Trekking Cammino di Santiago -La mia esperienza-

PREMESSA.
Spronato da Andrea, scrivo la mia esperienza lungo il cammino di Santiago, sperando in questo modo: di aiutare chi ha bisogno di organizzarsi e di spronare altri a partire. Lo farò in più giorni perchè la descrizione è lunga, e il mio tempo non è molto :)

-Introduzione

Non è una scelta semplice, non un viaggio facile, 800km di strada davanti ai piedi fanno del cammino, il più lungo e impegnativo trekking del mondo, nonché un percorso del tutto interiore dentro se stessi.
Religioso o meno, chi fa il cammino torna diverso, con una maggiore coscienza di se, delle sue forze, delle sue debolezze, dei suoi limiti. Ti rendi conto di quanto sei piccolo su questa terra e di quanto però sei importante, solo arrivato alla fine ti accorgi che il cammino lo hai fatto dentro di te, è impressionante.
Si trovano persone di tutte le nazionalità sulla strada, vengono da tutto il mondo e sono ti tutte le religioni, il cammino di Santiago secondo me non è un pellegrinaggio di tipo religioso in senso stretto (o classico) è un percorso mistico, che porta a vedere te stesso e il mondo intorno a te con occhi diversi.
Mi dispiace, ma non è facile descrivere quello che ho provato e che riprovo scrivendo questo messaggio, l’unico consiglio che mi sento di dare e di partire, è un viaggio economico e alla portata di tutti, io ho speso pochissimo e non mi sono fatto mancare niente, volendo si può stringere ulteriormente la cinghia.
Ma ora passiamo alle note tecniche.

TUTTO QUELLO CHE HO PORTATO (TROPPA ROBA!!!)
Io l’ho fatto in bici, vi segnalo quello che ho portato, ma poi metterò anche quello che porterei se lo facessi a piedi
·Lombardo Alversone 300
STIVAGGIO
·Borse B’twin 2x15
·Zaino Quechua 20l
·Borsa manubio 3,5 l
·Borsellino sotto sedile con ricambi
·Sacche stagne Quechua 6 in cui ho diviso i panni
ACCESSORI Modificati per adattarli alla mia bici
·Portapacchi preso da Deca (la mia bici (come molte mtb) non è predisposta per il portapacchi quindi con un paio di € dal ferramenta e un po di fantasia, l’ho resa tale apportando delle modifiche)
·Cavalletto, anche in questo caso la MTB non è predisposta per i cavalletti quindi l’ho lasciata al negozio e con 15 € e con una piastra hanno montato il cavalletto, che però al ritorno ho dovuto buttare perché con le borse la bici era troppo pesante.
COSA HO MESSO NELLE VARIE BORSE
1.Borse B’twin
·2 maglie in tessuto sintetico prese da decathlon
·2 pantaloncini da MTB con protezione
·2 pantaloncini normali
·1 costume pantaloncino
·1 pantalone lungo
·1 felpa
·Un telo da mare
·Un asciugamano grande
·Un asciugamano piccolo
·4 paia di calzini di spugna
·4 paia di calzini tecnici corti (fantasmini)
· Borsellino toletta

2.Zaino Quechua 20L
·Borsa primo soccorso
·Piccolo kit sopravvivenza
·20 mt paracord
·Sega
·Coltello wawe
·Torcia Fenix
·Keeway
·Poncho
·Sacco a pelo piccolo (10 °C)
·Spazio vuoto per viveri
·2 camere d’aria di ricambio
·Libro
·Lubrificante spray
·Spazzola per pulizia catena
·Protezione totale FP30
·Crema doposole
·Macchina fotografica compatta

3.Borsa manubrio
·Portafoglio
·Cellulare
·Mappe e guide per il cammino
·Altre minuterie

4.Borsa sottosella
·Tutte le chiavi inglesi necessarie
·Chiavi a brugola
·Diversi bulloni e viti di ricambio
·Cacciaviti necessari
·Fascette metalliche con chiusura a vite
·Fascette Plastica chiusura a scatto (mi hanno salvato la vita :D ! E il viaggio!!)
·Attrezzi vari per sostituzione catena e gomme
·Tacchetti V-brake 4
Il totale del peso era circa di 15 KG 17 con il portapacchi.


La prossima puntata vi spiego come ho preparato la bici.
Intanto se volete, domandate pure :)
 
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Grande Giacomo!
Immagino che ti ha lasciato tantissimo questo viaggio!
Complimenti e grazie delle info!

Da un po' di tempo che sto pensando di farlo anche io in bici quest'estate il Cammino. Una delle tante cose che vorrei chiederti è la logistica della bici: come l'avete trasportata? Siete andati in Treno? Il ritorno?
Altre cose che mi vengono in mente... Le borse sul portapacchi te le portavi dietro quando ti allontanavi dalla bici o ti portavi solo lo zaino? Non ti sei portato una catena per legare la bici la notte o quando andavi a visitare i paesini?
 
Sapevi che la Ryanair ti imbarca le bici per solo 30€? :D
e che ogni 2 giorni la stessa Ryanair fa un volo diretto Santiago-Roma?
Spiegherò in dettaglio come fare in una delle prossime puntate :)

Voglio fare un discorso dettagliato, sopratutto sulla preparazione, in giro si trovano 10000 guide sulle tappe (che poi alla fine finisce che le cambi sempre in corso d'opera) e poche notizie su come partire e prepararsi!!! (fisicamente e mentalmente).

Ci allontanavamo dalle bici a turno con il mio amico, e mi portavo dietro solo il borsello al manubrio che con un sistema di sgancio rapido e una cinghia apposita diventava marsupio :)

I Paesini li giravo in bici, non scendevo praticamente mai eravamo diventati una cosa sola. e poi non è che offrano molto. (spiegherò anche questo a tempo debito)

Di catene ne avevamo ben 3 due corte per legare singolarmente le bici e una da 1.20 metri per legarle insieme ad un palo o altro.

Buonanotte.
 
Vi ringrazio ragazzi,
mi date tanta carica. Attendo impaziente le prossime puntate e invito Giacomo, sempre che se la senta, a parlare anche del lato piu' introspettivo del cammino. Sono certa che sara' una grande lezione di vita per me.
A presto,
Fabiola
 
PREPARAZIONE DELLA BICI
Come ho detto la mia bici è una Lombardo Alversone 300 comprata per l’occasione a circa 200€.
Ha il telaio in alluminio quindi risulta leggera ed è ammortizzata solo davanti, l’ho scelta così perché l’ammortizzatore posteriore se non è bloccabile in salita mi “ruba” la forza della pedalata, cioè la forza di ogni pedalata viene assorbita all’ammortizzatore stesso (in parte) e quindi sprecata per il movimento, e non abbiamo forze da sprecare! Può risultare comodo però date le molteplici asperità del terreno,ma ha un altro problema però, la bici aumenta sostanzialmente di peso (un'altra cosa che non vogliamo!), quindi dato che il rapporto costi/benefici non mi andava bene, ho optato per il solo ammortizzatore anteriore (che reputo indispensabile)
I Freni di tipo V-brake Shimano erano già ben calibrati, ho cambiato i tacchetti mettendone di più performanti
Cambio Shimano Tourney, che si descrive in due parole “Poca spesa tanta resa”, costa sui 15 € e durante il cammino lo ucciderete (io ne ho montato un altro al ritorno) dovete pulirlo tutte le sere, soprattutto dalla terra che si infila negli ingranaggi (La terra più il grasso per catena, fanno un ottima pasta da smeriglio).
Tutte le sere quindi acqua + spazzola con denti duri e con un pochino di pazienza si pulisce tutto benino (5 minuti), la mattina dopo, prima di partire grasso spray su tutta la catena e i cambio posteriore, e anteriore, attenzione a non farla finire sul cerchio della ruota i freni potrebbero risentirne!

Comandi del cambio
, sempre shimano, sequenziali.

Il portapacchi. È importante quanto la bici!!
L’ho comprato da Deca perché non avevo alternative, ma evitate, il primo giorno ha ceduto e se non avessi avuto le fascette di plastica il mio viaggio sarebbe finito subito, L’importante è che abbia “la curva” sul dietro come nella prima foto, e non come nella seconda, altrimenti l’angolo della borsa si potrebbe incastrare tra i raggi.
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I pedali.
Assolutamente in alluminio

Le gomme.
Io consiglio caldamente dei copertoni All terrain, dato che si viaggi al 50% su asfalto, io ho comprato questi >> Decathlon - ciclismo copertoni MICHELIN - Mountain AT Reinforced 2 x2.35 MICHELIN - i mountain-biker sportivi e i corridori esigenti che praticano il cross-country su tutti tipi di terreni. al ritorno a casa li avevo consumati quasi tutti :D

Coprisella.
Indispensabile!

Campanello.
Come sopra. Spesso ci si avvicina a pellegrini a piedi che sono del tutto inconsapevoli della nostra presenza e sfrecciargli accanto non è carino, quindi rallenta, suona e quando gli passi accanto ringrazia.

Contachilometri
. Necessario ma non indispensabile

Conoscere la bici.

Imparate a conosce ogni singolo pezzo della bici, io prima di partire l’ho smontata tutta, e rimontata con l’aiuto del mio negoziante di fiducia, durante la strada capiterà spesso di dover stringere bulloni e ancora più spesso di regolare il cambio o la tensione dei freni, o anche cambiare una gomma o peggio la catena, il mio consiglio è: prendetevi una giornata al lavoro e andate in un negozio con una officina fornita.

I ciclisti e il cammino.

Piedi, bici e cavallo, sono i tre modi per fare il cammino di Santiago, in bici ne ho visti molti a piedi moltissimi, a cavallo forse 1 :D
I ciclisti sono generalmente malvisti dai pellegrini appiedati, perché sembra che non facciano fatica e volino leggiadri sulle due ruote, in realtà non è così perché in media alla fine della giornata un ciclista percorre il triplo di una tappa da pedone e arriva alla sera stanco quanto lui.
I ciclisti inoltre quando la salita si fa particolarmente dura scendono e spingono quindi devono muovere [il loro corpo] + [Le borse] + [La BICI!] quindi a camminare “semplicemente” si fa una fatica disumana con la bici (per non parlare del fatto che porto tutta la ferraglia per sistemare il mezzo).
Sempre i ciclisti, vengono accettati per ultimi negli ostelli (generalmente dopo le 18 ) per il semplice fatto che dopo una giornata di fatiche per un pellegrino a piedi arrivare al paese successivo per cercare da dormire è impresa quasi impossibile, cosa assai più facile per chi è in bici. Questo però consente di alzarsi la mattina con più calma (io avevo la sveglia alle 7 contro le 5-4 dei pedoni) tanto prima di una certa ora non si entra.
Spero di essermi ricordato tutto anche questa volta, come al solito per dubbi e perplessità (o semplice curiosità) domandate pure.
Ciao Giacomo
 

Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

Riprendiamo delle mere questioni tecniche e poi comincerò con il raccontare la strada..

Come arrivare:
Dunque, io sono andato con l’aereo da Roma Ciampino, partono diversi aerei per Santander che anche se lontana da Roncisvalle è ben collegata a Pamplona che a sua volta è collegata con Rocisvalle, sinceramente non mi ricordo perché abbiamo fatto Roma>Santander>Pamplona>Roncisvalle, ma sono sicuro che avevamo valutato tutte le altre possibilità e questa era la più conveniente sotto il profilo economico e pratico.
Come dicevo, da Ciampino a Santander con Ryanair costo circa 70€ di cui circa 30€ per il trasporto della bici (più sotto spiegherò come preparare la bici per il volo), non dichiarate nessun bagaglio quando fate il biglietto, tanto le borse le lasciate attaccate alla bici e vengono considerate “attrezzatura sportiva” con il mezzo stesso, dichiarate quindi il solo bagaglio a mano (NB: non deve superare i 10 kg), nel bagaglio a mano mettete inoltre tutti i liquidi che intendete portare così al controllo li fare te vedere all’addetto alla sicurezza, coltelli e simili tutto nella stiva insieme alla bici, NON dimenticate nulla che possa anche solo sembrare offensivo nello zaino.

Ricapitolando ecco il tragitto che ho fatto.

1.Roma >>Santander (aereo Ryanair)
2.Santander aeroporto >> Stazione pulman (pulmino Ryanair)
3.Santander >> Pamplona (Autobus di linea circa 3 ore, però il paesaggio è bello )
4.Pamplona Stazione dei pulman >> Roncisvalle (taxi 45€ in due, circa 50minuti)

Nel taxi con le due bici si sta veramente stretti ma dopo tutta quella strada ci vogliamo lamentare?

1.Il ritorno > Santiago de Compostela >> Roma (aereo Ryanair, circa 120€ bici comprese)

Fra pulmini, taxi, autobus, supplementi per le bici e cavoli vari per l’andata e ritorno ho speso circa 280€

Preparare la bici per il volo.
La nostra povera amica dovrà viaggiare nella stiva e passerà per le mani degli addetti ai bagagli, quindi va imballata alla perfezione!
Prima di imballarla eseguite queste operazioni:

1.Levate la ruota anteriore e sgonfiatela completamente
2.Allentate il manubrio e giratelo in modo che sia parallelo con la canna
3.Abbassate tutta la sella
4.Sgonfiate la ruota posteriore
5.Allentate i comandi del cambio e dei freni e girateli all’interno (verso la canna)
6.Smontate i pedali e rimontateli all’interno (al contrario)
7.Montate le borse (piene) sulla canna e legatele in modo che occupino lo spazio interno del telaio
8.Lasciate montato il portapacchi

Per imballarla avete bisogno di

1.Scotch da pacchi 2 rotoli (almeno)
2.Pluriball 25-30m
3.Uno scatolole di cartone

Non è molto facile da fare da solo, io mi sono crepato ma ho ottenuto un buon risultato
La prima cosa da fare e rinforzare le parti più esposte, quindi con il cartone e lo scotch per prima cosa rivestiamo gli ingranaggi del cambio anteriore, facendo molta attenzione nella parte bassa, tagliate delle strisce di pluriball e arrotolatele, poi mettetele nella parte inferiore che è tremendamente esposta a colpi di ogni tipo.

Ponete la stessa attenzione per:

·I comandi di cambio e freni
·La parte che sporge del manubrio
·La ruota anteriore (che avete staccato)

Una volta infagottata la bici, fate lo stesso per la ruota anteriore e poi unitele inseme per fare in modo che rimangano ben salde una all’altra, o in alternativa prima di imballare tutto attaccate con il nastro la ruota anteriore sul fianco di quella posteriore e poi imballate il tutto. Perdeteci tempo!!

Domani con un po di fortuna dovrei tornare in possesso di tutte le foto e i filmati (alcuni fatti con action camera montata sulla bici) che ho cancellato per un format fatto per sbaglio.
Lascio un paio di link per documentarvi:
·Il cammino di Santiago - Pellegrini Belluno ß la guida che ho usato per il viaggio, è per pellegrini a piedi, ma si adatta bene anche a noi
·Cammino verso Santiago de Compostela - Cammino di Santiago ß il miglior sito, il più aggiornato, il più completo.
·Guida al cammino di Santiago de Compostela in bicicletta. Oltre 800 chilometri a piedi da Roncisvalle a Finisterre - Castagna Mariacarla; Latini Riccardo - Libro - IBS ß a detta di molti la migliore guida per chi va in bici, ho avuto modo di leggerne delle parti, consiglio di comprarla, io non l’ho fatto e ho avuto parecchi problemi per capire che strada fare, ma sono un avventuroso ;)
Ciao Giacomo
 
Ultima modifica di un moderatore:
Bene, Partiamo.
Come avevo detto, Ciampino > Santander >Pamplona >Roncisvalle.
Ecco le foto commentate.


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Io Aspetto l'arrivo del pullman alla stazione di Santander, (la compagnia si chiama ALSA, il sito lo trovato sullo sfondo della foto :) )


3 ore di pullman sono state veramente faticose, sono un pochino stretti e comunque la grande fatica la fai a portarti la bici dietro che è pesantissima (considerando che ci sono tutte le borse attaccate :(


Comunque...
Arriviamo a Pamplona e poi da li Taxi (ancora più scomodo, se trovate un minivan è meglio) il prezzo è un mezzo furto 50€ fissi, senza accendere il tassametro, mah!..


Arrivati spacchettiamo le bici e montiamo il tutto per un piccolo test (erano le 20 circa e non avevamo mangiato da pranzo e tantomeno avevamo un posto dove dormire).
Test riuscito in una notte freddissima di Agosto (meno di 10° ma siamo sempre sui Pirenei) Andaimo a cercare posto in un campo e ci mettono in un container, ok.. su pazienza diciamo, è una sistemazione alternativa a causa della grande affluenza, in compenso abbiamo una Credencial molto bella, fornita con un solo € in più.
(Che cosa è la credencial > )



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Dopo una specie di panino alla Posada (unico posto dove mangiare, e dove chiaramente se ne approfittano) Andiamo a "dormire" nel mini container piuttosto freddo dove grazie ai letti a castello ci sono ben 8 persone in 4mq.
Eravamo un po delusi e anche nervosi, avevamo paura per il viaggio che ci attendeva e molto molto stanchi, con tutto che un signore russava a 160db mi sono addormentato, in fondo l'indomani sarei partito... "speriamo ci sia il sole.." ho pensato prima di addormentarmi.

Alla prossima puntata :)

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Precisazioni della puntata precedente:
Non ho spiegato cosa è la Credencial..
La credencial è il documento che attesta che sei un pellegrino, la puoi fare in qualsiasi ostello ufficiale e costa un paio di € è un piccolo libricino pieghevole che devi fare timbrare almeno una volta al giorno, generalmente nell'ostello nel quale dormirai, ma io ho timbri anche di un Bar e di un Alimentari :)
Non perderlo assolutamente, quando arriverai a santiago verrà messo l'ultimo timbro e ti sarà data la Compostela, che è l'attestato che conferma il tuo pellegrinaggio.

Questa è una credencial

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Precisato questo passiamo a raccontare il secondo giorno.

Ci svegliamo verso le 7.30 anche grazie alle altre persone che alle 5 hanno cominciato a fare un baccano infernale, non avendo a disposizione un lavandino per rinfrescarci partiamo così, prepariamo le bici, un paio di foto e via, direzione Pamplona.


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Cominciamo a scendere dai Pirenei a gran velocità, attraversando paesini carini, l'unica difficoltà sta nel trovare i segni che ci indichino il cammino, passandoci velocemente accanto a volte li saltiamo e dobbiamo tornare indietro, decidiamo di metterci sullo sterrato, sulla strada che fanno i pedoni, ci accorgiamo presto che non è fatta per le bici, il grip è pessimo e le bici troppo troppo pesanti da spingere su, solo a fine giornata capiremo.
A parte alcuni piccoli tratti "pedalabili" il resto si fa a spinta...

Cavolo sono venuto con la bici per pedalare non per spingere!!

Il sorriso e le forze non ci mancano, e alla prima salita ci facciamo una foto "sulla vetta"
è l'alto di Erro (si fa per dire "alto")
Sull'alto recuperiamo i pedoni che dormivano con noi nel container che ci hanno svegliato all'alba

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Scendendo dai Pirenei abbiamo una vaga impressione di quello che ci aspetta, la nostra direzione è W, (ho una bussola sul manubrio che me lo ricorda costantemente) ci troviamo a 800 km dall'oceano e siamo fortemente intenzionati ad arrivare a Santiago e se le forze a il tempo ci assistono all'oceano stesso...

Un tiepido sole riscalda la mattina, è il 25 luglio, è S.Giacomo il protettore della Spagna, l'apostolo che stiamo inseguendo, mi sento un eroe solo ad aver deciso di partire, questo mi da molta forza, davanti a me ho la Navarra, e la Rioja, due regioni collinari piene di vigne, all'orizonte, dopo le colline si intravede una vasta piana, la Castiglia.
Del panorama fanno parte anche delle gigantesche pale eoliche, ce ne sono centinaia, sono ovunque, ma non disturbano il panorama, lo rendono particolare, e mi fanno pensare che in Italia di vento ne abbiamo moltissimo.. :(

Scendiamo in silenzio verso Pamplona, sembra facile, ma sinceramente dentro di me ho paura, si, ho una meta, ma non sono sicuro di farcela, capisco che la sfida sarà tutta mentale, la accetto e un po incoscientemente, vado avanti.

Un paio di foto di Pamplona

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La città passa veloce, consumiamo un breve pasto, e ripartiamo, dobbiamo arrivare a Puente la Reina.. ce la faremo?

Usciti dalla città si presenta un dubbio, continuare sull'asfalto o prendere lo sterrato?
Optiamo per la seconda, la strada sembra decente.. (dove sta la fregatura? :D )

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La foto non rende l'idea, ma i ciottoli erano talmente grossi e sconnessi che era impensabile pedalare, stiamo salendo all'alto del Perdon ( http://it.wikipedia.org/wiki/Alto_del_Perd%C3%B3n ).

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Mancano pochi Km a Punte la Reina, sembra fatta..
Ma la salita è più dura del previsto, a piedi ci vuole circa un'ora con la bici da spingere ci mettiamo il doppio.. arrivati sopra esausti troviamo un pellegrino italiano che va con il suo cane, è di Siena, chiacchiariamo qualche minuto, faccio un altra foto.

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Cominciamo la discesa sull'altro lato, Puente la Reina è in vista...
la discesa è più dissestata della salita, in sella riesci a rimanere a fatica, con le borse sopra la bici è tutta un altra cosa, e i freni a volte non ce la fanno a fermare tutto il peso, alla fine della discesa il portapacchi di Matteo cede, cavolo... ci prende un attimo di sconforto, il "meccanico" tra i due sono io, mi metto ad armeggiare, smonto le borse e cerco una soluzione, alla fine rattoppo con le fascette ma perdiamo tranquillamente un altra ora.. il sole è già basso e siamo molto stanchi..

Attraversiamo qualche altro piccolo gruppo di casupole, dall'altro del perdon a Puente la reina saranno una quindicina di km, ma sono stati i più lunghi e difficili di tutto il cammino.

A Cizuur Menor per cercare di recuperare pendaliamo più veloce, sull'asfalto ci si riesce, la strada però per un tratto all'improvviso diventa bianca, quasi non ce ne accorgiamo...

finisco in una buca a circa 18-20 kmH, la ruota davanti si pianta e io vengo disarcionato malamente, cado al lato della strada in un cespuglio di rovi, batto forte il ginocchio sinistro su un sasso e la bici mi viene addosso..
Che male...
Ho forse una ventina di tagli sul ginocchio che sanguinano e un buco dove a sbattuto, una pulisco la ferita con l'acqua, poi prendo l'acqua ossigenata e gli faccio fare il suo lavoro :-?
la ruota davanti della bici si muove tutta, fortunatamente non è danneggiata, è solo da sistemare, non perdo tempo, capisco cosa ha, risolvo il problema. Andiamo avanti...

Certo che siamo proprio sfigati!

Nel pese di Obagnos decidiamo di fermarci, sono le 20.00, siamo distrutti..
Il paese è carino e pieno di festoni per il Santo patrono, non abbiamo forze per andare alla festa, una cena veloce ad un Pub e una birra ghiacciata ci fanno tornare in vita, deciadiamo comunque di andare a dormire, quindi doccia, panni e letto...

Ci domandiamo se sarà tutto così o se diventerà magari più difficile, un po di tristezza ci prende, abbiamo avuto diversi imprevisti, ma eravamo pronti, per fortuna.

Ora vado a dormire anche io,
Alla prossima,
Giacomo
 
Giacomo,
mi fai emozionare ogni volta. Seguo con attenzione ogni tuo passo, ogni tua pedalata. Sei, siete stati bravissimi. Non fermarti, continua a scrivere. Mi dai tanto coraggio. Grazie.
Fabiola
 
Grazie dei commenti, mi fa piacere che vi piacciano le descrizioni, cerco di descrive quello che ho provato e cerco di farvi partecipi, la mia guida/racconto ha proprio lo scopo di far capire cosa si prova ad affrontare una avventura del genere.

PS: Ma avete capito chi sono dei due nelle foto? :D
 
Foto di Giacomo

Ho ancora qualche dubbio e preferisco non esprimermi. Sei bravo anche a confondere le idee. Ma ci arrivo... piano piano... Un'idea ce l'ho.
Ciao Giacomo:)

Fabiola
 
Fortunatamente è sabato, e posso dedicarmi un pochino di più a scrivere, stanotte ho raccontato il primo (terribile) giorno sul cammino, oggi il secondo, e via via tutti gli altri, è passato quasi un anno, non ricordo bene tutto, alcuni giorni sono stati forse un pochino piatti, e vedrò di trattarli velocemente.

Comunque,
Giorno 2 Sabato 26 Luglio 2008

L'albergue di Obanos è molto carino e confortevole, si dorme tutti in una stanza, su dei letti a castello in legno (stile Ikea) i materassi sono comodi e l'aria è fresca, i bagni essenziali e ben organizzati, il locandiere molto educato e gentile, ci fa mettere le bici dentro.

Ci svegliavo verso le 8.00 il dormitorio è deserto, siamo rimasti solo noi e altri 3 ciclisti che ancora russano, fa freschetto per essere agosto, la notte è passata con un attimo e la sveglia è stata impietosa, avrei dormito altre 10 ore.

La ferita al ginocchio va già meglio, la pulisco comunque con l'acqua ossigenata, mi lavo, ritiro i panni e li indosso, l'albergue non ha cucina e quindi niente colazione, tanto non ho fame.

Usciamo, guardo le bici, bisogna riparare ancora il portapacchi di Matteo e le mia ruota anteriore, la mia ruota non è un grande problema la smonto e stringo il perno interno che permette la rotazione, lo stringo tanto quanto basta per evitare che la ruota basculi se lo stringo ulteriormente la ruota non girerebbe, mi aiuta il signore dell'ostello.
Passo al portapacchi di Matteo, una vite è completamente deformata e sono costretto a limarla (meno male che avevo il Wawe, mi ha aiutato ogni giorno!) cambio inoltre una fascetta metallica che tiente sul davanti il tutto, è deformata anche quella, ne ho portate di ricambio, sono preparanto a tutto! :cool:
Cambio anche la vite (anche di quelle ne ho di ricambio)
rinforzo il tutto con diverse fascetta di plastica che danno una certa elasticità. consiglio di portarne sempre dietro, ora le porto anche quando vado a spasso per prati, sono utilissime e molto versatili.

Per capirsi intendo qeste:
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Mentre quando parlo di quelle metalliche intendo queste:
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Nel frattempo Matteo non se ne sta con le mani in mano, lui fa il navigatore, studia il percorso e vedo i punti di interesse nei paesi successivi...
Lo sapete quale era il problema?
Che non avevamo una guida per i pellegrini in bici, avevamo quella dei pellegrini di Belluno che era fatta bene, ma per i pedoni, i profili altimetrici erano riferiti al cammino "loro" noi spesso eravamo su strada e anche i km tra i posti spesso erano maggiori rispetto a quanto scritto. Il tutto ha reso il viaggio maggiormente avventuroso, navigavamo a vista, l'unica cosa sicura era la direzione, Ovest, inseguendo il sole che tramonta.

Non avete idea del senso di libertà che ho provato potendo decidere tempo per tempo che strada scegliere, una sensazione di inderminatezza, la libertà di autodeterminarsi che oggi abbiamo perso, quando ero stanco mi fermavo, quando avevo fame mangiavo, e mi muovevo solo grazie alle mie forze, mi portavo dietro tutto il necessario, ero libero.

Mi mancava solo la mia compagna, quanto mi è mancata, lei si... Tutto il resto era con me.

Matteo è il mio migliore amico, da sempre, siamo profondamente diversi ma il viaggio ci ha legati molto, guardarsi in faccia una volta a Santiago, abbracciarsi e dirsi "ce l'abbiamo fatta!" è qualche cosa che ti segna, mi sono riportato quell'abbraccio e un sacco di forza interiore come "souvenir" di viaggio.

Torniamo al racconto.
Partiti da Obanos, la prima cosa che ci trovamo davanti è Pente la Reina, è famosa appunto per il ponte (di origine romana se non erro) ecco una foto (non mia):

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Arrivati in paese ci fermiamo a comprare le Conchas (conchiglie) che sono il simbolo di Santiago e hanno sopra la croce di Santiago appunto, le appendiamo alle borse, così che tutti capiscano che siamo pellegrini! (perchè non si capiva? :lol:)

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Nel paese capiamo che ancora stanno festeggiando per S.Giacomo, e troveremo gente che festeggia nei vari paesi, per un altri paio di giorni.. (quanto gli piace festeggiare a sti Spagnoli :) )
Comunque...
Una piccola folla (una decina di tipi) mentre noi pedaliamo in maniera blanda per la via principale del paese, avvicinano con fare giocoso/minaccioso al grido di "indurain!! indurain!!" e ci sommergono completamente, :help:costringendoci afermarci, sono ubriachi fradici!! e ci vogliono fare un "in bocca al lupo" per il viaggio, a loro modo...
Farfugliano qualche cosa in dialetto.. incomprensibile, e poi anche un po scocciati (perchè non riuscivamo a rispondergli), spingendoci con tutta la bici ci mandano via.. fortunatamente non ci hanno fatto cadere o_O mah..

Ripartiamo, e ci apprestiamo ad attraversare diversi paesini, prendiamo il cammino dei pedoni, e sembra andare bene.. stavolta non ci tradisce, anche se a spingere ogni tanto ci si ritrova lo stesso, andiamo lenti, troppo lenti, arrivati a L'orca siamo piuttosto stanchi e dobbiamo arrivare a Los-Arcos stasera..
Compriamo una mappa stradale della Spagna e in pezzetto d'ombra cerchiamo di fare il punto, ne approfittiamo per mangiare.

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Ho trovato qualche foto su internet sui luoghi già raccontati, apro una piccola parentesi fotografica :D
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Ponte romano prima di Cirauqui
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L'inizio della discesa dall'alto del Perdon
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Continuiamo, da l'orca troviamo una strada provinciale che collega la maggior parte delle città che incontreremo la N111a, che più avanti diventa 112..
La prendiamo per recuperare il tempo perso, che bello non rimbalzare in continuazione sulle pietre, il perineo ringrazia..
Ho parlato prima dei pellegrini a piedi, ne abbiamo incontrati molti.. ma avete fatto caso che non ho mai nominato quelli in bici?
Non ne abbiamo visti fino a questo momento, indovinate dove li abbiamo ritrovati tutti? Si.. sulla N111a, Loro che avevano la guida per le bici, lo sapevano che dovevano passare li.. eh.. noi lo abbiamo capito con l'esperienza.

Proseguiamo fino a Estella dove una piccola deviazione ci porta dritti dritti in un posto famoso sul cammino, a Irache dove c'è la fonte del vino..
Si avete capito bene, una fontanella che al posto dell'acqua da un ottimo vino rosso (della zona ovviamente)

La targa è chiarissima.
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Pellegrino!
Se vuoi arrivare a Santiago con forza e vitalità
Di questo gran vino prendi un sorso e brinda alla felicita!

Non ce lo facciamo ripetere! :lol:
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Mentre eravamo li passa un pellegrino nella direzione opposta, tornava da Santiago, era un tedesco attrezzatissimo, anche con un GPS era la 4 volta che faceva il cammino non aveva mai trovato la fontanella funzionante, ora che funziona, nel dubbio tira fuori la borraccia leva l'acqua e riempie di vino, poi si fa fare una foto come la nostra qui sopra, saluta e riparte.. Che tipo! :D

Dopo Estella la strada prosegue tranquilla, la N111 ci porta dolcemente a Los Arcos dove troviamo un ottimo ostello a pochi € che con 2-3 € in più la mattina ci da pure la colazione.
Albergue - Casa de Austria, erano veramente austriaci!
Ecco le foto:

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Giusto per informazione, portatevi una crema solare a protezione 30 e un doposole, io sono arrivato viola all'albergue, dove si sono messi paura perchè quando ho tolto i guanti il segno era nettissimo :)
La crema l'avevo messa, ma io ho la pelle molto chiara, per quanto possa fare avevo comunque passato tutto il giorno sotto il sole!!

Alla prossima.
Giacomo

PS: se ci sono errori scusatemi, ma non mi metto a rileggere :D
 
Chi conosce la differenza tra Autopista e Autovia?
Beh.. al corso di Spagnolo (Anzi di Castigliano) all’università, avevo sentito solo nominare le AutoPISTE, e mi avevano detto che sono identiche alle nostre autostrade, quindi, quando mi sono trovato davanti ad una autoVIA mi sono detto: -Beh.. se le autopiste sono autostrade le autovie saranno delle statali. Tipo Casilina, Appia, Tiburtina (per citare quelle delle mie parti)- Avete pensato la stessa cosa?



Sbagliato..


Le Autovie sono come le autopiste (e quindi come le nostre autostrade) con la differenza che sono gratuite. Ora che lo sapete se siete in giro per la Spagna in bici evitatele.


Noi non abbiamo potuto farne a meno,


Ecco il link del percorso che abbiamo fatto oggi:
from:Calle de Ramón y Cajal to:N-111 to:42.442509,-2.519699 to:Strada sconosciuta to:Calle de la Carretera de Burgos to:Calle de la Carretera de Burgos/LR-545 to:N-120 to:N-120/LR-313 to:N-102/Calle de San Roque/LR-111 - Google Maps
Oggi il sole e asfalto sono stati i padroni indiscussi, inoltre se non ricordo male la mancanza di discesa ha fatto in modo da farci pedalare praticamente costantemente, stancandoci non tanto nel corpo, quanto nello spirito, mi ricordo che Matteo a fine serata mi disse: -Sono stufo- e io: -Come stufo??- M:- Si stufo!, annoiato, oggi mi sono stufato di pedalare!- non aveva tutti i torti, è stato veramente noioso, pedalare a velocità costante, a testa bassa, guardando la linea continua a bordo carreggiata, a volte non passava veramente mai, e la linea, ci aiutava, perché vedevamo l’orizzonte che non arrivava più..
Personalmente io avevo un problema, le ferite che mi ero fatto il primo giorno, stavano guarendo, il problema era che dovevo mettermi la crema solare e li facevo un po fatica, inoltre viaggiando sempre verso Ovest, avevamo il sole sempre alla nostra sinistra (verso Sud) e io mi ero ferito proprio alla gamba sinistra, la pelle quindi si “rifaceva” ma non potendoci mettere la crema si bruciava, è stato un calvario! Sembrava portassi un cilicio.
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Siamo partiti come al solito ad un orario tranquillo, abbiamo sistemato le bici, fatto piccole regolazioni e preso la n111, io ancora mi domandavo una cosa..


Dunque, vedevo molti ciclisti, la sera quando arrivavo all’ostello,



E li vedevo la mattina che partivano…


Ma durante il giorno dove diavolo erano?, ci ritrovavamo sempre soli per strada. A volte era alienante.


Comunque nell’arco della mattinata siamo arrivati a Logrono, la città è bella, ma tempo per visitarla non ne avevamo, abbiamo mangiato li in un parco, vicino una fontanella, tra 2 risate e 4 lamentele per il sole e la fatica. A pranzo non avevamo mai tanta fame, facevamo la spesa in qualche alimentari, pane e prosciutto o salame, e tanta frutta, si, mangiavamo veramente molta frutta a pranzo di solito 2 pesche e una banana non ce la levava nessuno, ma spesso ci fermavamo anche durante la giornata per comprarne altra… la sera a cena poi facevamo un buon pasto, che in genere comprendeva un paio di portate, acqua o vino, un dolce o frutta.

Le abitudini alimentari sono cambiata con il passare dei giorni, i primi giorni a cena prendevamo sembra l’acqua, avevamo una sete bestiale, dopo il 4-5 giorno sempre vino (che comunque è molto leggero e dissetante), poi abbiamo avuto tipo una necessità di zuccheri indicibile, avevamo sempre voglia di dolce.

Alla fine ci siamo stabilizzati, abbiamo cominciato a comprare i barattolini di ananas che erano frutta e che contenevano zuccheri perché sciroppate, un barattolo ogni pasto e passavano tutte le “dipendenze” :)
Un paio di foto di Logrono
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Ah, nel frattempo abbiamo lasciato la Navarra e ci siamo spostati in Rioja, una regione che piano piano, collina dopo collina, ci introduce alla Castiglia&Leon, ogni regione in Spagna dovete sapere che parla un dialetto suo, anzi una vera e propria lingua, a casa e nei paesi si parla abitualmente la lingua del posto, mentre quella di stato è il Castigliano.


Comunque..


Ripartire da Logrono non è difficile, si prende la A12 l’Autovia del camino de Santiago, la n111 purtroppo va a sud e noi dobbiamo andare come al solito a ovest..


L’Autopista non pare particolarmente difficile o pericolosa, sembra una statale, certo, gli spagnoli corrono come matti, speriamo che ci vedano e ci evitino :) la strada sale calma calma in salita, e noi zitti zitti, la seguiamo, ci sono diverse casupole e baretti, ci si può fermare per un po’ d’ombra e riposarsi. Quasi in cima alla salita dove finalmente sembra diventare piana, mi giro e vedo una bici circa 150mt dietro di me..


Cavolo ma allora i pellegrini in bici esistono!!! :D



È un signore sulla cinquantina, tutto solo, cavolo come va veloce, sembra piuttosto allenato, ci supera e lo ritroveremo solo la sera al nostro stesso ostello, passando ci fa “buen camino”, rispondiamo e continuiamo..
La strada finalmente diventa piana (un falso piano) e ci fermiamo a fare il pieno :D


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la strada continua ancora un pochino, arriviamo a Navarrete, dove riposiamo in un parco, vicino all’immancabile fontanella, l’acqua in Spagna e sempre potabile, però purtroppo ha sempre un maledetto saporaccio di cloro!


Riprendiamo al via, condizionati da qualche errore di valutazione e anche poche informazioni a disposizione, stiamo nuovamente sulla autopista, però ora è cambiata, purtroppo non ci sono stazioni di servizio, ne casupole, ne ombra, i camion ci passano velocissimi accanto, suonando.. (perché come in Italia, con la bici in autostrada non puoi andarci! ), non sapendo dove riposare, ci fermiamo sotto un cavalcavia, era l’unica ombra disponibile.


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Santo Domingo de la Calzada è il traguardo di oggi, purtroppo ancora lontano, usciamo dall’autostrada e prendiamo la N120, va molto meglio, tira quasi dritta fino alla fine, non è proprio un bene, lo fa con diversi Sali e scendi che stressano i muscoli, alla fine, quasi arrivati, sull’ultimo infinito rettilineo, Matteo mi confessa che si è stufato (vedi sopra), oggi è stato proprio faticoso e molto molto molto monotono, ho fatto anche poco foto, in effetti non è che ci fosse molto da fotografare.


Troviamo ricovero in un monastero, dove per dormire e tutto il resto basta fare un’offerta, paghiamo, e ci accompagnano dentro..


Mentre avanzavo con la bici accanto tra i letti, senti in lontananza delle urla tipo folli miste a risate e sfottò.. mah.



Mi fanno vedere il nostro letto a castello, come al solito, io sotto e Matteo sopra, ci diamo una sistemata e andiamo alle docce, cavolo, sembrano quelle di una palestra, tutte belle divise, ordinate.. che bello, penso.. entro dentro una apro l’acqua… AHHHH!! Ghiacciata! E non si scalda! ARGHH! Strilla Matteo dalla doccia affianco, cavolo ma tutte queste belle docce e poi l’acqua e fredda!! Cavolo, che brutto, penso :D tra “urla folli miste a risate e sfottò” ci laviamo, poi laviamo i panni e andiamo a fare un giretto in paese.
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IL SIGNORE CHE CI HA RECUPERATO E SUPERATO CON LA BICI!! (notare i polpacci!)
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Un bambino vicino alla mia panchina
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Matteo al telefono con la fidanzata
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La sera siamo andati a cena in un ristorantino, non ricordo cosa abbiamo mangiato di preciso, però in tutti i paesi trovi sempre il “menù del pellegrino” che cosa in media sempre meno di 10€ e comprende 2 portate, dolce o frutta, vino o acqua. Stasera siamo andati a vino, e poi siamo crollati sul letto.




Ora vado a crollare anche io sul letto :D
Alla prossima,
Ciao,
Giaco
 
Caro Giacomo,
buongiorno e grazie per la Tua descrizione. Immagino che i momenti peggiori del viaggio siano proprio ql dove non accade nulla di nuovo, di eccitante, d'inaspettato. Proprio quei momenti in cui devi rimanere concentrato sul tuo obiettivo che e' ancora molto lontano e le difficolta' materiali ti sfiancano. Nella mia mente immagino il cammino come una strada sterrata lambita di campi coltivati, intervallata da paesini dove il tempo pare si sia fermato. Immagino persone sorridenti, sudore e panni stesi al sole ad asciugare, ma non riesco a vedere nessuna autovia o autopista. Ma l'hai capito dove vanno i ciclopellegrini poi? Boh! Siete stati coraggiosi ma, consentimi, anche un po' incoscienti a prendere l'autovia con le bici. A me una volta a Roma e' capitato di andare sul GRA in motorino e c'e' mancato proprio poco che non mi prendessero...
Comunque, a parte le mie irrilevanti esperienze, mi piacerebbe sapere cosa vi ha spinto a proseguire quando eravate demotivati, stanchi morti, bruciati dal sole e dalla fatica.
A cosa avete fatto appello in quei momenti?
Cos'e' che spinge un uomo a proseguire quando si rende conto che l'impresa e' ardua e le sue forze lo stanno abbandonando?
Come si fa a mantenere la mente lucida in quelle cirocstanze?
Perche' era cosi' importante per Voi raggiungere Santiago?
Per me l'aspetto piu' interessante del cammino sara' proprio qs. Vedere se davvero, con tutti i miei limiti e le mie debolezze, riusciro' a mantenere la mente libera dalla tentazione di lasciar perdere tutto e darmi al turismo "alternativo".
Spero che la mia non sia una domanda indiscreta. Non vuole esserlo. Pertanto ti ringrazio sin da ora se ci concederai una risposta ed invito chiunque altro abbia la Sua soluzione a rendermela nota.

Buona giornata,
Fabiola
 
Si probabilmente non siamo stati attenti, siamo stati incoscienti e mezzi matti a prendere l'autovia, però con il senno di poi e google maps a disposizione, la scelta sarebbe stata di certo più agevole.
I ciclopellegrini li abbiamo comunque ritrovati, e ci hanno spiegato che grazie alle loro guide,avevano fatto asfalto, quando noi stavamo sui sassi e sentiero quando noi stavamo in autostrada.

Da quel giorno (quello dell'autostrada) anche non avendo una guida, non abbiamo più sbagliato strada, e abbiamo viaggiato con altri ciclopellegrini :)

Un video del giorno dopo (o di un paio di giorni dopo)

YouTube - S6300155

Si nota nulla sulla strada davanti a noi? :D

(Per il resto delle domande ho risposto in PM)
 
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