Belle le ho notate solo adesso, peccato solo che risalgono ad un periodo della mia vita davvero brutto.
Ho però constatato quella specie di mausoleo, alto quasi due metri tanto che si vede anche dal basso; è chiaro che chi lo ha commissionato sembra voler assicurare l'immortalità della persona che vi é contemplata; ma questa esposizione a chiunque arrivi in cima del vissuto doloroso non mi pare dettata da sentimenti particolarmente nobili, sembra più che altro espressione di vanagloria e manifestazione di potere economico perché roba del genere, tra realizzazione e posa deve costare parecchio.
Un'opera del genere, pur intrinsecamente bella, denota inevitabilmente la totale assenza di rispetto della legge (é un manufatto abusivo pesante buoni 150 kg e ancorato su una grossa fondazione in calcestruzzo) e - quello che é più grave - spregio della sacralità del luogo.
Non accetto questo costume irriguardoso del defunto (nonostante tutte le buone intenzioni) che viene esposto come fosse un simulacro e che certo non ha giovamento da trarre da opere così sciocche e vane, pura manifestazione esteriore che poco o nulla ha a che vedere col ricordo che ognuno dei suoi cari deve portare vivo in cuor suo.
Non accetto la poco civile progressiva occupazione della vetta del Miletto (o di qualunque montagna che subisca la stessa sorte) con steli, stendardi, effigi, monumentini privati e voglio vedere dove si arriverà; capisco le belle frasi incise e la loro capacità di mettere in sintonia chi si trova a leggerle con il sentire di chi le ha poste in un luogo che induce alla meditazione; ma sarebbe ora di farla finita e mi chiedo: se tutti pretendessimo di avere qualcosa di nostro lassù dove arriveremmo?
Ho però constatato quella specie di mausoleo, alto quasi due metri tanto che si vede anche dal basso; è chiaro che chi lo ha commissionato sembra voler assicurare l'immortalità della persona che vi é contemplata; ma questa esposizione a chiunque arrivi in cima del vissuto doloroso non mi pare dettata da sentimenti particolarmente nobili, sembra più che altro espressione di vanagloria e manifestazione di potere economico perché roba del genere, tra realizzazione e posa deve costare parecchio.
Un'opera del genere, pur intrinsecamente bella, denota inevitabilmente la totale assenza di rispetto della legge (é un manufatto abusivo pesante buoni 150 kg e ancorato su una grossa fondazione in calcestruzzo) e - quello che é più grave - spregio della sacralità del luogo.
Non accetto questo costume irriguardoso del defunto (nonostante tutte le buone intenzioni) che viene esposto come fosse un simulacro e che certo non ha giovamento da trarre da opere così sciocche e vane, pura manifestazione esteriore che poco o nulla ha a che vedere col ricordo che ognuno dei suoi cari deve portare vivo in cuor suo.
Non accetto la poco civile progressiva occupazione della vetta del Miletto (o di qualunque montagna che subisca la stessa sorte) con steli, stendardi, effigi, monumentini privati e voglio vedere dove si arriverà; capisco le belle frasi incise e la loro capacità di mettere in sintonia chi si trova a leggerle con il sentire di chi le ha poste in un luogo che induce alla meditazione; ma sarebbe ora di farla finita e mi chiedo: se tutti pretendessimo di avere qualcosa di nostro lassù dove arriveremmo?