Beh se non ti ha preso significa solo che non voleva, non che sei stato più veloce, lo fossi stato e lui avesse davvero voluto morderti, avrebbe ripetuto l'attacco e non si sarebbe comportato come invece ha fatto. È stato solo un (molto efficace) avviso.
Che fosse un avviso sono d'accordo. Infatti ha ripreso la sua posizione da sfinge, "come se nulla fosse successo", e io sono rimasto di fianco a lui. Se fosse stato veramente incazzato mi sarebbe saltato addosso. Se io fossi stato veramente incazzato avrei preso qualcosa e l'avrei steso (era al guinzaglio, legato ad un lampione).
Tuttavia l'azione è stata così rapida che sono assolutamente convinto che ancora un centesimo di secondo e m'avrebbe morso la mano (senza intenzione di staccarmela, sempre come "avviso"). Io ho sentito i suoi denti sulla mano mentre la sfilavo dal suo morso. Un centesimo di secondo dopo la sua mascella ha fatto rumore di denti contro denti. Una sorta di trappola per topi che scattava. Una cosa che non mi scordo.
L'atteggiamento "animalista" verso i cani è una cosa che mi dà fastidio perché è frutto di un pregiudizio, di una negazione della realtà. Per fare gli amici degli animali si nega il dato di fatto, cioè la natura "animale", bestiale, dell'animale.
Qualsiasi mammifero (cani, gatti, topi, cavalli, maiali, conigli ecc.) ha sicuramente una grande capacità, a conoscerlo, di relazionarsi in qualche modo con l'uomo. Può essere amico e amichevole. Si può avere un "coniglio di compagnia" e un "criceto di compagnia", o un asino. I cani sotto questo profilo non sono molto diversi dagli altri mammiferi, anche se con loro abbiamo più rapporti.
Ma sempre si tratta di bestie. Sotto la "cultura" c'è "l'istinto" come per noi, ma per loro l'istinto occupa, nei comportamenti, una funzione molto maggiore che nell'uomo. Vi sono situazioni in cui l'animale semplicemente agisce secondo istinto. Queste situazioni rendono un animale, qualsiasi animale, potenzialmente pericoloso.
La gente pensa che esista una differenza tra i cani "buoni" e i cani "cattivi". Naturalmente il loro cane è sempre buono. Avendo questo pregiudizio, si fanno un PitBull o un cane di questi lungamente selezionati per la lotta nell'illusione che possano essere cattivi solo con gli altri (l'importuno, il nemico, il ladro, da cui il cane li difende, perché è buono, intelligente, devoto).
Poi capita spesso di leggere che le vittime di questi cani sono o bambini (spesso di famiglia) o i padroni stessi (magari quegli elementi della famiglia che non sono stati eletti come capobranco). Quando l'incidente avviene, il proprietario dirà: è stranissimo, non l'ha mai fatto! E' quella la stupidità. Gli credo che non l'ha mai fatto. Ma non è "stranissimo" che una volta in vita sua lo faccia. Anzi è molto normale, nella sua eccezionalità.
"Umanizzare" i propri cani, volersi convincere che loro sono per definizione "buoni" (naturalmente contrapposti agli uomini, che sono "cattivi") e andare in giro con il pitbull sciolto significa diventare pericolosi per sé e per gli altri. Naturalmente per decenni può non accadere nulla. Ma quando accade la colpa è sempre di chi non capisce che un cane è pur sempre una bestia, non parla (anche se sembra), non capisce le parole (anche se i padroni si convincono che lo faccia), e quando scatta il comportamento aggressivo può essere molto pericoloso e anche letale.