@Wombat solo a titolo puramente informativo, secondo il trattato di Lisbona, anche gli animali sono classificati come esseri senzienti
https://it.wikipedia.org/wiki/Essere_senziente ...... questa è solo una precisazione che nulla porta alla discussione se non appunto una semplice precisazione anche se questo riconoscimento ha aperto le porte ad un maggior rispetto, secondo me, di qualsiasi tipo di animale, esso sia di affezione o meno.
Se un cane mal addestrato ferisce un umano, ha colpa il cane nel senso che è stato lui, ma è responsabile l'essere senziente - uomo - di come sono andate le cose: cattivo addestramento, mancato rispetto di opportuni dispositivi di protezione come museruola, guinzaglio, recinto ecc. ecc.
Secondo me fino a un certo punto il "padrone" dovrebbe essere responsabile, nel senso di rispondere dei gesti del cane, poichè se ha compiuto tutto quello che doveva e che soprattutto rientrava nel prevedibile, la sua responsabilità giuridica dovrebbe far ricadere il tutto nella casualità, poi è ovvio che se non sono state prese tutte le precauzioni del caso dev'essere il padrone a risponderne ma solo in quel caso.
Però questa è una valutazione che và oltre a quanto volevo esprimere quando ho espresso le mie perplessità su "non è mai colpa del cane", queste, l'esempio che hai fatto, riguardano le conseguenze dell'operato del cane con particolar riferimento a chi ne deve rispondere, la mia perplessità sul "non è mai" verte semplicemente sulla considerazione (personale) che un cane, o un gatto, ha una sua personalità individuale poichè è in grado di provare sentimenti quali gioia, dolore, tristezza ect ect, dimostra una certa intelligenza che, sempre secondo me, va un pò oltre il semplice addestramento ovvero ripetere semplicemente un gesto meccanico, tutto questo "cozza" sul "non è mai" anche perché o gli animali sono puri e semplici automi, e allora in questo caso è ovvio il "non è mai" poichè il loro operato è pura conseguenza di una programmazione, oppure sono esseri intelligenti (nel termine più ampio) che, come tali, possono anche non rispondere alla "programmazione" ovvero all'addestramento umano.
Alla luce di questo, chi è giusto punire? Il cane o il proprietario?
Dipende, potrebbe anche essere "giusto" non punire nessuno, dipende dalle circostanze. Sicuramente fra il proprietario e l'animale non ci sono gli stessi diritti, per tanto, è piú facile che l'animale subisca conseguenze ben più gravi rispetto a quelle, generalmente, pecuniarie del padrone, se questo è "giusto" o meno è, secondo me, complicato rispondere a priori poiché ci sono molti fattori che possono concorrere alla risposta, personalmente riconosco più diritti, e doveri, all'essere umano rispetto agli animali, che hanno solo diritti, per cui, per me, l'essere umano ha comunque una certa priorità.
In sintesi, un animale non ha una responsabilità giuridica per definizione poiché non è una figura giuridica, per svariati motivi, inoltre non riconoscedogli una piena e consapevole capacità di valutazione delle conseguenze del suo operato qualsiasi considerazione decade, la responsabilità, sul piano legale, è in capo, qual'ora sia individuabile, al suo padrone o a chi per esso, ovviamente ci possono anche essere altri responsabili, ovvero chiamati a rispondere sul piano legale, ma concettualmente il tutto ricade sull'uomo in senso generico, però ricadere non vuol dire essere automaticamente "colpevole". Inoltre, avendo sì dei diritti (non universalmente riconosciuti almeno sul piano pratico), l'animale è più facile che "subisca" comunque le conseguenze del suo operato.
Detto questo, ovvero esaurito l'aspetto legale, rimango dell'idea che proprio in virtù del riconoscimento di alcuni diritti e dello status di essere senziente, l'animale possa anche essere "responsabile" in prima persona del suo operato e non necessariamente come la conseguenza di un eventuale addestramento o di una mancanza di esso.
Ciao
, Gianluca