Camicia flanella si o no per escursioni?

La camicia di flanella con sotto una termica in inverno e una maglietta estiva in autunno è adatta per il trekking? Ovviamente con una giacca anti vento/pioggia come terzo strato....fatemi sapere
 
è il solito dilemma autunnale (stagione bellissima ma dove possono esserci tutte le variabili meteo possibili ).
provo a risponderti .
autunno e primavera si .
ma senza sotto una termica (almeno per me ). meglio una tecnica e sopra un gilet antivento, con guscio nello zaino .
 
La camicia di flanella fa molto boscaiolo e a parte il lato estetico è comoda per il fatto che si può aprire completamente davanti.

Per il resto secondo me non può esserci una risposta giusta o sbagliata a priori.
Ho visto gente in maglietta e pantaloncini a 1000 metri a fine novembre e non perchè fossero degli sprovveduti ma proprio perchè stavano bene così. E al contrario donne iper-coperte in una giornata di sole in primavera senza una goccia di sudore.

L'unico è provare e trovare la propria combinazione migliore.
 
Propendo anch'io per alcuni materiali come la flanella, in stagioni medie (primavera e autunno) soprattutto per fedeltà alle tradizioni. In estate ed in inverno pieno in attività apinistica uso rigorosamente materiali sintetici.
E' adattissima proprio al trekking, secondo me, perchè quando si alza la temperatura, o tiri su le maniche o la togli e la appendi allo zaino, così si asciuga. Quindi come strato intermdio (mid layer) la trovo un ottimo prodotto.
Devo spezzare una lancia poi sulla camicia, in genere, perchè, abituato da sempre alle maglie tipo lupetto con maniche lunghe, indossando queste e poi arrivando ad alzare la temperatura, mi trovo che alla lunga le maniche si "slungano", ovvero si deformano se le voglio tirare su, quando fa caldo o cerco interscambio termico.
La camicia invece ha questa grande capacità, che in fretta diventa a "maniche corte" senza rovinarsi.
Se a qualcuno interessa ho in vendita nel mercatino una Bailo di flanella, a maniche lunghe, taglia S, di cui mi è arrivata la misura sbagliata in un lotto di roba acquistata e non ne vale la spesa rimandarla indietro (a mio carico).
 
Ho usato per tanti anni delle camicie in flanella che occasionalmente uso ancora; la flanella è valida solo se molto compatta con filamenti che non tendono a sfilacciarsi e rigorosamente vegetale.
Mi trovo benissimo anche con una vecchia maglia che per poco non veniva buttava via per l'impressione di un prodotto di scarsa qualità, invece, nel cercare di capire come mai ci stavo così bene, ho poi scoperto che è di cotone vero al 100%. Ovviamente sotto metto una maglietta tecnica sintetica e il risultato complessivo è in molte circostanze molto soddisfacente.
Il problema più grande di quel tipo di capo è trovare un cotone o una lana veramente vegetali, perché generalmente il finto vegetale o misto fa sudare di più.
Il vantaggio di alcuni capi tecnici sintetici sta nella capacità di non trattenere l'umidità, in compenso i capi vegetali possono offrire in certe condizioni una maggiore confortevolezza e termicità. I tessuti composti di filamenti vegetali arrotolati e intrecciati molto stretti, ovvero un buon felpato, hanno un assorbimento d'acqua limitato e quindi sopra a un sintetico a pelle possono essere una buona soluzione in condizioni non troppo calde.
 
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