servizi perchè ad uno ad uno i pochi negozi che c' erano o hanno chiuso o si sono spostati in paesi più grandi dove si guadagnava di più. Dopo un po' l' ufficio postale ha chiuso pechè non era conveniente per le poste tenere un' ufficio aperto in un piccolo paese. Passa una corriera alla mattina ed una alla sera. Non c'è l' ADSL. Ma c'è la campagna e tutte le case hanno un cortile e sicuramente questo periodo di lockdown lo hanno passato meglio di me che pur vivendo in un paese più grande sono dovuto restare chiuso in casa per due mesi.
Mio cugino che ha la mia età non se ne andrebbe mai.
Dipende da cosa cerchi nella vita. Per mè la cosa più intelligente la ha detta tua moglie, segui il suo consiglio!!
 
Escluderei il Corpo Forestale, ora è parte dell' arma dei carabinieri con tutto ciò che comporta, e non credo vi si possa entrare a 40 anni.

Escluderei l'accompagnatore di mezza montagna sull' Appennino, conosco l'ambiente (frequento da anni gruppi organizzati), probabilmente ci puoi arrotondare uno stipendio (o una pensione) lavorando la domenica ma viverci è tutta un' altra cosa.

Ci sono i guardia parco, tieni presente che sono concorsi regionali, che siamo in Italia ("conoscere qualcuno" aiuterebbe) e che come hai già intuito trasferirti in provincia nell' Italia centrale significherebbe vivere come un alieno, in posti dove c' é poco o nulla ed i figli che smaniano per tornare in città.

Comunque ho conosciuto qualcuno che c'é riuscito, per un romano vivere nel viterbese o nel frusinate non è poi così diverso che per un milanese, credo che molto dipenda dalle tue capacità di adattamento e di instaurare e cltivare rapporti umani basati sul reciproco interesse, forse proprioil contrario di ciò che sogni.

La verità è che la libertà che ti da la megalopoli inquinata ed invivibile dove ciascuno si fa i fatti suoi ed i rapporti con i vicini sono del tipo "buongiorno, buonasera, vaffa******" non te la da certo la provincia dove se qualcuno ti sta antipatico o magari tu stai antipatico a lui non puoi uscire di casa senza incontrarlo e dove i rapporti umani ed economici sono regolati da rigide gerarchie sociali e vincoli di parentela, conoscenza reciproca, complicità nella gestione del potere locale rigidi ed inespugnabili.
 
Sono d'accordo con @Ciccio, tua moglie è molto saggia e per me è più giusto che segui il suo consiglio.
A Milano/in città ci sono molti servizi: penso soprattutto ai bambini, come nido-asili-scuole-sale giochi-posti per svagarsi.
Ci sono poi molte diverse opportunità di lavoro, e puoi cambiare/trovare un altro lavoro diverso dove impiegarti più facilmente e portare a casa un buon stipendio.
E poi negozi di vario tipo dove comprare quello che ti serve.
E linea internet buona e affidabile.
Nei piccoli paesi di collina-montagna una o più di queste cose non ci sono, e devi adattarti a fare quello che c'è.
Se invece il paese ha una buona linea internet e il tuo tipo di attività lo consente e la società o l'amministrazione per cui lavori lo permette potresti fare "smart working" (lavoro agile), cioè lavorare con il computer da casa e portare avanti il tuo lavoro.
Con il covid è stato un modo per lavorare lo stesso pur non andando fisicamente nel posto di lavoro.
Prova a pensare se ti piacerebbe questo tipo di attività.
 
Il mio sogno più grande è andarmene a vivere nella mia casetta a 1500 mt. nell’Alta Val di Susa, non avendo moglie e figli e qualche risparmio da parte credo proprio che entro 10 anni potrò realizzarlo. Scenderò solo per farmi la spesa poi solo montagne fino alla fine....... spero per tanto tanto tempo.
 
Io abito in un paesello in toscana e ti elenco brevemente secondo me i pregi e difetti di stare qua:
Pregi: conosci tutti, c’e pace e tranquillita’, puoi uscire in ciabatte calzoncini dell’inter e fruit bianca nessuno ti guarda male, puoi lasciare la macchina aperta in piazza, l’aria e l’acqua sono buone, ci sono le sagre in estate e su 100 persone che incontri ne conosci 98,
Contro: poco lavoro, o giochi a calcio o vai a caccia o pesca, andavo in piscina ho smesso perche’ quella piu’ vicina a 20 km ha chiuso, pochi servizi, la gente e’ un po impicciona (non tutti ovviamente). Se mi viene in mente qualcos’altro aggiungo poi
 
Bella sta discussione, con le prime 10 righe credo tu abbia colto il pensiero di molti che frequentano il forum e che vivono in città più o meno grandi :biggrin: .
Anche io ho le tue stesse aspirazioni pur abitando in un comune di 10.000 abitanti, ho tanto desiderio di poter uscire di casa e trovarmi già in mezzo ad un bosco senza dover fare almeno un'ora e mezza di macchina, però avendo 3 figli tra medie e superiori, per ora mi rendo conto che non è realizzabile. I ragazzi proprio non ci pensano di lasciare amici e abitudini varie
I desideri di mia moglie, che condivide con me queste aspirazioni, stanno virando verso una via di mezzo: aquistare un campo qui vicino dove poter farci orto, bosco, food-forest, laghetto (e aggiungerei area barbeque ;)) però non so... io non sono convinto al 100%.
Comunque molto dipende da te e dalla tua famiglia, pensa che dei vicini che come me hanno poco meno di 100 mq di giardino e 4 figli tra elementari e medie, hanno uno dei figli che come regalo pe la prima Comunione ha chiesto .... un pollaio (con le galline) :biggrin::biggrin::biggrin:.
Ecco loro hanno avuto il coraggio di vendere tutto, acquistare un rustico in Umbria e l'anno prossimo si trasferiranno a gestire il loro nuovo agriturismo, ma lì era tutta la famiglia convinta di fare questo passo
 
Io abito in un paese di 10000 abitanti e intorno ho solo paeselli grandi più o meno come il mio. Intorno ho tutta la natura che voglio. Ho la casa in campagna, ovvero una villetta a schiera con vicini e compagnia bella. Servizi ci sono tutti, supermercati e in linea di massima tutto quello di cui si ha necessità, se manca qualcosa c'è sempre amazon.

Si può andare in posti tranquilli senza per forza andare in borghi dove ancora non c'è la linea telefonica pur allontanandosi dalle grandi città.

Non so che idee hanno le persone in questo forum, c'è lavoro anche fuori dalle città, dove mi pare ci sia invece molta indifferenza, molto poco rispetto del prossimo e molto più sfruttamento sul piano lavorativo.
Non vedo che problema ci sia a considerare di svolgere un lavoro diverso o trasversale rispetto al proprio in un piccolo paese specialmente se una persona è anche professionalmente preparata. Io ho colleghi ed ex colleghi ultra 50enni che hanno trovato lavoro senza sforzo.

Riguardo al lockdown, non sapete quanto sono stato felice di essere lontano dalle città, qua è stata quasi solo una notizia sentita al TG. Il lievito non è mai mancato! :biggrin::biggrin:
 
Escluderei il Corpo Forestale, ora è parte dell' arma dei carabinieri con tutto ciò che comporta, e non credo vi si possa entrare a 40 anni.

Escluderei l'accompagnatore di mezza montagna sull' Appennino, conosco l'ambiente (frequento da anni gruppi organizzati), probabilmente ci puoi arrotondare uno stipendio (o una pensione) lavorando la domenica ma viverci è tutta un' altra cosa.

Ci sono i guardia parco, tieni presente che sono concorsi regionali, che siamo in Italia ("conoscere qualcuno" aiuterebbe) e che come hai già intuito trasferirti in provincia nell' Italia centrale significherebbe vivere come un alieno, in posti dove c' é poco o nulla ed i figli che smaniano per tornare in città.

Comunque ho conosciuto qualcuno che c'é riuscito, per un romano vivere nel viterbese o nel frusinate non è poi così diverso che per un milanese, credo che molto dipenda dalle tue capacità di adattamento e di instaurare e cltivare rapporti umani basati sul reciproco interesse, forse proprioil contrario di ciò che sogni.

La verità è che la libertà che ti da la megalopoli inquinata ed invivibile dove ciascuno si fa i fatti suoi ed i rapporti con i vicini sono del tipo "buongiorno, buonasera, vaffa******" non te la da certo la provincia dove se qualcuno ti sta antipatico o magari tu stai antipatico a lui non puoi uscire di casa senza incontrarlo e dove i rapporti umani ed economici sono regolati da rigide gerarchie sociali e vincoli di parentela, conoscenza reciproca, complicità nella gestione del potere locale rigidi ed inespugnabili.

Osservazioni molto acute e disincantate, forse un poco pessimistiche. O, più semplicemente, realistiche ;)
 
Io abito in un paese di 10000 abitanti e intorno ho solo paeselli grandi più o meno come il mio. Intorno ho tutta la natura che voglio. Ho la casa in campagna, ovvero una villetta a schiera con vicini e compagnia bella. Servizi ci sono tutti, supermercati e in linea di massima tutto quello di cui si ha necessità, se manca qualcosa c'è sempre amazon.

Si può andare in posti tranquilli senza per forza andare in borghi dove ancora non c'è la linea telefonica pur allontanandosi dalle grandi città.

Non so che idee hanno le persone in questo forum, c'è lavoro anche fuori dalle città, dove mi pare ci sia invece molta indifferenza, molto poco rispetto del prossimo e molto più sfruttamento sul piano lavorativo.
Non vedo che problema ci sia a considerare di svolgere un lavoro diverso o trasversale rispetto al proprio in un piccolo paese specialmente se una persona è anche professionalmente preparata. Io ho colleghi ed ex colleghi ultra 50enni che hanno trovato lavoro senza sforzo.

Riguardo al lockdown, non sapete quanto sono stato felice di essere lontano dalle città, qua è stata quasi solo una notizia sentita al TG. Il lievito non è mai mancato! :biggrin::biggrin:
Condivo il tuo pensiero ma 10000 abitanti in Italia è già un signor paesino, non volevo certo insinuare che nei piccoli centri le persone non fossero operose, ma per certe figure professionali tipo impiegato di multinazionali la vedo dura. Poi se per vivere ti adatti a fare di tutto o sei una persona ingegnosa o hai un elevata figura professionale condivido con te che non muori di fame in nessuna parte del mondo.
 
In effetti ci sono molti pro tanti contro, nel provare a cambiare vita e passare da un contesto urbano, denso, vivace ma competitivo a un borgo dove la natura contamina gli spazi e i tempi esistenziali.

Ovviamente occorre interrogarsi su ciò che si desidera per sentirsi felici, o perlomeno sereni. Quanti vivono tra Appennini o valli alpine e sognano la frenetica vita sociale della metropoli, la possibilità di sfondarsi di aperitivi, il film appena uscito al cinema e la scelta fra 1.000 negozi e 10.000 firme di moda? Così come molti cittadini soffrono per non potersi godere il foliage dei faggi, un tramonto senza foschia, l'odore del legno in decomposizione e il piacere di prendere un sentiero dietro casa senza dover programmare ogni escursione, svegliarsi all'alba e ripassare il percorso su Wikiloc durante il viaggio. Anni fa conobbi un produttore di caprini pluripremiati che mi raccontò amareggiato come il figlio non avesse mai messo piede nella sua stalla! Ovviamente la frustrazione è ubiqua ;-(

Con onestà sono conscio che la vita culturale milanese un poco mi mancherebbe, se mi trasferissi in un paese isolato: decine di musei che si rinnovano, mostre d'arte e di fotografia ogni settimana, ricche programmazioni teatrali, concerti e presentazioni di libri a pioggia, eventi in ogni dove... Anche se, da quando ho figli, causa impegni, orari e disponibilità economica, mi godo sempre più raramente queste opportunità. Sorattutto poiché nel tempo libero sono quasi sempre per boschi, sentieri o vette: questo mi rende sereno!

Così sempre più spesso, quando penso che io e mia moglie stiamo pagando il mutuo per una casa in periferia che ci varrebbe quanto un bel rustico con cinque ettari di terreno in Garfagnana, che della vita sociale milanese me ne frega sempre di meno, che per quattro coni gelati in centro mi hanno appena chiesto 20 euro, che negli ultimi anni ho comprato forse un paio di scarpe per l'ufficio ma ben tre di scarponi, che il traffico e l'odore di smog mi deprimono e l'inquinamento mi ha sicuramene aggravato la sinusite, che il mio lavoro per giunta è piuttosto monotono e mal pagato per il costo assurdo della vita milanese... Allora mi domando: ma chi me lo fa fare di vivere in città, considerato che mi rende molto più felice incontrare un capriolo lungo un sentiero che un collega o un vicino di casa in metropolitana?

L'ipotesi dello smart working potrebbe essere una soluzione, magari temporanea, per trascorrere più giorni fuori Milano in un contesto più umano e soprattutto selvaggio e naturale, magari affittando un bilocale o acquistanto (e vai di altro mutuo!) un piccolo 'sasso' in collina. Purtroppo però nel mio ente lo smart working lo concedono - almeno fino al lockdown - solo per un giorno a settimana, e mai di lunedì o venerdì, ahimè... Chissà, magari dopo questa emergenza Covid molte abitudini lavorative cambieranno e qualcuno, fortunato, potrà lavorerà dallo chalet in montagna per tre o quattro giorni a settimana, connessione permettendo. Potrebbe anche essere la soluzione più rapida ed efficace anche per ripopolare i tanti borghi desolati fra Alpi e Appennini.

Intanto, però, continuo a desiderare di svegliarmi ogni mattina e vedere mille tonalità di verde e di marrone, e non solo sfumature di grigio.
 
Ultima modifica:
Molti blogger e vlogger stranieri, soprattutto americani, si sono convertiti alla vita in... camper, soprattutto fai da te, per razionalizzare le spese e creare delle soluzioni ad hoc. Sul tema trovi moltissimo materiale su internet: da semplici soluzioni per la vita di coppia a vere e proprie case su ruote per famiglie allargate, con tanto di figli al seguito. Inutile dire che con due bambini la questione si complica, così come le normative italiane più strette in materia e la "geografia" del nostro paese (rispetto agli Usa, siamo minuscoli) ma è una possibilità, per quanto impegnativa e faticosa da realizzare, da non sottovalutare, anche solo come breve volo di fantasia. Basta cercare cose come "DIY van house", "van life", "mobile home" o analoghi in lingua italiana per trovare una marea di esempi e storie personali... Anche se credo che alla lunga, come quasi tutto, anche avere la possibilità di girare liberamente con una dimora "mobile" verrebbe a noia... per il resto non saprei cosa dirti, sono ancora piccino io :D
 
Molti blogger e vlogger stranieri, soprattutto americani, si sono convertiti alla vita in... camper, soprattutto fai da te, per razionalizzare le spese e creare delle soluzioni ad hoc.


Qui in Canada i servizi sono uguali ovunque sia nelle grandi citta' che nei piccoli paesi
Dagli uffici governativi , ai mezzi pubblici , agli ospedali , scuole , ecc.
Infatti tanta gente a Toronto preferisce andare un po' fuori citta' a fare Catscan e MRI dove nei piccoli paesi passi gli esami dopo 3-4 giorni che ti hanno dato l'appuntamento invece di dover aspettare 2 mesi in citta' , perche' nei piccoli paesi c'e molta meno gente che sfrutta quei servizi nelle cliniche e ospedali

Gli ospedali in tutto il Canada sono identici e tutto e' coperto dal govenrno , qui le cliniche private non esistono
Se ti fai male nello Yukon o Nunavut i servizi sono identici a quelli che ti aspetti a Vancouver o Toronto

Negli USA ..... e' tutta un'altra storia ;)

Le grandi catene di supermercati come Walmart hanno un negozio anche in ogni piccolo paese e portano tutti gli stessi prodotti che portano nelle decine di location che hanno nelle grandi citta' come Toronto , Montreal ecc.

E' incredibile la varieta' di pasta e formaggi che si trovano in queste catene di supermarcati in paesi che sono praticamente in mezzo ai lupi nel nord dell'Ontario , Labrador o Manitoba

Grazie alla globalizzazione di oggi abitare in un piccolo paese in Canada e' una realta' comoda senza bisogno di dover diventare nomadi vivendo in un camper

Di gente che vanno in giro in camper qui in Canada c'e' ne sono a milioni , ma la gran parte sono pensionati che durante l'inverno vanno in Florida , Arizona ed altri posti al sud per evitare la neve
I cosidetti ' Canadian Snowbirds ' che come gli uccelli migrano al sud d'inverno

Quest'anno molti Snowbirds sono rimasti bloccati negli USA nei vari campeggi
non potendo spostarsi o tornare a casa in Canada in primavera , tanti sono ancora
in viaggio di ritorno adesso e dovranno isolarsi in quarantena nei loro camper per almeno 3 settimane prima di poter uscire in pubblico
Unico problema e che in Canada i campeggi dove poter sostare in isolazione sono ancora tutti chiusi ....ehehe

Abbiamo passato oltre 20 anni in camper durante l'inverno nel sud west degli USA
Gennaio e Febbraio bastano e avanzano , poi inevitabilmente viene la voglia di tornare a casa e il furgone rimane in garage per altri 10 mesi :poke:

Condivido solo sempre a mod di portare notizie di cosa facciamo in altre parti del mondo senza qualsiasi ironia

Cheers ......... :si: ........ Vin
 
Ultima modifica:
Riavvicinarsi alla natura è molto più facile rispetto a quello che pensi. Ma senza essere costretti a dover sognare rari lavori connessi al bosco, bisogna essere disposti a scendere a compromessi (viaggiare).
Io sono riuscita a trasferirmi in un paesino di 4 case nella foresta nera, ma comunque vicino a paesi più grandi dove posso trovare servizi. Io che son più fortunata mi faccio 1 ora di auto (o due di bici) giornalmente per andare al lavoro, ma il mio uomo quando gli va bene viaggia ben tre ore e mezza in totale !!!

A noi piace così perché preferiamo essere più scomodi e viaggiare per andare a lavorare ma vivere dietro alla foresta rispetto a vivere comodamente in un triste megacondominio accanto al luogo di lavoro.
Adesso siamo a casa in elternzeit e ce la stiamo godendo. Con Covid non abbiamo problemi di lockdown, anche se beh in Germania la faccenda è vissuta ben diversamente rispetto all’Italia. Però la gente in città sta soffrendo molto di più. Ho una amica a Monaco che mi decantava quanto son vicine le alpi, montagne vere, a dove abita lei (1.5 ore di auto), e intanto durante la fase intensa di lockdown non ha potuto andarci.

dopo l’elternzeit (Parental leave) probabilmente torneremo a lavorare ma part time in modo da avere più tempo libero e viaggiare uno o due giorni in meno.

per cui per sintetizzare puoi pensare di estendere il tuo tempo di viaggio (tuo e di tua moglie) al massimo di cui siete disposti e se possibile spostarvi ad un part time
 
Ultima modifica:
Complice il lockdown collettivo da Covid, per fortuna recentemente allentato e allietato da due interessanti escursioni ai Laghi Gemelli (BG) e a Romagnese (PV), dopo troppe notti agitate causa ansie inconsce e stress da smartworking con figli piccoli da seguire, i miei pensieri corrono sempre più verso quella che sta diventando un'ossessione: cambiare vita e soprattutto cambiare residenza, cioè abbandonare la mia città. Non ho in mente propositi radicali, come fare l'eremita in una grotta sulla Sila, il rifugista a 2500 metri o il pastore nella Maiella. Mi piace la modernità e ne apprezzo i vantaggi, però senza gli eccessi e lo sradicamento eccessivo dalla Natura che comporta il vivere a Milano come a Roma, a Parigi o NY. Semplicemente, non tollero più i ritmi di vita cittadini, la devozione cieca al lavoro e al divertimento, lo stress del traffico, l'inquinamento della Pianura Padana coi suoi cieli color ghisa e la mancanza di veri 'paesaggi', i cani e i ciclisti che occupano i marciapiedi, il degrado della periferia urbana, la difficoltà di farsi amici veri, ma soprattutto l'assenza degli odori del bosco, del fragore di un ruscello e dei colori dell'autunno.

Quindi, vorrei poter vivere e lavorare in un contesto ambientale più naturale e a misura d'uomo. Dove trovare l'avventura a 10 minuti a piedi da casa, e non a un'ora e mezza di macchina!

Premetto: ho 40 anni, due figli ancora alle elementari e sono giornalista, ma lavoro come impiegato nella pubblica amministrazione locale (un tempo scrivevo invece di turismo, gastronomia a agricoltura, e mi pagavano per divertirmi, ma era troppo bello per durare a lungo). Se potessi tornare indietro di vent'anni, onestamente prenderei altre strade, completamente differenti: magari tenterei un concorso in quello che era il Corpo Forestale, oppure proverei a diventare accompagnatore di media montagna (a proposito, sta diventando un mestiere sempre più difficile anche questo: conosco un ragazzo preparato e deciso che proprio non riesce a conquistare l'abilitazione..).

Però. Da buon frequentatore di valli e di borghi, di piccoli comuni e di boschi, spesso ho ascoltato racconti - di contadini, di osti, di allevatori, di guardiaparchi, di guide ambientali... - che mi hanno messo in guardia dalla vita di paese: noia e scarse prospettive per i più giovani, frequente abuso di alcol e sostanze, scarsi stimoli culturali, inverni infiniti e malinconici, routine noiose, costi e stress per la necessità di avere almeno due auto in famiglia, difficoltà a sentirsi accettati e integrati nella vita sociale soprattutto se 'forestieri' (ho una conoscente che ha sposato un vignaiolo in Maremma e, dopo 20 anni di Toscana, in effetti ancora viene chiamata dai negozianti 'la milanese'), controllo sociale causa sindaco e prete che conoscono tutto di tutti, pettegolezzi e giudizi gratuiti verso chi si mostra anticonformista...

Ciononostante, credo che vivrei più serenamente in un borgo storico fra gli Appennini, circondato da storia, natura e bellezza.

Mia moglie sostiene invece che sia molto più intelligente lavorare in città per poter fuggire nei boschi il fine settimana o durante le ferie, piuttosto che restare prigioniero di un piccolo comune e sognare la città.

Mi piacerebbe conoscere l'opinione di voi avventurosi. Capire se altri condividono il mio bisogno di contatto con la natura e di fuga dalla città.

E, soprattutto, mi piacerebbe ascoltare dei consigli su come poter eventualmente cambiare vita, anche professionale, senza troppi contraccolpi né disagi. Per esempio, lavorando già nella pubblica amministrazione, potrei provare a chiedere il trasferimento in un piccolo comune o, meglio ancora, in un parco naturale nazionale o regionale, magari come guardiaparco. Una soluzione che ho pure provato a sondare, ma è ostica da attuare, poiché in questi enti si cerca di facilitare un'eventuale mobilità a chi vive nel circondario e ha già contatti e relazioni con il luogo. Inoltre, se anche riuscissi nell'intento di ottenere la mobilità in un parco naturale, ci sarebbe il problema del lavoro di mia moglie, impiegata in una multinazionale e con uno stipendio migliore del mio.

Un saluto a tutti!
E' davvero molto bella questa tua richiesta di aiuto, si sente che viene da dentro.

Volendo si può far tutto nella vita, anche cambiarla quando pare fossilizzata in usi, abitudini e legami.
Non pensare che averne 40 di anni sia un limite. conosco chi ha fatto il cambio ben oltre.

Il vero problema è la situazione che stiamo vivendo.
Negli ultimi anni è diventato difficile cambiare lavoro e realtà per una persona, figurati per voi che siete in quattro.
E grazie a Dio che il lavoro lo avete.

In tempi normali, seppur per gradi, potreste spostare la vostra vita verso la campagna ma ora credo che l'unica soluzione sia quella prospettata dalla moglie.

nel mondo delle ipotesi, dovresti cercare una realtà rurale che sia vicina a centrizona forniti, e se ti piace comprare una seconda casa.
Poi iniziare a viverla con ferie e fine settimana.
E cercare nuove opportunità lavorative in quella zona.
 
E' davvero molto bella questa tua richiesta di aiuto, si sente che viene da dentro.

Volendo si può far tutto nella vita, anche cambiarla quando pare fossilizzata in usi, abitudini e legami.
Non pensare che averne 40 di anni sia un limite. conosco chi ha fatto il cambio ben oltre.

Il vero problema è la situazione che stiamo vivendo.
Negli ultimi anni è diventato difficile cambiare lavoro e realtà per una persona, figurati per voi che siete in quattro.
E grazie a Dio che il lavoro lo avete.

In tempi normali, seppur per gradi, potreste spostare la vostra vita verso la campagna ma ora credo che l'unica soluzione sia quella prospettata dalla moglie.

nel mondo delle ipotesi, dovresti cercare una realtà rurale che sia vicina a centrizona forniti, e se ti piace comprare una seconda casa.
Poi iniziare a viverla con ferie e fine settimana.
E cercare nuove opportunità lavorative in quella zona.

Grazie, mi pare un saggio consiglio
 
salute, io la tua scelta l'ho fatta dieci anni fa dalla città alla collina ora sto in una bosco appena fuori dal paese (poco più di 300 abitanti) non c'è nulla l'unico bar apre due giorni a settimana in corrispettivo con le poste e la chiesa e la corriera 2 volte al giorno stop quando tira vento i cell. non hanno segnale ,l'ospedale più vicino è a 17 km e quello meglio è a 24 ma la strada per arrivare quassù sembra infinita l'inverno può sembrare noioso al pari dell'estate ( ma per un avventuroso non conta poi sono circondato da boschi )quindi ti lascio immaginare però non farei a cambio e sicuramente non tornerei in città qui ho il mio orto i miei animali e i miei cani se mi gira monto il paglione e tiro con l'arco dal terrazzo in tutta sicurezza per un centinaio di metri in torno non ho vicini spesso incontro animali "selvatici" (caprioli cinghiali etc) senza nessun problema
 
Ottimo esempio di cambiamento equilibrato senza stravolgere la propria vita. Hai mai avuto problemi con i cinghiali per l’orto, per le patate abbattono i recinti.
--- ---

Dovrei spendere una fortuna fare un muretto di cemento mezzo metro sottoterra mettere reti di 2 metri sopra e mettere cani di guardia e un peccato perché le patate rosse di montagna sono davvero buone, ma non vivendoci è praticamente impossibile.
 
Ultima modifica:
... purtroppo avendo figli è una scelta complessa da fare, perché comunque vada (bene o male) non si potrebbe tornare indietro.
Personalmente capisco l'esigenza dell'opener, ma trovo sensatissimo il consiglio della moglie.
Nelle grandi città si patisce molto, ma anche i piccoli centri (meno di 10.000 residenti) hanno le loro problematiche. Peraltro se non si è abituati alla vita in isolamento (specie in inverno), la vita può farsi veramente difficile.
Se dovessi fare esempi pratici, potrei dire che tra Milano e Vilminore Val di Scalve, la giusta via di mezzo sia Clusone...
 
Alto Basso