CAMPERISMO FULLTIMER

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diTore R.



È una nuova moda lanciata da un certo numero di influencer su youtube, ma pochi sono seri ed più simulano una vita piena avventure non vissute e di effetti speciali e peggio i teppistelli che fanno i video goliardici mentre sono in giro a sporcare, ubriacarsi, violare le leggi del codice della strada e financo devastare il camper da 60 mila euro comprato coi soldi di papà.

Nei casi seri, la scelta di andare a vivere in camper è dovuta alla mutazione del lavoro che ha causato flessibilità e precarietà, alla nascita di nuove figure professionali nel campo dell'informatica ed allo smart working, oppure pensionati che decidono di godersi la vecchiaia viaggiando.

Per noi italiani è un fatto inedito, mentre in altri stati ciò esiste da sempre e per qualunque tipo di lavoro. E ciò giustifica l'imponenza di certi camper che spesso devono contenere l'intero nucleo familiare per spostarsi da una parte all'altra degli Stati Uniti o l'Australia. In Italia Il camper è un mezzo per svolgere qualche settimana di vacanza oppure i weekend.

Le persone che scelgono di andare a vivere in camper hanno un buon capitale che gli consente di acquistare il camper, normalmente un minivan usato da restaurare con il supporto di artigiani esperti che montano i kit prefabbricati o progettano interni personalizzati. Normalmente si tratta di lavori diluiti nel tempo e mirati a soddisfare le esigenze di chi ci vive, per cui nulla è lasciato al caso. Visto l'altissimo costo di restauro, ripristino e omologazione, la scelta migliore rimane quella di acquistare un camper fornito di tutti i servizi, nuovo oppure usato ma con pochi anni.

Vivere da fulltimer seriamente è una scelta che richiede una certa predisposizione ad una vita avventurosa e ad una certa preparazione mentale. Gestire un camper richiede l'essere responsabili verso se stessi, il proprio mezzo, le leggi del CdS e l'ambiente. Il camper richiede attenzioni ed importanti costi carburante, di manutenzione, va tenuto pulito ed in ordine e non deve inquinare, avendo se possibile i dispositivi ecologici. Altra parola d'obbligo è minimalismo, ossia portare con sé lo stretto necessario di vestiario stagionale ottimizzando lo spazio disponibile a bordo del camper. Quando si organizza il bagaglio da portare, bisogna soprattutto pensare a cosa non serve avere dietro. E questo vale per tutti i viaggiatori che per breve o lungo tempo decidono di vivere all'aria aperta, anche non camperisti e mi riferisco a chi viaggia in bici ed a piedi e deve avere un bagaglio scremato al massimo.

Il camperista fulltimer di norma ha una buona cultura generale, parla bene l'inglese ed una lingua secondaria, ha una vasta conoscenza del territorio europeo, non ama e rifugge le piazzole di asfalto ed i campeggi, preferendo luoghi di pregio naturalistico e paesaggistico. Nella stagione fredda il camperista vive in luoghi dalla temperatura mite anche per contenere i costi del riscaldamento. Normalmente in Sud Italia, Grecia, Sud Francia, Spagna mediterranea e Maghreb.

Per ora non ce ne sono molti, ma è un fenomeno in aumento.
 
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